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Blockchain: la Repubblica di San Marino tra i primi Paesi a normarla

da Redazione

Regolamentati i token di utilizzo e di investimento, esclusi per ora quelli di pagamento. Mottola (San Marino Innovation): “Vogliamo concretizzare le manifestazioni di interesse”.

Mottola Zafferani

 

di Daniele Bartolucci

 

“Per una volta San Marino è arrivata prima di altri su una nuova tecnologia, questo era l’obiettivo principale e l’abbiamo raggiunto”. Andrea Zafferani, Segretario all’Industria, si dice dunque soddisfatto dell’emanazione del Decreto sulla blockchain, che arriva a distanza di poche settimane da quello relativo alle nuove imprese tecnologiche: “Sono due Decreti che permetteranno al sistema di attirare nuove imprese e investimenti in dei settori che fino ad oggi non sono stati esplorati a San Marino, ma nemmeno in tanti altri Paesi. E’ questo il punto di forza di questo progetto: essere arrivati primi.

In verità”, ammette, “siamo tra i primi a normare questa tecnologia, ma anche confrontandoci con gli altri, la nostra normativa appare sicuramente all’avanguardia, anche perché si innesta a quella già in vigore sui Trust, reputata a livello internazionale come una delle migliori possibili, soprattutto per la previsione di una Corte per gli arbitraggi che la rende completa ed efficace”.

L’obiettivo ora diventa quello di attirare le imprese e gli investitori con “progetti basati su tecnologia blockchain dal respiro internazionale e posizionare la Repubblica di San Marino come uno dei centri di eccellenza, nonché come il miglior partner legislativo degli innovatori”.

Il tutto “per rilanciare l’economia del Paese all’insegna dell’innovazione e qualificarne e valorizzarne sempre più il profilo di hub tecnologico a livello mondiale”.

 

REGOLE CHIARE E MASSIMA TRASPARENZA


Il Decreto, come noto, è frutto di un lavoro di squadra tra Segreteria di Stato per l’Industria della Repubblica di San Marino e San Marino Innovation, l’Istituto per l’Innovazione della Repubblica che si sono avvalsi della collaborazione di un nutrito gruppo di professionisti, tra cui lo Studio Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners e lo Studio Loconte & Partners. Dallo studio approfondito del panorama normativo e regolatorio estero, ha spiegato Zafferani prima a Milano e poi a San Marino, “è emersa la necessità di redigere una regolamentazione per disciplinare le applicazioni della tecnologia blockchain, con l’obiettivo di creare un ecosistema nel quale sia possibile operare grazie a norme chiare, precise e ben comprensibili”.

L’altra componente è la trasparenza, che sia Andrea Zafferani che Sergio Mottola, Presidente di San Marino Innovation, hanno citato più volte, anche per evitare che si associ a questa tecnologia il mero utilizzo di criptovalute (che non vengono normate dal Decreto in oggetto, ma forse lo saranno in futuro) o che si parli di riciclaggio di denaro, come avvenuto recentemente in Svizzera ad esempio, dove le norme sono state riviste in maniera stringente. “Anche Banca Centrale della repubblica di San marino avrà un ruolo in queste dinamiche, ovviamente”, ha spiegato Zafferani, “mentre l’AIF ha direttamente partecipato al tavolo di lavoro”.

Oltre a questo, “il Decreto prevede che San Marino Innovation abbia il potere di condizionare l’offerta grazie a una serie di misure rafforzate a tutela dell’utente e del mercato. L’Istituto potrà richiedere un’integrazione delle informazioni fornite dall’Ente Blockchain, al fine di preservare la trasparenza e la credibilità del sistema, così come proibire o sospendere l’offerta/pubblicità in caso di violazione delle disposizioni di legge”.

“Le imprese di tutti i settori potranno fare richiesta”, ha chiarito Mottola, “ma decideremo noi chi fare entrare. Anche per questo, a garanzia del sistema stesso, abbiamo fin da subito stabilito che fosse un ente statale e non privato o con soci privati a deciderlo”.

