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Pensionati CSU contro la Finanziaria: colpiscono la pensione e non l’evasione

da Redazione

SAN MARINO – “Piuttosto che l’evasione, preferiscono colpire la pensione. Anche noi in piazza per fermare questa Legge Finanziaria che chiede sacrifici a senso unico”. Elio Pozzi e Armando Stacchini, segretari delle Federazioni Pensionati della CSU, si uniscono alla protesta lanciata martedì dall’assemblea dei delegati sindacali e aderiscono allo sciopero generale che si terrà nella settimana prima di Natale.

Nel mirino di FUPS-CSdL e FNPS-CDLS c’è la proposta inserita nella Legge di Bilancio di tagliare la no-tax area dei pensionati portandola dall’attuale 20% al 7%

“Rinviare la riforma dell’IGR e anticipare nella Finanziaria, che ha tempi di approvazione strettissimi, il taglio lineare della fascia di esenzione fiscale – affermano Pozzi e Stacchini – significa passare subito all’incasso con chi il conto lo ha sempre pagato, senza aprire un vero confronto con le parti sociali. E’ l’ennesimo prelievo imposto dal Governo di turno a migliaia di pensionati che dal 2012 stanno già pagando il contributo di solidarietà, una decurtazione all’assegno previdenziale che parte dal 2,5% per chi percepisce 1500 euro fino a salire al 7% per gli assegni più alti. Non è possibile che ancora una volta si scelga la comoda scorciatoia di fare cassa con i cittadini a reddito fisso, mentre non c’è traccia di provvedimenti e misure contro l’evasione e l’elusione fiscale”. Non solo, insistono, nella Finanziaria c’è anche “il mancato versamento per il 2019 di 30 milioni sul Fondo Pensioni, dai quali poi ne saranno restituiti solo 19 in dieci anni senza interessi. L’annunciata riforma previdenziale prevede poi ulteriori pesanti prelievi dalle tasche dei pensionati e il passaggio della gestione dei Fondi previdenziali nelle mani del Governo, togliendola così ai legittimi proprietari, ovvero i lavoratori e i datori di lavoro”

“Siamo insomma di fronte – concludono i segretari delle Federazioni Pensionati CSU – a una Legge di Bilancio forte con i deboli e debole con i forti. Per questo siamo pronti a scendere in piazza per affermare che l’equità e il rispetto dei cittadini sono le condizioni indispensabili per avviare un vero progetto di risanamento e di rilancio della nostra Repubblica”.

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