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Cooperazione internazionale e diritti dell’uomo alla Conferenza ONU di Marrakech

da Redazione

SAN MARINO – La Segreteria di Stato per gli Affari Esteri rimarca con convinzione la correttezza istituzionale che ha condotto il Segretario di Stato Nicola Renzi a prendere parte alla più recente conferenza dell’ONU sul Global Compact, nell’assunto che non si possa prescindere dalla cooperazione internazionale per garantire una risposta fondata sul rispetto dei diritti dell’uomo e della sicurezza e dignità a cui ogni essere umano ha diritto.

La partecipazione della Repubblica a Marrakech si inscrive , tra l’altro, nel solco degli indirizzi politici espressi dal Consiglio Grande e Generale con l’ordine del giorno dello scorso marzo; o.d.g. che fa espresso richiamo al multilateralismo e al valore che San Marino ad esso rivolge.

Nessun adempimento dunque che non si collochi nella storica e condivisa posizione internazionale della Repubblica, che crede e si adopera sui grandi temi, quale quello relativo al fenomeno migratorio, per soluzioni concertate e condivise dall’intera comunità internazionale.

Con la sua presenza a Marrakech, San Marino ha inteso rimarcare la posizione di un Paese che, in quanto parte della Comunità degli Stati, è consapevole dei propri valori e delle proprie responsabilità e che crede nel multilateralismo .

La Segreteria di Stato per gli Affari Esteri sottolinea nuovamente che il Patto firmato dalla Repubblica non è giuridicamente vincolante, ma rappresenta un documento di indirizzo; al suo interno sono contenuti principi ispiratori che non mettono in alcun modo in discussione la sovranità nazionale di ciascuno Stato di agire sulla tematica come più si ritiene opportuno.

La partecipazione al Global Compact ha dunque cercato di fotografare la situazione attuale per valutare in maniera condivisa le problematiche e per cercare di fare proposte concrete; l’adesione pertanto all’importante Conferenza internazionale – si intende rimarcare con piena convinzione – non vuol dire dare ospitalità ai migranti, ma fare in modo che le migrazioni siano ordinate e regolate. E questo nell’impegno comune a lottare contro le migrazioni clandestine.

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