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Consiglio Grande e Generale: il dibattito sulla gestione dei rifiuti

da Redazione

Approvato l’Odg dei gruppi di maggioranza con 28 voti a favore, 15 contrati e 1 astenuto. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – Nella seduta del 22 gennaio si apre il Comma 10 con la relazione del Segretario di Stato Marco Podeschi sulla gestione dei rifiuti. Nel dibattito consiliare sono rilevati i ritardi nell’estensione della raccolta differenziata con il porta a porta in tutto il territorio sammarinese e la necessità di migliorare il servizio. E’ bipartisan l’appello a proseguire nel portare tale raccolta anche negli altri Castelli ad oggi esclusi. Stefano Canti, Pdcs, diversamente, fa notare che “le spese sono elevate per così piccoli numeri” di raccolta e propone piuttosto di “studiare un sistema alternativo al porta a porta”.

Nel corso del dibattito sono presentati due ordini del giorno.

Il primo, di cui dà lettura il consigliere di Rete, Davide Forcellini, sottoscritto da tutti i gruppi di minoranza, chiede in particolare al Congresso di Stato 1) di rendere noti lo studio commissionato da Aass sul progetto di estensione su tutto il territorio sammarinese del porta a porta e 2) l’accordo in materia di gestione rifiuti siglato con la Regione Emilia Romagna, 3) di informare la Commissione IV^, entro febbraio 2019, sui costi dell’attuale servizio porta a porta, 4) ad apportare, anche sulla base dei dati raccolti, ogni correttivo utile a modificare l’attuale gestione del porta a porta, in modo che- oltre a ridurre drasticamente la quantità dei materiali destinati allo smaltimento in Italia e i relativi costi- estenda immediatamente su tutto il territorio un metodo di raccolta domiciliare spinto che preveda applicazione della tariffa puntuale, l’eliminazione dei cassonetti dalle strade, una gestione dell’umido che punti al compostaggio domestico; 5) a fissare un obiettivo massimo di produzione rifiuti procapite da raggiungere entro il 2020; 6)promuovere collaborazioni e sinergie con organizzazioni economiche e con l’università di San Marino per delineare l’obiettivo di minimizzare la quantità rifiuti destinati a smaltimento e favorire il loro riuso e reinserimento della filiera produttiva.

Il secondo Odg, presentato dal consigliere Marina Lazzarini, Ssd, sottoscritto da tutti i gruppi di maggioranza, impegna il congresso di Stato in particolare a estendere il sistema del porta a porta su tutto il territorio entro il 2019. Tra gli altri impegni elencati nel testo, si prevede di rafforzare la vigilanza per il rispetto del codice ambientale, stabilire “una una specifica tariffa per il servizio raccolta Rsu per utenza civile entro il 30 giugno 2019, che sia in grado d premiare chi differenzia maggiormente”; e ancora “attivare un programma interno all’amministrazione per perseguire la strategia ‘plastica zero’ entro il 2026 nella Repubblica di San Marino”. Infine, si dispone un’audizione dei vertici Aass in commissione consiliare Finanze entro aprile 2019.

L’Odg della maggioranza viene accolto, respinto infine quello dell’opposizione. L’Aula passa ad affrontare il comma 11, con la ratifica dell’accordo della Delegazione di governo e le organizzazioni sindacali per il trattamento retributivo dei dipendenti precedentemente incaricati nel contratto privatistico.

La seduta termina con l’avvio del comma 12 che prevede la riproposizione della sostituzione dell’attuale Reggente, Luca Santolini, e dell’attuale Segretario per le Finanze, Eva Guidi, in Commissione Affari di Giustizia e la presentazione del Pdl dei gruppi di maggioranza che modifica le norme relative alle nomine della Commissione. Il dibattito riprenderà nella giornata di domani.

Di seguito un estratto degli interventi al comma 10.

Comma n.10 Relazione del Segretario di Stato con delega ai Rapporti con l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici sulla situazione riguardante la gestione dei rifiuti e successivo dibattito.

Marco Podeschi, Sds delega ai Rapporti con l’Aass

Desidero ringraziare dell’opportunità offerta di svolgere uno specifico dibattito sulla gestione dei rifiuti nella Repubblica di San Marino. Il tema, per quanto di pertinenza dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici è stato illustrato nella relazione già posta agli atti del Consiglio Grande e Generale lo scorso mese di ottobre 2108, redatta da Aass, di cui la relazione che segue è un aggiornamento rispetto ai temi principali. L’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici è stata caratterizzata nel corso dello scorso anno da una serie di avvicendamenti ai propri vertici tecnici dirigenziali – che inevitabilmente hanno provocato una serie di ricadute sui servizi da essa erogata. Il tema gestione dei rifiuti è un argomento che è balzato più volte all’attenzione dell’opinione pubblica e rispetto all’importanza che esso ha per una comunità e per le risorse su di esso destinate occorre prestare la massima attenzione.

Prima di entrare nei dettagli desidero anche portare all’attenzione dell’aula anche lo sforzo che Aass pone – nel settore dei rifiuti – a attività di natura comunicativa e educativa, coinvolgendo direttamente il sistema scolastico. Il progetto Scarty, le attività di educazione ambientale sostenibile che coinvolgono i vari ordini di scuola sono investimento sulle giovani generazioni per migliorare le condizioni attuali nella gestione dei rifiuti aumentando la cultura in tale ambito.

I punti che saranno sviluppati nel seguito della relazione riferiscono dello stato di attività riferibili alle competenze dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici al gennaio 2019.

 

I PROGETTI


Centro di Raccolta San Giovanni.

Come già dettagliato nel precedente stato di avanzamento delle attività inviato nel mese di ottobre 2018, in data 3 maggio 2018, Aass ha presentato alla Commissione Politiche Territoriali la richiesta di avvio della procedura di Piano Particolareggiato, ai sensi dell’articolo 10 della Legge 26 gennaio 2015 n.8, per effettuare modifiche strutturali nel Centro di Raccolta di San Giovanni. Gli interventi riguardano:

a) l’ampliamento dei locali tecnici, una nuova disposizione interna e la realizzazione di una pensilina dei piazzali 1 e 2 del Centro di Raccolta;

b) la ristrutturazione e l’ampliamento del piazzale 3 del Centro di Raccolta che ospita, oltre alle aree di trasbordo dei rifiuti urbani indifferenziati, le aree di stoccaggio e lavorazione delle frazioni differenziate dei rifiuti e le biocelle dell’impianto di compostaggio;

c) la realizzazione dei nuovi piazzali per la maturazione del compost (futuro piazzale 4 del Centro di Raccolta).

