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“Adattarsi o scomparire”, l’opportunità dell’Industria 4.0

da Redazione

L’iniziativa del Gruppo Banca CIS in collaborazione con The European House – Ambrosetti. Il 28 novembre l’evento dedicato agli imprenditori con Vacchi (ER.AMIAT) e Fuggetta (CEFRIEL).

Pier Paolo Fabbri Banca CIS

 

di Daniele Bartolucci

 

Imprese ed esperti di “Industria 4.0” e innovazione: è questo il confronto che il Gruppo bancario Banca CIS vuole promuovere con il convegno del 28 novembre, che si svolgerà al Grand Hotel San Marino in collaborazione con The European House-Ambrosetti. “Adattarsi o scomparire. La trasformazione digitale dell’azienda”: nel titolo dell’evento è già sintetizzata la dinamica che le imprese stanno affrontando in questi anni, perché “stiamo vivendo una nuova fase di intensa accelerazione del cambiamento”, spiega il vice Presidente di Banca CIS, Pier Paolo Fabbri. “Dopo le prime ondate digitali, con la creazione del web e il diffondersi del mobile, saranno le applicazioni dell’intelligenza artificiale a guidare una nuova epoca nella quale le ‘macchine che imparano’ contribuiranno a ridisegnare ogni processo aziendale, dal marketing alla produzione. Quest’ultima, in particolare, è già oggi interessata dall’introduzione di un numero elevato di nuovi strumenti che abilitano logiche produttive innovative e più elevati livelli di efficienza e flessibilità. Quali sono le potenzialità e i limiti delle nuove tecnologie digitali? Quali nuovi strumenti già oggi possono essere adottati con successo? Come è possibile impostare correttamente il processo di trasformazione digitale delle nostre aziende?”. Domande a cui sono stati chiamati a rispondere imprenditori ed esperti. Da una parte le imprese, quindi: a iniziare dalla testimonianza di Daniele Vacchi, Direttore Corporate Communications di IMA S.p.A., che salirà sul Titano in veste di Segretario Generale dell’associazione Emilia-Romagna Advanced Mechanics and Industrial Automation Technology” (E.R.-AMIAT), interlocutore accreditato in Europa per le aziende emiliano-romagnole del settore dell’automazione industriale (l’associazione raggruppa imprese che insieme hanno un fatturato di 5 miliardi di euro con circa 15.750 dipendenti). Vacchi entrerà nel merito delle dinamiche aziendali, mettendo a fuoco “Le esigenze organizzative e formative per l’industria 4.0”. Dall’altra parte, il mondo accademico, rappresentato da Alfonso Fuggetta, che presenterà una relazione su “Come ridisegnare l’impresa grazie alle nuove tecnologie digitali”. Professore di Informatica presso il Politecnico di Milano è anche Amministratore Delegato di CEFRIEL, il Consorzio fondato nel 1988 dal Politecnico di Milano, che oggi è un centro di eccellenza per l’innovazione digitale, che include come soci altre tre Università, Regione Lombardia e 18 imprese multinazionali. Nel mezzo, gli specialisti del team Ambrosetti, che metteranno in relazione la pratica con la teoria dell’innovativa Industria 4.0 (speaker del 28 novembre, Alessandro De Biasio, che parlerà di “Intelligenza artificiale e scelte strategiche: nuovi paradigmi nella competizione tra imprese”). A unire questi due mondi e promuovere questa relazione, il Gruppo bancario Banca CIS che, come ribadisce il Vice Presidente Pier Paolo Fabbri, “rappresenta un’evoluzione molto importante per il mondo delle imprese, e come tutti i cambiamenti positivi, siamo pronti a sostenerlo, accompagnando le aziende negli investimenti necessari, siano essi fisici e strumentali, o tecnologici o in capitale umano, a partire dalla formazione”.

 

Di solito sono le imprese a parlare di Industria 4.0 , in questo caso un gruppo bancario: come mai questa iniziativa?


“Nel mondo si parla di quarta rivoluzione industriale, quindi di un cambiamento epocale. Ed è vero. Ma è altrettanto vero che si tratta di imprese, e il nostro ruolo di istituto di credito è proprio quello di accompagnarle nel loro sviluppo, a maggior ragione in questo complesso ma stimolante processo di evoluzione. Non si parla solo di finanziamenti, infatti, perché occorre comprendere al meglio questi cambiamenti per realizzare i nuovi obiettivi che l’innovazione tecnologica può portare a raggiungere. Obiettivi che fino a pochi anni fa non erano nemmeno ipotizzabili e che solo chi opera quotidianamente in questi contesti può vedere prima di altri. Anche per questo abbiamo scelto Ambrosetti come partner in questa iniziativa”.

 

Un nome che anche a San Marino conoscono tutti.

 

“Non ho alcun timore a dire che oggi sia uno dei massimi think tank a livello internazionale. Inoltre, se tutti ricordiamo il loro Forum a San Marino, di certo anche loro conoscono molto bene la nostra realtà, e questo può essere un fattore decisivo per rendere il nostro convegno ancora più interessante, sicuramente sarà molto concreto”.

