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Consiglio Grande e Generale: Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici

da Redazione

Approvato il Progetto di legge sulle Modifiche allo Statuto. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – Nella seduta odierna si prosegue il dibattito in tema di giustizia del comma 12, in cui -per la quarta volta- non si procede nella sostituzione di due membri di maggioranza nella Commissione Affari di Giustizia. Nel comma è inclusa anche la presentazione in prima lettura del Pdl dei gruppi di maggioranza che punta a superare l’impasse della nomine di quella commissione.

“Perchè l’opposizione si rifiuta di completare le nomine di questo organo?”, chiede all’Aula Roberto Giorgetti, capogruppo di Rf. “Servono infatti voti di maggioranza e opposizione per insediare i membri di questa commissione che sono attribuiti per legge ai singoli gruppi consiliari- spiega- e ci si rifiuta a procedere alla nomina senza motivi plausibili. Anzi, saremmo dinanzi ad ‘attentati ai presidi democratici'”. “E’ un atto sicuramente non accettabile- riconosce Pasquale Valentini, Pdcs- che l’opposizione non dia il proprio voto per la formazione della commissione, ma- chiosa- altrettanto peggio, per le sue conseguenze, è la presentazione di una legge che elimina il requisito della maggioranza dei 2/3, fatta così la commissione non ha più senso”.

Dopo la mancata approvazione della sostituzione del Reggente Luca Santolini e del Sds Guidi con i candidati Matteo Ciacci e Michele Muratori, si procede con l’ordine del giorno e la presentazione in prima lettura del Progetto di legge “Il condominio degli edifici” da parte del Segretario di Stato per gli Affari Interni, Guerrino Zanotti. L’esigenza di tale provvedimento, spiega il Segretario nasce “dall’assenza di un sistema normativo organico incentrato sul fenomeno condominiale” e dalla necessità per professionisti e cittadini di “uno strumento di riferimento sulle problematiche relative al condominio, alla sua gestione ed amministrazione”.

Segue quindi l’esame del Progetto di legge in seconda lettura “Modifiche Statuto Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici”, presentato dal Segretario di Stato Marco Podeschi. La proposta normativa, come spiega il Segretario, “nasce dall’impasse avuto nella nomina del presidente del collegio sindacale, dimesso nel 2017”, ma coglie anche l’occasione per superare “una serie di incrostazioni normative nello Statuto”. Con il Pdl quindi si interviene su altri aspetti, tra cui si prevede “una durata standard per il consiglio di amministrazione, un minimo di 3 anni per poter essere in grado di operare” e si introducono nuovi requisiti per i suoi membri. Inoltre, si prevede che entro 12 mesi sia redatto un nuovo Statuto dell’Azienda che superi l’attuale, risalente al 1981, e definisca i suoi compiti attuali. “Negli anni l’azienda è cambiata radicalmente nei termini operativi- chiarisce Podeschi- la multi-utility è espansa in molti settori e nei servizi offerti”. Una volta licenziato questo provvedimento, Podeschi assicura che verrà avviato un gruppo di lavoro sul nuovo Statuto e un confronto con i gruppi consiliari, le categorie economiche e le categorie sociali. “Ci deve essere un confronto ampissimo- termina- perché dobbiamo redarre lo statuto per i prossimi 30 anni dell’azienda dei servizi”. Con l’approvazione del Pdl – con 27 voti a favore, 8 contrari e 2 astenuti- termina le seduta: i lavori consiliari riprenderanno nel pomeriggio, conclusa la sessione congiunta della Commissione consiliare Igiene, Sanità, Previdenza e Sicurezza sociale e della Commissione consiliare Finanze, in cui all’ordine del giorno è previsto un riferimento in seduta segreta del Sds per le Finanze sulla vicenda Banca Cis.

Di seguito un estratto degli interventi della seduta della mattina.