 

I TOKEN DI UTILIZZO E QUELLI DI INVESTIMENTO


Il Decreto, nel merito, oltre a riconoscere la tecnologia blockchain con una definizione chiara e semplice, disciplina l’emissione di due categorie di strumenti digitali (token) quali paradigma di nuovi modelli economici: i token di utilizzo (che consentono l’accesso futuro ai prodotti e servizi offerti da un’azienda e, pertanto, non costituiscono un investimento né soggiacciono alle regole proprie delle attività di investimento) e i token di investimento (security token, strumenti digitali il cui valore deriva da un asset sottostante – azioni, strumenti finanziari partecipativi e titoli di debito dell’emittente – che può essere scambiato).

“In questa prima fase”, aggiunge Zafferani, “la nuova disposizione non disciplina le cosiddette “criptovalute” (token di pagamento o payment token), che a oggi rappresentano una fetta residuale del mercato di riferimento e che non possono prescindere dalle regole del mercato monetario e dei servizi di pagamento”.

 

I POSSIBILI TRUST E IL REGIME FISCALE


Come da Decreto, nel momento in cui un Ente Blockchain (soggetto giuridico che ha ottenuto un particolare riconoscimento da parte di San Marino Innovation) emetterà strumenti digitali (token) per farli acquistare dagli utenti (la cosiddetta ITO, l’Offerta Iniziale di Token) dovrà sottostare a specifiche regole.

Gli Enti Blockchain, in aggiunta o in alternativa alla scelta di costituire una società di diritto sammarinese, potranno optare per l’istituzione di un apposito trust che avrà la funzione di gestire l’emissione di token e i rapporti con gli investitori ponendosi, tuttavia, come unico interlocutore nei confronti del soggetto emittente. Il trust consente una gestione patrimoniale puntuale, un elemento di garanzia rispetto alle esigenze di trasparenza che queste attività richiedono.

Il nuovo Decreto, in particolare, ricorre a un meccanismo di assimilazione, sotto il profilo sia fiscale sia contabile, che considera i token di utilizzo come valute estere e quelli di investimento come azioni, strumenti finanziari partecipativi o titoli di debito dell’emittente a seconda dello strumento sottostante. Questo approccio consentirà di conoscere esattamente il regime di tassazione a tutti gli investitori, senza margini di interpretazione, e garantirà l’attrattività del sistema. E’ prevista inoltre l’esenzione fiscale ai fini IGR per quanto riguarda i redditi realizzati attraverso operazioni effettuate con i token disciplinati nella disposizione.

 

“PER ORA MOLTI INTERESSI VOGLIAMO CONCRETIZZARLI”

 

Ora che il Decreto è in vigore – anche se deve essere ancora ratificato – inizia la fase più importante: attirare e creare nuove imprese a San Marino in questo settore. “Non possiamo promettere niente in questo momento”, ha messo le mani avanti il Segretario Zafferani, “ma siamo fiduciosi che questo Decreto attirerà molte imprese e altre potranno nascere in territorio”.

“Al momento”, ammette lo stesso Mottola, “ci sono solo delle manifestazione di interesse, del resto il Decreto è di qualche giorno fa, ma non sono poche e non sono certamente di player sconosciuti. Come sapete nel Comitato Scientifico sedevano IBM, Cisco e Oracle, per citarne alcuni, e confidiamo di concretizzare questi interessi nei prossimi mesi. Ci sono molti professionisti italiani ed europei che ci hanno già contattato, poi dovremo essere bravi, non solo come San Marino Innovation ma come Paese, a creare quell’ecosistema in grado di sviluppare questa tecnologia. In questo senso auspico che le istituzioni, le imprese e le associazioni di categoria siano disponibili a collaborare per questo sviluppo”.

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