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Consiglio Grande e Generale: accettate le dimissione di Simone Celli

da Redazione

L’Aula si è espressa così: con 41 voti a favore, 4 contrari e 4 astenuti. Subentra in sostituzione nel gruppo di Ssd Michele Guidi. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – I lavori riprendono in mattinata dalle repliche del dibattito sulle dimissioni del consigliere Simone Celli da membro del Consiglio Grande e Generale. Le dimissioni sono infine accettate dall’Aula con 41 voti a favore, 4 contrari e 4 astenuti. Si procede quindi alla sostituzione tra le fila di Ssd con Michele Guidi che presta giuramento quale nuovo consigliere. Indicati anche i sostituti nelle commissioni consiliari: in quella Affari Interni prende il suo posto di Celli Giuseppe Maria Morganti, in Commissione Sanità lo stesso Guidi.

L’Aula passa poi all’esame e al voto degli ordini del giorno presentati nelle precedenti sessioni consiliari. Ne vengono accolti due su quattro. Il primo Odg accolto è quello presentato dal Pdcs in favore di un dibattito consiliare su temi sollevati dalla Consulta dei sammarinesi all’estero, ovvero trasmissione della cittadinanza e modalità dell’espletamento del diritto di voto. L’Odg, dopo il parere favorevole espresso dal Segretario di Stato per gli Affari interni, Guerrino Zanotti, viene approvato con voto palese. Approvato con ampia convergenza dell’Aula- 32 voti a favore, 6 contrari e 1 astenuto, l’Odg presentato dal Psd, ma poi concordato con le forze di maggioranza e sottoscritto da tutti i gruppi, escluso Rete, in tema di politica estera che richiede un dibattito consiliare sul rapporto con l’Italia e sullo stato delle trattative per l’accordo di Associazione con l’Ue.

Viene invece respinto, ma per un solo voto, invece l’Odg dell’opposizione su Carisp che chiedeva tra l’altro la sostituzione dell’attuale Presidente dell’Istituto: 25 i voti a favore, 26 contrari e 1 astenuto. Bocciato infine anche l’Odg dell’opposizione per un riferimento del governo al Consiglio sulla modifica della convenzione per il Polo della Moda.

Concluso il comma 4, i lavori consiliari si interrompono. Riprenderanno lunedì dal comma 5 che tornerà sulle nomine della Commissione consiliare Affari di giustizia.

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 2. a) Dimissioni del consigliere Simone Celli da membro del Consiglio Grande e Generale e sua eventuale sostituzione; b) Eventuale sostituzione del consigliere dimissionario Simone Celli in seno alle commissioni consiliari di cui è membro.

Repliche

Pasquale Valentini, Pdcs

Mi spiace perché vedo che anche sulle dimissioni di un consigliere si riesce a fare mistificazioni. Avevo chiesto di dire la verità, ma vedo che non ci riusciamo. Ci provo io: si è accentuata la motivazione dei problemi personali. Se fosse stato un problema di questo tipo, non si doveva nemmeno discutere. Ma se guardiamo la lettera, ci sono tre righe di motivi personali e due pagine di motivi politici. Il vero motivo è che si è tentata questa operazione per vedere di rivitalizzare una maggioranza che vede un progetto politico naufragare. Non l’avete fatto per le parole dell’opposizione, ma come strenuo tentativo della maggioranza in cui avete un problema.

Sono sempre accusato qui dentro di aver chiesto una commissione inchiesta contro la magistratura: la mia preoccupazione era che l’autonomia del tribunale fosse oggetto di potere forti di cui parla anche la lettera di dimissioni. E lì è nato quello che stiamo vivendo.

Il mio discoros era per vedere chi usava Bcsm e magistratura per altri scopi, non per chiedere una commissione d’inchiesta. Questa è la discontinuità che servirebbe e che non vedo emergere, vedo solo la preoccupazione che questa maggioranza vada avanti.

Federico Pedini Amati, Mdsi

Ieri si è voluto distinguere tra uomo Simone Celli e il politico Simone Celli. Io, come altri, non ho proprio nessun motivo, non mi permetterei mai di parlare di un problema personale, se ci fosse. Ma cosa vi sareste aspettati da noi, che nel comma di dimissioni di Celli non parlassimo di niente? Che non facessimo un ragionamento politico? L’accusa è ancora che abbiamo parlato male dell’uomo Simone Celli, lo respingo ai mistificatori e ipocriti.

