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Editoriale: IVA sammarinese, cresce l’attesa per la Legge

da Redazione

Mancano pochi mesi alla fase operativa, che scatterà il 1 gennaio 2020, e la Repubblica deve trovarsi pronta.

 

di Alessandro Carli

 

Andare avanti, assolutamente e senza intoppi, nel passaggio dall’imposta monofase al sistema IVA. Almeno sull’IVA, ci verrebbe da dire, visto che le altre riforme si sembrano arenate (ad eccezione di quella sulle pensioni). Lo devono sapere le imprese, che da tempo aspettano l’arrivo della nuova imposta indiretta sammarinese – un passaggio suggerito più volte anche dal FMI – che nei fatti permetterà di dialogare in maniera più “armonica” con l’Europa.

Cresce quindi l’attesa per la presentazione della bozza della Legge, prevista a breve giro di posta, a cui seguiranno, come prevede l’iter, le simulazioni e le proiezioni per “capire” l’incidenza e le entrate nelle casse dello Stato, oggi quasi prosciugate.

Una delle questioni più “politiche” riguarda l’aliquota, ovvero la percentuale che commercianti, operatori e professionisti dovranno applicare per ogni cessione di beni e servizi.

Anni di discussioni (se ne parla dal 2013) hanno fatto perdere al sistema San Marino tempo e probabilmente anche risorse.

Ci aspettiamo quindi una serie di incontri tra la Maggioranza e le parti sociali e datoriali del Paese, utili per un confronto e per una corretta calibrazione del provvedimento, sia prima della presentazione in prima lettura in Consiglio Grande e Generale che in quella che porterà il documento in seconda lettura per l’approvazione.

Perché, lo ricordiamo, mancano pochi mesi alla fase operativa, che scatterà il 1 gennaio 2020, e la Repubblica deve trovarsi pronta. L’IVA è uno dei pochi punti fermi. E quindi ci aspettiamo che venga (finalmente) introdotta entro la data stabilita.

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