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Lavoratori in aumento, per i disoccupati un nuovo Ufficio

da Redazione

Cresce l’occupazione, ancora una volta trainata dal manifatturiero (+552). Cala la disoccupazione media, ma “occorre fare di più”, annuncia il Segretario Zafferani che lancia il nuovo Centro per l’Impiego, dove si farà il collocamento, ma anche orientamento e formazione.

upal

 

di Daniele Bartolucci

 

Da una parte un’economia che cresce ancora a rilento, dall’altra un livello occupazione che sale ancora, ma determinato in pratica dalla spinta di un unico settore, il manifatturiero. I dati statistici dicono questo, ma anche molto altro, perché – ad esempio – a fronte di una diminuzione costante del numero dei disoccupati (in media sono calati, mese per mese non sempre, ndr) è anche vero che la maggior parte dei dipendenti occupati risulta essere composta da lavoratori frontalieri (oggi sono 5.919, 528 in più di un anno fa, e rappresentano il 30,4% del totale dei lavoratori dipendenti). E su questo dato si è acceso subito il dibattito nel Paese, a volte con toni poco gentili e spesso senza il necessario supporto di dati precisi. La cosa certa è che l’attuale livello di disoccupazione – al 30 settembre i disoccupati totali ammontano a 1.292 unità, di questi, 1.011 sono disoccupati in senso stretto, ovvero coloro che si rendono immediatamente disponibili ad entrare nel mondo del lavoro – non può soddisfare troppo né la politica, né i cittadini. E nemmeno le imprese, che come ribadito più volte (in particolare quelle che assumono, le industrie, ben rappresentate dalle richieste di ANIS in questo senso), hanno sì la necessità di assumere, ma avrebbero bisogno di farlo in maniera sempre più puntuale e veloce. Evitando, perché spesso è questo il caso, di dover “pagar dazio”, ovvero la nuova “gabella” del 4,5% imposta con la Legge Sviluppo oltre un anno fa. A distanza di un anno esatto dall’entrata in vigore, anche il Segretario di Stato all’Industria e Lavoro, Andrea Zafferani, sta meditando – e da qualche tempo lo esprime pubblicamente – di metter mano a quella normativa. Nel frattempo, però, mira a completare anche la riforma del collocamento, che dal 5 di novembre si arricchirà del nuovo Ufficio Politiche Attive del Lavoro: un Centro per l’Impiego in buona sostanza, dove i lavoratori (occupati e disoccupati) potranno riferirsi non solo per la ricerca di un’occupazione, ma anche per l’orientamento e soprattutto la formazione. Quella necessaria a intercettare le offerte delle imprese del territorio. Un progetto che, anche se di portata differente (qui non c’entra nulla con il reddito di cittadinanza), “brucia” sul tempo la riforma dei Centri per l’Impiego italiani, prospettata dal Movimento 5 Stelle e che il Ministro Luigi Di Maio conta di far partire all’inizio del 2019. San Marino, nel suo piccolo, è partito prima e nel 2019 potrà già rendicontarne i risultati.

 

OCCUPAZIONE AI MASSIMI LIVELLI DEGLI ULTIMI ANNI


Secondo l’ultimo Bollettino di Statistica, “al 30 settembre 2018 le forze di lavoro complessive sono pari a 22.533 unità e rispetto al 30 settembre 2017 si evidenzia un incremento di 552 unità (+2,5%), imputabile prevalentemente ai lavoratori dipendenti del settore privato, che hanno raggiunto il valore di 15.808 (+4%) e, insieme a quelli del settore pubblico, rappresentano l’86,5% della forza lavoro”. I soli lavoratori dipendenti del settore privato, “nell’ultimo anno sono aumentati complessivamente di 608 unità (+4%)” trainati dalla crescita delle aziende industriali (aumentate anche queste), tanto che “l’aumento più consistente risiede principalmente nel settore “Attività Manifatturiere” (+579 lavoratori pari al +10%)”. In proporzione ha fatto ancora meglio il settore “Attività dei Servizi di Alloggio e Ristorazione” che ha portato 141 lavoratori in più (+16%). “Al contrario”, si legge nel Bollettino, “i seguenti settori hanno registrato una marcata diminuzione di lavoratori: “Attività Professionali, Scientifiche e Tecniche” (-337 lavoratori pari al -3%) e “Attività Finanziarie e Assicurative” (-40 lavoratori pari al -5,2%)”. Nel Settore Pubblico Allargato i lavoratori sono diminuiti di 40 unità nell’ultimo anno, assestandosi a 3.683 (-1,1% rispetto al 30 settembre 2017), mentre sono “in controtendenza l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi e l’Istituto di Sicurezza Sociale, che hanno registrato, rispettivamente, un aumento di 45 e 32 unità”.

 

DISOCCUPAZIONE MEDIA IN CALO, NON A SETTEMBRE

 

