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I “tre stelle” della Guida Michelin dal 2019 saranno 10

da Redazione

Ultimo ad entrare nella top ten è Uliassi di Senigallia. Per il 12esimo anno consecutivo anche lo chef sammarinese Luigi Sartini.

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Nell’anno in cui l’omino Michelin festeggia il suo 120° compleanno, la nuova Guida Michelin Italia festeggia i ristoranti tre stelle con un voto pieno: 10. Il numero di ristoranti a tre stelle passa alla doppia cifra grazie al ristorante Uliassi, a Senigallia (AN). “Una storia, una passione, il mare. Da questo nasce una cucina che i fratelli Catia, in sala, e Mauro, lo chef, amano definire semplice e contemporanea. Vi convivono tecnica e tecnologia e una tradizione in continuo movimento, che si nutre dei loro viaggi e di tutto quello che li circonda. Il fascino di un mare sferzato dal vento si rispecchia nei piatti, di cui il pesce è l’ingrediente principe, ma co-protagonista a pieno titolo della loro sorprendente scena culinaria è la selvaggina. In un ‘posto pieno di energia, che è bello sempre’, un’esperienza memorabile, una cucina unica, che merita il viaggio, come richiedono le tre stelle Michelin” ha spiegato Sergio Lovrinovich, Direttore Guida Michelin Italia.

 

I MAGNIFICI… DIECI


Dieci è il numero perfetto che nelle nostre scuole denota l’eccellenza, nel calcio identifica la maglia più prestigiosa e nel linguaggio comune è espressione di massimo apprezzamento, per cui si parla di “magia del numero dieci”. La Guida Michelin Italia si merita un “bel 10”, perché tanti sono i ristoranti a tre stelle in questa edizione 2019. Nella 64a edizione della Guida, oltre alle nuovissime tre stelle Michelin che brillano sulla cucina dello chef Mauro Uliassi, dell’omonimo ristorante di Senigallia, confermano di avere una cucina che “vale il viaggio”, e quindi le tre stelle Michelin. Uliassi si aggiunge a “Piazza Duomo” ad Alba (CN), “Da Vittorio” a Brusaporto (BG), “St. Hubertus” a San Cassiano (BZ), “Le Calandre” a Rubano (PD), “Dal Pescatore” a Canneto Sull’Oglio (MN), “Osteria Francescana” a Modena, “Enoteca Pinchiorri” a Firenze, “La Pergola” a Roma, “Reale” a Castel di Sangro (AQ).

 

LE DUE STELLE MICHELIN

 

Sono 39 i ristoranti che “meritano una deviazione”, e quindi le due stelle Michelin, 318 invece i ristoranti dalla “cucina di grande qualità, che merita la tappa” (Una stella), 29 new entry. La regione più ricca di novità (5) al nord è il Piemonte, dove Antonino Cannavacciuolo si concede il bis di stelle a Torino, al “Cannavacciuolo Bistrot Torino”, con lo chef Nicola Somma, e a Novara, al “Cannavacciuolo Cafè & Bistrot”, con Vincenzo Manicone, mentre Enrico Bartolini aggiunge alla sua collezione una nuova stella, attribuita alla “Locanda del Sant’Uffizio Enrico Bartolini”, a Cioccaro di Penango (AT), con lo chef Gabriele Boffa. Molte le novità al sud, in particolare il ritorno della stella in Basilicata, a Matera, al ristorante “Vitantonio Lombardo”, e una nuova stella in Calabria al ristorante “Quafiz”, dello chef “Nino” Rossi, a Santa Cristina d’Aspromonte (RC). Nelle isole ritroviamo volti noti: in Sicilia, il tristellato Heinz Beck a Taormina (ME) conquista una stella al “St. George by Heinz Beck”, guidato dallo chef Giovanni Solofra, mentre in Sardegna, a Porto Cervo (SS), Italo Bassi riconquista la stella al ristorante “ConFusion Lounge”.

