Home NotizieSan Marino Consiglio Grande e Generale: l’esame dell’articolato del Bilancio previsionale 2019 (III)

Consiglio Grande e Generale: l’esame dell’articolato del Bilancio previsionale 2019 (III)

da Redazione

Approvato un emendamento di Dim che promuove la realizzazione di uno studio di vulnerabilità sismica degli edifici pubblici. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – Nella seduta della mattina prosegue l’esame dell’articolato del Bilancio previsionale 2019 in cui si registra l’approvazione di un emendamento di Dim che promuove la realizzazione di uno studio di vulnerabilità sismica degli edifici pubblici, mentre tutti gli altri emendamenti dell’opposizione discussi sono respinti.

Nel corso del dibattito, il consigliere Iro Belluzzi, Psd, interviene per riferire dell’incontro, avvenuto durante i lavori, tra consiglieri di maggioranza e opposizione, per valutare gli emendamenti e accelerare l’esame del progetto di legge. “Fino adesso l’approccio è stato quello del muro contro muro- spiega- dove emendamenti che avevano anche un senso ed erano condivisibili, in linea di principio, venivano respinti, mi auguro da questo momento ci sia una maggior attenzione da parte della maggioranza nel valutare le nostre proposte, in modo che non si rigettino a prescindere elementi utili”. Anche per domani è stato previsto un nuovo incontro sugli emendamenti tra i consiglieri di maggioranza e opposizione.

I lavori si aprono sull’emendamento presentato dal governo Art.17 bis “Fondo a sostegno delle iniziative e progetti pubblico-privati” a sostegno iniziative legate al piano triennale di promozione turistica attivate in sinergia tra pubblico e privato. L’articolo, su cui si apre un lungo dibatitto, prevede apposito decreto del governo entro marzo. Gli interventi dei consiglieri di opposizione esprimono perplessità a fronte del valore indicato del fondo, 150 mila euro. Per Teodoro Lonfernini, Pdcs non è con “risorse così prive di consistenza” che “si può pensare di aiutare gli operatori o di far ripartire interi sistemi”. Anche per Iro Belluzzi, Psd, lo stanziamento riguarda “cifre residuali che ben poco fanno sperare” rispetto al trend di chiusura delle attività del centro storico: “Dal primo gennaio 2019- fa sapere- tre esercizi abbasseranno le serrande per sempre”. Francesco Mussoni, Pdcs, pure sottolinea l’emergenza delle attività che chiudono in centro storico: “La risposta- manda a dire- non è l’assistenzialismo dello Stato e la gestione dei fondi a pioggia o ad personam, la soluzione è quello che dà lo Stato a sostegno dell’impresa turistica vera e reale,ovvero libertà, possibilità di fare iniziative, sostegno alle aggregazioni di imprenditori locali”. Quindi Matteo Zeppa, Rete, punta il dito contro la discrezionalità del governo attuata “anche di fronte a un piccolo stanziamento, attraverso un ‘veloce decreto delegato'”. Dalla maggioranza, Giuseppe Maria Morganti, Ssd, ribatte “all’incomprensibile e così feroce contrarietà” dell’opposizione nei confronti di “una nuova idea nata sul tavolo di maggioranza e associazioni di categoria”. Il fondo per la realizzazione di iniziative in sinergia tra pubbico è “uno strumento nuovo e innovativo- ribadisce Morganti- uno strumento usato in tutto il mondo”.

Segue l’emendamento presentato da Ps- Psd, aggiuntivo dell’articolo 17 bis, “Percorso di integrazione con l’Unione Europea”, per impegnare la Repubblica di San Marino “ad emanare norme che non siano in contrasto con l’acquis communataire, ed in particolar modo con la libera circolazione di beni, servizi e capitali”. Il Segretario di Stato Nicola Renzi esprime orientamento contrario alla proposta: “L’emendamento, se accolto annullerebbe il negoziato in corso”, motiva. E chiarisce che obiettivo dell’accordo non è “lottare per omogenizzare ordinamento ad aquil comunitario- prosegue- ma lottare per adattamenti particolari, pochi e mirati che determineranno il successo del negoziato”. Ad ogni modo, il Segretario rileva che “essendo il bilancio una legge ordinaria, non inciderebbe su accordi internazionali o leggi di altro rango”. Alessandro Mancini, Ps, difende la proposta: “L’emendamento non dice che dobbiamo dottare tutte le norme dell’acquis communautaire. Se fosse così ha ragione Segretario che non servierebbe nessun accordo, ma l’emendamento dice un’altra cosa, di porre attenzione a tutti quei provvediemnti su cui l’Aula legifera per fare sì che debbano essere compatibili e armonizzati alle norme dell’acquis communautaire”. Dalla maggioranza, Enrico Carattoni, Ssd, spiega che la proposta di Ps-Psd è “irricevibile”, per una questione legata alla gerarchia delle fonti normative. “Questa legge che si sta discutendo- chiarisce- non ha carattere sovraordinato rispetto altre leggi che in caso verrebbero emanate”, perciò “se un domani si dovesse fare una norma che va contro determinati principi comunitari, non cambierebbe nulla”. Di tutt’altro avviso, Gian Carlo Capicchioni, Psd: “Credo che l’ememdamento vada in aiuto al negoziato- sottolinea- si dice semplicemente che le normative di San Marino saranno in perfetta adesione con il percorso intrapreso”. Per Iro Belluzzi, Psd, “è incomprensibile il tentativo di rigettare emendamento come elemento che fa perdere statualità di San Marino”. Motivazioni che non convincono la maggioranza: l’emendamento viene respinto.

