Il dibattito si apre sugli emendamenti e si concentra sul tema delle residenze. Il report di San Marino News Agency.
SAN MARINO – La seduta pomeridiana riparte dalla ratifica del decreto legge 103 in materia di sviluppo economico. Il dibattito si apre sugli emendamenti e si concentra sul tema delle residenze: il Pdcs ne presenta tre, di cui uno ritirato e gli altri due bocciati, uno con votazione palese, l’altro con 27 voti contrari e 20 favorevoli; Rete, invece, ritira i suoi. Il decreto viene ratificato con 29 voti favorevoli, 17 contrari e un astenuto.
Si passa così a una serie di ratifiche internazionali, che vengono presentate in Aula dal segretario di Stato per gli Affari interni, Guerrino Zanotti, e tutte approvate con votazione palese.
Si tratta dell’adesione al Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo che stabilisce una procedura per le comunicazioni individuali (OP-CRC-IC), fatto a New York il 19 dicembre 2011. Dell’approvazione delle dichiarazioni da depositare congiuntamente allo strumento di ratifica dell’Atto di Ginevra relativo all’Accordo dell’Aja in materia di registrazione internazionale di disegni e modelli industriali, fatto a Ginevra il 2 luglio 1999. Della Convenzione tra il governo della Repubblica di San Marino e il governo della Repubblica di Serbia per evitare le doppie imposizioni e prevenire l’evasione fiscale in materia di imposte sul reddito, firmata a Belgrado il 16 aprile 2018. Dell’Accordo tra la Repubblica di San Marino e la Santa Sede per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, firmato a San Marino il 26 giugno 2018. Della ratifica dell’Accordo tra il governo della Repubblica di San Marino e il governo della Repubblica di Malta sulla cooperazione in campo culturale e dell’istruzione, firmato a La Valletta il 10 maggio 2018.
Il passo successivo riguarda il completamento dell’Ufficio di presidenza del Consiglio grande e generale, con la nomina dei due membri supplenti, uno da parte della maggioranza e uno da parte dell’opposizione. Vengono nominati, con votazione palese, rispettivamente, Valentina Bollini di Civico 10 e Sandra Giardi di Rete. Si prosegue con le dimissioni per “motivi di lavoro” del consigliere Davide Forcellini di Rete dalla commissione Affari costituzionali. Viene sostituito da Marianna Bucci. Il Consiglio grande e generale prende atto, quindi, delle dimissioni del commissario della legge Gilberto Felici, per via della sua nomina alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
Con votazione palese vengono nominati i membri della Commissione sammarinese per l’attuazione della Convenzione CSD ONU. Rete rimanda la scelta alla prossima seduta mentre da Civico 10 viene proposta Angelica Bollini e da Sinistra socialista democratica Mauro Fiorini. Votazione palese anche per il completamento della composizione dell’Autorità garante per l’Informazione, con Stefano Valentino Piva e Anna Chiara Macina; e per la nomina di due membri del Comitato di Controllo delle Fondazioni: per la maggioranza Sara Celarosi e per l’opposizione Cristina Fiorini.
Si passa quindi a una serie di dimissioni e sostituzioni: David Rosei da membro del Consiglio di Previdenza dell’Iss viene sostituito da Roberto Nibbio. Vengono rimandate per richiesta di Ssd le dimissioni di Marco Bodellini dal Consiglio Direttivo della Banca Centrale della Repubblica di San Marino. Presentate, spiega nella lettera letta dalla Reggenza, “per un improvviso rallentamento nell’adozione di scelte strategiche per la credibilità internazionale di San Marino e per il tentativo in corso di delegittimare la mia perdona”. Marina Corsi membro dimissionario dell’Authority per le Pari Opportunità viene sostituita su indicazione del Pdcs da Tillio Vellio. Dalla commissione per le Politiche giovanili si dimettono Silvano Yunior De Biagi per “motivazioni varie e personali”; Gabriele Ghiotti per “l’eccessiva mancanza di trasparenza del presidente”; e Chantal Carlini per “motivi personali”. Rf e C10 rimandano la nomina alla prossima seduta, il Pdcs sceglie invece Lorenzo Bugli.
Di seguito un estratto degli interventi.