Noi abbiamo parlato esclusivamente del ruolo del politico Simone Celli, del Segretario che ha fatto troppi errori, e mai di cose personali.

Teodoro Lonfernini, PdcsLe impressioni dei cittadini che ci hanno ascoltato in questo dibattito è che non gliene frega niente. Voi avete incentrato un Consiglio sulle dimisisoni di Celli, sul niente. Si sta dimettendo un consigleire della Repubblica e aveteortto tutto alla banalità imbarazzante e all’ipocrisia. State scaricando la vostra responsabilità su una sola persona. Dimesso il collega Simone Celli dovete dimettervi tutti. Le motivazioni spiegate nella lettera sono esclusivamente di carattere politiche. Ci sono precise responsabilità politiche che voi state cercando di scaricagli tutte a lui.Quando Lazzarini sostiene che tutto quello che abbiamo discusso in due anni è qualcosa che ha consolidato il Paese, come si fa ad ascoltarlo? Ma dove vive?

Iro Belluzzi, Psd

Ieri mi ha lasciato basito l’intervento del capogruppo di Ssd Morganti, addirittura sentire affermare che Celli è stato fatto fuori dai poteri forti che lui ha tentato di abbattere con tutte le forze, non capisco. Allora i poteri forti hanno forza all’interno dell’attuale maggioranza, per cui la maggioranza che fa fuori Celli è stata contaminata, o c’è qualche altra spiegazione? Le ordinanze arrivate in modo non corretto nel dibattito pubblico fanno leggere nel caso un potere forte nato in questa legislatura che ha cercato di sovvertire altri poteri. Ma che un potere forte fosse interno e desse le direttive per rilanciare il sistema finanziaro, e ne ha fatto poi un cencio, mi sembra evidente.

C’è bisogno di cambiare punti di riferimento per un progetto che spera venga abbandonato con le dimissioni di Celli che rappresentava una determinata direttrice di intervento sul sistema bancario. Ma se, come temo, la volontà è di continuare in quella direzione, avremo in realtà un nuovo segretario Guidi che non è altro che Celli con la parrucca. Andando a vedere anche il decreto che verrà ratificato del salvabanche, che la Csu chiede di interrompere, non è che la riproposizione del decreto 2017, con cui si voleva portare la gestione dei fondi pensione in seno a Banca centrale. Non cambia nulla. Spero ci sia il buongusto da parte del governo di rimandare quella ratifica.

Fabrizio Francioni, Rf

Qui si parla di ipocrisia e scaricabarile, non credo sia così. Celli ha preso una decisione personale principalmente basata su motivi suoi, personali. Certamente va detto che per la delega importante che aveva ha subito attacco di un certo tipo. Ed è stato sottoposto a pressioni forti. Il nostro partito non ha certamente scaricato le colpe su una sola persona. Il lavoro iniziato da Celli, l’operazione verità, era una iniziativa giusta che andava fatta, quale giusto viatico per le riforme che andremo a fare.

Marina Lazzarini, Ssd

E’ disarmante l’attenzione di certi consiglieri. Lonfernini mi ha citato dicendo che io ho detto delle cose. Io ho l’abitudine di scrivere i miei interventi, lo riporto: il programma di Adesso.sm puntava alla trasparenza del sistema bancario e successivamente alla definizione di un piano di consolidamento. Lei invece ha detto che io avrei detto che è già stato fatto tutto. Evidentemente non è stato attento e costruisce castelli per aria.

Mimma Zavoli, C10

Anche ieri ho chiesto dove sta il confine tra la figura politica sottoposta in Aula a una normale disputa e al monitoraggio sul suo operato, perchè io non lo vedo, quando una persona è trascinata in un campo che non ha nulla di politico. Quando un politico ad un altro politico dice che è certo che una persona è pilotata da fuori e fa l’elenco dei manovratori, non credo rientri in un ambito politico. Credo invece si voglia in modo scientifico individuare un profilo di inadeguatezza generale dal punto di vista di reputazione e decoro.