I progetti relativi ai primi due punti sono autorizzati ed è stata completata la progettazione esecutiva. Entro la fine del mese di gennaio 2019 saranno bandite le gare per la realizzazione delle opere civili, per avviare i lavori entro la primavera e completare, entro l’autunno, le opere previste sui piazzali 1 e 2, dove conferisce l’utenza privata. Saranno necessari invece 15-18 mesi di lavoro per realizzare gli interventi previsti sul piazzale 3 del centro dove conferiscono i mezzi che si occupano dei servizi di raccolta e dove è collocato l’impianto di compostaggio. L’obiettivo è di completare le opere entro l’estate 2020. In merito al terzo punto, entro il mese di febbraio sarà avviato l’iter di progettazione dei nuovi piazzali di maturazione del compost previsti nelle immediate vicinanze del Centro di Raccolta, con l’obiettivo di ottenere le autorizzazioni alla realizzazione delle opere entro il mese di luglio 2019. Durante il periodo previsto dall’iter di autorizzazione, saranno avviate le gare di appalto. Si prevede il completamento del primo stralcio dei lavori con la consegna dei primi tre piazzali entro febbraio 2020 ed il completamento dell’intero progetto entro l’estate del 2020, in coincidenza con l’avvio dell’impianto di compostaggio nell’assetto definitivo a seguito del termine dei lavori presso il Centro di Raccolta. Ad oggi l’impianto di compostaggio conta 19 biocelle e l’impianto di maturazione del compost ubicato in località Gaviano-Ventoso. Delle 19 biocelle, 11 sono funzionanti presso il sito di San Giovanni, 6 sono installate presso il sito di Teglio nel Castello di Chiesanuova, pronte ad essere avviate e due sono disponibili presso la sede Aass di Cailungo. Per soddisfare le esigenze di gestione del rifiuto organico proveniente dalla raccolta porta a porta dei Castelli di Borgo Maggiore, Domagnano e Serravalle che sarà avviata entro il 2019, nonché degli altri Castelli in cui il servizio di raccolta domiciliare è già stato attivato, in attesa dell’ultimazione dei lavori presso il Centro di Raccolta di San Giovanni, è previsto il conferimento, in via temporanea, di parte del rifiuto organico presso l’impianto HERAmbiente di Cà Baldacci-Rimini.

In tale contesto, in attesa del completamento dei piazzali previsti presso il sito di San Giovanni, Aass richiederà lo spostamento dell’area di maturazione del compost dall’attuale sito località Gaviano-Ventoso, per le incompatibilità emerse con altre attività svolte nell’area, al sito di Teglio-Chiesanuova per tutto il 2020.

 

Secondo Centro di Raccolta


L’estensione della raccolta porta a porta nonché la necessità di assicurare sufficienti spazi operativi per lo stoccaggio e la lavorazione preliminare dei rifiuti necessaria alla loro valorizzazione, rendono necessario realizzare un secondo Centro di Raccolta, in aggiunta agli spazi oggi disponibili a San Giovanni. Il Centro, già previsto dal progetto di estensione della raccolta porta a porta su tutto il territorio della Repubblica, dovrà essere necessariamente ubicato nel Castello di Serravalle. Tale Centro dovrà in futuro rappresentare un punto strategico per la cittadinanza, in alternativa al Centro di Raccolta di San Giovanni, già oggi insufficiente. A regime, nel secondo centro saranno conferite le frazioni differenziate dei Castelli in cui sarà avviata, nel corso del 2019, la raccolta domiciliare (Borgo Maggiore, Domagnano e Serravalle). In una prima fase di definizione del progetto la soluzione inizialmente individuata contemplava l’esternalizzazione di tutte le attività operative del Centro, incluse la gestione delle fasi di smaltimento finale dei rifiuti raccolti. Questa soluzione, pur comportando minori oneri di investimento iniziali ed una significativa semplificazione organizzativa, non è adeguata ad assicurare, nel lungo periodo, il servizio per la cittadinanza e le imprese della Repubblica. Aass ritiene più cautelativo mantenere in capo all’Azienda le attività critiche relative alla gestione dei flussi di rifiuti, le autorizzazioni e le notifiche di esportazione. Potranno essere appaltate le attività operative (movimentazione, selezione, …) che difficilmente possono essere svolte in maniera efficiente direttamente dal personale operativo Aass. Considerando i tempi di realizzazione per nuovo centro, Aass prevede possa essere reso operativo per la primavera del 2021, richiederanno la totale esternalizzazione delle attività fino alla primavera dell’anno 2021 in quanto oggi non possono essere svolte dall’Azienda.

 

Raccolta differenziata porta a porta

 

San Marino ha concretizzato nel 2011 il suo orientamento ad adottare il sistema di raccolta dei rifiuti domiciliare porta a porta applicando tale sistema ad un nucleo ristretto di utenze nel Castello di Chiesanuova in via sperimentale. Ad oggi il sistema di raccolta porta a porta è esteso all’area del Centro Storico di San Marino e di Borgo Maggiore. Il servizio è svolto direttamente da Aass, ed a due aree il cui servizio è affidato a due appaltatori: una comprende i Castelli di Chiesanuova, Fiorentino, Acquaviva (area 1), e la seconda comprende San Marino, Faetano, Montegiardino (area 2), coinvolgendo complessivamente il 35% della popolazione, 12.000 abitanti su circa 33.000.

In merito all’avanzamento della raccolta porta a porta, si sta predisponendo la gara per l’appalto del servizio di raccolta domiciliare nel Castello di Borgo Maggiore che sarà esperita contestualmente alla gara per il rinnovo del servizio per i Castelli di Acquaviva, Chiesanuova e Fiorentino il cui contratto è in scadenza alla fine del mese di giugno. Si prevede quindi di avviare il servizio di raccolta porta a porta nel Castello di Borgo Maggiore entro il mese di ottobre 2019; l’attivazione del servizio in questo Castello era stato in precedenza pianificato per il mese di marzo 2019. La pubblicazione del bando per l’affidamento del servizio di raccolta è stata posticipata perché è stato ritenuto opportuno rivedere le procedure di gara per l’affidamento dei servizi ambientali, anche a seguito di un ricorso intentato a seguito dell’affidamento del servizio di raccolta differenziata da cassonetti stradali nel corso del 2018. A seguire si procederà con l’estensione del servizio nei Castelli di Domagnano e Serravalle completando il servizio su tutto il territorio entro il gennaio 2020.

L’Azienda ritiene che l’estensione del servizio di raccolta porta a porta a tutta la Repubblica non può prescindere dall’avvio del secondo Centro di Raccolta, complementare all’attuale di San Giovanni e del Centro di Compostaggio.