Comma 5 – Ratifica decreti
Decreto – Legge 6 agosto 2018 n.103 – Modifiche alla Legge 27 giugno 2013 n.71 – Legge in materia di sostegno allo sviluppo economico – e al Decreto Delegato 25 aprile 2014 n.63 – Decreto Delegato in applicazione degli articoli 18, 20, 28, 37 della Legge 27 giugno 2013 n.71 -Legge in materia di sostegno allo sviluppo economico
Dibattito accorpato sugli emendamenti
Alessandro Cardelli (Pdcs): Presentiamo tre emendamenti che cercano di migliorare il testo. La finalità è condivisibile, cerchiamo di rendere maggiormente concorrenziale lo strumento. Il primo chiede che il controllo sulla residenza venga fatto entro 90 giorni, per rendere più veloce la pratica di concessione, e di abbassare la soglia della fidejussione per investire a San Marino. Il secondo viene ritirato. Il terzo per la residenza in relazione a chi porta del denaro a San Marino. Ci sono solo tre o quattro casi finora. La legge non funziona. Dare la residenza a chi porta 600.000 euro vincolati e non fruttiferi su conto corrente della Eccellentissima Camera è ovvio che non funzioni. Diamo questo strumento alle banche sammarinesi per promuoversi. Ai due consiglieri di maggioranza intervenuti: sulle compravendite immobiliari i risultati sono tragici; la gente viene a San Marino per i vantaggi economici e fiscali. Non avete idea su come portare investitori.
Marianna Bucci (Rete): Abbiamo ritirato gli emendamenti.
Gian Matteo Zeppa (Rete): Capisco gli emendamenti del Pdcs, ma c’è un problema sulle fidejussioni. Una soglia elevata permette di attirare imprenditori seri. Abbassandola si possono attrarre altre tipologie di persone. Non ci sono investimenti a livello di monetizzazione, solo tre-quattro richieste sugli investimenti immobiliari. È un problema. Lo strumento non funziona, è tutto in mano al congresso di Stato, e stiamo preparando un progetto di legge.
Iro Belluzzi (Psd): Nel Consiglio dei XII c’è il nulla assoluto. Al di là delle soglie e delle fidejussioni, purtroppo nel contesto che si è creato nemmeno se regalassimo gli immobili ci sarebbe qualcuno interessato. L’obolo per farsi intestare immobili ora è normato. Ma si gira a vuoto. Sul terzo emendamento Pdcs, lo condivido: se questa maggioranza avesse operato norme coordinate, l’intervento di Amici lo sottoscriverei. Ma così non ha senso. Invece aiutare le banche è ragionevolissimo. C’è distonia tra un’azione liberale che non vi appartiene e le necessità dell’economia.
Dalibor Riccardi (Gruppo misto): Sono favorevole al primo emendamento del Pdcs. Ricalibra in maniera intelligente i parametri per gli investimenti. Anche il terzo è condivisibile. Riconosciamo bipartisan il problema che ci sono pochi investitori. Oltre al regime fiscale non trovano certezze. Non guardiamo avanti. In Aula si ragiona in posizioni ed è l’errore più grande. Serve dialogo
Margherita Amici (Rf): C’è molta confusione. Il segretario di Stato Renzi si è impegnato a rivedere la normativa. Ma la finalità è diversa: un conto è quella per lo sviluppo economico; un’altra quella elettiva. Il terzo emendamento è decontestualizzato.
Alessandro Mancini (Ps): Sul terzo emendamento Pdcs, siamo a favore. Non c’è dubbio che il disordine legislativo è negativo per attirare economia. La norma è sbagliata. E non è la prima volta che interveniamo.
Massimo Andrea Ugolini (Pdcs): La norma non è per nulla appetibile. Occorre dare possibilità di gettito all’interno del territorio.
Marica Montemaggi (C10): C’era la volontà di discuterne in una legge degli emendamenti. Sul terzo la normativa rende più facile l’acquisto di immobili rispetto alle fidejussioni. Il patrimonio immobiliare è una voce importante e la volontà è andare in quella direzione. Poi si può rivedere in una ottica più complessiva anche questo tipo di investimento. Il provvedimento va promosso.