 

Anche nel format c’è molta innovazione: parleranno direttamente gli imprenditori?

 

“Fermarsi alla mera teoria sarebbe stato riduttivo. Non è nostra intenzione tenere delle lezioni, ma al contrario, vogliamo far incontrare le imprese, mettendole anche a confronto con realtà diverse, come possono essere i case history previsti nel programma del 28 novembre. Ma non sarà solo una presentazione, anzi, è stata studiata una seconda parte del convegno dedicata proprio al matching tra imprese, imprenditori e i nostri relatori, dove i partecipanti potranno porre domande e anche far emergere evidenze in senso bidirezionale. La nostra idea è quella di creare l’occasione per avere le risposte giuste, dagli esperti come da altri imprenditori. Crediamo sia questo l’aspetto più interessante dell’iniziativa”.

 

L’altro aspetto positivo è che questo convegno si svolgerà a San Marino.


“Il livello di questo evento è oggettivamente molto alto, ma non deve essere un vanto solo per il nostro gruppo. E’ un vantaggio per tutta San Marino ed è in questo senso che abbiamo voluto proporlo: oltre ad Ambrosetti, che comunque è un brand importantissimo, ospiteremo diversi imprenditori ed esperti italiani. Per i partecipanti sarà quindi l’occasione di confrontarsi con un contesto diverso e già impegnato nell’evoluzione dell’Industria 4.0. Ma lo stesso varrà per i nostri ospiti, che potranno visitare e conoscere San Marino, meglio ancora attraverso l’incontro con le realtà imprenditoriali e professionali, senza perdere l’occasione di mettere in evidenza le particolarità ‘ambientali’ del sistema Paese che ne delineano l’attrattività”.

 

PRIVATE EQUITY PER L’INNOVAZIONE: IL NUOVO FONDO IMF 4.0 DI SCUDO INVESTIMENTI SG


La trasformazione verso l’impresa 4.0 necessita di competenze e capitali, soprattutto per le PMI italiane e sammarinesi. Ed è proprio al loro sviluppo e agli investimenti necessari a concretizzare l’immenso potenziale che ha il “made in Italy”, che Scudo Investimenti Sg, la società di gestione interamente controllata da Banca CIS, ha costruito il nuovo fondo IMF 4.0, acronimo di “Innovative Made in Italy Fund”, che investirà ma soprattutto accompagnerà la crescita delle PMI italiane, sammarinesi e europee consolidate ed in fase di espansione, con una forte vocazione all’export, operanti in settori tipici del Made-in-Italy: manifattura, agro- alimentare, soluzioni ambientali e per l’energia, turismo, fintech. In questo ambito, IMF 4.0 è il primo fondo di investimento di diritto sammarinese dedicato alla trasformazione 4.0 del Made in Italy. Il Fondo investirà prevalentemente in Italia e a San Marino e avrà il supporto di un Advisory Team, che promuoverà la ricerca delle aziende target, lo scouting, la selezione e la predisposizione dei piani di investimento/disinvestimento. Anche il modello di intervento sarà innovativo perché coniugherà ricerca e sviluppo, open innovation, corporate venture e PMI innovative. Tutto questo si sostanzierà in una piattaforma di relazioni strutturate con Università, Centri di Ricerca, Incubatori/Acceleratori, reti professionali e imprenditoriali. Il tutto supportato da un’approfondita conoscenza tecnica e tecnologica dei settori di riferimento da parte del Team di Advisory, per orientare l’innovazione verso le reali necessità del mercato. Il Fondo sarà comunque gestito con un approccio industriale e non strettamente finanziario (capitale paziente) orientato a sostenere il percorso evolutivo delle imprese, con partecipazione attiva nella gestione aziendale, anche attraverso il potenziale co-investimento con partner industriali e governativi, nazionali e internazionali. L’obiettivo iniziale di raccolta del Fondo è di 60 milioni di euro. L’investimento in imprese innovative offre agli investitori interessanti profili di rischio/rendimento. Il rendimento del fondo è previsto su livelli stabilmente superiori ad altri investimenti comparabili, per l’intera durata del Fondo, prevista in 8 anni prorogabili per un massimo di ulteriori 3 anni. La gestione operativa sarà dispiegata in conformità a un modello organizzativo che, in linea con il Regolamento di gestione del Fondo e la governance della Scudo Investimenti SG, prevedono per ciascuna struttura specifiche funzioni. Scudo Investimenti SG garantirà, in conformità alle previsioni degli organi di vigilanza della Repubblica di San Marino, le funzioni di controllo tipiche dei veicoli di investimento con i sottoscrittori: revisione/collegio sindacale, audit, compliance, certificazione, verifica e rispetto della normativa antiriciclaggio, gestione amministrativa del Fondo (rapporti contrattuali con gli investitori, investimenti, rapporti con la banca depositaria, ecc.). In questo ambito, il CdA della SG delibera gli investimenti (e i disinvestimenti) su proposta del Comitato Investimenti del Fondo, consultato – ove necessario – il Comitato Conflitti.

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