 

ASPETTI ECONOMICI


Tariffe

L’attuale tassa sui rifiuti lega i ricavi del servizio Igiene Urbana alla contabilizzazione dei consumi dell’energia elettrica e non al reale costo del servizio. È necessario pertanto ridefinire tale modalità di calcolo con l’obiettivo di raggiungere l’equilibrio del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e modulare la tariffa in base all’effettivo livello di servizio erogato all’utente finale.

Aass ha avviato uno studio di fattibilità volto ad integrare l’applicativo in uso all’ufficio commerciale e fatturazione inserendo criteri di definizione alternativi della tariffa, che superino l’attuale modello legato esclusivamente al consumo di energia elettrica. Lo sviluppo dell’applicativo nonché alcune indispensabili modifiche organizzative consentiranno, in una prima fase, di applicare criteri semplificati quali, ad esempio, per le utenze domestiche il numero di persone residenti per nucleo familiare, ed in una seconda fase di utilizzare i dati acquisiti dal software già a disposizione dell’Azienda per la gestione delle utenze e la relativa registrazione degli svuotamenti dei contenitori. Una volta definito e testato il nuovo modello di calcolo, Aass dovrà fare richiesta di modifica e validazione delle tariffe all’Autorità di Regolazione dei Servizi Pubblici prima che i nuovi criteri di calcolo possano essere applicati ai processi di fatturazione. Tale punto è stato oggetto di una istanza d’Arengo approvata dal Consiglio Grande e Generale e di una richiesta formalizzata all’Azienda dal governo già nel corso del 2018.

 

Bilancio Servizio Gestione Igiene Urbana


L’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici per la gestione del Servizio Igiene Urbana ha previsto per l’esercizio 2019:

• oneri euro 6.247.339,00;

• proventi per euro 3.387.000,00;

• perdite di euro 2.860.339,00.

E’ da segnalare che il Servizio Igiene Urbana Aass gestisce anche i servizi igienici pubblici, presenti di conseguenza nel bilancio e onere operativo che la struttura Aass deve svolgere in termini gestionali e progettuali.

Nel dettaglio le spese del Servizio Igiene Urbana nel bilancio di previsione AASS anno 2019 sono:

• spese per raccolta rifiuti in territorio e spazzamento euro 720.000,00;

• spese trasporto e smaltimento R.S.U. euro 1.678.500,00;

• spese per smaltimento rifiuti differenziati euro 115.000,00

• materiali e prestazioni per manutenzione e gestione impianti e fabbricati euro

60.000,00;

• materiali e prestazioni per manutenzione e gestione automezzi euro 140.000,00;

• materiali e prestazione per gestione servizio euro 290.000,00;

• spese per spedizioni transfrontaliere dei rifiuti euro 35.000,00;

• spese per gestione Servizi igienici Pubblici euro 172.000,00;

• affitti Passivi euro 18.000,00;

• gestione rifiuti differenziati euro 1.250.000,00;

• personale euro 839.000,00.

Le entrate del servizio sono per il 2019:

• proventi da Tassa per Raccolta e Smaltimento di R.S.U. euro 3.040.000,00;

• proventi dallo smaltimento del rifiuto speciale euro 160.000,00;

• proventi da gestione servizi igienici pubblici euro 172.000,00;

• proventi da Interventi di Sanificazione euro 5.000,00;

• ricavi vari euro 10.000,00.

 

CONSIDERAZIONI FINALI


Scenari di sviluppo


Il governo e l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici intendono rafforzare il ruolo dell’Azienda nella gestione dei rifiuti solidi urbani (R.S.U.), attraverso il completamento del progetto della raccolta porta a porta e lo sviluppo di iniziative che possano ridurre significativamente la produzione di rifiuti o privilegiare il recupero – riutilizzo di essi.

Aass ha attivato da tempo una campagna di educazione presso il sistema scolastico nazionale che andrà ora supportata anche da politiche attive dell’Amministrazione tese a privilegiare scelte strategiche che possano – ad esempio ridurre in modo sensibile l’utilizzo della plastica. Non potendo incidere la Repubblica di San Marino in modo significativo nel ciclo industriale di produzione dei beni per ridurre – ad esempio – alcune tipologie di rifiuti, è possibile però implementare soluzioni o progetti per ridurre l’utilizzo di alcuni prodotti che vanno a intersecarsi con altri settori di attività dell’Azienda. Un esempio, le case dell’acqua, progetto oggetto di una istanza d’arengo approvata dal Consiglio Grande e Generale, realizzato da Aass potranno diminuire il ricorso a contenitori di plastica per l’acqua. Oppure le verifiche che l’Amministrazione sta conducendo per introdurre dall’anno scolastico 2019 – 2020, all’interno di alcuni plessi scolastici, erogatori di acqua sono elementi di una politica generale che tende a ridurre la quantità di rifiuto. L’impegno a ridurre, se non eliminare l’uso della plastica nella Repubblica di San Marino, deve essere un punto che nel medio – lungo termine deve essere conseguito a livello nazionale.

In tale contesto vanno segnalati anche Sustainable Development Goals (SDGs) della Nazioni Unite, obiettivi sostenuti dal governo e dall’Amministrazione che in alcuni punti trattano in modo specifico della gestione rifiuti e delle strategie affinché si possa avere un corretto approccio al tema.

Intendo porre all’attenzione del Consiglio Grande e Generale anche il tema dei consorzi obbligatori attivati nella Repubblica d’Italia a cui San Marino non aderisce. Il tema è stato in passato oggetto di discussioni e anche trattative. Ho chiesto alla nuova direzione Aass di attivare un gruppo di lavoro per definire in modo compiuto come e in che termini San Marino possa partecipare a tali consorzi considerando che la Repubblica è un’enclave all’interno della Repubblica d’Italia e che realtà produttive nazionali già aderiscono a tali consorzi supportandone gli oneri, come è già stato segnalato da Anis.

 

Criticità


E’ evidente che il dibattito si sviluppa poiché, oltre a ricevere una informazione sullo svolgimento di un servizio strategico per il Paese, i gruppi consiliari hanno rilevato nella gestione delle criticità. Sarebbe ipocrita negare che nel corso del 2018 vi sono state ripetute segnalazioni su criticità nello svolgimento dello stesso o richieste di informazioni per capire se l’estensione del progetto porta a porta avesse subito un arresto o il governo intendesse cambiare la strategia seguita da Aass in materia.

Il governo ha in questi mesi avuto un dialogo serrato con l’Azienda su tale argomento, in quanto la gestione del Servizio Igiene Urbana è un core business di Aass a cui ritengo ragionevolmente è stata prestata poca attenzione negli ultimi anni – in favore di nuove aree di attività che l’Azienda ha sviluppato. Ritengo invece che, per l’importanza che il settore ha per la nostra collettività, si debba celermente prestare forte attenzione e in questo vi è una forte sintonia di intenti con la nuova direzione dell’Azienda, affinché le criticità presenti siano risolte e si presti la massima attenzione, considerando anche la vocazione turistica del Paese.

