SAN MARINO – In tutto il mondo si celebra oggi la Giornata dell’Alimentazione, istituita nel 1945 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO). Le tre agenzie specializzate dell’ONU con sede a Roma – FAO, WFP (Programma Alimentare Mondiale) e IFAD (Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo) – hanno congiuntamente organizzato l’evento, che si inserisce nella settimana dei lavori del Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale (CFS): la piattaforma più inclusiva a livello internazionale in materia di sicurezza alimentare e nutrizione, partecipata da governi, organismi e istituzioni internazionali, istituti di ricerca, settore privato e società civile.
San Marino partecipa, attraverso la propria Rappresentanza Permanente, alla Sessione del Comitato e alle celebrazioni legate all’evento odierno; venerdì scorso ha altresì preso parte all’incontro organizzato dal Ministero degli Affari Esteri sull’utilizzo dell’innovazione e lo spreco alimentare.
Il tema scelto per la Giornata Mondiale è dedicato quest’anno all’Obiettivo 2 dell’Agenda2030 per lo Sviluppo Sostenibile: “Raggiungere il target Zero della Fame”. “Fame zero” non significa solo sconfiggere la fame, ma raggiungere totale sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione, promuovere politiche per un’agricoltura sostenibile. “Fame Zero” significa inoltre accesso al cibo per tutti, che deve essere sufficiente, sano e nutriente.
I dati del “Rapporto 2018 sullo stato della Sicurezza Mondiale nel mondo”, resi noti oggi dalle Agenzie ONU, sono allarmanti e testimoniano l’aumento del numero delle persone che soffrono la fame nel mondo; rispetto al 2016, nel 2017 l’incremento è stato di 17 milioni di persone, per un totale di 820 milioni. I progressi compiuti nel decennio precedente potrebbero essere dunque vanificati per cause quali l’aumento dei conflitti con conseguenze di forti emigrazioni, soprattutto nei paesi già colpiti dall’insicurezza alimentare e dall’impatto dei cambiamenti climatici, dalle carestie e dalle inondazioni. Al contempo si riscontra un incremento dell’obesità, che in maniera trasversale coinvolge tutti i Paesi, ma che registra un aumento in Africa e Asia, dove su 1,9 miliardi di persone, 672 milioni sono obese.
Occorre dunque affrontare il tema interconnesso della sicurezza alimentare e dello sviluppo rurale. Circa il 70% delle popolazioni più povere vive nelle aree rurali, dove l’agricoltura, la pesca, la silvicoltura sono alla base dell’economia; in queste regioni è necessario intervenire al fine di ottimizzare i sistemi di produzione alimentare attraverso tecniche nuove che promuovano la resilienza, politiche che accrescano il ruolo della donna e tecniche che migliorino l’impatto climatico. Di pari passo occorre promuovere una maggiore consapevolezza ed educazione circa i danni correlati all’obesità. Va proprio in questa direzione l’appello lanciato dal Direttore Generale della FAO ai Governi, alle Istituzioni, al settore privato, alla società civile per raggiungere l’obiettivo di “Fame Zero”.
Oltre ai Direttori delle tre Agenzie ONU che hanno sede nella Capitale, la Cerimonia ha annoverato la partecipazione di Sua Maestà il Re Letsie III del Lesotho e di Sua Maestà Letizia Regina di Spagna -in qualità di Ambasciatori della FAO per la Nutrizione- di Sua Santità Papà Francesco e del Segretario Generale dell’ONU, António Guterres.