All’articolo 18 “Promozione del settore energetico e riqualificazione energetica degli edifici”, sono presentanti emendamenti da Dim e Pdcs.

Come spiega, Elena Tonnini, Dim ripropone un emendamento già presentato e recepito nella scorsa Finanziaria che prevedeva la pianificazione di interventi miranti alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio di proprietà dell’Ecc.ma Camera entro giugno 2018. “E’ l’ennesima proposta di Rete recepita dalla precedente Finanziaria e rimasta lettera morta- spiega Tonnini- riproponiamo che venga effettuata la pianificazione entro giugno 2019, ci riproviamo”. Stefano Canti illustra l’emendamento Pdcs: “Aggiungiamo un comma che impegna il congresso di Stato ad elaborare e portare all’approvazione del Consiglio Grande e Generale, entro il 30 Aprile 2019, una revisione/aggiornamento dell’apparato normativo del settore energetico e relativo alla riqualificazione energetica degli edifici”. Lo scopo: “Pensiamo che interventi di riqualificazione energetica possano portare una boccata di ossigeno al comparto edile- chiarisce- e una buona normativa riscritta potrebbe introdurre incentivi ulteriori in campo urbanistico”. Il Segretario per il Territorio Augusto Michelotti esprire orientamento contrario ad entrambi gli emendamenti: la proposta del Pdcs chiede entro il 30 aprile 2019, tra 4 mesi, una revisione dell’apparato normativo settore energetico. Entro il 30 aprile non si può fare una cosa fatta bene”. Stesso orientamento per l’emendamento di Dim che pure prevede una pianificazione impegnativa: “Sono cose importanti da fare- conclude- non all’interno di scadenze così risicate”. Gli emendamenti sono respinti.

Un destino diverso ha invece l’emendamento presentato da DiM aggiuntivo dell’articolo 18 bis che viene condiviso e accolto. L’emendamento originario, presentato da Davide Forcellini di Rete, “dà mandato al Congresso di Stato di promuovere uno studio di vulnerabilità sismica degli edifici pubblici in base ai più avanzati standard internazionali”. Tale studio, che dovrà condurre alla “classificazione sismica degli edifici, dovrà avere evidenza pubblica e dovrà essere concluso entro il 30 novembre 2019”. Su richiesta del Segretario Michelotti, viene poi posticipata la scadenza dello studio, prevista infine a giugno 2020. Forcellini si dice soddisfatto della posizione favorevole di governo e maggioranza.

Respinto invece l’emendamento presentato dal PS – PSD aggiuntivo dell’articolo 18 bis “Adeguamento energetico e ristrutturazione degli immobili” che chiedeva l’esenzione del 50% delle sanzioni previste dalla Sanatoria edilizia nel caso di opere di adeguamento energetico e ritrutturazione degli immobili.

La seduta si chiude dopo la presentazione- e l’avvio del dibattito- degli otto emendamenti presentati all’Art.19 “Modifica alla Legge di spesa del 2015 per la realizzazione di infrastrutture ed opere pubbliche sul territorio”. L’articolo torna sulla questione delle opere pubbliche e del loro finanziamento. In sostanza, stanzia 5 mln di euro per il 2019, altrettanti per il 2020 e 10 mln di euro per il 2021 infine aggiunge, quale opera prioritaria da avviare nel 2019, anche il nuovo Plesso scolastico di Dogana. L’emendamento del governo si limita a corregge errori formali, gli altri emendamenti delle forze di opposizione si concentrano in particolare a modificare gli stanziamenti, ma non solo. Il Pdcs presenta 2 emendamenti, uno abrogativo, uno che modifica gli importi. Stefano Canti, Pdcs: “Non condividiamo gli stanziamenti, solo qualche mese fa, in sede di Assestamento, congresso e maggioranza avevano posticipato i 10 mln previsti nel 2018 per il 2019, ora in Finanziaria se ne stanziano per il 2019 solo 5 mln e si individua anche una nuova opera prioritaria, il plesso scolastico di Dogana”. Il consigliere chiede di rispettare la legge di spesa del 2015 che prevedeva un elenco di finanziamenti di opere pubbliche per 10 mll di euro all’anno dal 2017 al 2019. “Erano già state individuate le opere per il rilancio dell’economia, ma il governo stenta a dare gambe a questo progetto di spesa pluriennale- prosegue- non capiamo poi le ragioni che portano a indicare come opera prioritaria un plesso scolastico- che va senz’altro realizzato se c’è l’esigenza, ma non con la legge di spesa”.

Due anche gli emendamenti di Dim, uno che aumenta gli stanziamenti e l’altro che elimina il comma sul Plesso scolastico di Dogana. Elena Tonnini,Rete: “Gli investimenti degli anni scorsi vanno reintegrati- motiva- abroghiamo poi un ulteriore progetto strategico del governo, per noi è inutile fare la lista della spesa, bisogna partire con poche opere già individuate da tempo dall’Aula, questo significa investire per lo sviluppo del Paese”.Due gli emendamenti presentati dai consiglieri indipendenti Giovanna Cecchetti e Tony Margiotta: il primo aumenta gli stanziamenti, il secondo è volto a “dare mandato al Segretario di Stato per il Territorio di predisporre, entro il 28 febbraio 2019 un piano di investimenti e di spesa per l’anno 2019, indicando gli investimenti prioritari e le date di inizio lavori”. Infine, anche l’emendamento presentato da Psd- Ps alza lo stanziamento a 10 mln di euro l’anno.

La seduta si conclude e i lavori riprenderanno nel pomeriggio.

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