Comma n.12

a) Sostituzione di S.E. Luca Santolini da membro della Commissione Consiliare per gli

Affari di Giustizia per il semestre 1° ottobre 2018 – 1°aprile 2019/ non approvata

b) Nomina di un membro nella Commissione Consiliare per gli Affari di Giustizia in sostituzione del Consigliere Eva Guidi, nominato Segretario di Stato/ non approvata

c) Progetto di Legge Qualificata “Modifica dell’art.8 della Legge Qualificata 30 ottobre

2003 n.145″ (presentato dai Gruppi Consiliari di Maggioranza) (I lettura)

Roberto Giorgetti, Rf

Questo comma tratta dell’esame di un Pdl che prevede un cambiamento che attiene le modalità di nomina dei membri della commissione Affari di Giustizia, si prevedono tre votazioni, le prime due mantengono la maggioranza dei 2/3, quindi se non si giunge alla nomina, si introduce la maggioranza semplice per la terza. Il dibattito che si è già svolto si è focalizzato sul motivo per cui si è arrivati a questa situazione. In verità ho notato un certo imbarazzo da parte di vari esponenti dell’opposizione intervenuti, hanno evaso l’elemento di fondo, sviato su considerazioni che centrano poco o nulla rispetto al problema di fondo. Ovvero, perchè si vuole impedire di completare le nomine in Commissione Giustizia? Perchè l’opposizione si rifiuta di completare le nomine di questo organo? Servono infatti voti di maggioranza e opposizione per insediare i membri di questa commissione che sono attribuiti per legge ai singoli gruppi consiliari. E ci si rifiuta a procedere alla nomina senza motivi plausibili. Anzi, saremmo dinanzi ad ‘attentati ai presidi democratici’ e per questo non sarebbe possibile completare le nomine come si è sempre fatto.

All’inizio si è cercato di giustificare tale scelta adombrando improbabili incompatibilità dei candidati alla sostituzione. Tramontato questo tipo di dinamica, si è passati all’attentato ai presidi democratici, ed è abbastanza incomprensibile. Se vogliamo parlare di grave lesione al funzionamento ai nostri presidi istituzionali vorrei ricordare il rifiuto dell’ex presidente della Commissione a convocarla. Ecco forse questo calzerebbe molto di più. Il fatto è che non si distingue più il piano politico da quello istituzionale ed è una deriva di cui ha responsabilità l’opposizione, forse non tutta, ma comunque una parte importante dell’opposizione che va a compromettere prassi e si avranno ripercussioni, temo, in altri ambiti. Potremo parlare di tante incogruenze e atti gravi che hanno compromesso il funzionamento della commissione nei mesi passati, dalle comunicazioni dell’ex magistrato dirigente su ipotesi di reato che sarebbero dovute rimanere all’interno del tribunale, o ancora il fatto che è tuttora presente un consigliere rinviato a giudizio. Questo sì che mi sembra una distorsione o elemento grave. La lotta politica dovrebbe essere fatta dentro le istituzioni, non contro le istituzioni, questo è un atto contro le istituzioni.

Nell’ambito del percorso legislativo di questo Pdl ci sarà modo di fare ulteriori riflessioni, ma questa iniziativa è la diretta conseguenza- che certamente poteva essere evitata- di una situazione di questo tipo, in questo comma si proprorrà per l’ennesima volta la votazione per la sostituzione dell’Eccellenza Luca Santoli e del Sds Guidi dai loro seggi in commissione e, viste le premesse ascoltate, temo che ancora una volta non si riuscirà ad uscire da questa grave distorsione mai vista prima che ha presupposti fragili.

