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Un People Mover dal Monte Titano fino a Rimini: c’è il progetto

da Redazione

Idea simile a quella di Bologna (aeroporto-centro), ma Rimini raffredda gli entusiasmi. Lo studio di fattibilità è già stato presentato alle istituzioni locali, ma “ci sono altre ipotesi”.

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di Daniele Bartolucci

 

Un collegamento veloce tra San Marino e Rimini è ormai l’oggetto di dibattito istituzionale, ma anche di studio da parte di tecnici e professionisti. Dall’idea del ripristino della vecchia ferrovia, fino alla monorotaia ipotizzata fin dalla campagna elettorale dal Governo targato Adesso.sm, si è arrivati ora all’avveniristico People Mover proposto dall’architetto padovano Fernando De Simone, specializzato proprio in trasporti, tunnel, costruzioni sotterranee e sottomarine. Un progetto, o meglio, uno studio di fattibilità nato in collaborazione con il gruppo svizzero Intamin, che è già stato presentato al Segretario al Territorio Augusto Michelotti, al sindaco di Rimini Andrea Gnassi, a Fabrizio Moretti, presidente della Camera di Commercio, e all’amministratore di Airiminum Leonardo Corbucci.

 

“ELETTRICO, AUTOMATICO E SOSTENIBILE”

 

Lo studio presentato parla di due fasi di attuazione: la prima collega la Repubblica all’aeroporto Fellini e al casello autostradale di Rimini Sud, mentre la seconda congiunge Palacongressi, porto e stazione ferroviaria, transitando poi, con uno scarto interrato, vicino all’Arco d’Augusto. A muoversi su questa nuova infrastruttura, sarebbero delle navette elettriche e a guida autonoma, “sospese” 5 metri sopra la normale sede stradale con una sopraelevata, tipo quella che ha realizzato Bologna per collegare il centro all’aeroporto Marconi, che sta per entrare in funzione.

Già stimati anche i costi, che non sono bassi (si parla di 350 milioni di euro) ma che secondo il business plan potrebbero venire ripagati in poco tempo, senza contare che a finanziarlo sarà un fondo di investimento statunitense, con un 20% di fondi europei, ottenibili proprio in virtù del minimo impatto ambientale del sistema. Per l’architetto De Simone l’iniziativa potrà autosostenersi economicamente attraverso la gestione dei parcheggi per gli utilizzatori delle navette, tra quelli già esistenti sul Titano e quelli nuovi da realizzare tra casello dell’A14 e l’aeroporto: circa 10mila posti auto totali, da avere in concessione per 35 anni.

Nell’ipotesi progettuale si parla di una decina di vetture “sospese”, da 60 a 150 posti l’una, guidate da remoto con un sistema computerizzato, con una frequenza oraria di almeno 1.200 persone. Senza considerare che di notte alcune fermate potrebbero essere utilizzate per il trasporto di merci.

Tempistiche: “Dopo il via libera”, ha riferito l’architetto De Simone, “serviranno due anni per la realizzazione. Tecnicamente non è un progetto complicato”.

 

RIMINI NON HA FRETTA: “CI SONO ALTRE IPOTESI”


Come spiegato da De Simone, se il progetto dovesse vedere la luce, la superstrada Rimini – San Marino sarà di fatto molto alleggerita dal traffico veicolare e pesante. Le emissioni di CO2, primo fattore scatenante del riscaldamento terrestre, saranno di conseguenza particolarmente ridotte nella zona del tragitto. Motivo per cui sia San Marino che Rimini guardano con interesse a questo progetto. In particolare il Segretario al Territorio, Augusto Michelotti, che ha sempre dimostrato attenzione a questo genere di mobilità sostenibile. L’idea gli interessa, non lo ha negato, ma ha messo subito le mani avanti, visto che di “ipotesi ce ne sono diverse sul tavolo”. Dello stesso parere l’assessore riminese Roberta Frisoni, che ha preso tempo: “Serve una analisi dettagliata delle esigenze di mobilità da intercettare”. Il riferimento è anche al People Mover di Bologna , dove “l’operazione fatta è stata molto più puntuale e limitata (diretto dalla Stazione all’Aeroporto). Qui invece si tratta di un sistema da integrare con la mobilità pubblica. L’amministrazione vuole potenziare i collegamenti con San Marino”, conferma anche la Frisoni, “ma forse ci sono alternative, come una corsia dedicata al trasporto pubblico, più semplici e meno costose”.

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