Alessandro Bevitori, Ssd

Le dimissioni di Celli non hanno riportato la dicitura che siano irrevocabili, a scanso di ogni equivoco, per espressa richiesta del diretto interessato, anche se la prassi prevede siano prima respinte, chiedo nel rispetto della sue volontà che la maggioranza le voti.

Jader Tosi, C10

Lonfernini dice ‘andiamo alle elezioni’. Ma per far cosa? Per trovare soluzioni per il Paese o per cambiare poltrone? Credo il paese non possa permettersi tutto questo.

Valentini ha letto una parte della sua richiesta di una commissione sul tribunale, in cui diceva di essere preoccupato perché le ordinanze del tribunale davano atto a un processo che avveniva in Consiglio, cosa è cambiato oggi? Noi non vogliamo scaricare nessuna responsabilità, ma ci vogliamo assumere la responsabilità delle cose che servono al rilancio della Repubblica.

Nicola Selva, Rf

Volete far diventare quest’Aula un’aula del tribunale. Ci sarebbe molto da parlare sull’ipocrisia, un vizio di moda in questo Consiglio grande e generale. Non è vero che abbiamo voluto sacrificare Celli. Ma voi continuate a spacciare per verità ogni insinuazione, ma voi dite una vostra verità in base a un preciso interesse politico. Se la risposta è chiedere le dimissioni della maggioranza, allora non si vogliono risolvere i problemi, allora le dimissioni le dobbiamo dare tutti, maggironza e opposizione.

Alessandro Cardelli, Pdcs

Se maggioranza dà in blocco le dimisisoni sono il primo a firmarle e andiamo tutti alle elezioni.

Da un punto di vista politico, quali sono le responsabilità che ha Celli? Emerge che ha avuto un contatto con un consulente di Bcsm per mettere in sicurezza l’operazione su Asset Banca, cercava le giustificazioni per cui il commissariamento era giusto. Responsabilità politica gravissima. Poi i messaggi che sono usciti: il fatto che ci siano rapporto tra certe persone- che non hanno smentito i contenuti dei messaggi- e un Segretaio di Stato porta a delle responsabilità politiche precise. Nell’ordinanza uscita si parla poi di ingerenze verso le istituzioni, anche se non si fanno precisazioni, ma da un punto di vista politico delle riflessioni si devono fare e non si può non prendere le distanze. Noi chiedevamo le dimissioni di Celli da Segretario e da consigliere, oggi chiediamo le dimissioni dell’intero governo e della maggioranza. Sono d’accordo con lei Selva, firmate le dimissioni, le firmeremo anche noi in blocco.

Roberto Giorgetti, Rf

Nel confronto politico in cui si portano all’attenzione dell’Aula non verità, ma delle posizioni su ci si cercano condivisioni, possono sfociare anche attacchi, atti non condivisi, e il confronto politico spesso assume toni accesi e molto duri. Ma non è questo in questione. Quello che si è posto in questione sono una serie di affermazioni e calunnie che nulla hanno a che fare con la lotta politica. Per es. quando si insinuava dentro e fuori l’Aula che Celli fosse indagato, che fosse imminente un arresto…sono tutte cose non vere e significa strumentalizzare la giustizia del tribuale a fini politici. Se si riuscisse a lasciar fuori dall’Aula i tribunali, credo porterebbe giovamente al nostro paese.

Gian Carlo Venturini, Pdcs

Il problema non è quello delle dimissioni di Celli per insinuazioni su eventuali comunicazioni giudiziarie o altro, non lo abbiamo mai detto. Il problema è: non vi rendete conto cosa avete fatto in questi due anni? La vicenda Asset, le nomine in Bcsm e Cassa oggi all’attenzione della magistratura? Il problema è che sono state fatte una serie di azioni che hanno messo in ginocchio il paese. E non basta dire che con le dimissioni di Celli avete rimosso l’ostacolo e che la maggioranza ora va avanti come niente fosse. Le azioni sono state compiute da questa maggioranza e da questo governo, prendete atto che non siete in grado di portare avanti iniziative per l’interesse del paese.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd

Vorrei ricordare a quest’Aula che i problemi sollevati da Venturini non sono problemi generati in questi due anni, ma che un’economia scellerata ha generato nel paese. E’ l’elemento focale che va considerato in tutta la sua interezza. E si tratta di Pproblemi che si erano voluti tenere nascosti. Non si sono generati in due anni 2 miliardi di Npl, ma negli ultimi 10 anni. Occorreva mettere il sistema bancario sotto controllo. Noi lo abbiamo portato alla luce e Celli è stato la testa di ponte di questa azione. Le pentole sono state finalmente scoperchiate e mi meraviglio che i consiglieri di opposizione vogliano rimettere i coperchi.

