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Radiocor, Cmc: creditori alla porta e mancati incassi, ecco come si è arrivati al concordato

da Redazione

Nel corso dell’anno sono state presentate sei richieste di fallimento a carico della cooperativa Cmc Ravenna, il gruppo delle costruzioni, numero tre in Italia, 1.118 milioni di fatturato nel 2017, in concordato in bianco dal 7 dicembre scorso. Il pressing emerge dal verbale del consiglio di amministrazione del 2 dicembre, di cui Il Sole 24 Ore Radiocor è in possesso. La situazione si è fatta critica soprattutto dopo il 9 novembre, quando la coop ha comunicato al mercato che non sarebbe riuscita a pagare la cedola sui bond (9,7 milioni) in scadenza il 15 novembre. Dopo quel comunicato sono piovuti numerosi decreti ingiuntivi da parte di fornitori, obbligazionisti e creditori, e il 21 novembre Unicredit, in qualità di banca agente, in conseguenza del mancato pagamento della cedola, ha notificato a Cmc l’attivazione del cross default (insolvenza incrociata estesa a tutti i debiti in corso). Nel frattempo tutti i committenti, salvo l’Anas, continuavano a non pagare: di 136,7 milioni di pagamenti arretrati che la società si aspettava di incassare – causa del forte peggioramento della posizione finanziaria netta già nella semestrale del giugno 2018 – solo 52 milioni sono effettivamente arrivati, i 50 milioni dell’Anas e poco altro. Di conseguenza gli advisor nominati il 9 novembre, guidati da Mediobanca, hanno dovuto prendere atto che non esistono margini per una negoziazione in bonis con le banche, e che anzi il rischio concreto era di andare verso una veloce procedura di fallimento, viste le udienze al tribunale già fissate e nessuna possibilità di adempiere ai creditori. Così si è arrivati alla drammatica riunione del consiglio di amministrazione di domenica 2 dicembre, con la decisione unanime di chiedere il concordato preventivo in bianco, unica strada individuata «a tutela del patrimonio sociale (che verrebbe depauperato dai pignoramenti dei creditori sociali più rapidi, con assorbimento di parte dell’attivo soltanto a favore di questi ultimi) e quindi della par condicio creditorum, sia al fine di evitare il fallimento della Società».

 

Il Sole 24 Ore Radiocor Plus

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