“Al 30 settembre”, spiega la nota del Bollettino, “i disoccupati totali ammontano a 1.292 unità (+16 rispetto al 30 settembre 2017); di questi, 1.011 sono disoccupati in senso stretto (+9 rispetto al 30 settembre 2017), ovvero coloro che si rendono immediatamente disponibili ad entrare nel mondo del lavoro”. Numeri che anche la Segreteria all’Industria e Lavoro non ritiene positivi: “Certamente i dati di Settembre 2018, rispetto a Settembre 2017, presentano alcuni elementi di preoccupazione, in particolare relativi alla disoccupazione. Va tuttavia sottolineato che si conferma un quadro con ben 608 occupati in più rispetto a Settembre 2017, una crescita del 4%, che danno il quadro di una economia in ottima espansione, contrariamente a quanto qualcuno fa rilevare”. Non solo: “Allargando il ragionamento e concentrandosi in particolare sulla disoccupazione, peraltro, va rilevato che nel 2018 abbiamo avuto 7 mesi con dati positivi (Gennaio, Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio, Luglio e Agosto) e 2 mesi con dati negativi (Giugno e Settembre)”. E comunque, “per analisi più approfondite, come sempre, vengono in aiuto i dati medi, che consentono di ragionare al di là delle fluttuazioni mensili: nei primi 9 mesi del 2018”, infatti, “la disoccupazione media in senso stretto è di 1019 unità; nei primi 9 mesi del 2017 era 1049 unità, nonostante l’aumento del numero dei residenti in territorio. Certamente non basta ed è necessario fare di più, ma si tratta di un miglioramento”, rileva la Segreteria retta da Zafferani, che si vede ancora meglio nell’occupazione in aumento. “Non ci sembrano certamente dati di cui lamentarsi, ma che anzi farebbero felici molte economie che faticano a superare l’1,5-2% di crescita”.

 

UPAL, SEMPLIFICAZIONE E REVISIONE DEGLI INCENTIVI


“Certamente”, prosegue la nota della Segreteria, “alcune considerazioni e riflessioni sono d’obbligo per migliorare ciò che non funziona e far sì che una parte sempre maggiore di questa crescita economica vada a beneficio dei sammarinesi e residenti”. Una di queste azioni è “l’attivazione dal 5 novembre dell’Ufficio Politiche Attive del Lavoro”, che “dovrà servire ad offrire ai disoccupati residenti servizi più efficaci di orientamento, formazione e avviamento mirato al lavoro, come fanno i moderni Centri per l’Impiego, favorendone l’occupabilità ed aiutandoli a crescere professionalmente ed essere sempre più al passo con il mercato”. Poi c’è (si veda Fixing nr 38) “l’azione in atto sulla semplificazione burocratica per le imprese, che vedrà l’introduzione nel nostro sistema di meccanismi come il silenzio-assenso, la conferenza dei servizi, la comunicazione unica d’impresa, la segnalazione certificata di inizio attività, che consentirà all’amministrazione di accettare documenti in inglese, che semplificherà l’adeguata verifica e ridurrà le commissioni che intervengono sull’attività di impresa, aiuterà ad attirare in territorio più imprenditori aumentando i posti di lavoro disponibili”. Infine, “certamente, una valutazione sugli strumenti di incentivo/disincentivo economico e contributivo per rendere ancora più favorevole l’assunzione di residenti in territorio, con meccanismi più premianti per le imprese che li occupano, farà parte di questa azione”. Quest’ultimo riferimento va alla Legge Sviluppo, che tra le altre cose ha introdotto il contributo del 4,5% per le assunzioni di lavoratori non iscritti nelle liste dell’Ufficio del Lavoro, in pratica liberalizzando ma a pagamento, tali assunzioni. Un disincentivo? Dai dati non sembrerebbe, anzi. Di qui l’idea di riprendere – quest’ l’auspicio delle associazioni di categoria – il confronto su altri miglioramenti, agevolando chi assume e permettere finalmente un incontro efficace tra domanda e offerta di lavoro.

 

IL NUOVO UFFICIO AVRÀ UN APPROCCIO PERSONALIZZATO


“Dal 5 novembre”, annuncia il Segretario Andrea Zafferani, “ci sarà una grossa novità per i lavoratori disoccupati (e non solo, anche quelli che già lavorano e per vari motivi si interfacciano con l’Ufficio del Lavoro). Si avvierà infatti l’Ufficio Politiche Attive del Lavoro, ubicato nella sede secondaria del Centro di Formazione Professionale (via Bustamonte, Serravalle)”. In pratica “sarà il nuovo Ufficio di riferimento per i lavoratori, sostituendo l’Ufficio del Lavoro in tutte le funzioni oggi svolte (per le imprese invece al momento non cambia nulla, quando devono fare un assunzione o ricercare un lavoratore continueranno a interfacciarsi con l’Ufficio del Lavoro)”. Quindi due Uffici diversi, due strutture diverse e ovviamente funzioni diverse. Nell’UPAL le funzione saranno: iscrizioni alle liste, ricerca di lavoro, sottoscrizione patti di servizio, timbrature dei cartellini, ecc..

“Ma ci sarà molto di più: stiamo infatti cercando di creare un vero ed efficiente Centro per l’Impiego, cercando di imparare dalle migliori esperienze europee. Ciò significa non solo un ufficio che fa burocrazia ma un ufficio dove gli operatori sappiano aiutare il lavoratore a ricollocarsi, fornendo servizi di orientamento, avvio mirato al lavoro, contatto con le imprese, indirizzo verso appropriati corsi di formazione, ecc… tutto con un approccio personalizzato sul singolo lavoratore e non standardizzato e formale come avviene oggi. Gli operatori dovranno cercare di capire cosa sa fare la persona disoccupata, le sue attitudini ed esperienze pregresse, fare un matching con quello che le imprese richiedono e sapergli proporre i percorsi di formazione e lavoro più opportuni”.

Per fare questo, “gli operatori dell’Ufficio del Lavoro sono da mesi impegnati in attività di formazione di sè stessi, in modo da poter provare ad offrire un buon servizio agli utenti e ai cittadini secondo gli obiettivi sopra indicati. Di questo li ringrazio moltissimo perchè da qui passa la capacità di dare risposte ai disoccupati. Ovviamente nei primi mesi non tutto funzionerà perfettamente, come è normale che sia quando ci sono riorganizzazioni importanti dei servizi. Credo che il gioco valga la candela e vi invito a segnalare a noi come Segreteria o all’UPAL stesso tutto quello che non va in modo da poterlo migliorare”.

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