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Editoriale: San Marino, nuovi dubbi sui 530 milioni di euro, si cambia?

da Redazione

Come tutti hanno evidenziato – tutti tranne il Governo – su quella svalutazione nel bilancio della banca ci sono sempre stati fortissimi dubbi, che ora diventano ancora più evidenti, essendo il Tribunale ad intervenire.

 

di Alessandro Carli

 

Alla luce dei nuovi elementi giudiziari, è tornato in discussione il bilancio di Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino approvato un anno fa e contenente la svalutazione record di oltre 530 milioni di euro. Un debito che peserà sul Bilancio dello Stato, affossandolo per i prossimi 25 anni e probabilmente anche di più.

Come si vede già nelle indicazioni del Governo (le leve che si stanno muovendo riguardano infatti tasse, welfare e pensioni), questo “buco” che verrà ripagato dalla collettività, quindi dalle imprese del Monte Titano e dai cittadini, pesando come un macigno anche sulle prossime generazioni.

Come tutti hanno evidenziato – tutti tranne il Governo – su quella svalutazione nel bilancio della banca ci sono sempre stati fortissimi dubbi, che ora diventano ancora più evidenti, essendo il Tribunale ad intervenire. Ci sono, dunque, le condizioni per rivedere quel bilancio?

Se le indicazioni della Magistratura venissero confermate, si può ancora trovare una soluzione diversa da quella prospettata dal Governo, e quindi non dover far pagare questo conto salatissimo e forse insostenibile per il Paese?

È facile ipotizzare anche che queste domande le porrà anche la delegazione del Fondo Monetario Internazionale, quando il 12 ottobre incontrerà i rappresentanti della Repubblica. Di una cosa però siamo certi: bisogna trovare una soluzione. Con una zavorra di simile portata sulle spalle, risalire la china sarà davvero faticoso.

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