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San Marino, tempi più rapidi per le infrastrutture strategiche

da Redazione

SAN MARINO – La Legge di Bilancio, in discussione in Consiglio Grande e Generale, traccia corsie preferenziali per le infrastrutture considerate di interesse strategico.

Sarà una sorta di “burocrazia semplificata” quella che dal prossimo gennaio sarà destinata alle opere considerate di interesse strategico, sia di carattere pubblico e sia di iniziativa privata, con l’intenzione di accelerare i tempi di realizzazione e, di conseguenza, di modernizzazione e competitività del Paese.

Già in previsione ci sono interventi significativi come: il Parcheggio di Borgo Maggiore; il Campus Scolastico di Fonte dell’Ovo; il Polo Museale Nazionale; il Polo della Sicurezza; la riqualificazione delle aree Cava Antica (Parcheggio 6) e Cava degli Umbri (Parcheggio 7), per i quali sono state messe a disposizione le risorse necessarie.

L’attuale iter amministrativo, per la realizzazione delle opere pubbliche, richiede oggi tempi piuttosto lunghi, che possono andare dai 3 ai 6 mesi, per le prime pratiche, fino ad un periodo anche di 2 anni per arrivare al sospirato “inizio lavori”. Lo stesso accade per progetti di importanti opere strategiche di iniziativa privata, per le quali un eventuale investitore può essere costretto ad attendere fino a 2 anni dalla data della sua manifestazione di interesse.

L’emendamento, voluto dal Governo, si propone di accorciare notevolmente questi tempi, nel rispetto assoluto di tutti i passaggi che attengono alle regole di trasparenza e delle norme che afferiscono alla legge sugli appalti e le necessarie valutazioni di impatto ambientale.

Per definire la rispondenza alla qualifica di “infrastruttura strategica” saranno stabiliti gli organismi preposti alla valutazione di tutti gli aspetti relativi all’interesse generale dell’opera e al percorso che potrà garantire tempi di autorizzazione più brevi di quelli attualmente previsti.

Il Congresso di Stato dovrà procedere, entro il 31 gennaio 2019, alla modifica delle norme in questione, per “abbreviare le tempistiche – come recita l’emendamento – e ridefinire l’iter autorizzativo per la progettazione e realizzazione di infrastrutture strategiche, sia pubbliche che private. L’individuazione delle infrastrutture strategiche avviene attraverso apposito atto individuato dal decreto stesso”.

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