E’ innegabile che rispetto solo a dieci anni fa sono stati fatti notevoli passi in avanti nella gestione dei rifiuti, grazie alle attività che l’Azienda ha sviluppato anche in termini di investimento in attività di educazione e formazione. In tutto il tema generale della gestione dei rifiuti resta sempre da considerare il tema generale della dipendenza che la Repubblica ha nella gestione degli stessi rispetto alla Repubblica d’Italia e il coordinamento che si debba avere rispetto alle normative dell’Unione Europea di settore.

Dipendenza che oggi, a esclusione di carta e frazioni di umido trattate con processi di compostaggio entrambe in territorio, è pressoché totale rispetto a impianti o soggetti esteri. Su questo tema, di natura generale e strategico, intendo terminare il mio riferimento ringraziando per l’attenzione e per l’opportunità di riferire su un argomento così rilevante per il Paese.

Augusto Michelotti, Sds Territorio dà lettura della relazione del Catasto rifiuti per il 2017

La presente relazione analizza la situazione relativa ai dati del Catasto rifiuti per l’anno 2017 sulla base del riferimento del Responsabile dell’Unità Operativa Gestione Ambientale (U.O.G.A.) del Dipartimento Territorio e Ambiente della Repubblica di San Marino.

Dati pervenuti al 30 aprile 2018

Le dichiarazioni dati Catasto Rifiuti sono 504 tra le quali si individuano le seguenti tipologie:

• – 7 intermediari;

• – 365 produttori;

• – 117 raccolta/trasporto (di cui 45 della Repubblica di San Marino);

• – 11 impianti;

• – 3 AASS.

Il totale della “produzione effettiva” risulta 66.528,397 ton. (3.394,229 + 55.432,950 + 1.599,820 + 0,000 + 6.101,398). Il dato corrisponde al totale delle singole quantità che, per definizione, sono attribuibili alla produzione effettiva (evidenziate in giallo) di rifiuti da parte di operatori/produttori e gestori in genere. A conclusione di questa relazione si presenta una tabella riepilogativa delle dichiarazioni dal 2013 al 2017 mettendo a confronto i dati relativi alla produzione dichiarata ed alle esportazioni dichiarate e monitorate.

Si evidenziano le quantità, per lo più simili sia per la produzione sia per le esportazioni; una media di 69.349 ton. per la produzione effettiva e di 58.863 ton. per l’esportazione monitorata.

Per esportazioni: contatti con Veneto e Lombardia e altri Stati (Germania).

Marianna Bucci, Rete

Io ero l’undicesima iscritta a intervenire al dibattito. Sono sbalordita colleghi, nessuno che intervenga su un tema così importante come i rifiuti, siamo qui tutti i giorni a dirci quanto è grave che il Paese si indebita e che non ha progetti per nuove risorse interne, e questo tema non interessa a nessuno. Tra l’altro è un tema su cui questa legislatura- come quelle passate- sconta di non avere un progetto, non ha un piano affinché quello che viene attualmente trattato come criticità diventi invece una risorsa, anche economica, per il Paese.

La gestione rifiuti, se fatta con criterio, è una risorsa importantissima ma qui c’è disinteresse totale. La relazione del Segretario di Stato Podeschi è stata depositata pochi giorni fa, a fronte di un dibattito calendarizzato da mesi. Meglio tardi che mai, speravo però in un indirizzo politico. A mio avviso è una relazione sterile, dove si genericamente che ci sono criticità, ma non si dice quali siano e come si intende intervenire. Si dice genericamente che c’è un impegno a ridurre, se non eliminare, l’uso della plastica, benissimo, ma non si dice come, in che tempi. Si riduce a uno slogan. Niente di concreto, eccetto una cosa sola: la volontà di esternalizzare tutte le attività operative del secondo centro di raccolta. Si speficia che saranno esternalizzate fino al 2021, poi cosa si intende fare non è chiarito. Prevedo rimarrà tutto privato. Lo Stato si accolla le spese per la realizzazione di un centro e per darlo ai privati. Emerge l’ennesima dimostrazione di incapacità nei rapporti con l’Italia.

Il porta a porta: in altre realtà si è dimostrato che una gestione corretta porti davvero a una riduzione dei rifiuti, ma gestione corretta non significa farla a macchia di leopardo e senza tariffa puntuale. Nella relazione si dice che si vuole cambiare tariffa, ma non con la tariffa puntuale. E senza tariffa puntuale è inutile fare il porta a porta. Anche nel programa economico 2019 non c’è nulla sui rifiuti, eppure siamo uno Stato sovrano e potremo sperimentare nuove forme di gestione perché diventino una risorsa. Le nostre proposte saranno presentate in un Odg.

Federico Pedini Amati, Mdsi

Vi eravate dato tempo entro IL 2018 di convertire tutto il Paese nel porta a porta, una scadenza che è stata disattesa. E’ anomalo che ci si sposti nei Castelli e in alcuni si vedono i bidoni lungo le strade e in altri no. Siccome noi paghiamo la tassa dei rifiuti, alcuni la paghiamo in un modo, altri in un altro. Si capisce che il porta a porta non è stato impostato con sinergia di tutta la Repubblica, siamo partiti a spot, pensando a una realtà meramente sperimentale.

Dentro il centro storico si potrebbe creare una isola ecologica invece di avere bidoni dappertutto, è anche una questione di immagine. Il porta a porta ci rende più consapevoli nella gestione dello scarto, però se si vuole fare, si deve fare bene, non in modo improvvisato.

Marica Montemaggi, C10

La gestione dei rifiuti attraverso il porta a porta è un tema importante che riguarda la nostra quotidianità e un impegno che si è preso il nostro Paese anche in maniera trasversale. Sono anni che la politica ha sposato questa causa e intrapreso un percorso di risanamento del Paese con una gestione migliore dei propri rifiuti. Differenziazione e porta a porta richiedono un cambiamento culturale importante che sicuramente vede uno sforzo che si riconduce anche nelle scuole e nell’educazione della cittadinanza. E’ vero che al momento ci sono Castelli esclusi dal porta a porta, diamoci un obiettivo di arrivare al completo allargamento in tutto il territorio, vediamo cosa non ha funzionato, ma non possiamo fermarci qui. Invitiamo e sollecitiamo l’Azienda a portare avanti anche accordi, appalti e attività con cui deve far arrivare la copertura del porta a porta al 100% sul territorio, entro la fine dell’anno.