Le stelle Michelin, regione per regione

La Lombardia è la regione più stellata, 60 ristoranti. Il Piemonte riconquista la seconda posizione, con 45 ristoranti mentre la Campania si colloca al terzo posto del podio, con 43 ristoranti. A seguire il Veneto, a quota 39 e la Toscana, per un totale di 36 ristoranti. Cambio al vertice tra le province: Napoli conquista la vetta con 24 ristoranti, Roma passa in seconda posizione con 23 ristoranti stellati mentre Bolzano riconquista il terzo posto. Seguono Milano, con 18 ristoranti e Cuneo, a quota 17.

“Anche quest’anno, le stelle che i nostri team di ispettori hanno attribuito a 367 ristoranti sono un indubbio riconoscimento della ricchezza e diversità regionale della gastronomia italiana, fatta di prodotti, territorio e genuinità. Ed è sempre appassionante vedere come gli chef e tutte le persone alla guida di questi ristoranti diano vita e linfa alla scena culinaria italiana, armonizzando rispetto delle tradizioni e innovazione” ha commentato Gwendal Poullennec, Direttore Internazionale Guide Michelin Tra le 30 novità stellate, è significativo il dato relativo ai giovani chef: 15 ristoranti sono guidati da giovani talenti che hanno un’età uguale o inferiore a 35 anni. Tra questi, 10 hanno un’età uguale o inferiore a 30 anni.

 

LA STELLA DEL TITANO


La guida più amata e apprezzata dagli amanti della grande gastronomia, conferma anche nella sua nuova edizione la “stella” riservata ai migliori chef dello “stivale”, a Luigi Sartini. Dodici anni consecutivi rappresentano ulteriore premio e certificazione, della costanza e coerenza assoluta sempre offerte dalla cucina di Sartini e del suo ristorante. Riconoscimento che coinvolge anche l’altra metà di “Righi”, Fabio Rossi. La cifra gastronomica di Righi si traduce in piatti che attingono a piene mani dalla classicità e restano fedeli alle regole della tavola più affidabile e rassicurante, che chiede tempi lunghi e fondi, materie prime all’altezza e un’idea di artigianato che non media mai sulla “fatica” delle preparazioni. Il risultato è di grande qualità, sospeso tra una filiera di territorio e di stagione.

“Tra i piatti trovo sempre convincente un classico della cucina di Sartini: il fois gras con cipolle di Tropea caramellate e maionese di fichi e zenzero – ha evidenziato una delle firme del giornalismo enogastronomico italiano, Giorgio Melandri -. Poi le zucchine al tartufo nero con uova di quaglia e sandwich alle olive nere. E ancora un meraviglioso risotto bianco con vongole veraci e una emulsione di olio evo, limone e aneto. Tra i secondi mi piace l’agnello in due servizi con cipollotti alla brace e jus al cardamomo”.

 

BIB GOURMAND 2019


Con qualche giorno di anticipo rispetto all’assegnazione ufficiale delle ambite stelle, Michelin ha annunciato i 129 ristoranti della Grande Mela fregiati della distinzione “Bib Gourmand”, di cui 27 new entry.

Creato nel 1997, il “Bib Gourmand” è un riconoscimento tanto apprezzato dagli chef quanto dai buongustai attribuito ad alcuni indirizzi per il loro ottimo rapporto qualità/prezzo; il menu è composto da due piatti, un dolce o un bicchiere di vino per un massimo di 40 dollari USA (tasse e mance escluse).

Cinquanta stili di cucina faranno capolino nella guida Michelin New York City 2019, con un occhio di riguardo per il Medio Oriente (“Kubeh”), l’Italia (“Una Pizza Napoletana”), nonché la Thailandia (“Ugly Baby”).

“Una Pizza Napoletana” – si legge nella motivazione – “non è solo pizza a 360 gradi, ma anche ottimi antipasti e squisiti dessert, sebbene ben poche pizze possano competere con quelle di Anthony Mangieri. Gli ispettori si sono rallegrati del suo recente ritorno sulla costa orientale USA”.

Nata alla fine del XX secolo, la guida Michelin nasce con l’intento di fornire agli automobilisti – all’epoca happy few – uno strumento utile per reperire stazioni di servizio e meccanici, ma anche trattorie o piccoli ristorantini dove rifocillarsi durante il viaggio.

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