Marco Gatti, Pdcs

I problemi del Paese sono sicuramente anche vecchi e ci saranno anche in futuro. Quello che però assistiamo è che le problematiche son o affrontate con medicine peggiori del male, e oggi il paese è ancora più grave perché in questi due anni le medicine sono state sbagliate.

Due anni fa c’erano i problemi, concordo, ma oggi sono aggravati da cure sbagliate. Andiamo a votare e proviamo con medicine differenti.

Comma 4. Votazione degli Ordini del giorno

a) Ordine del Giorno presentato dai Gruppi e dalle Rappresentanze Consiliari di Opposizione e dai Consiglieri Indipendenti Dalibor Riccardi, Tony Margiotta e Giovanna Cecchetti per impegnare il Segretario di Stato per le Finanze ed il Bilancio ad attivarsi per addivenire alla sostituzione dell’attuale Presidente di Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, valutando eventuali azioni di responsabilità nei suoi confronti e per rendere disponibili ai membri del Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio tutta la documentazione esaminata e prodotta dalla cosiddetta “delegazione ristretta” del Consiglio medesimo /RESPINTO con 26 voti contrari, 25 a favore e un astenuto.

Gian Matteo Zeppa, Rete

L’Odg risale al 27 novembre 2018 è assolutamente attuale. E’ stato impostato sulla famosa richiesta da parte di Zanotti, il presidente, di fare una delegazione ristretta, escludendo senza le pezze normative i membri di minoranza e il membro dell’opposizione votato in Consiglio, Gianfranco Vento. All’Aula con questo Odg vorremmo far valutare che la problematica della dirigenza, incarnata nella figura di Zanotti, in Cassa di risparmio, che è lo Stato, sta continuando anche oggi a distanza di mesi dall’Odg su altre problematiche. Se vogliamo cercare collaborazione bisogna incominciare a farlo da questo Ordine del giorno che pone punti chiari, ancora attuali. Ci auguriamo l’Odg possa trovare i voti anche della maggioranza per iniziare un nuovo discorso sulla banca sistemica. L’odg definisce che la presidenza di Zanotti è stata fallimentare. Ci auguriamo la banca dello Stato abbia un presidente che abbia i connotati giusti per guidarla ad un attivo, ma è necessario avere e dimostrare un atto di coraggio, andando a votare l’Odg che credo faccia il bene di San Marino.

Sds Guerrino Zanotti

Dò lettura della ricostruzione della Segretaria per le Finanze. Sulla base dei verbali del Cda della Cassa, messi a disposizione dei Soci, Ecc.ma Camera e Fondazione Cassa. Nel Cda svolto il 7 agosto 2018 si dà comunicazione della volontà del socio Ecc.ma Camera di procedere in modo riservato e celere ad esplorare le possibilità di consolidamento del settore creditizio per dare maggiore stabilità e concorerre a renderlo più competitivo e innovativo, anche a fronte di una possibile apertura del sistema nel caso di finalizzazione dell’accordo con Banca d’Italia. Il Cda ha individuato così una delegazione al suo interno per svolgere l’approfondimento richiesto e con obbligo di relazionare periodicamente al Cda, la composizione della delegazione viene approvata a maggioranza. Risulta che la delegazione abbia svolto un solo incontro di carattere preliminare ed esplorativo con vertici di un istituto di credito, su cui è stata fatta una relazione approfondita al Cda.