Altro aspetto: la tracciabilità del rifiuto. Oggi solo pochi altri prodotti possono essere gestiti internamente, la plastica viene esportata e qui dobbiamo condurre la battaglia per ridurre suo spreco. Non possiamo pensare di gestire questi rifiuti senza accordi con il Conai, con i consorzi, per poter guadagnare da questo comparto. Auspico si possa davvero- e se ne parla da anni in tutte le legislature-che noi ripartiamo e diamo importanza alla gestione dei rifiuti, perché se ne possa trarre vantaggio per la nostra economia. Non è solo questione di eticità.

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Il dibattito arriva in un momento in cui si registra un bilancio deficitario degli impegni presi. Lo dico in quanto persona più titolata in Aula- ad eccezione dell’attuale Segretario- a parlare di un lavoro che doveva essere in continuità e a giudicare gli obiettivi raggiunti o meno. Ma nel prendermi questo titolo non posso che sorridere, in modo amaro, nell’ascoltare alcuni interventi della maggioranza. Montemaggi ha ammesso lievi ritardi, è come sentire stridere le unghie sugli specchi. Perchè quel ritardo non doveva esistere. Il porta a porta nasce nella scorsa legislatura con il sostegno di due/terzi di quest’Aula, molti sono oggi con lei in maggioranza. Ne facevano il loro cavallo di battaglia per una sana e corretta politica ambientale, insistendo con chi, come me, ne aveva responsabilità politica. Le cose magari andavano piano, ma funzionavano. Con l’avvio progetto del porta a porta spinto in centro storico, si era discusso di porre isole ecologiche, perché fosse più dignitoso, ma non avete voluto affrontare il problema. Comunque il progetto del porta a porta spinto partì e subito seguì l’insistenza all’avvio del progetto in più Castelli possibili. Il sottoscritto veniva additato come colui che sosteneva la lentezza dell’azienda e come quello che frenava e poteva anche avere altri interessi…ma oggi non ingoio più il rospo. E il vedere che in questa legislatura non si è voluto per niente portare avanti il progetto e che oggi non avete il coraggio di dire che quel progetto non è più percorribile è imbarazzante. A distanza di due anni oggi il porta a porta è fermo, mentre dovrebbe essere al 100% sul territorio. Nessun passo avanti è stato fatto e abbiamo una situazioni ibrida. Ma non ho più sentito le lamentele dei ‘fanatici’ della scorsa legislatura. Non abbiamo ancora scelto cosa vogliamo essere in termini di politiche ambientali. Segretario Podeschi, va bene il riferimento, ma decida una volta per tutti.

Sandra Giardi, Rete

Siamo nel 2019, metà del percorso del porta a porta è avvenuto con questo governo, che ha le sue responsabilità. La politica non ha avuto lungimiranza nello smaltimento interno dei rifiuti, era più facile demandare all’Italia, mischiando interesse pubblico e privato.

Lo scopo dei governi di turno dovrebbe essere quello di avere un progetto che renda il Paese sempre più possibile autonomo con obiettivi dettati da una gestione efficace e precisa dei dati, cosa che ancora lamentiamo per la loro mancanza. In termini di attrattività, si possono innescare meccanismi tali, applicando il principio che chi inquina paga, al fine di acquisire risorse economiche per coprire danni ambientali di aziende. Dall’altra invece si può essere attrattivi per particolari tipologie di investimenti che vanno nella direzione di produrre ricerca o attrarre aziende con produzioni sostenibili. Questi progetti dovrebbero essere inseriti in un’eventuale piano di attrazione economica.

Mimma Zavoli, C10

E’ un argomento che impegna la politica da molti anni. Il porta a porta è sempre stato sostenuto come metodo di raccolta efficiente dal mio movimento, attività che all’inizio sembrava invasiva e difficile da applicare e oggi è una pratica diventata quotinianità per molte famiglie sammarinesi. E’ una modalità che porta a un recupero maggiore, al rispetto dell’ambiente.

Ci sono effettivamente esigenze di perfezionamento in centro storico del porta aporta e anche perché non è oggi esteso a tutto il territorio e non si applica la tariffa puntuale. La gestione esistente di Aass sta funzionando, ma ci dobbiamo lavorare ancora e va detto senza problemi, per migliorare operatività e fare economia di scala. Ci dobbiamo dare l’obiettivo di portare in tutto il territorio questa condizione entro il 2019. Altra cosa importante è favorire la tracciabilità del rifiuto, passaggio per passaggio. Portiamo la carta alla Cartiera Ciacci, la plastica viene venduta fuori, su altri componenti di rifiuto si è avviato un percorso con Conai, con l’obiettivo di conferirli ai consorzi per poter guadagnare da questo comparto. Il resto di scarto viene portato in discarica, in questo senso l’accordoè stato rinnovato con la Regione Emilia Romagna per il trattenimento di una quota predefinita di rifiuti sammarinesi, con l’aumento della quota destinata al recupero e al riciclo. Non c’è dubbio che ci troviamo in una situazione di ritardo e ci auguriamo si chiuda il 2019 con la totale copertura e implementando i progetti di messa in sicurezza dell’attuale centro raccolta a San Giovanni e di un nuovo centro di raccolta.

Ci sono piccole- grandi cose che nel frattempo siamo riusciti a proporre e che possono segnare un inizio di percorso: via la plastica, non la usiamo più anche nella nostra sede. Altra proposta è quella di elimare le bottiglie di plastica dalle mense della Repubblica. C’ è ancora da fare e dobbiamo sforzarci di portare a compimento queste cose.

Vorrei infine controbattere ad alcune affermazioni dell’ex Segretario, oggi consigliere, Lonfernini che ha voluto ricordare come, durante la sua gestione, la sua attività sia stata assolutamente di grande rilevanza. Non abbiamo mai negato che lui abbia fatto uno sforzo importante, ricordiamo però le sue promesse, durante tanti Consigli della scorsa legislatura, e le grandi rassicurazioni, poi le cose sono andate diversamente. Ricordo che avrebbe implementato entro il 2016 il porta aporta in tutto il territorio e poi lo sforamento del 2015 e le tensioni che si erano venute a creare anche in Consiglio. Non sbaglia a pungolare, ma credo ci sia un modo diverso rispetto le proposte che sono portate avanti e nel modo di interfacciarsi rispetto cui da Segretario non ha mai brillato, facendo promesse che non ha mai mantenuto.

Matteo Ciacci, C10

Da un punto di vista politico va chiarita una linea che non può più essere messa in discussione: se siamo convinti che il sistema porta a porta dobbiamo introiettarlo nel nostro Paese, bisogna crederci fino in fondo e che sia considerato non un semplice costo per il Paese, ma una metodologia che ingenera risorse da tutti i punti di vista. Il percorso avviato va avanti da diverso tempo ma è un percorso vero, malgrado i ritardi.

