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San Marino, la Finanziaria approda in Consiglio Grande e Generale

da Redazione

Nella sessione di fine novembre il documento è in prima lettura. Preoccupa il debito pubblico (888 milioni) e la mancanza di proposte.

 

di Alessandro Carli


Debito pubblico lievitato da 262 milioni di euro di fine 2016 agli 888 milioni al 31 dicembre 2017 e un rapporto debito/Pil schizzato al 61%.

“Il debito rilevato dalla commissione di controllo – ha commentato il Segretario di Stato alle Finanze Eva Guidi – ha già sommato le svalutazioni di Cassa di Risparmio nel bilancio dello Stato. Il debito pubblico effettivo senza conteggiare Carisp ammonta a 350 milioni. Il debito deve spaventare, ma ancor di più il fatto di non avere proposte. Al debito bisogna dare risposte. Una delle prime è portare il bilancio in pareggio”.

La Finanziaria è in prima Lettura nella sessione del Consiglio Grande e Generale. Il testo, ha assicurato Eva Guidi, “resta comunque aperto al confronto con la disponibilità a accogliere suggerimenti e proposte migliorative che vadano nella direzione dello sviluppo e dell’equità”. Gli aggiustamenti quindi, per una manovra che è stata annunciata “prettamente tecnica”, possono essere discussi e proposti tra la I° e la II° lettura, entro la fine dell’anno.

Il Governo, si legge nella Relazione al Progetto di Legge “Bilanci di Previsione 2019 e Bilanci Pluriennali 2019-2012”, ritiene “indispensabile focalizzare il proprio impegno per stabilizzare la finanza pubblica con una serie di provvedimenti sulla spesa corrente e con scelte strategiche finalizzate a portare il risultato del bilancio 2019 quanto più possibile vicino al pareggio”. Sostenibilità del bilancio con il raggiungimento del pareggio significa “contenere l’attuale debito pubblico e garantire controllo e razionalizzazione della spesa mentre parallelamente le politiche di sviluppo messe in atto dovrebbero muovere verso quell’indispensabile ampliamento della base imponibile e del gettito in entrata, indispensabili a garantire le tutele di un prezioso stato sociale che si vuole continuare ad assicurare ai nostri cittadini”.

Il totale delle entrate previste per l’esercizio 2019, escluse le partite di giro, ammonta a 517 milioni e mezzo di euro. Le entrate tributarie costituiscono la fonte primaria di finanziamento del Bilancio dello Stato e sono pari a 438.747.800 euro nel 2019 e hanno subito una variazione del -0,93% rispetto alla previsione assestata 2018.

Le entrate previste per il 2019, complessivamente pari a 505.420.147,69 euro, presentano una flessione dell’8,43% rispetto al dato consuntivo 2017 e del 9,76% rispetto alla previsione assestata 2018. Nel bilancio di previsione 2019, al fine di incrementare le entrate, sono presenti diversi interventi, alcuni di natura straordinaria ed altri a carattere strutturale tra i quali l’istituzione di una imposta straordinaria sugli immobili detenuti dalle società (ad esclusione degli immobili che costituiscono luogo di svolgimento dell’attività d’impresa) che comporterà una entrata stimata in 2.500.000 euro; la proroga della scadenza per la presentazione delle domande per l’ammissione alla sanatoria edilizia (entrata stimata in 8.000.000 euro); la rimodulazione dell’abbattimento forfettario dei redditi da pensione, lordi e su base annua (che, secondo la relazione, “consente un maggior gettito stimato in 2.300.000 euro) e la previsione di maggiori entrate tributarie per circa 1. 700.000 euro a seguito del potenziamento dei controlli fiscali nell’ambito delle Imposte dirette. Le entrate extra tributarie ammontano a 66.263.347 euro e presentano una flessione del 23,80% rispetto al consuntivo 2017 e del 18,49% rispetto alla previsione assestata 2018. Lo scostamento è dovuto In gran parte alla diminuzione dei proventi di attività che da 20.094.900 euro dell’assestato 2018 passa a 5.650.023 euro nel 2019.

 

LE PREVISIONE DELLE USCITE 2019

 

La spesa complessiva per l’esercizio 2019, al netto delle partite di giro, ammonta a 517.538.863 euro e risulta diminuita del 9,87% rispetto alla previsione assestata 2018 e del 9,58% rispetto al consuntivo 2017.

La spesa corrente passa da 494.322.782,65 euro del consuntivo 2017 a 487.869.198,03 euro nella previsione assestata 2018, sino a raggiungere 466.140.298,63 ero nella previsione 2019 (-5,70% rispetto al 2017 e -4,45% rispetto previsione assestata 2018).

Il contenimento della spesa corrente ha interessato tutte le categorie di spesa, ad esclusione della categoria poste compensative delle entrate, che presenta un aumento dell’1,30% rispetto al dato dell’assestamento 2018, tale incremento è riferito ai rimborsi fiscali.

In particolare, l’intera categoria dei rimborsi fiscali (IGR e monofase) prevede un aumento di circa 2.700.000 euro rispetto al dato assestato 2018 dovuto in gran parte agli accantonamenti integrativi (di cui all’articolo 11 del progetto di legge), per il rimborso dell’imposta sulle importazioni per 510.000 euro e per i rimborsi dell’imposta sul redditi per 1.990.000 euro.

Anche l’introduzione dell’IVA, che sostituirà l’imposta monofase, è in dirittura d’arrivo per quanto concerne il progetto di legge e gli approfondimenti relativi alla sua effettiva applicazione. L’IVA faciliterà le imprese ed i professionisti nelle fasi di import/export, ponendosi in linea con gli altri Paesi dell’Unione Europea e quindi la sua introduzione deve essere vista come un passaggio indispensabile per allineare il Paese agli standard internazionali e aumentare la competitività del sistema.

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