Iscritti in aumento per una “università che non porta benefici solo per chi la frequenta, ma anche per il territorio, per esempio nei sistemi produttivi e nelle aziende. Si tratta di un Ateneo che contribuisce al progresso del Paese, con un impatto positivo sulla comunità”. Queste le parole pronunciate dal Rettore dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, Corrado Petrocelli, durante la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2018 – 19 che ha raccolto docenti, studenti e rappresentanti istituzionali al Centro Congressi Kursaal.
Oltre ad aver evidenziato la crescita che l’anno passato ha portato gli iscritti a quota 870, a fronte dei circa 250 di cinque anni fa, Petrocelli ha annunciato 336 nuove immatricolazioni per l’Anno Accademico 2018 – 19 e ricordato che l’Ateneo sammarinese “è una delle poche realtà del Titano che incamerano cifre pari o superiori al contributo ricevuto dallo Stato”. In primo piano l’offerta dedicata agli studenti, con “attività internazionali permesse grazie ad accordi con 30 strutture universitarie continentali ed extraeuropee, le ultime a Tokyo e Shanghai”.
Di fronte a una platea nella quale erano presenti i Capitani Reggenti e rappresentanti accademici da Bologna, Bari, Modena e Reggio – Emilia, Parma, Urbino e non solo, è intervenuto inoltre il Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura, Marco Podeschi: “Riconosco all’Università di San Marino la capacità di trovare forme nuove di collaborazione con le realtà del territorio, come successo per esempio con l’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici e l’Istituto per la Sicurezza Sociale”. Alle dichiarazioni di Petrocelli, che ha chiesto maggiori possibilità per consolidare i risultati positivi raggiunti, il Segretario di Stato ha risposto affermando che “il governo raccoglie la sfida di dare all’Ateneo i mezzi economici necessari per crescere ulteriormente e l’autonomia necessaria per operare”.
Gli interventi sono stati seguiti dai contributi di Patrizio Bianchi, Assessore regionale dell’Emilia – Romagna al Coordinamento delle Politiche Europee allo Sviluppo e alla Scuola, e dell’accademico Carlo Maria Ossola del Collège de France di Parigi, che ha tenuto la Lectio Magistralis dal titolo “Le libertà dell’improbabile”.