Un effetto di trascinamento nullo – se non negativo – del Pil 2018 sull’anno in corso abbassa ulteriormente le prospettive di crescita. Rispetto alle ultime previsioni formulate con l’approvazione della Legge di bilancio, il dato negativo sulla produzione industriale a novembre ha tagliato il contributo del Pil 2018 da +0,1% a zero, per il momento, e in attesa delle stime sul quarto trimestre (in agenda il 31 gennaio), il target fissato dal Governo all’1% viene definito “non più plausibile”. Secondo quanto riferiscono fonti tecniche di Governo a Radiocor, i modelli di previsione indicano a oggi che il Pil 2018 potrebbe essere inferiore allo 0,9% acquisito (+1% la stima del Governo) e quello del 2019, di conseguenza, non potrà beneficiare di alcuna eredità positiva; inoltre l’impatto delle misure economiche considerate espansive dal Governo, Reddito di cittadinanza e soprattutto investimenti, risulta molto ridimensionato rispetto alle prime ipotesi, sia sul piano degli stanziamenti che della tempistica. Nel weekend il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha parlato di stagnazione a fine 2018; la prima occasione utile per rivedere i target è il Def di aprile, ma già i principali Centri studi e Istituti di previsione guardano a una crescita che non supera lo 0,7%-0,8% nel 2019.
Il Sole 24 Ore Radiocor Plus