Sull’ipotesi di aggregazione Cassa-Bsm esprimo rammarico a nome anche del governo per il fatto che i soci di quest’ultima si siano dichiarati contrari. Sarebbe stata un’operazione di grande portata strategica e che avrebbe dato, a nostro parere, un riequilibrio dell’intero settore bancario. Sull’attività svolta da Cda e dal suo presidente sulla tematica di aggregazione, esprimo il plauso della Segreteria Finanze e si conferma di volerne ratificare l’operato come per altro è già stato espresso all’interno dell’assemblea dei soci da parte del Segretario per le Finanze del 15 gennaio 2019. Resta il rammarico per una iniziativa che riteniamo strategica e di grande valenza che non è andata a buon fine, rammarico anche per l’incapacità emersa nel Cda Carisp, come sovente in quest’aula, di fare squadra nell’interesse del Paese. L’orientamento del governo non è favorevole all’accoglimento dell’Odg.

Dichiarazioni di voto

Roberto Giorgetti, Rf

Intorno a questo Odg occorrerebbero alcuni approfondimenti per mettere in una corretta prospettiva alcune richieste riportate nell’Odg nella parte finale dispositiva. E’ noto che Cassa ha intrapreso un percorso che porterà a un riassetto della propria governance, passando per la nomina di un amministratore delegato, inevitabilmente ciò andrà collegato a una formulazione di un progetto industriale imprenditoriale per Cassa con certe caratteristiche, e immagino si riperquoterà sugli stessi rapporti interni per il Cda. Una riflessione sull’organizzazione interna della Cassa per renderla più orientata, più efficiente, per il raggiugemento di quelli che sono gli obiettivi che ci siamo raccontati in Aula in più occasioni: la sua messa in sicurezza, il rilancio della sua azione, il perseguimento di utili, la salvaguardia dei risparmiatori etc.. E’ perfettamente normale che nell’ambito del Cda si diano mandati a persone o gruppi ristretti per approfondire certe dinamiche, poi sulla composizione dei gruppi è ovvio che ci possono essere opinioni diverse, ma di per sé questo non è assolutamente illegittimo. Lo sarebbe, se in ambito di questi gruppi più ristretti, le decisioni non venissero riportate nel Cda, deputato poi ad approvarle o meno. Nessun profilo di illegittimità e illegalità quindi. Mi sembra venga meno il presupposto dell’Odg che chiede di fatto di sfiduciare il presidente Fabio Zanotti, non credo sia compito di quest’Aula, anche dal punto di vista formale, sfiduciare il presidente di una societàdi diritto privato anche se di capitale pubblico. Trovo impropria l’idea di sfiduciare il presidente di un Cda nel Consiglio grande e generale. Sulla azioni di responsabilità: anche qui non è il Consiglio grande e generale che deve valutare azioni di responsabilità. Riteniamo assolutamente non accoglibile questo Odg. Se poi si vuole cogliere l’occasione per iniziare a ragionare sulla rimodulazione del Cda quale elemento di rilancio di questa banca, benissimo, questo Odg però persegue una direzione sostanzialmente opposta.

Matteo Ciacci, C10

Su Cassa ci sono state alcune scelte che non possono essere sottovalutate in questi ultimi anni, siamo arrivati a un momento intenso per Cassa, sul tavolo ci sono scelte decisive. Abbiamo un istituto di credito che comunque deve ripartire, sotto il profilo dei ricavi e nonostante costi strutturali importanti, per 140 dipendenti di cui 35 ancora a tempo determinato. Ci sono spese quindi legate al personale, alla gestione di 12 sportelli nonostante la riduzione nella raccolta, ma ovvio non si può ragionare esclusivamente di tagli e abbattimento dei costi. Bisogna trovare leve utili al percorso di rilancio dell’istituto che questo Cda presieduto da Zanotti al momento ancora non ha dato. Del Piano industriale ancora abbiamo visto poco, c’è esigenza nelle prossime assemblee di riassestare la governance dell’istituto, prevedendo la nomina di un amministratore delegato che possa avere idee chiare sia sulla revisione dei costi, sia sul rilancio dell’istituto che ha una raccolta di circa 1,4 miliardi, ed è la banca più importante, ma non possianmo nasconderci che qualcosa va cambiata, che la governance va riassestata. Si sta lavorando per sviluppare una scelta tecnica e politica che non può più essere sbagliata, perché nonostante cambi di Cda e di intenti, l’istituto continua a perdere e non possiamo continuare a dire alla cittadinanza che foraggiamo Cassa, mentre continua a perdere. Rispetto all’Odg, da un punto di vista logistico e organizzativo, come si organizza il Cda, secondo noi, è una scelta che va fatta all’interno del Cda, a noi risulta che le decisioni definitive siano state sempre prese nel Cda. Non mi sento quindi di fare critiche a questo Cda rispetto a scelte organizzative, il Cda lavora in autonomia e produce risultati. Noi dobbiamo vedere se poi i risultati sono soddisfacenti oppure no. Ho già risposto, si sta già lavorando a un riassetto della governance. Quindi rispetto l’Odg che mette in evidenza in particolare responsabilità focalizzate alla figura del presidente Zanotti, noi le vorremmo gestire negli organismi deputati, ovvero l’assemblea e nella decisione ormai assunta da questa maggioranza e dal socio – governo e l’Aula- di andare a un riassetto della governance nei tempi più rapidi possibili.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd

La problematica sollevata dal presente Odg è una problematica importante che riguarda un momento cruciale del nostro principale istituto di credito e va tenuto nella debita considerazione e valutato, chiaro che si dice espressamente nell’Odg che c’è stato un esautoramento delle funzioni del Cda per attribuire potere decisionale ad un organo ristretto. Non pare essere stata questa la procedura adottata, quanto quella di esaminare in un tavolo ristretto le possibiltià tecniche che potevano maturare dall’ipotesi di fusione. Per questo motivo l’Odg perde la sua efficacia di affinare una procedura di sfiducia nei confronti di chi avrebbe commesso un atto illegittimo, non c’è stata illegittimità, ci può essere stata diversità di vedute in un organo che non è stato esautorato comunque nelle sue funzioni. Anche sentendo il riferimento del governo ci si rende conto quanto questo progetto che era nell’aria avesse una valenza strategica fondamentale per il Paese, sicuramente possono essere stati fatti errori di valutazione nel non considerare le esplicite volontà, è il fondo monetaro stesso che ci dice che le fusioni devono essere i soci a farle. Che ci sia necessità di ridurre e concentrar ele forze del nostro sistema è innegabile. Abbiamo bisogno di ritrovarci, non appena il mercato si aprirà, non appena verrà siglato il memorandum con Bankitalia, che pare avviato su una buona strada, ma ancor più, nel momento in cui l’Ue deciderà di attuare quella che sarà per ora solo una indicazione del parlamento, ma diventerà atto operativo, la possiblità per il nostro sistema di avere passaporto finanziario e poter accedere anche alle fonti di finanziamento della Bce, questo atto ci attendiamo tutti sia siglato dal parlamento europeo a livello di indicazione dal primo marzo prossimo, è un atto imminente. L’apertura del sistema bancario al mercato europeo significa anche apertura del mercato europeo al nostro sistema bancario e richiede un’attività profonda di riforma della mentalità e professionalità e il potenziamento del sistema stesso che dovrà affrontare una concorrenza agguerita e preparata. Per farlo, sarebbe opportuno un processo immediato di riprofessionalizzazione delle figure all’interno del nostro sistema bancario. E’ bene all’interno deglistituti bancari prepararsi perché l’apertura accadrà in prospettiva di medio termine.

b) Ordine del Giorno presentato dal Gruppo Consiliare del PDCS per un dibattito in merito alla questione della trasmissione della cittadinanza e dell’espletamento del diritto di voto sollevato dalla Consulta dei Cittadini Sammarinesi residenti all’estero

voto palese: Odg APPROVATO

Sds Guerrino Zanotti: E’ una richiesta legittima e accoglibile. Bisogna parlare dei temi proposti dalla Consulta da tantissimi anni, come la correzione della legge sulla cittadinanza, su cui Segreteria ha elaborato un progetto di legge presentato già alla Consulta e che lo ha sostenuto. Poi ci sono le regole sulla partecipazione al voto dei sammarinesi all’estero, sono state fatte proposte dalla Consulta, sono tutti argomenti interessanti su cui l’Aula deve esprimersi.

c) Ordine del Giorno presentato dai Gruppi e dalle Rappresentanze Consiliari di Opposizione per impegnare il Congresso di Stato a relazionare circa lo stato di attuazione della convenzione relativa al “Polo della Moda” prima di intraprendere qualsiasi modifica o integrazione della stessa./RESPINTO contrari 27, favorevoli 17

Sds Augusto Michelotti

Intervengo a nome del collega Zafferani. Ovviamente qualsiasi modifica della convenzione deve passare per legge in Consiglio Grande e Generale. C’è una certa urgenza per portare questa convenzione, fare ulteriori passaggi in Consiglio allungherebbe i tempi, eventualmente si potrà discutere in altri sedi delle modifiche in modo dettagliato. Il governo chiede quindi di respingere l’Odg, non per non voler dare informazioni, ma per evitare allugamenti di tempo. E considerando che verranno date tutte le informazioni ai gruppi che lo richiederanno.