Federico Pedini Amati (Mdsi): Se non ci sono pratiche per acquisto di immobili, se la raccolta bancaria è calata, allora la normativa non funziona. Non sarebbe più semplice intervenire su chi lavora, da quanti anni risiede con il permesso ma non può acquistare l’appartamento. Ci sono storture da mettere a posto.
Pasquale Valentini (Pdcs): Dobbiamo domandarci perché determinate politiche non funzionano. Cerchiamo di rendere attrattivo il territorio, ma finora gli strumenti non hanno dato una risposta soddisfacente. La domanda a cui rispondere è perché il nostro Paese non è più attrattivo. La fiscalità leggera non basta più, sono le condizioni di vita. Ai frontalieri da 15 anni possibilità di trasformare in residenza.
Alessandro Bevitori (Ssd): Un soggetto non residente può intestarsi la casa. Per la possibilità ai frontalieri di acquistare casa c’è una bozza di decreto. Una parte del Pdcs ora affronta il tema delle residenze, prima era impossibile. Nello specifico lo strumento non è ancora attivo, per la residenza c’è solo l’investimento immobiliare.
Teodoro Lonfernini (Pdcs): Mi auguro che poche persone ci ascoltino, fare macropolitica è sgradevole. Con il terzo emendamento si evita che siano le Istituzioni a compiere l’operazione; e si coglie un’opportunità di lavoro per le banche. Il nostro Paese è stato reso totalmente inappetibile, abbiamo mandato solo messaggi depressivi.
Jader Tosi (C10): Servono certezza del diritto, servizi, accesso, tante iniziative per diventare appetibili. Questo governo sta cominciando. Se non diamo accoglienza non avremo nessuno. Il terzo emendamento del Pdcs ha un senso ma ci vorrà del tempo per metterlo in atto. In prospettiva devono essere i soggetti privati ad occuparsene. Prima c’era da pagare un obolo, ora ci sono delle garanzie. Dobbiamo anche rivedere il diritto civile.
Marco Gatti (Pdcs): Prendo atto che il governo vuole valutare l’emendamento in un intervento più organico. Ma si tratta di un correttivo. Chi metterebbe 600.000 euro vincolati per 10 anni senza interessi? Solo se ha problemi da tso. La norma ha un problema e noi vi chiediamo un correttivo. Facciamo fruttare la somma.
Segretario di Stato per l’Industria, Andrea Zafferani: Il primo emendamento ha la sua logica, almeno nella sua prima parte. Ci muoviamo per introdurre il meccanismo del silenzio-assenso, non solo per le residenze, ma per un insieme di pratiche. Valuteremo i vari aspetti in una normativa completa. Fidejussione e assunzione dipendenti sono requisiti indispensabili per la residenza e vanno verificati prima. Si diceva che la soglia della fidejussione era troppo bassa. Sul terzo emendamento, il dibattito è stato interessante. Il collega Renzi è impegnato in un’operazione importante fuori territorio. È in corso una riflessione sulla normativa alla luce di quanto avvenuto in questi mesi, per rendere lo strumento più flessibile. La proposta va inserita in un ragionamento di tutta la norma. Qualche criticità c’è e in commissione Esteri se ne è discusso. Il governo preferisce interventi organici e non a pezzi, per quanto la proposta ha la sua ragionevolezza. La residenza elettiva va promossa meglio, spinge verso l’acquisto di un immobile rispetto ai depositi bancari.
Comma 6 – Ratifica del Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo che stabilisce una procedura per le comunicazioni individuali (OP-CRC-IC), fatto a New York il 19 dicembre 2011
Mariella Mularoni (Pdcs): E’ uno strumento importantissimo contro la pedofilia. Siamo a fianco dei 39 Stati che l’hanno già ratificato a tutela e supremo interesse dei minori. Siamo pienamente soddisfatti.
Marica Monteggi (C10): Esprimo condivisione per essere arrivati a questo recepimento.
Pasquale Valentini (Pdcs): Il tema della vendita non è così lontano e soprattutto è importante il principio che guida il comitato dei 18 esperti indipendenti: l’interesse superiore del minore.
Marina Lazzarini (Ssd): Esprimo viva soddisfazione, il primo interesse è sempre quello del bambino.
