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Radiocor, crisi costruttori: Tecnis verso lieto fine, offerta Pessina sul gruppo

da Redazione

La lunga crisi della Tecnis di Catania, in corso dal 2016 con l’amministrazione giudiziale e ora (dall’8 giugno 2017) in amministrazione straordinaria ‘Legge Marzano’, sembra volgere verso il lieto fine. A quanto appreso da Radiocor Plus, l’amministratore Saverio Ruperto ha comunicato ai sindacati, al tavolo di crisi convocato al Ministero dello Sviluppo (Mise), che in risposta alla procedura di vendita degli asset aziendali rimasti sono pervenute diverse offerte vincolanti, serie e interessanti, di cui una per l’intero pacchetto di contratti e personale della Tecnis, da parte di Pessina Costruzioni Spa di Milano (società numero 45 in Italia per fatturato, tra i costruttori, con 67,7 milioni di euro di fattura nel 2017, e utile netto per 0,7 milioni). Le altre offerte, su due parti separate degli asset di Tecnis, sono venute dalla Arechi di Salerno e dalla D’Agostino spa di Montefalcione (Avellino). In entrambe le opzioni, vendita unica o con due acquirenti, gli attuali 163 dipendenti del gruppo Tecnis sarebbero mantenuti, e i cantieri proseguiti.

L’offerta per l’unicum si aggira sugli 8-10 milioni di euro.

Ruperto ha annunciato l’intenzione di aggiudicare la gara entro Natale, e poi – previa autorizzazione del Mise – di firmare il contratto a gennaio. Nel pacchetto messo in vendita risultano circa 1,8 miliardi di euro di commesse (valore residuo per Tecnis calcolato da Kpmg), di cui 570 milioni di lavori e 1.235 mln di fatturato previsto nelle concessioni. La Tecnis era fino al 2015 l’impresa di costruzione n. 15 in Italia per fatturato, la prima al Sud, con valore della produzione oltre 300 milioni di euro nel 2013 e 2014. Poi la pesante crisi di commesse e di liquidità, che ha portato all’amministrazione giudiziaria nel 2016 (sempre affidata a Ruperto) e dall’8 giugno 2017 il commissariamento Marzano (decreto firmato dal Ministero Carlo Calenda.

 

Il Sole 24 Ore Radiocor Plus

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