Dichiarazioni di voto

Dalibor Riccardi, Gruppo Misto

Risposta debole, si capisce l’urgenza degli interventi, però questa convenzione ha per legge il fatto che qualsiasi modifica deve essere fatta all’interno del Consiglio, più che doveroso utilizzare questo iter senza bypassare le norme. Questo Odg ha molta ragione di essere approvato.

Iro Belluzzi, Psd

Non so se il riferimento è frutto di ignoranza o dell’atteggiamento dirigista che porta a non considerare norme. La convenzione votata con 39 voti interno dell’Aula rimandava modifiche all’approvazione dello stesso Consiglio. L’Odg va accolto, i consiglieri di maggioranza non posson oessere soggetti al diktat di un Segretario.

Stefano Canti, Pdcs

Molto stupito dal riferimento del Segretario Michelotti. La coalizione Adesso.sm è andata sulla stampa dicendo che occorre confrontarsi, e chi si sottrarrà al confronto se ne assumerà le responsabilità. Qui il problema è che il governo non vuole fare il confronto. Che fa ciò che vuole e tira dritto su tutto.

Marianno Bucci, Rete

La sede deputata per avere informazione è questa. Dopo 4 anni è il caso di avere aggiornamenti. E poi altri sedi, quali? Rete voterà a favore dell’Odg.

Roberto Giorgetti, Rf

I promotori dell’iniziativa commerciale hanno promosso una serie di incontri per fornire informazioni, le questioni sul tavolo sono già note. Ciò non significa che tutte le proposte dei promotori sono da accogliere. L’Odg chiede di fare un dibattito in Consiglio, il Sgretario Michelotti ha esplicitato in modo chiaro che al di là delle modifiche che si possono concordare, queste dovranno venire a prescindere in Aula, mi sembra invece si voglia accreditare l’idea che eventuali interventi passeranno in cavalleria, non è assolutamente così, ma arriveranno in Aula.

d) Ordine del Giorno presentato dal Partito dei Socialisti e dei Democratici sulla politica estera in generale e in particolare sul rapporto con l’Italia e sullo stato delle trattative per l’accordo di Associazione con l’Unione Europea. Richiesta per un dibattito in merito./APPROVATO con 32 voti a favore, 6 contrari e 1 astenuto.

Iro Belluzzi, Psd

L’Odg è in funzione di quello che è stato pronunciato dallo stesso Segretario Renzi.

Dichiarazioni di voto.

Roberto Giorgetti, Rf

Sulla parte finale dell’Odg ci può essere convergenza, chiedo un confronto ai proponenti sulla modifica della parte iniziale.

Iro Belluzzi, Psd

Dopo ampio confronto si è raggiunta condivisione all’interno dell’aula su quella che è una modifica dell’Odg per trovare accordo. Il prembolo è mutato, il disposto finale è quello già presentato.

Matteo Zeppa, Rete

La maggioranza toglie parte relativa alla crisi e inserisce ‘preso atto dei percorsi intrapresi per il raggiungimento degli obiettivi’. La domanda è quali obiettivi? Noi come Rete siamo certi che prima di fare accordi con l’Europa vadano prima fatti accordi con l’Italia e l’eventuale percorso con l’Europa deve essere subordinato agli accordi con l’Italia. In commissione Esteri non emerge nulla, viene tutto gestito nelle segrete stanze. Noi lasciamo libertà di voto sull’Odg personalmente non è percorribile il preambolo, era meglio non metterci mano.

