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Rifiuti transfrontalieri, ritoccati i quantitativi

da Redazione

L’accordo tra Emilia-Romagna e San Marino: 62mila tonnellate annue. Validità 5 anni, le procedure rimangono quelle del Reg. (CE) 1013/2006.

tabella rifiuti

 

di Alessandro Carli

 

Aumento della quota destinata al recupero e riciclo, ma anche una significativa semplificazione delle procedure, in un’ottica di rendere più efficace la collaborazione. Nei giorni scorsi è stato siglato il rinnovo dell’accordo di collaborazione in materia di ambiente e rifiuti tra la Regione Emilia-Romagna e San Marino della durata di 5 anni.

 

LA SITUAZIONE DELLA REPUBBLICA


Premesso “che la Repubblica non ha, ad oggi, la possibilità di disporre autonomamente di idonei impianti di smaltimento e/o recupero atti a trattare le quantità totali di rifiuti prodotte in territorio”; che (San Marino) produce tutte e 20 le “le tipologie di rifiuti speciali ed urbani individuate secondo le macro categorie stabilite dal CER”, e che “i rifiuti speciali e urbani sono esportati verso impianti ubicati sul territorio della Regione ove subiscono i trattamenti di smaltimento e/o recupero”, l’Emilia-Romagna acconsente al trattamento di una quota predefinita di rifiuti sammarinesi.

San Marino, nel firmare il documento, “garantisce l’adozione di obiettivi e azioni finalizzati a ridurre l’uso delle risorse e a promuovere l’applicazione della gerarchia dei rifiuti stabilita dalla legislazione europea, mediante l’introduzione della responsabilità estesa del produttore che si traduce nella possibilità di prevedere misure volte ad assicurare che qualsiasi persona fisica o giuridica che professionalmente sviluppi, fabbrichi, trasformi, tratti, venda o importi prodotti, sia soggetto a una responsabilità estesa del produttore”.

 

I QUANTITATIVI PREVISTI DALL’ACCORDO

 

Il totale di rifiuti che San Marino può conferire alla Regione è di 62 mila tonnellate all’anno. Nello specifico, 11 mila tonnellate di rifiuti destinati a smaltimento di cui 1.500 metri cubi di rifiuti liquidi e semiliquidi/fangosi da fosse settiche e similari e altri 1.500 metri cubi di rifiuti liquidi e semiliquidi/ fangosi di altra natura che necessitano di pre-trattamento. Per gli “Altri rifiuti” il peso massimo è di 8 mila tonnellate.

Il quantitativo di rifiuti urbani indifferenziati è stato stabilito in 13 mila tonnellate mentre per quelli destinati a recupero dell’elenco “ambra” il tetto massimo è di 8 mila. Infine, quelli dell’elenco verde: 30 mila tonnellate. Le parti però concordano che possono essere apportate modifiche ai quantitativi annui di rifiuti nel limite massimo del 20% del totale di rifiuti esportabili e tenuto conto della disponibilità degli impianti di smaltimento e/o recupero presenti sul territorio della Regione Emilia-Romagna.

 

LE PROCEDURE PER LE ESPORTAZIONI

 

Le procedure e la documentazione da utilizzare per le esportazioni di rifiuti speciali e urbani destinati a recupero o a smaltimento sono, in quanto prevalenti, quelle stabilite dal Regolamento (CE) n. 1013/2006.

 

SAN MARINO: UN REPORT SEMESTRALE

 

La Repubblica si impegna a fornire alla Regione una relazione semestrale che evidenzi i quantitativi di rifiuti esportati nel territorio regionale, contenente le informazioni necessarie alle Autorità di destinazione regionali ai fini della comunicazione, insieme alle nuove modalità gestionali adottate in applicazione delle normative.

 

LA PAROLE DI GAZZOLO E MICHELOTTI

 

“Rinnoviamo in questo modo una azione di solidarietà e di collaborazione con San Marino – ha spiegato l’Assessore regionale Paola Gazzolo – che ha l’obiettivo di un allineamento con le migliori esperienze di governo, per dare sempre più valore a territori che hanno in comune una grande qualità dell’ambiente e del paesaggio”.

Soddisfatto anche il Segretario di Stato Augusto Michelotti: “Grande soddisfazione nel rinnovare la sinergia tra San Marino e la Regione in materia di ambiente e rifiuti; territori che, su tali tematiche, continuano a condividere strategie e obiettivi”.

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