Nel momento in cui crediamo nel porta a porta- e il nostro movimento da sempre ne è convinto- dobbiamo confrontarci con operatori, cittadini, con l’Aass e con le società private che gestiscono il porta a porta perché non possiamo più accumulare i ritardi. C’è stato un cambio di gestione in Aass che abbiamo evidenziato con una nuova governance e nuovo direttore.

C’è poi il tema di tracciare il rifiuto, far capire dove va a finire alla cittadinanza e l’azienda si sta muovendo in questo senso. Secondo aspetto: bisogna capire cosa costa e cosa riusciamo a guadagnare. Se ci si crede, posso accettare anche che non dia guadagni economici, ma possiamo garantire il pareggio, aver raggiunto il decoro urbano, aver introdotto principi importanti come la sostenibilità ambientale…E’ chiaro ci sono dei passaggi da fare e che la programmazione sia in questo settore importante, dobbiamo estendere il porta a porta su tutto il territorio ma ci sono cose da fare prima: la messa in sicurezza dei piazzali del centro raccolta San Giovanni, il completamento del sito di compostaggio, in modo poi che l’estensione sia possibile.

C’è poi modo di ridurre a monte i rifiuti: le aziende devono pagare lo smaltimento e non usare i cassonetti Rsu. Verrà predisposto un Odg che mette in fila micro-obiettivi, d’altra parte per arrivare al macro-obiettivo talvolta si può partire da piccole cose, dal decoro urbano, dall’eliminazione della plastica dagli uffici pubblici e dalle mense (in attuazione a una istanza d’Arengo e su cui la politica e il governo hanno dato avvallo totale ma ilFondo servizi sociali rallenta per ragioni di carattere economico). L’auspicio è che si possa definire una linea di programmazione chiara e credo Aass abbia in mente un progetto anche scaglionando le tempistiche, io credo che capiremo se è la nostra strada. Credo di sì e bisogna porre opportuni correttivi nel capire cosa sta funzionando o meno.

Davide Forcellini, Rete

Credo questo dibattito sia molto esplicativo del livello di interesse che la politica ha nei confronti della questione rifiuti. C’è un’Aula che non interviene o quasi e chi lo fa ripete il solito leitmotiv, ci si dice che sono contenti di aver eliminato le bottiglie di plastica dalla loro sede, forse dopo due anni di governo ci vorrebbe di più, grazie comunque a Civico 10. Si dice ‘abbiamo deciso di implementare al 100% il porta a porta’, obiettivo nobile, ma collateralmente ci sono tante cose da considerare e serve una visione globale.

Il problema è che sulla materia non c’è politica una matura che ragioni su questi temi, poi c’è lo scotto di discontinuità tra governi, non si può sentire che uno rinfaccia all’altro il fatto e il non fatto. Serve una visione condivisa. Il discorso del ritardo: bisogna capire perché si resta indietro con l’implementazione.

Do lettura dell’Odg:

Il Consiglio Grande e Generale, a seguito del dibattito consiliare sull’attuale situazione della gestione rifiuti in territorio (…), considerata l’esistenza dello studio commissionato da Aass nel 2015, finalizzato a pianificare estensione raccolta porta a porta su tutto il territorio, studio di cui Aass e Segreterie competenti non hanno mai ufficializzato il contenuto, considerata la convenzione siglata nell’ottobre 2018 tra San Marino e Regione Emilia Romagna, che prevede un massimo di 13 mila tonnellate di rifiuti urbani di San Marino conferiti al termovalorizzatore di Coriano(…)

considerato che il porta a porta dovrebbe essere attivato su tutto il territorio entro il 2019,

impegna il Congresso di Stato 1) a rendere noto entro 7 giorni da approvazione dell’Odg la versione definitiva dello studio Espe, a rendere noti l’attuale e il precedente accordo in materia di gestione rifiuti siglati con la Regione Emilia Romagna, 3) a rendere noti, attraverso apposita relazione da portare in Commissione IV^,entro febbraio 2019. i costi dell’attuale servizio porta a porta e tutti i contratti in essere (…), 4) ad apportare, anche sulla base dei dati raccolti, ogni correttivo utile a modificare l’attuale gestione del porta a porta, in modo che oltre a ridurre drasticamente la quantità dei materiali destinati all0 smaltimento in Italia e i relativi costi, estenda immediatamente su tutto il territorio un metodo di raccolta domiciliare spinto, che preveda applicazione della tariffa puntuale, l’eliminazione dei cassonetti dalle strade, una gestione dell’umido che punti al compostaggio domestico; 5) a fissare un obiettivo massimo di produzione dei rifiuti procapite da raggiungere entro il 2020; 6) a promuovere collaborazioni e sinergie con organizzazioni economiche e con l’università di San Marino per delineare l’obiettivo di minimizzare la quantità dei rifiuti destinati allo smaltimento e di favorire il riuso e reinserimento della filiera produttiva (…)

Nicola Selva, Rf

E’ un tema di impatto ambientale ed economico. Ogni cittadino produce alcune centinaia di chilogrammi di rifiuti ogni anno, e inizia a crescere la consapevolezza che per avere un paese più ecologico è essenziale investire in questo settore e anche la raccolta differenziata, perché è a monte che devono essere divisi i rifiuti. A livello europeo, entro il 2025 si dovrà arrivare al riciclo di almeno il 50%. E’ un tema al centro del dibattito politico e la regolamentazione di queste attività diventa una priorità anche a livello internazionale, tema sempre più importante anche in un piccolo paese come San Marino dove la gestione dei rifiuti non é autonoma. La raccolta diffenziata porta a porta ha introdotto la sua operatività, anche se ha avuto alcuni momenti diffcoltà e andrà verificata la sua efficacia e un suo miglioramente, ove necessiti.

E’ necessario definire e verificare poi le attuali modalità anche di calcolo economico. Resta sempre da considerare il fatto che San Marino dipende in larga parte per la gestione rifiuti dalla Repubblica italiana, nei prossimi anni si deve pensare a una maggiore autonomia anche con l’ausilio di tecnologie avanzate. Avremo un Odg che andrà ad esplicitare questi aspetti.

Stefano Palmieri, Rf

La scelta di differenziare il rifiuto è una scelta fatta per San Marino, d’accordo con il consigliere Giardi che chi più inquina più deve parare, ma sono anche dell’idea che non si inquini più e che le aziende devono dotarsi di tecnologie apposite e che chi inquini vada sanzionato. Il percorso sulla differenziazione è avviato da tempo e va ampliato in tempi rapidi, il nostro Odg chiede questo, che entro il 2019 si vada a completare il percorso, altrimenti perdureranno fenomeni distorsivi, come episodi in cui cittadini residenti dove si fa porta a porta gettano i loro rifiuti nei cassonetti di altri Castelli in cui non si fa. Accorgimenti sul porta a porta sono necessari: ridurre il numero di bidoni, valutare la creazioni di isole ecologiche per alcune zone e lasciare l’organico esclusivamente alla raccolta a domicilio. L’Odg impegna in particolar modo l’azienda ad accelerare i tempi.

