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Fatturazione elettronica, pronti per il 1 gennaio 2019

da Redazione

Grande interesse sulla novità da parte della Segreteria per le Finanze e dell’ANIS.

 

La richiesta di revisione che il Garante della privacy ha inoltrato all’Agenzia delle Entrate per i dubbi sulle procedure di trattamento dei dati e, come ha messo in evidenza ItaliaOggi Sette, la tutela dei brevetti e dei segreti industriali e commerciali delle aziende, che rischiano di essere compromessi dalla digitalizzazione, non dovrebbero fermare l’entrata in vigore della fatturazione elettronica dal 1 gennaio 2019. Una novità che interesserà anche la Repubblica di San Marino e sulla quale si ruota grande interesse sia da parte dell’Associazione Nazionale Industria San Marino che della Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio.

Sull’introduzione della e-fattura anche a San Marino in concomitanza con l’entrata in vigore in Italia (1 gennaio 2019) “spingono” anche gli Industriali, che in questo senso hanno ricevuto garanzie direttamente dal Dicastero alle Finanze.

“Da alcune settimane la Segreteria di Stato ha aperto uno specifico tavolo di confronto con il corrispondente Ministero italiano e l’Agenzia delle Entrate, al fine di introdurre anche nel nostro ordinamento la fatturazione elettronica – spiega l’Associazione degli Industriali della Repubblica -. Ci è stato riferito che vi è piena disponibilità in questo senso e che i due Paesi stanno valutando quale intervento mettere in campo sul piano normativo per modificare gli accordi bilaterali intervenuti nel 1993 (e conseguentemente delle disposizioni di recepimento costituite dalla Legge 21 dicembre 1993 n. 134 per parte sammarinese e dal Decreto Ministeriale 24 dicembre 1993 per parte italiana). Sul piano informatico si dovranno modificare le piattaforme per la gestione dei software e quindi si sta implementando un sistema attraverso il quale l’operatore sammarinese dialogherà con l’Ufficio Tributario sammarinese che a sua volta trasmetterà i dati sulla piattaforma SDI”.

La Segreteria alle Finanze sta concretamente lavorando per garantire agli operatori economici del territorio la possibilità di emettere le fatture elettroniche nel medesimo formato utilizzato dall’Italia, considerato il numeroso interscambio di documentazione tra i due Paesi. Il percorso di confronto continuo, che ha portato alla concretizzazione di un progetto condiviso tra le due amministrazioni, sarà allargato nelle prossime settimane a tutte le parti interessate al fine di permettere il più ampio approfondimento e la massima condivisione su tale tematica. “Con l’entrata in vigore in Italia della normativa inerente la fatturazione elettronica, attualmente prevista per il prossimo 1° gennaio, rimarranno valide le disposizioni della Legge (come ricordato, la n.134 del 1993) che stabiliscono le regole da applicare negli scambi con l’Italia; le amministrazioni dei due Paesi convengono comunque sulla indispensabile necessità di dotare il sistema degli scambi tra Italia e San Marino di procedure semplificate in linea con gli strumenti informatici attualmente a disposizione”.

“Questo passaggio tecnologico – così il Segretario Generale dell’ANIS, William Vagnini su Fixing nr. 37 – è ormai all’ordine del giorno in tutti i Paesi industrializzati. Sono infatti anni, ormai, che ANIS sollecita le istituzioni sammarinesi ad attivarsi in tal senso, prima ancora del 2014, quando l’Unione Europea formalizzò con una Direttiva specifica, l’impegno di tutti gli Stati membri a utilizzare la fatturazione elettronica entro il 2018 per gli appalti pubblici. Nel nostro caso, però, non si tratta di un vincolo europeo, bensì di un’esigenza di mercato, di competitività rispetto alle imprese degli altri Paesi, oltre ovviamente del superamento della vecchia, costosa e lenta procedura per le fatture con l’Italia, che ci tiene ancorati al cartaceo con timbratura a secco, quando il mondo viaggia alla velocità di un click”.

Un passaggio che, assieme all’introduzione dell’IVA dal 2020 (questa la promessa fatta dal Segretario di Stato all’Industria Zafferani alla platea dell’Assemblea ANIS del 23 novembre, ndr), potrebbero rappresentare due importanti “mattoncini” per il rilancio e l’armonizzazione con l’Europa .

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