Home FixingFixing La Repubblica di San Marino “dipinta” da tre raffinati artisti

La Repubblica di San Marino “dipinta” da tre raffinati artisti

da Redazione

“Il Monte Titano nella Fiaba” riunisce Pulini, Gasperoni e D’Augusta. La mostra, ospitata al Museo di Stato, rimarrà aperta sino a fine febbraio.

Monte fiaba grande

 

di Alessandro Carli

 

Tre artisti come le Tre Torri. Tre dipinti realizzati da tre professionisti fortemente radicati nel territorio: Massimo Pulini, Vittorio D’Augusta e Walter Gasperoni. “Il Monte Titano nella Fiaba”, questo il nome della mostra ospitata all’interno del Museo di Stato-Palazzo Pergami Belluzzi e aperta sino al 28 febbraio, è l’incontro di tre poetiche diverse che percorrono, interpretandola, la “Terra della Libertà”.

Ogni autore difatti si fa interprete dell’iconica forma del Monte e la trasmette al pubblico attraverso opere fantasiose che riflettono le personali ricerche espressive e stilistiche di ciascun artista.

L’opera di Massimo Pulini permette di agganciare le poetiche felliniane al territorio sammarinese in un’ottica tesa alla valorizzazione e al rispetto del patrimonio artistico-culturale. “L’idea portante dell’opera – ha spiegato – è la metafora tra l’apparizione del Rex nell’Amarcord di Fellini e il profilo illuminato del promontorio di San Marino, visto dalla costa riminese. Un parallelo non didascalico, ma evocativo. La vicinanza irraggiungibile di quell’apparizione notturna scambia la terra col mare e mette in discussione prospettive e percezioni, ispirando ulteriori sogni. Il promontorio a forma di transatlantico, nel dipinto, si trova arenato sul fondo del mare ed è sovrastato da un cielo d’acqua, silenzioso e abitato da meduse…”.

Per Walter Gasperoni invece la propria visione del Monte Titano è “come un paravento, una sorta di superficie piatta, la quale nasconde nel suo retro una sorta di officina dove si forgiano visioni fantastiche capaci di confonderci e portarci in zone che solo alcuni siti del mondo possiedono. I lavori designati per questo progetto sono abbastanza espliciti. Nella tela ‘Più lune formano parole’ c’è una sorta di pifferaia magica che, per effetto del suono che emana dal suo flauto, libera un fascio di lune che si rincorrono e litigano fra di loro cercando di costruire parole, mentre alcuni esseri bivaccano ai piedi del monte, duellando con il pensiero”.

Vittorio D’Augusta ha commentato la sua opera dicendo: “Il mio quadro, dipinto “a memoria” e come ‘ad occhi chiusi’, non racconta una vera storia, non contiene richiami letterari: allude, e(qui)voca, omaggia, tergiversa, e, con la formuletta con cui iniziano le favole, invita ciascun osservatore ad inventarne una”.

“Il Monte Titano nella Fiaba” – aperta tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 17 – è un progetto degli Istituti Culturali, a cura di Walter Gasperoni e con il patrocinio della Segreteria di Stato Istruzione e Cultura.

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