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Reportage di Radio 24: “Il Partito Democratico alla resa dei conti” di Daniele Biacchessi

da Redazione

Il Partito Democratico giunge alla resa dei conti con l’appuntamento delle primarie. La corsa a sei si è ridotta a tre candidati che si dovranno contendere la guida della segreteria: Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti in ticket con Anna Ascani. Sono loro che hanno ottenuto il maggior numero dei consensi nei circoli del partito: Zingaretti 47,4% (88918 voti), Martina 36,1% ( 67749 preferenze), Giachetti 11,1% (20887 voti). Già da questi dati emerge un calo della partecipazione: in totale hanno infatti votato 189.101 iscritti pari al 50,46% degli aventi diritto, metà della base attiva è rimasta a casa.

Dalle 8.00 alle 20.00 potranno votare le elettrici e gli elettori che “dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Pd e accettino di essere registrati nell’Albo pubblico”. Occorrono un documento di riconoscimento, la tessera elettorale e due euro (tranne per i tesserati). La preferenza si esprime tracciando un solo segno su una delle liste di candidati all’Assemblea nazionale.

Si scontrano tre candidati con tre linee politiche e storie diverse, anche se il vero convitato di pietra resta ancora lui, l’ex segretario e premier Matteo Renzi che, nonostante le numerose sconfitte, è ancora amato da un pezzo della base del partito. Renzi muove le fila dall’esterno e i suoi voti possono segnare alcune differenze che non saranno però determinanti al fine del risultato. Zingaretti, il probabile vincitore, si prenderà un partito sotto i minimi storici, quotato al momento poco sotto il 17%, con una base divisa e lacerata, con una classe dirigente da portare avanti con il congresso, gli appuntamenti regionali e le elezioni europee, vero banco di prova della tenuta del riformismo socialdemocratico.

In onda domenica 3 marzo alle ore 7.10 su Radio 24.

Per l’ascolto www.radio24.it

Il favorito è certamente Nicola Zingaretti, 52 anni, Governatore del Lazio per due mandati, già presidente della Provincia di Roma. Zingaretti proviene dalla sinistra del partito, è un ex dirigente dei Democratici di Sinistra (DS) ed è sostenuto dalla vecchia minoranza del partito, l’area oggi guidata da Andrea Orlando di cui un tempo faceva parte anche Pier Luigi Bersani. Le sue posizioni non radicali gli consentono l’appoggio anche della parte più moderata e centrista del partito che fa riferimento a Dario Franceschini e Paolo Gentiloni.

Maurizio Martina, 40enne bergamasco, ha avuto il compito di traghettare il Partito Democratico dopo le dimissioni da segretario di Matteo Renzi dal 7 luglio al 17 novembre 2018. Perito agrario è stato Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nei Governi Renzi e Gentiloni. Politicamente cresciuto nella sinistra giovanile e nei Ds è stato Consigliere della Regione Lombardia, oggi deputato, è uno dei promotori della nascita della nuova corrente all’interno del PD Sinistra è cambiamento. Martina si è candidato a guidare il Partito Democratico con l’idea di accantonare la stagione renziana con lo slogan scelto “Fianco a fianco”.

Membro del Partito Democratico e del Partito Radicale Transnazionale, Roberto Giachetti ha una lunga storia di militanza politica. Romano classe 1961, fino dagli anni ’80 ha la tessera del Partito Radicale per poi aderire ai Verdi. Già capo di gabinetto di Francesco Rutelli sindaco di Roma, segue Rutelli nei Democratici e poi nella Margherita con cui viene eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati. Viene confermato alle elezioni politiche del 2006 nelle liste dell’Ulivo e alle elezioni politiche del 2008 nelle liste del Partito Democratico dove entra come sostenitore di Walter Veltroni. Nel 2016 ha perso al ballottaggio la sfida con Virginia Raggi per l’elezione a sindaco di Roma.

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