Home categorieComunicati Stampa Quando si taglia la cultura un Paese muore. Quello che sta accadendo a San Marino…

Quando si taglia la cultura un Paese muore. Quello che sta accadendo a San Marino…

da Redazione

SAN MARINO – Ancora una volta il Cinema Teatro Turismo, un tempo cuore della cultura a San Marino è stato preda di atti vandalici, muri imbrattati, finestre distrutte, fuochi appiccati.

Dopo anni di idee, progetti, bandi di concorso, belle parole è ancora una struttura abbandonata, dove nessuno ha investito più un euro da diversi anni, ma un’architettura che non è vissuta all’interno di una Città è come un organo del corpo umano a cui non arriva più sangue, prima subentra la cancrena e poi la morte dell’organismo.

Nella società di oggi, purtroppo assistiamo ogni giorno a manifestazioni di odio verso cose, animali e persone che hanno lo scopo, da parte di chi le compie, di farsi pubblicità, di esserci, di avere dei “like”, di produrre video che diventano virali sui social network. Questi atteggiamenti sono il chiaro segnale di un vuoto culturale.

Quel luogo, il Cinema Teatro Turismo, è un’architettura di grande valore e bellezza che ci ha rappresentato negli anni, la prima opera architettonica di San Marino pubblicata sulla più importante rivista del settore, un’opera che ogni architetto di fama internazionale passato a San Marino ha notato e ammirato. Lo stato di abbandono in cui versa è per forza di cose un attrazione per chi vuole compiere atti di vandalismo per chi vuole vivere ai margini della società, per chi vuole magari compiere gesti eclatanti che possano essere riconosciuti come azioni contro la società, ma anche per chi, nel mondo di oggi, crede che la cosa più importante siano i “follower” sui social network e magari per girare un video mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri. A San Marino siamo fortunati a non avere casi eclatanti di spacciatori, tossicodipendenti e senzatetto, perché quel luogo sarebbe sicuramente il posto ideale per ritrovarli.

Degrado genera degrado, da questo postulato non se ne esce e purtroppo quell’area comprese anche la via che scende sopra la villa Malagola e la Villa stessa sono da anni abbandonati e lasciati andare in degrado da parte di una politica che non ha più investito un euro in cultura, e benessere della cittadinanza, ma un Paese senza cultura è un Paese che non ha futuro.

Come rappresentante dei cittadini mi sento di denunciare apertamente la mancanza di cultura che il nostro Paese sta vivendo negli ultimi anni e purtroppo gli atti vandalici sono solo l’inizio di una cancrena che porterà alla morte il Paese.

Chissà perché il ruolo della cultura è quasi sempre in fondo alle politiche finanziarie di un Paese, prima ci sono il lavoro, le imprese, la rinascita economica, tutte cose giuste e importanti. La persona ha la precedenza su tutto, siamo tutti d’accordo. Ma alla cultura della solidarietà deve fare seguito quella dell’apertura mentale e sociale. Luoghi come il Cinema Teatro Turismo, che per anni sono stati il centro dell’attività culturale di un Paese non possono essere lasciati in abbandono, un Paese ha bisogno di luoghi di cultura, luoghi dove sia chiaro che al suo interno c’è cultura, luoghi dove incontrarsi e scambiarsi idee, perché l’incontro e lo scambio di idee generano idee, idee che possono salvare un Paese. “Parlare di cultura non significa diventare parte di un pianeta diverso da quello in cui siamo inseriti, ma semplicemente rafforzare il senso e il significato di una presenza. Si tratta di entrare nel vivo della dimensione umana, di comprenderne l’importanza e la bellezza, di diventare espressioni coscienti di una realtà di cui siamo parte in causa.” (cit.)

“Troppi amministratori diventano amministratori senza una preparazione adeguata, senza una forte connotazione motivazionale, senza una visione. In molti casi lo diventano per rispondere a logiche di partito, di successo personale e di potere. E’ così che in molti casi, paesi e città si trasformano in sabbie mobili, luoghi dove l’incapacità determina avvilenti sistemi corruttivi e incapacità diffuse. Amministrare significa ricercare, creare, progettare, trovare soluzioni, darsi da fare”. (cit.)

La cultura genera benessere, la cultura genera consapevolezza, la cultura genera solidarietà, la cultura genera condivisione e dialogo ed è solo attraverso il dialogo e la condivisione che si possono trovare soluzioni per far ripartire il Paese. Non è un caso che negli ultimi anni nel Consiglio Grande e Generale di San Marino si assista solo a scontri su ogni tema, non è un caso che da anni a San Marino non si riesca a portare avanti un progetto per il futuro attraverso il quale ripartire, creare benessere e senso di appartenenza. Non è un caso che negli ultimi anni si viva un completo distacco dalla vita politica del Paese.

È solo attraverso il dialogo che si può ripartire e trovare soluzioni fattive e condivise, portate avanti da tutti. Solo attraverso il dialogo e la condivisione ci si sente parte attiva di un sistema paese dove ognuno fa la sua parte per migliorare e crescere.

Il grande vuoto che viviamo in questi anni a San Marino non è la conseguenza della mancanza di soldi, ma la mancanza di cultura, una cultura che da anni non viene alimentata a cui non vengono destinati fondi e il Cinema Teatro Turismo ne è un esempio lampante.

Ci chiediamo cosa ne pensi il Segretario di Stato al Territorio dopo le mille battaglie fatte come presidente dell’Associazione Micologica. E che fine abbiano fatto le parole del Segretario di Stato alla Pubblica Istruzione e Cultura quando diceva che il Cinema Teatro Turismo sarebbe andato all’Università.

Crediamo che siano passati già troppi anni e i cittadini che noi rappresentiamo, meritano che lo Stato investa i loro soldi anche nell’interesse di una crescita culturale e di decoro cittadino.

 

Giunta di Castello della Città di San Marino

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