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San Marino, Alessandro Bevitori risponde a Roberto Galullo de “Il Sole 24 Ore”

da Redazione

SAN MARINO – Mi preme intervenire per fare alcune precisazioni e rettifiche rispetto all’articolo de Il Sole 24 Ore del 13 maggio u.s., a firma del dott. Roberto Galullo. Nel menzionato articolo viene infatti effettuata una ricostruzione non corretta e fuorviante circa i rapporti diplomatici intrattenuti da San Marino con altri due importanti Paesi, la Federazione Russa e l’Ucraina. Innanzitutto è doveroso sottolineare e specificare che la Repubblica di San Marino, nell’ambito dei propri rapporti diplomatici, non ha né problemi né criticità con nessun paese della comunità internazionale e ciò avviene in perfetta continuità con la gloriosa storia della più antica Repubblica del mondo che da sempre si è contraddistinta proprio per corrette e precise posizioni storicamente assunte nella propria politica estera. Per questo ritengo valga la pena ricordare che i rapporti diplomatici con la Federazione Russa sono di lunga data e, nel compimento del 25° anniversario, il 21 marzo u.s. abbiamo avuto il grande onore di poter ricevere in Repubblica l’illustre visita del Ministro degli Esteri On.le Sergey Viktorovich Lavrov. Questo avvenimento viene evidentemente registrato come uno straordinario successo per il nostro Paese, non solamente per le opportunità derivanti da un memorandum d’intesa sottoscritto durante la visita, ma in particolare perché, nonostante le dimensioni, il più grande Paese della Terra e uno dei più piccoli si incontrano con posizioni di massimo rispetto e pari dignità. Contemporaneamente è importante evidenziare che è stato calendarizzato un incontro per il 3 giugno p.v. fra una delegazione della Commissione Consiliare Permanente per gli Affari Esteri e l’Ambasciatore della Repubblica d’Ucraina presso il Governo della Repubblica di San Marino S.E. Yevhen Perelygin. Ovviamente anche questo incontro lo registriamo come un altro grande appuntamento per la politica estera del nostro Paese e dal quale siamo certi potranno nascere altrettanto valide opportunità. Tutto ciò premesso, è necessario correggere specificatamente alcune palesi inesattezze dell’articolo di Galullo.

1. La richiesta di incontro da parte dell’Ambasciatore Ucraino S.E. Yevhen Perelygin inviata alla Commissione Esteri di San Marino, non è affatto scaturita dalla visita del Ministro Russo. Infatti la richiesta dell’Ambasciatore è antecedente, come si può facilmente dimostrare dalla documentazione pervenuta presso la Segreteria Istituzionale di Palazzo Pubblico.

2. Il Dott. Galullo sostiene che nell’effettuare la comunicazione alla Commissione Esteri, il sottoscritto, in qualità di Presidente della Commissione, avrebbe omesso alcuni punti oggetto dell’incontro. A tal proposito mi preme precisare che dell’ordine del giorno, composto da 5 punti, ne è stata data integrale e precisa lettura durante i lavori della Commissione Esteri, incluso il punto 3. “caso Sentsov e i problemi attuali dei prigionieri politici”. Pertanto non c’è stata nessuna “sintesi”, nessuna “dimenticanza” e nessun argomento verrà “discusso fuori sacco”.

3. In questo terzo punto, solamente una correzione formale. Il Caporedattore Galullo confonde Congresso di Stato e Commissione Esteri. Infatti è sì, il Congresso di Stato a sottoscrivere il memorandum d’intesa con la Federazione Russa, però non è lo stesso Congresso di Stato che fissa un appuntamento con l’Ucraina. Infatti, come innanzi spiegato, l’incontro avverrà con una delegazione della Commissione Esteri a cui parteciperanno anche rappresentanti del Consiglio d’Europa.

Infine mi sia consentita una brevissima considerazione rispetto alla definizione di “cerchiobottismo” con cui è stata giudicata la politica estera della Repubblica di San Marino per via dei due citati incontri. Per sostenere ciò, il giornalista, con ogni probabilità, ignora la storia della Repubblica che da sempre si è contraddistinta per politiche richiamate alla neutralità e alla pace. Proprio per questo il nostro Paese da sempre tiene aperto il dialogo con tutte le parti in campo, portando avanti politiche attive improntate alla risoluzione dei conflitti internazionali. Questo è un valore a cui tutti i sammarinesi tengono molto e non consentono a nessuno di metterlo in discussione. Quando Napoleone conquistò la Romagna rispettò i confini sammarinesi, pur sapendo che la Repubblica intratteneva costanti rapporti con lo Stato Pontificio, nemico del Generale Francese da sconfiggere. La forza di uno Stato non sta nello schierarsi, magari con i più forti, ma nel sostenere le ragioni dei più deboli e difendere i valori universali. In questo modo si conquista il rispetto, la nostra storia è lì a dimostrarlo.

 

Alessandro Bevitori – Presidente della Commissione Consiliare Permanente per gli Affari Esteri della Repubblica di San Marino

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