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Editoriale: San Marino, arriva il FMI ma le riforme non ci sono

da Redazione

Ad eccezione di qualche intervento a macchia di leopardo, la nuova finanziaria è nei fatti un’occasione perduta. L’ennesima.

finanziaria

 

di Alessandro Carli

 

La prima versione della Finanziaria conteneva un certo numero di interventi, circa 40 articoli, che poi – dopo il passaggio in seconda lettura – sono raddoppiati. Nonostante lo “sforzo di pensiero” prodotto dall’Aula però, davanti alla lettura del nuovo documento approvato e pubblicato, la delusione è tanta: mancano tutti quegli elementi qualificanti, dalle riforme più urgenti per arrivare a quelli dedicati alla messa in sicurezza del sistema bancario e a quelli per il rilancio della crescita del Paese. Molto di più di come è stata presentata e raccontata, la finanziaria approvata ha una natura quindi di stampo prettamente “tecnico”. Non contiene riforme importanti (e necessarie, visto lo stato di salute dei conti pubblici) ma preferisce concentrarsi su “interventi-tampone”, buoni per “il momento” ma ovviamente insufficienti in prospettiva.

Il contrario di quanto fatto dalla vicina Italia che in finanziaria ha inserito la flat tax, il superamento della “Legge Fornero” e il reddito di cittadinanza. Sulla bontà e sull’efficacia degli interventi, in particolar modo sull’ultimo, non spetta a noi giudicare. Però constatiamo che l’impegno e una “visione” verso il domani sono stati comunque messi in campo. Sul Monte Titano la situazione è forse peggiore rispetto a quella italiana, eppure, sfogliando il documento, non è stato fatto nulla per provare a rilanciare concretamente il Paese.

Il Governo può giustificarsi spiegando che proprio a ridosso della presentazione della Legge c’è stato un avvicendamento al Dicastero Finanze.

L’impianto però era già stato definito…

Intanto si avvicina l’incontro con la delegazione del Fondo Monetario Internazionale, prevista per fine mese, e che si troverà un quadro macroeconomico fossilizzato rispetto allo scorso anno.

Nulla, o pochissimo, si è mosso, e il timore è quello di dover leggere un report che conterrà le indicazioni che l’ente internazionale ha già espresso negli ultimi quattro o cinque anni.

Crediamo che, ad eccezione di qualche intervento a macchia di leopardo, la nuova finanziaria sia nei fatti un’occasione perduta. L’ennesima. Una Legge progettuale che nei fatti non lo è. Eppure San Marino ha bisogno di un progetto di sviluppo.

Possibile che non si riescano a individuare e a condividere quelle cinque o sei priorità per rilanciarsi?

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