Pasquale Valentini, Pdcs

Dal dibattito che ho ascoltato e dall’intervento che mi ha preceduto devo riconoscere che il problema più grave delle istituzioni al momento è che non ci ascoltiamo. Se ci sono stati atti contro le istituzioni, questa legislatura passerà alla storia per questo. Quando ci sarà un clima più sereno ci accorgeremo purtroppo di quali lesioni sono state fatte e, se le ha fatte l’opposizione, le ha fatte certamente anche la maggioranza, gli atti lo dimostrano. Più volte ho cercato di dimostrare come all’origine ci sia uno strappo voluto dalla maggioranza. Se è un atto sicuramente non accettabile il fatto che l’opposizione non dia il proprio voto per la formazione della commissione e per l’integrazione completa della commissione- e sicuramente è un atto che va contro la natura di quella istituzione- altrettanto peggio per le sue conseguenze è la presentazione di una legge che elimina il requisito dei 2/3. Fatta così la commissione non ha più senso. Se avete la pazienza di andare a rileggere le motivazioni per cui quella Commissione esiste, e perché esista il requisito dei 2/3, è perché quella commissione non è di maggioranza o dell’opposizione, non ha più una funzione diretta, il Consiglio giudiziario plenario può andare avanti senza la commissione Giustizia nei suoi atti.

Continuate a dire che il presidente Ugolini doveva convocarla, ma non doveva farlo perché era dimissionario per ragioni politiche. In quel momento la legge prevere le procedure per fare comunque la Commissione, Ugolini non è obbligato a convocarla, è stata fatta una forzatura lesiva del mandato parlamentare. Sono state fatte forzature gravissime che purtroppo hanno coinvolto anche la Reggenza. Quando avremo la serenità di guardare questa storia, vedremo che guai sono stati combinati in quel periodo. E adesso, se si ha il coraggio, si dica che per risolvere il problema bisogna fermarsi e riconoscere reciprocamente un punto di partenza nuovo. Leggendo gli stralci pubblicati dei verbali, ho avuto l’impressione che è degenerato il modo con cui si vive quell commissione. E’ stata usata come se fosse una commissione di inchiesta, e non lo è. Nei verbali sono stati riportati persino gli sternuti, un verbale non viene fatto così. Quei verbali riportati in stralci, fatti così sono una vergogna, non sono verbali. Se quella commissione deve andare in quella direzione va ripensata completamente, la sua funzione non può essere quella di essere usata per fare delle cose lì dentro di cui nessuno ha mandato, di andare avanti usando i proprio numeri, è un atteggiamento che ha fatto in modo di ingigantire la distorsione iniziale. Non ha senso che sia una commissione che a maggioranza decide delle cose da portare dentro il Consiglio giudiziario plenario per fare in modo che diventi lo schieramento tra maggioranza e opposizione sulle questioni della giustizia. E’ abominevole rispetto il ruolo che quell’organismo deve avere. Invevitabilmete ci costringe a chiedere agli organismi internazionali di venire a vedere cosa succede perchè non ci sono più i presidi di garanzia fondamentali previsti dalla legislazione internazionale. Quando la magistratura deve dipendere dalle logiche di maggioranza e opposizione dei parlamenti è un disastro. E viceversa, altrettanto disastroso è quando la politica non è in grado di chiedere alla magistratura l’adeguata equidistanza e la coinvolge come è stata coinvolto. Nessuno ha avuto il coraggio in maniera chiara di prendere le distanze da quello che è stato detto rispetto la magistratura da un Segretario di Stato. Ovvero che la magistratura fa le sentenze sulle base delle indicazioni politiche, non mi dite che non è vero. Mio suggerimento: invece che procedere con questa volontà cocciuta, piuttosto cercate di fare quel passo in avanti – e anche l’opposizione dovrà farlo- per trovare un primo punto di contatto. Oggi continuare in questa contrapposizione è disastroso per il nostro sistema, non siamo più in grado di garantire equidistanza della politica da questi organismi.

