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Editoriale: San Marino, semplificare la vita alle imprese

da Redazione

Un “cantiere aperto”, un luogo in cui il confronto costante tra le parti sia davvero un valore aggiunto per trovare le migliori soluzioni.

 

di Alessandro Carli

 

Piccoli, ma veloci, snelli e appetibili. San Marino, è noto, non possiede risorse naturali e quindi deve inevitabilmente attivare una serie di leve, da affiancare al fisco leggero, affinché il suo sistema economico sia davvero attrattivo. Uno di questi asset è sicuramente la snellezza burocratica, migliorabile sia attraverso un processo di revisione e razionalizzazione che porti alla redazione di regole certe e chiare, sia rivedendo e semplificando i passaggi procedurali.

L’imperativo è guardare alle best practice e recuperare posizioni nel “Doing business”, la classifica della Banca Mondiale che misura, attraverso undici indicatori, i pregi e i difetti dei diversi “ambienti di business” di 190 Paesi.

È un biglietto da visita che viene letto da tutto il mondo quando si tratta di fare investimenti, ma nell’ultimo rilevamento la Repubblica occupava l’88 esimo posto, dietro a Paesi come Malta, Grecia e Cipro: ciò significa che c’è molta strada da fare. Siamo addirittura dietro l’Italia, che certamente non brilla per efficienza.

Solo per citare un esempio, alla voce “Starting Business” – che misura tempi, costi e procedure per la costituzione di una società e l’avvio di attività – il tempo medio stimato per San Marino è di 12,5 giorni, contro i 6,5 giorni dell’Italia… siamo il doppio più lenti, in pratica.

L’obiettivo cui tendere in tempi celeri è che l’operatore economico deve poter avere risposte certe in tempi definiti: non è accettabile che ancora oggi, davanti a incertezze interpretative, i riscontri tardino ad arrivare.

Un passaggio fondamentale è che l’operatore economico abbia un unico referente nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, il quale si prende in carico la responsabilità dell’istanza e si interfaccia direttamente con i diversi uffici per il completamento della pratica. Per questo è necessario implementare e sfruttare al meglio l’informatizzazione, anche per la condivisione delle banche dati. Vanno poi predisposti i Testi Unici (in italiano ma anche in inglese, visto che il Monte Titano ha una vocazione internazionale), perché un operatore economico deve poter consultare le tutte le normative in maniera “compatta”, senza bisogno di doversi districare in una normativa stratificata tra leggi, decreti, regolamenti e integrazioni.

Oltre agli aspetti burocratici, San Marino ha bisogno di avere strumenti più flessibili in tanti ambiti, a partire ad esempio dal mercato del lavoro (pensiamo alla velocizzazione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro o al lavoro occasionale, solo per portare alcuni esempi), perché è essenziale agevolare l’operatività alle imprese presenti sul territorio o che vorrebbero insediarvisi.

Quello della semplificazione burocratica deve essere un “cantiere aperto” quindi: un luogo in cui il confronto costante tra le parti sia davvero un valore aggiunto per trovare le migliori soluzioni che rendano il sistema paese più efficiente e moderno, pronto per un suo rilancio nella competizione mondiale.

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