Comma 8 – Ratifica Convenzione tra il governo della Repubblica di San Marino e il governo della Repubblica di Serbia per evitare le doppie imposizioni e prevenire l’evasione fiscale
Margherita Amici (Rf): E’ sempre un dato positivo, i trattati non sono orpelli, non è una questione di andare in giro per il mondo e sventolare bandierine. La stipula dei dta è un adempimento per evitare di essere declassati. Sono accordi che rientrano nelle azioni Ocse, la cornice normativa è abbastanza rigida. l’indice di valutazione rimane quello del continuo adeguamento agli standard. L’auspicio è che il ricorso ai dta sia sempre più frequente.
Alessandro Bevitori (Ssd): E’ un accordo estremamente importante per internazionalizzare la nostra economia.
Comma 9 – Ratifica dell’Accordo tra la Repubblica di San Marino e la Santa Sede per l’Insegnamento della Religione Cattolica nelle Scuole Pubbliche, firmato a San Marino il 26 giugno 2018
Pasquale Valentini (Pdcs): Questo accordo è di notevole importanza. Dopo il Concordato del 1989 e il protocollo addizionale del 1992, trasforma una intesa tra diocesi e Repubblica in un accordo di rango internazionale. Un accordo quadro con notevole importanza nei principi ribaditi e sulla base dei quali si procederà ulteriormente a un’intesa tra autorità scolastiche. L’insegnamento della religione cattolica rientra perfettamente nelle finalità delle scuole. Vedremo come si farà. Nel preambolo sono ribaditi cinque principi importanti: la religione cattolica fa parte del patrimonio sammarinese: il valore della cultura religiosa nel processo educativo; l’istruzione religiosa è fondamentale nell’interpretazione delle nostre produzioni culturali; l’insegnamento della religione cattolica contribuisce all’attitudine al confronto e alla tolleranza; la libertà di scelta.
Mara Valentini (Rf): L’accordo rappresenta un momento importante. Si conferma l’ottima collaborazione con la Santa Sede e l’importanza della cultura religiosa per la Repubblica. Dal 1992 sono passati 26 anni e l’insegnamento del cattolicesimo ha avuto una grande evoluzione ed è una grande opportunità cultuale. Il dinamismo della scelta gioca un ruolo fondamentale. Si tratta di un’ora curriculare con pari dignità, una disciplina vera e propria. Gli insegnati di religione escono da un percorso formativo di alto livello.
Marianna Bucci (Rete): L’accordo può essere visto come un piccolo passo avanti rispetto a una situazione esistente inopportuna. Nasce sulla spinta di un odg dopo una discussione su istanze d’Arengo. Le visioni sono diverse in Aula. L’accordo rimanda a una successiva intesa per concretizzarne gli indirizzi. E manca l’obiettivo di contribuire al perseguimento delle finalità della scuola, per la sua natura confessionale. L’insegnamento cattolico divide gli studenti e infatti è possibile chiedere l’esonero. Non abbiamo reso un grande servizio al Paese. Si potevano fare i passi perché l’insegnamento della religione fosse aconfessionale. Serviva più coraggio nelle relazioni internazionali.
Lorenzo Lonfernini (Rf): Siamo partiti da due istanze d’Arengo, respinte definendo un odg che dava mandato al governo di avviare la definizione di un nuovo accordo con la Santa Sede. Sono soddisfatto, raggiunge gli obiettivi dell’odg. Preserva e valorizza l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole; mette in chiaro anche alcuni aspetti che trascendevano il discorso della laicità dello Stato. La nostra è una valutazione positiva.
Denise Bronzetti (Ps): Nessuno vuole cancellare la nostra storia, però la materia va riposizionata perché le sensibilità nel tempo cambiano. L’insegnamento della religione cattolica nelle scuole va riconsiderato, altri Stati l’hanno affrontato. Alcuni ragazzi, anche fuori da San Marino, scelgono di non seguire l’ora di religione. Ma a loro non viene offerta altra didattica. Cerchiamo di essere noi precursori.
Marina Lazzarini (Ssd): Si conferma l’insegnamento della religione cattolica. Si ribadisce che la valutazione farà parte della media dei voti. Si specifica che ci saranno ulteriori accordi per i programmi curriculari. Non è catechismo ma cultura religiosa cattolica. La materia alternativa andrà elaborata e condivisa dal corpo docenti, entro il prossimo anno scolastico.
Segretario di Stato per gli Affari interni, