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La gestione delle opere d’arte in Repubblica

da Redazione

Dal PDCS un Progetto di Legge, in questi giorni in Consiglio Grande e Generale, che avrà ricadute sull’economia. Interessati il turismo, il mercato, la cultura, la formazione e le banche.

 

di Alessandro Carli

 

Secondo i dati rilevati dal rapporto “Io Sono Cultura”, il sistema produttivo alimentato dalla cultura e dalla creatività in Italia non solo contribuisce in maniera non indifferente alla ricchezza prodotta (17% del valore aggiunto, per un totale di 249,8 miliardi di euro) ma è anche in crescita (+0,6% in termini di valore aggiunto e +0,2% in termini di occupazione dal 2011 al 2015).

Il PDCS quindi ha presentato un Progetto di legge che detta le norme in materia di “Disciplina della gestione delle opere dell’arte nella Repubblica di San Marino” e che “crea le condizioni per realizzare un vero e proprio ordinamento sistematico delle opere dell’arte nel Paese, volendolo trasformare in una moderna culla di attrattività, commercio e sviluppo di arte e cultura; modello, pensato all’avanguardia nello scenario internazionale”.

Il pdl apporta benefici in tre specifiche aree: turismo, con la riqualificazione dell’offerta culturale e creazione di nuove motivazioni di visita, anche culturali oltre che paesaggistiche; mercato, con una agevole, seppur controllata, circolazione delle opere, con una sostenibile fiscalità, nonché facilitazioni alla produzione; cultura e formazione, con incentivi per la formazione specializzata di settore.

Quanto ai soggetti che potranno beneficiare dall’applicazione del pdl, “è importante rilevare come in primo luogo questi riguardano lo Stato, tanto dal punto di vista economico con l’adeguamento di un punto percentuale di imposta sulle importazioni rispetto a quanto attualmente in vigore (dal 3% al 4%) e con la creazione di una imposta sugli acquisti pari all’8% sul plus valore di vendita del bene, quanto dal punto di vista della maggiore offerta dei servizi pubblici evoluti, quali il rilascio di uno specifico passaporto dell’opera su richiesta del proprietario, con l’obbiettivo di certificare il profilo del bene, che presuppone analisi e valutazioni anche finalizzate alla certificazione di originalità”.

Non va inoltre dimenticato il gettito fiscale derivante dall’indotto di settore in termini di tassazioni dei redditi delle imprese operanti nel mondo dell’arte il cui numero potrà crescere a seguito degli effetti della applicazione di tutti gli aspetti innovativi e comunque di certezza normativa.

Le imprese e più in generale, gli operatori del settore, sono il secondo soggetto di riferimento e destinatario di condizioni e benefici tesi a favorirne l’insediamento in Repubblica. Partendo da garanzia certe su tempi e metodi di svincolo delle opere non classificabili come interesse nazionale, gli operatori potranno anche essere favoriti dalla previsione di uno strumento normativa presente in altri Paesi.

Sarà poi possibile creare benefici anche per il settore congressuale promovendo il Paese come spazio di confronto privilegiato e concreto tra i vari attori del sistema dell’arte, organizzando convention, seminari e forum internazionali aperti agli interessati di settore.

La specializzazione derivante dalla crescita delle figure professionali legate all’indotto può dare una importante spinta al sistema bancario, da sempre attivo nel settore della gestione patrimoniale, favorendone il posizionamento sulle fasce più sofisticate, creando strumenti innovativi ed estremamente personalizzabili a beneficio dell’intero sistema economico.

Altro importante fine è quello di una crescita di imprese del settore, con relativo gettito per lo Stato e di conseguenza l’occupazione di risorse lavorative anche specializzate o da specializzare.

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