Stefano Canti, Pdcs

Ho sentito chi è a favore del porta a porta e chi lo è meno, ma per capire se è conveniente o se non lo è questo sistema occorre avere dei dati, dati che oggi iniziamo ad avere nelle relazioni lette dai Segretari Podeschi e Michelotti. Forse allora il sistema del porta a porta non è così conveniente. Il catasto dei rifiuti oggi ci dice che la produzione effettiva dei rifiuti è di 66 mila e 528 mila tonnellate. Sono 58 mila tonnellate i rifiuti esportati fuori dalla Repubblica. La differenza tra i 66,528 mila tonnellate prodotte e quelle esportati ci dà 7,7 mila tonnellate di rifiuti che riusciamo a smaltire tutti da soli in modo autonomo. Tra quelli esportati ci sono 9 mila tonnellate Rsu che vanno all’inceneritore a Raibano, sulle 13 mila tonnellate di Rsu totali prodotte. A San Marino restano 4,7 mila tonnellate su cui viene effettuato il sistema porta a porta: stiamo parlando di 13-14% di produzione rifiuti complessiva su cui viene effettuata il porta a porta. E’ un primo dato. Altro dato: il sistema porta a porta ci costa 5,4 mln di euro: questo è il dato politico su cui riflettere. Sul totale dela raccolta rifiuti di 4,7 mila tonnellate abbiamo un dato compessivo di costo di 5,4 mln di euro. E oltre questo è da aggiungere il costo relativo alle infrastruttre da realizzare, 2 mln di euro per portare a regime il sistema di porta a porta, solo per ampliare il piazzale di San Giovanni e la relazione dice che è necessario anche trovare un nuovo impianto a Rovereta, altro costo che si aggiungerà.

Convenzioni Conai: oggi a distanza di 5 anni con il 35% di sistema differenziato, a che punto è la sottoscrizione delle convenzioni? Nella relazione si dice che sono importanti ma non si dice nulla sullo stato di avanzamento. Il progetto dell’impianto di compostaggio è stato presentato in Commissione politiche territoriali: è stato detto in tutti i luoghi che non é il luogo giusto per fare un impianto di compostaggio, proprio sulla cresta di un calanco, una zona a rischio.

In conclusione: essere virtuosi va bene, ma le spese sono elevate per così piccoli numeri, nei centri storici non c’è buona funzionalità e anche per la strada. Allora si può studiare un sistema alternativo al porta a porta? Ad esempio: si è pensato a un sistema di raccolta differenziata in strada, con cassonetti aggiornati? Basta andare a Rimini per vedere un esempio, con la creazione di apposite isole ecologiche.

Marina Lazzarini, Ssd

Il tema della gestione rifiuti è quanto mai urgente, sono trascorsi 8 anni dala prima e positiva esperienza del porta a porta nel Castello di Chiesanuova, con l’avvio della sperimentazione nel 2010. Si è poi pensato di estenderlo in altri Castelli, da qui l’incarico di studio ad hoc. Oggi purtroppo il porta a porta copre meno del 50% del territorio. Nella precedente legislatura ricordo che pungolavo sempre l’ex Sds Lonfernini per estenderlo in territorio e ho continuato a farlo con l’attuale Segretario Podeschi Non sono soddifstatta, non è stato esteso. Ci sono stati problemi tecnici, cambio di vertici all’Aass? Ci sta tutto, ma sugli obiettivi non si torna indietro e devono andare di pari passo con una spesa sostenibile e se il porta a porta viene fatto su piccola scala, non sarà all’insegna del risparmio. Oltre al recupero della carta, che già fa la cartiera di Gualdicciolo, servono altre ditte che recuperano per es. materiali elettronici o altro, per attuare una vera economia circolare che è un’emergenza.

E’ necessario creare anche una maggiore consapevolezza nei cittadini e creare specifiche competenze nella prevenzione dei rifiuti con la riprogettazione degli imballaggi, evitando la plastica monouso. E l’università può darci un aiuto. Positiva l’Aula didattica aperta al centro di San Giovanni dedicata alle visite di scolaresche. Obiettivi imprescindibili: abbassare l produzione rifiuti sotto i 150 kg a persona annui e arrivare alla tariffazione puntuale su tassa rifiuti in base al principio che ‘chi più inquina, più paga’, superando la tariffa attuale legata all’energia elettrica. Sviluppi indispensabili: realizzare subito la messa in sicurezza del centro raccolta San Giovanni e creane uno nuovo, per portare il porta a porta in tutto il territrio. Noi di Ssd siamo particolarmente sensibili ai temi ambientali e legati alla gestione rifiuti. Confido che il nuovo direttore Aass, Raul Chiaruzzi, dia risposte definitive.

Odg Maggioranza

Il Consiglio Grande e generale, uditi i riferimenti del Segretario Territorio e Ambiente e del Segretario di Stato con delega ai rapporti com l’Aass in merito alla gestione dei rifiuti di San Marino, a seguito del dibattito, considerate le criticità emerse sulla gestione di rifiuti e sul rallentamento subito dal progetto di implementazione della raccolta differenziata attraverso il porta a porta, (….)

impegna il congresso di Stato

– a estendere il sistema del porta a porta su tutto il territorio entro l’anno 2019;

– attuare strategie e iniziative normative per la riduzione importante della produzione rifiuti, perseguendo gli obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni unite;

– valutare un rafforzamento della vigilanza affnchè l’articolo 28 del decreto delegato”codice ambientale”, che vieta l’abbandono rifiuti sul suolo e sottosulo e nelle acque, il deposito rifiuto fuori cassonetti, sia rispettato;

– disporre i necessari interventi normativi affinché sia stabilita una specifica tariffa per il servizio raccolta Rsu per utenza civile entro il 30 giugno 2019 che sia in grado di premiare chi differenzia maggiormente;

– attivarsi perché sia svolta una valutazione sull’organizzazione del costo e del servizio di igiene urbana anche rispetto alle esternalizzazioni effettuate e alle potenzialità di valorizzazione e recupero rifiuti, considerando il ruolo centrale dell’Azienda in ogni processo;

– attivare una campagna di sensibilizzazione per una corretta gestione dei rifiuti, anche rispetto a eventi pubblici;

– attivare un programma interno all’amministrazione per perseguire la strategia ‘plastica zero’ entro il 2026 nella Repubblica di San Marino.