Roberto Giorgetti, Rf

Questo Odg è stato sottoscritto da tutti i gruppi maggioranza e opposizione ad eccezione di Rete. Trovo bislacco che il problema sia nella parte preliminare ed ininfluente sia la parte dispositiva che è rimasta quella originaria che è poi quella più interessante. Zeppa dovrebbe sapere che per una certa fase della trattativa occorre mantenere riservatezza che non significa che poi le decisioni siano prese nelle segrete stanze. E’ un Odg di buon senso. Nessuna volontà di tenere segrete le scelte, che dovranno poi essere condivise e sottoposte a valutazioni ed è quello che chiede l’Odg. E’ assolutamente condiviso dalla maggioranza.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd

Giusto sia il Consiglio Grande e Generale a verificare come muoversi in un ambito così complesso come l’avenzamento verso l’UE. Anche se la strada è inevitabile ed è necessario che ci attrezziamo. In Commissione Esteri questo tema è stato sviscerato più volte, e verrà sviscerato ancora venerdì prossimo quando avremo un ulteriore riferimento sulla libertà di circolazione delle persone del gruppo tecnico che si sta accupando delle problematiche. E’ un aspetto su cui si sta prestando molta attenzione. Ringrazio il Psd che ha formulato questa proposta, assolutamente d’accordo nel sostenerla.

Iro Belluzzi, Psd

I preamboli rappresentano il quadro in cui sta vivendo il paese e quali approcci tenuti, dalle forze di opposizione nascono sempre in maniera più critica, quello che interessa grandemente è il grosso passo in avanti dell’attuale maggioranza, ovvero la maturazione di una maggiore condivisione della conoscenza dei percorsi che la Repubblica di San Marino ha intrapreso da molti anni. Percorsi che come Psd e forze di sinistra abbiamo sempre spinto, sdoganare dalle segrete stanze un percorso che sembrava solo governativo ci pare importante da valorizzare. Logico, gli Odg danno degli indirizzi che dovranno essere riempiti di contenuti.

Alessandro Cardelli, Pdcs

E’ tema importante ma un po’ snobbato dalla politica e anche poco sentito dalal cittadinanza, ma è il tema dei temi. Il percorso negoziale con l’Europa è iniziato dalla scorsa legislatura ed è estremamente importante, perchè se prima eravamo un paese off shore, oggi San Mairno è paese compliance. Crediamo un percorso di associazione con l’Europa sia fondamentale, ci sono emergenze da risolvere anche oggi a livello commerciale con Paesi Ue che sono impellenti, pensiamo al T2. Vi sembra allora normale che nell’arco di due anni non sia mai stato fatto un dibattito sulle linee guida che si vogliono dare al negoziato Ue? Vi sembra normale che in Commissione esteri ci sia stato solo qualche incontro generico? Si sta portando avanti di fatto un accordo negoziale quasi al buio. Ci sono tecnici che lavorano tutti i giorni all’accordo, ma non sappiamo quali sono gli aspetti su cui si sta puntando di più o di meno. Ritengo serva un riferimento e un nuovo accordo che porti benefici alla Repubblica. Per questo chiedo maggior coinvolgimento e l’odg con convergenza ampia può essere un primo passo e per questo lo abbiamo sottoscritto.

Matteo Ciacci, C10

L’Odg credo sia un’ottima sintesi trovata tra svariati gruppi consiliari, va a rimarcare l’esigenza di instaurare un rapporto privilegiato con l’Italia e si deve andare a sintetizzare il rapporto con l’Ue, identificando con trasparenza quali sono i processi in corso. Siamo al corrente che la Commissione Estei da tempo si sta confrontando, ma ci è sembrato importante che il dibattio debba avvenire in aula consiliare. Parliamo di politica estera in Aula consiliare e siamo convinti che la Segreteria agli Esteri e Sds Renzi saranno ben lieti di nformare l’aula sui rapporti e sull’azione profusa nei due anni di legislatura e di rinnovare un mandato che lo vede quotidianamente impegnato. Da parte nostra come movimento C10 siamo soddisfatti dell’Odg e siamo pronti a confrontarci sulla negoziazione Ue e sulla collaborazione con la Repubblica italiana e sulle traiettorie di politica estera del nostro paese.

Giovanna Cecchetti, Gruppo misto

Per dichiarere voto favorevole del gruppo misto a questo odg, mi auguro il Segretario agli esteri venga prima possibile in aula a fare un riferimento sugli accordi con Europa e Italia.

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