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Teodoro Lonfernini: “Votare sì è semplicemente un atto di coerenza istituzionale”

da Redazione

SAN MARINO – Votare sì è semplicemente un atto di coerenza istituzionale. Purtroppo giocano sulla ambiguità della comunicazione; confondendo le posizioni e le opinioni legittime su di un percorso referendario attraverso la similitudine anche di cognomi e nomi. (Il riferimento è a quanto pubblicato e come, da parte di Libertas e l’Informazione di San Marino, nella giornata di domenica scorsa).

La mia posizione sui referendum del 2 giugno è nota da sempre sia sull’uno che sull’altro.

Posizione conosciuta in quanto ritengo che il mio impegno sia sempre stato caratterizzato dalla trasparenza e non dalla ambiguità che invece, devo constatare, è l’azione attraverso la quale qualcuno dice di svolgere l’informazione.

Informazione o Megafonia?

Interrogativo di cui voglio lasciare agli elettori la risposta, come di sicuro, da parte mia, lascerò libero di formare il loro pieno convincimento sui quesiti referendari cercando di esser solamente utile nella raccolta delle informazioni; utile ma non fazioso.

Ridurre ed abbassare le ragioni e le motivazioni per un sì o per un no ad un mero ritorno al passato in termini di timore nel primo caso o ad una caduta del governo nell’altro è banale, dequalificante, ed è come voler continuare a far passare i cittadini come dei soggetti talmente ignoranti ed allentati che non fa onore ad alcun dibattito civile che si può generare all’interno di una comunità.

Lasciamo libero il Referendum come momento principe della democrazia, trasferendo agli elettori solo le ragioni che spingono a sostenere il si o il no (io per esempio sono per il SI in entrambi i quesiti), e non gettiamo la politichetta da pettegolezzo, quella strumentale, quella della ambiguità, dentro a questo momento; se qualcuno non ci crede, può tranquillamente decidere di starsene a casa (anche questa è democrazia), per cui, i partiti, i giornali, i protagonisti, non facciano questo errore e questa insignificante fatica.

Dopo questo passaggio referendario, ci vuole una DC forte, una DC nuovamente autorevole e non autoritaria, una DC popolare, una DC che sa stare tra la gente e tra i problemi della gente; ci sarà.

Non possiamo di certo lasciare il campo alla inesperienza (già visti gli effetti in questa legislatura) né alla spregiudicatezza di chi sa solo gridare ai fantasmi del passato o chi vuole smarcarsi continuamente.

L’ho detto innumerevoli volte in questi ultimi anni, adesso si deve tornare ad esser il vero Partito del Paese.

Buona campagna referendaria e buon voto Sammarinesi.

 

Teodoro Lonfernini

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