Enrico Carattoni, Ssd

Il consigliere Valentini parla tanto, ma non risponde all’unica domanda cui avrebbe dovuto veramente rispondere, cioè: per quale motivo l’opposizione si è rifiutata di votare due consiglieri in sostituzione di altri consiglieri votati ad inizio legislatura, cioè i consiglieri Ciacci e Muratori. Non ha spiegato il motivo per cui l’opposizione si è rifiutata di votare due persone legittimate a stare dentro la commisisone. Questa legge non prevede ci sia maggioranza qualificata e si debba negoziare al tavolo un nominativo perché c’è solo un posto, in questa commisisone c’è la rappresentanza di tutti i gruppi consiliari, con persone che hanno anche meno dignità, forse, rispetto Ciacci e Muratori di starci dentro. Non si capisce il motivo perché si è rifiutato un atto che è sempre stato fatto per la rappresentanza delle forze di opposizione, votata anche con nostro voto. Ora ci si arrampica sugli specchi: si dice di incompatibilità perché un candidato è sindaco di governo, mentre chi è rinviato a giudizio – e può sottoporre il magistrato che lo dovrà giudicare a giudizio- è opportuno e legittimo, ma nessuna parola che pessone in palese conflitto di interesse possono essere in commisisone, Muratori e Ciacci non si possono sedere lì. Ci si attacca addirittura ai verbali, solo Valentini li sa fare, dovrebbe sapere cosa è successo in quella commissione e perché si è chiesto di farli in maniera così dettagliata. Ma lui si permette di dare giudizi su tutto e tutti e dice che è una legge che non va bene, dopo che per 4 mesi si è impedito a quella commsisione di lavorare non consentendo la nomina due commissari di maggioranza, senza dirne il motivo. E non lo dice perché è in difficoltà e non sa cosa dire. E’ chiaro che questo è un atto forte che avremmo voluto evitare. Ma non è stata data una motivazione perché ad oggi si è evitato di procedere a votazione. Il motivo è solo quello di non voler far funzionare quella commissione, c’è chi ha paura di quello che potrebbe emergere e delle questioni che potrebbero essere affrontate. Non convocandola, nessuna questione viene posta all’ordine del giorno. In base a questo si forzano le istituzioni, si mettono in imbarazzo, il problema è che stiamo lacerando le istituzioni. E nessuno ha detto in tutti questi mesi la verità: vogliamo che quella commissione sia boicottata e non funzioni.

Repliche

Roberto Giorgetti, Rf

Se nell’elaborazione di questo Pdl vogliamo trovare modalità con cui ritrovare un percorso di rispetto delle istituzioni, la volontà c’è, diversamente ognuno si dovrà assumere le proprie responsabilità.

Comma 13. Progetto di legge “Il Condominio negli edifici” 1^ Lettura

Guerrino Zanotti, Sds Affari Interni dà lettura della relazione del Pdl

L’esigenza di una normativa che regolamenta la comunione del Condominio degli edifici e la sua amministrazione è da tempo invocata da più parti. Le motivazioni di tale esigenza sono dettate dall’assenza di un sistema normativo organico incentrato sul fenomeno condominiale, che ha trovato sinora la sua disciplina nel diritto comune e nelle pronunce giurisprudenziali. Il presente Progetto di Legge si propone, pertanto, quale strumento di riferimento per la cittadinanza e per i professionisti che, quotidianamente, si trovano ad affrontare le problematiche relative al condominio, alla sua gestione ed amministrazione.

La predisposizione del presente Progetto di Legge ha tenuto conto del lavoro svolto dal precedente Gruppo di Lavoro, composto da un team di professionisti, cui viene rivolto un sentito ringraziamento per aver elaborato una valida base da cui ripartire, nel rispetto della tradizione giuridica della Repubblica di San Marino e con un’attenzione verso le peculiarità di recente Introduzione anche nella vicina Repubblica italiana. Il presente Progetto di Legge si articola in 5 parti, e più precisamente: a) Capo I – Disposizioni generali;

b) Capo II – Parti comuni e criteri per la ripartizione delle spese;

c) Capo ili – Degli organi del condominio;

d) Capo IV – Regolamento di condominio e altre disposizioni;

e) Capo V – Disposizioni di attuazione ed entrata in vigore.

