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La Gestione Documentale 4.0: cartaceo e digitale si integrano

da Redazione

“Occorre rendere fruibili i principi dell’Industry 4.0 in ogni ambito professionale”. Gian Carlo Macrelli (La Pitagora): “La sostenibilità ambientale genera nuove opportunità”.

toshiba ibrida

 

di Daniele Bartolucci

 

L’Industry 4.0 è un insieme di linee guida che consentono di stimolare sia la produttività che la qualità dei servizi offerti grazie all’integrazione delle nuove tecnologie con i sistemi fisici esistenti. I progressi della cosiddetta Intelligenza Artificiale stanno completamente rivoluzionando il nostro modo di lavorare. “Ma per fare sì che la Rivoluzione Industriale proceda senza intoppi, le sue linee guida vanno applicate ad ogni ambito ICT, compreso quello della Gestione Documentale”, come sottolinea Gian Carlo Macrelli.

“La Pitagora, con a fianco il partner Toshiba Tec Italia, da anni realizza studi dei flussi documentali all’interno di grandi realtà aziendali ed istituzionali, dimostrando come una gestione integrata e razionale di cartaceo e digitale, produce ottimi risultati in termini di risparmio ed efficienza.”

Perché parlare di una Gestione Documentale 4.0? “Dall’analogico siamo passati al digitale e alle stampanti multifunzione e, successivamente, all’archiviazione elettronica, fase in cui il documento va ‘gestito’. Ed è qui che si inseriscono nuovi player, dai produttori di stampanti e multifunzione agli ideatori di software documentali. Si pensava che il cartaceo sarebbe scomparso… tutto sbagliato! Cartaceo ed elettronico convivono! Ed ecco qua l’Industry 4.0, che prevede una convergenza tra digitale e fisico”.

“Ultimo cardine della 4.0 è senz’altro la sostenibilità ambientale che oggi più che mai deve fare parte come obbligo morale di qualsiasi progetto di business. Recentemente abbiamo proposto una serie di stampanti multifunzione in grado di produrre documenti in nero standard e in blu cancellabile, consentendo così il recupero della carta, quando il documento non serve più o viene archiviato elettronicamente. Un altro esempio sono le stampanti termiche in grado di stampare etichette in fronte e retro. Questo si traduce, come si può ben immaginare, in minori costi e in una sostanziale riduzione dell’impatto ambientale”.

“La Pitagora si è sempre più specializzata nel fornire stampanti, multifunzione per ufficio, stampanti termiche, soluzioni hardware integrando l’offerta con un servizio di altissima qualità e professionalità. L’idea di vendere semplicemente un prodotto non ha mai fatto parte della nostra filosofia, il messaggio che vogliamo veicolare invece è la competenza dei nostri collaboratori nel saper intercettare le mutate esigenze del cliente ed offrire un servizio a 360° orientato alle nuove tecnologie ICT. Questo è ciò che intendiamo per Gestione Documentale 4.0”, conclude Macrelli: “Un sistema integrato dove “vecchio” e “nuovo” convivono e dove il progresso tecnologico non è solo un ipotesi futuristica ma un’occasione per beneficiare di soluzioni concrete che agevolino il nostro lavoro quotidiano”.

 

LA TECNOLOGIA IBRIDA DI TOSHIBA


La e-STUDIO5008LP di Toshiba è “combina economia, efficienza ed ecologia”, spiegano dall’azienda. “La tecnologia ibrida di Toshiba coniuga la stampa tradizionale con la funzione di stampa cancellabile, che permette di riutilizzare la carta più e più volte”. Questa è infatti “la prima serie di stampanti multifunzione bianco/nero al mondo in grado di realizzare stampe e copie, sia in modalità tradizionale che in modalità cancellabile. Tutto in un unico dispositivo. Le esclusive APP disponibili sul touch screen abilitano all’archiviazione elettronica senza dover acquistare piattaforme dedicate. Tecnologia studiata per garantire la personalizzazione delle funzionalità, la stampa mobile e cloud, l’autenticazione degli utenti e la reportistica di produzione”.

 

FORMAZIONE


Le tecnologie 4.0 escono dalle aziende vere e proprie ed entrano anche nella pratica didattica degli Istituti tecnici superiori (ITS), ma non solo come oggetti di analisi e progettazione, bensì anche come nuovi strumenti per apprendere. Sono diversi i percorsi di co-progettazione partecipativa e di design thinking per la sperimentazione di soluzioni legate a Industria 4.0.già avviati in diversi istituti italiani, grazie anche al progetto “ITS 4.0” promosso da Miur e Università Ca’ Foscari. Progetti che puntano, decisamente, a ridurre il gap della formazione al lavoro 4.0, come chiedono le aziende da tempo. L’ITS Apulia Digital Maker a Foggia, ad esempio, ha costruito un percorso didattico in cui gli studenti possono monitorare gli andamenti delle coltivazioni, tramite sensori ed apposite interfacce di analytics, costruendo un “laboratorio didattico aumentato” e diffuso, ben oltre le pareti della scuola. L’ITS Fondazione Minoprio ha progettato invece un sistema basato su tecnologie IOT per monitorare lo stato del parco botanico che circonda l’Istituto e permettere di raccogliere dati in tempo reale sullo stato delle piante, il livello e le tipologie di parassiti, e altre nozioni utili alla diagnostica del territorio. E ancora: l’ITS RED di Padova ha usato il tool Revit per la co-progettazione iterativa degli elementi abitativi, coinvolgendo una rete di professionisti e docenti all’interno di progetti collaborativi e diffondendo un approccio all’apprendimento professionale di tipo interattivo e networked.

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