Il Consiglio Grande e Generale dispone che entro il mese di aprile 2019 si svolga in Commissione consiliare Finanze un’audizione dei vertici Aass, per relazionare sulle attività dell’azienda e in particolare sulla gestione rifiuti;

chiede che nelle sedi adibite ad attività istituzionale del Consiglio grande e generale siano poste in essere attività per ridurre l’uso della plastica entro il 2020 e ad eliminarla entro il 2022.

Repliche

Marco Podeschi, Sds con delega ai rapporti Aass

Inutile negare che sul tema rifiuti ci siano criticità. Il perché dei ritardi nel porta a porta da parte di Aass: l’Azienda è partita su un progetto sperimentale del 2010-2011 presentato dalla Giunta si Chiesanuova. Ricordate nel 2010 San Marino verso l’esterno come si presentava? Nel 2007 fu espulsa dal piano gestione provinciale dei rifuti e dovemmo chiedere pietà all’impianto di Sogliano e nascondere per due mesi i nostri rifiuti in territorio. Sul tema dei rifiuti ci sono state criticità evidenti, qualche collega ha criticato le esternalizzazioni dell’azienda che ha ceduto mezzi alle cooperative che gestiscono i servizi. Per una scelta che ha fatto Aass, si sono trovati grossi problemi nel proseguire su scelte strategiche come l’estensione del porta a porta. Con i consorzi abbiamo riaperto il dialogo, nella primavera 2018 ci hanno fatto una proposta, c’era solo un problema serio: ci siamo fermati perchè l’azienda non aveva un direttore e i tecnici per portare avanti la cosa. Poi serviva un accordo con gli esercenti. Stiamo negoziando l’entrata con i consorzi.

A chi ci dice che vogliamo esternalizzare i servizi: al contrario, il direttore vuole centralizzare la gestione rifiuti, altro elemento è capire cosa può fare, ci sono accordi infatti con le organizzazioni sindacali e se si parla di nuovi servizi bisogna assumere nuovi dipendenti ed entriamo nel tema del costo del servizio. Si dice che voglio introdurre una nuova tariffa: no, c’è una istanza approvata che chiedeva di abolire tassa e introdurre la tariffa, ho chiesto ad Aass che però non ha il modulo- software disponibile per gestire una tariffa sui servizi. Sul costo: oltre 2 mln di euro è uno sbilancio importante, l’attuale direttore è impegnato su questo tema, non possiamo avere un onere per la cittadinanza e avere disfunzioni. Sul tema del centro storico e del porta a porta: in questi due anni ho fatto 10 incontri almento con i cittadini, sono state proposte soluzioni, da un lato ci sono le esigenze di residenti e hotel che non vogliono si faccia raccolta di notte, ci sono necessità che devono rientrare nell’aspetto organizzaivo ed economico.

Gian Carlo Venturini, Pdcs

Una volta tanto Podeschi ha detto la verità, èv ero, nel 2007 San Marino è stato espulso dalla raccolta di Rimini e andato in ginocchio a Sogliano. Ma il Segretaro si dimentica che allora era presidente Aass e che il suo partito era al governo. Io ero all’opposizone, che calcoli meglio le date e faccia meno confusione.

Dichiarazioni di voto Odg

Davide Forcellini, Rete

Gli impegni che chiediamo al congresso di Stato con il nostro Odg: sul punto 1) lo studio Exper effettivamente è stato consegnato e ho provveduto a depositarlo agli atti per l’accesso a tutti i consiglieri. Gli altri punti restano validi: l’idea non è di tornare indietro ma di ‘prevedere un correttivo’ all’attuale gestione del porta a porta, in base ai dati richiesti. Si tratta di andare a definire quelli che possono essere indicatori che garantiscano una gestione economicamente ma anche sociamente compatibile con la realtà sammarinese. Tutti gli 8 punti sono a nostro avviso importanti e sono contento siano stati condivisi dalle forze di opposizione e speriamo stessa condivisione possa trovarsi nei consiglieri di maggioranza che inizialmente non hanno voluto sottoscrivere l’Odg. Sono delle proposte serie e ben ponderate.

Marina Lazzarini, Ssd

Il nostro odg si concentra su 9 punti, il primo impegna a estenere il porta a porta entro il 2019, si impegna allo sviluppo dell’agenda 2030 delle Nazioni unite, il rafforzamento della vigilanza sugli abbandoni abusivi, perché siano rispettati i termini e i divieti nel codice ambientale. Si impegna a stabilire entro giugno una tariffa puntuale per valorizzare chi si impegna nella differenziazione e fare una valutazione del servizio attuale del porta a porta, una campagna di sensibilizzazione e un piano per ridurre l’uso della plastica entro il 2020 ed eliminarla a San Marino entro 2022, si prevede poi una commissione consiliare con i vertici della azienda per fare il punto sulla gestione rifiuti. E’ un Odg ad ampio raggio.

Stefano Canti, Pdcs

Questi due Odg presentati vanno a racchiudere l’oggetto del dibattito odierno, credo sia importante l’Odg dei partiti di opposizione per diversi motivi. A parte le relazioni richieste, una è già stata messa a disposizione, ma attenzione la focalizzo sul punto 3: si chiedono ulteriori dati che serviranno a capire meglio i costi del porta a porta, per capire se è un servizio conveniente o meno. Sull’Odg della maggioranza: non si può impegnare l’estensione del porta a porta nel 2019, c’è già scritto nella relazione del Segretairo di Stato che a gennaio 2020 sia estesa a Domagnano e Serravalle, non credo si possa anticipare, semmai posticipare. Troveremo dei problemi nell’estendere nei Castelli più popolati. Le tempistiche non le rispetterete, la maggioranza chiede di accelerare. Prendiamo in considerazione piuttosto sistemi alternativi al porta a porta, la raccolta facciamola in strada e i costi li abbattiamo. Nell’Odg prevedete la modifica della tariffa, ma perché, se non abbiamo ancora il porta a porta in tutti i Castelli? Oggi siamo solo al 35% di estensione e abbiamo già un disavando di 2 mln di euro e la tassa serve per ridurre il disavanzo.

Marianna Bucci, Rete

In questi impegni dell’odg della maggioranza non vedo un contenuto sostanziale ma proposte generiche e sterili. Non basta l’estensione del porta a porta, contestualmente servono impegni a ridurre i rifiuti. Poi si parla di Repubblica a plastica zero, ma come è stato calcolato il termine senza un piano? Solo slogan, non un impegno concreto.

Giovanna Cecchetti, Gruppo Misto

L’Odg dell’opposizione chiede documenti per analizzare se il piano di gestioni rifiuti del porta a porta debba continuare. Il porta a porta può essere funzionale per l’Italia, ma non per San Marino, bisogna fare molta attenzione ai costi.

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