Tale progetto di legge costituisce un’opportunità per la Repubblica di San Marino al fine di rispondere alle esigenze a più voci evidenziate di poter fruire di una normativa chiara e dettagliata in materia di condominio degli edifici, e rappresentare quindi un valido supporto per la cittadinanza e gli operatori del settore, rafforzando le professionalità esistenti e creandone delle nuove, a beneficio della gestione e amministrazioni delle realtà condominiali, confido che l’allegato Progetto di legge trovi favorevole accoglimento con la più ampia maggioranza possibile.

Comma 14. Progetto di legge “Modifiche Statuto Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici” (II lettura)/ approvato con 27 voti a favore, 8 contrari e 2 astenuti

Lorenzo Lonfernini, Rf, relatore di maggioranza

Il Pdl che apporta modifiche allo Statuto dell’Aass è stato esaminato e licenziato in sede referente dalla terza Commissione consiliare permanente con 8 voti favorevoli 2 astenuti e nessun voto contrario. L’esito stesso della votazione finale è indicativo del clima costruttivo registrato durante l’esame articolato al quale hanno contribuito, in maniera consistente, anche le forze di opposizione. La necessità di apportare modifiche allo Statuto è emersa in maniera impellente sin dai primi mesi della corrente legislatura a causa delle difficoltà riscontrate nella nomina del presidente del Collegio sindacale che non ha avuto esito positivo anche a causa di evidenti limiti legislativi. Partendo da questa necessità si è colta l’occasione per rendere lo Statuto più confacente anche sotto altri aspetti quali: una migliore definizione dei requisiti per fare parte dell’organo amministrativo e di quello di controlli; l’esplicitazione di regole che riaffermino con chiarezza il concetto di trasparenza e la pubblicità degli atti e dei deliberati dell’organo aministrativo. Dal punto di visto politico la Commissione consiliare ha voluto riaffermare in maniera inequivocabile- in sintonia con quanto espresso dal Segretario di Stato competente- l’assoluta infondatezza delle indiscrezioni secondo cui vi sia una volontà latente di addivenire a forme di privatizzazione dell’Azienda autonoma di Stato per i servizi pubblici. Vale la pena sottolineare come l’articolo 9 vincoli il congresso di Stato a presentare- entro 12 mesi- un testo unico riguardante lo Statuto dell’Azienda allo scopo di realizzare una legge di facile lettura per tutto quello che concerne l’azienda. In tale provvedimento il governo si è impegnato a declinare in maniera compiuta e organica il concetto di mantenimento dello status di azienda pubblica e di mantenimento in capo all’Azienda di servizi di interesse pubblico. Nel fare presente le modifiche legislative proposte che porterenno alla risoluzione di alcune problematiche reali invito il Consiglio ad approvare il presente Pdl

Marco Podeschi, Sds

Vorrei ricordare il clima positivo in cui si è svolto l’esame in Comissione, il Pdl nasce dall’impasse avuto nella nomina del presidente del collegio sindacale, dimesso nel 2017. Ho fatto poi delle verifiche e c’era una serie di incrostazioni normative nello Statuto. Il governo ha proposto così una mini-riforma che prevedesse tra l’altro una durata standard per il consiglio di amministrazione, un minimo di 3 anni per poter essere in grado di operare. Chiedo a riguardo di soprassedere alla nomina del Cda in questa sessione, prevista all’odg, poiché in base al nuovo Pdl andrebbe rinominato con nuovi requisiti. Chiedo quindi che nomina possa avvenire nella sessione consiliare di febbraio. Quindi per una serie di incrostazioni normative il collegio sindacale dell’azienda non aveva scadenza e il presidente del collegio sindacale doveva essere un rappresentante dell’opposizione. Altro aspetto: in questo mini-Pdl abbiamo tolto il requisito della cittadinanza per essere membro del consiglio di amministrazione, poi andiamo a prevedere che le partecipazioni di Aass debbano essere rese pubbliche e inserite nel bilancio del’azienda, sono introdotti altri elementi di trasparenza.

Un altro elemento, alla luce anche del quesito referendario presentato- e questo Pdl è precedente- entro 12 mesi deve essere fatto un vero Statuto Aass in cui deve essere affermato che Aass sia pubblica e poi che si definiscano i nuovi compiti dell’azienda che dall’81 ad oggi sono indicati in più norme (per es. la gestione del mattatoio non è nell’attuale statuto ma in una legge di bilancio). E negli anni l’azienda è cambiata radicalmente nei termini operativi, la multiutility è espansa in molti settori e nei servizi offerti. Dal 2018 per esempio il servizio trasporti è tornata in capo ad Aass. Sarebbe utile in definitiva avere uno statuto consono alla sua attività oggi svolta. Lo statuto dell’81 fu lungimirante, ma oggi per l’operatività e l’organizzazione dell’azienda è superato dagli accadimenti: all’interno dell’azienda è previsto settore del telecontrollo, non c’è invece settore IT, nell’organigramma non è previsto l’ufficio legale, quindi il trading energetico Aass fa questa attività ma all’interno organigramma non sono previsti settori che lo seguano, poi tema mobiltà sostenibile, non vi è un settore specifico. Ci sono sfide nuove in termini tecnologici, di risorse umane e di risposte che Aass deve dare alle imprese, c’è il tema della relazione che deve avere con l’autorità di regolazione delle tariffe pubbliche, tema che fino a pochi anni fa non esisteva.

Appena questa legge verrà licenziata, verrà avviato un gruppo di lavoro sul nuovo statuto con l’azienda e un confronto con i gruppi consiliari, le categorie economiche e le categorie sociali, ci deve essere un confronto ampissimo perché dobbiamo redarre lo statuto per i prossimi 30 anni dell’azienda dei servizi.

Oscar Mina, Pdcs

Nuova governance, nuove assunzioni, aspetti come la sicurezza e il marketing stanno coinvolgendo l’ambito operativo dell’azienda: aspetti di natura formale, ma rilevanti, verso cui si sta lavorando con difficoltà deliberative. Anche per questo motivo la modifica dello statuto è interessante, per arrivare a snellire procedure e competenze e ribadire autonomia del Cda che deve dare trasparenza agli atti e alle deliberare, e anche sotto l’aspetto di resa dei servizi per l’utenza. Questo Pdl qunque va in una direzione interessante e condivido la definizione degli aspetti introdotti, mi auguro che come il congresso si sia impegnato di rafforzare questi strumenti, proponga lo statuto nei prossimi mesi, faremo la nostra parte per la nomina del membro di opposizione nel Cda. La durata del suo mandato da due a tre anni: è un passaggio importante perché in soli due anni non può acquisire informazioni e deliberare poi in modo preciso e puntuale. Voterò a favore di questo Pdl.

Nicola Selva, Rf

L’Aass amministra servizi fondamentali per i nostro Paese, ha alcune criticità, come si evince da quanto è stato detto dal Segretario e letto nella relazione, difficoltà normative come per le nomine del collegio sindacale, e nell’andare a sistemare queste criticità si è colta l’occasione di normare altri aspetti per rendere l’attività dell’azienda più efficiente e più virtuosa. Interventi seppure minori sono importanti per la sua organizzazione: i requisiti per i membri Cda, la durata dell’incarico, l’impegno del congresso di portare comunque un Pdl entro l’anno che vada a definire tutti quegli aspetti di cui un’azienda dei servizi attuale si occupa. I servizi dell’azienda si sono evoluti, sono aumentati- dal trading energetico e le tlc allo sviluppo sui rifiuti- serve un momento di riorganizzazione per andare a migliorere la sua attività. Per tanto appoggiamo questo Pdl.

Gian Carlo Venturini, Pdcs

Vedo modifiche di poca entità. Chiedo poi un chiarimento al Segretario su un aspetto relativo all’articolo 6, ossia la possibilità che il Cda possa affidare ai suoi membri incarichi speciali rispetto le sue attribuzioni. Poteva essere fattibile anche con il vecchio statuto dell’81. Ma qui si è sentita esigenza di andarlo a precisare nella legge con un articolo specifico, può sì essere un elemento di chiarezza, volevo solo sapere se gli incarichi possono essere retribuiti, si potrebbero evidenziare infatti conflitti di interesse rispetto l norma della Pa.

Mariana Bucci, Rete

Nella relazione di maggioranza si tenta di fugare ogni dubbio sulla volontà di privatizzare l’Aass, è un auspicio anche nostro, ma bisogna essere consapevoli che ci può essere una privatizzazione palese e che ci sono anche altri modi di arrivare a una privatizzazione non palese. Se lo Stato non riesce a garantire un servizio e ricorre così ai privati non è un esempio fuori dal mondo: il discorso di ieri sulla gestione a privati delle attività del centro San Giovanni fino al 2021 è una privatizzazione strisciante.

Ci sta la volontà di rivedere lo Statuto dell’azienda visto gli stravolgimenti nell’attività in questi anni e gli stravolgimenti sotto il profilo economico-sociale, ci sta che si colga la volontà nella realizzazione di un testo unico. Spero ci sia attenzione particolare alla gestione appalti e sulle nomine di incarichi. In questi anni abbiamo rilevato fasce di opacità e conflitti di interesse importanti.

Marina Lazzarini, Ssd

L’Azienda per i servizi dello Stato ha sempre avuto un ruolo centrale nel’economia del nostro Stato, fin dalla sua nascita nell’81, si creò un mix di servizi remunerativi e non. I servizi non remuneritivi: i trasporti pubblici, l’igiene urbana, l’acqua, i remunerativi sono l’energia elettrica e il gas. La logica era che i servizi più remunerativi andassero a copensare gli altri e così è stato, garantendo tariffe basse rispetto ai servizi prestati.

Negli ultimi anni si è aggiunto il servizio di posa di cavi in fibra ottica per la fornitura della rete di telefonia e dati che porterano il Paese all’avanguardia in questo settore, questo progetto porterà lo Stato in possesso delle tlc, per poi andare verso l’assegnazione ai gestori e superando il monopolio esistente, come scritto nel programma di governo. L’Azienda ha sempre svolto un ruolo centrale nei servizi del paese, le modifiche che andiamo ad apportare allo statuto servono per definire meglio l’organo amministrativo, il cda, e il collegio dei sindaci revisori. Per l’ampliamento delle competenze dell’azienda sarà necessario ridefinire nello Statuto le attività aziendali, oltre ai tanti aspetti nuovi, sarà necessario ribadire la scelta politica che l’azienda rimanga pubblica e che nessun servizio venga privatizzato. Quanto cioè è stato sancito anche nell’articolo 67 della legge di bilancio.

Sds Marco Podeschi

E’ stato detto ‘è un piccolo provvedimento, riduttivo’: si è voluto così, non era sensato avviare una riforma dell’azienda, ma superare l’impasse di ua nomina. Capisco i dubbi e le perplessità sulla mia persona del consigliere Bucci, ma sul fatto della privatizzazione strisciante, non è così. Le ricordo sul settore trasporti: le decisioni politiche del passato andavano verso la privatizzazione con l’acquisto di mezzi di seconda-terza mano. Al contrario, l’attuale governo ha detto a sindacati e dipenti che il servizio trasporto fosse gestito da Aass e soggetti pubblici con efficienza e capacità. Altri settori: ieri si è discusso sulla privatizzazone del servizio rifiuti urbani. Allora una cosa sono le cooperative nate in questi anni, una cosa sono le operatività che Aass non riesce a coprire, cito per esempio per le saldature gasdotti, che richiedono competenze in più, che non sono nell’Azienda.

Marianna Bucci, Rete

Il rapporto con i privati assolutamente sì, ma la differenza la fa uno Stato forte che non soccombe perché altrimenti non riesce a dare servizi.

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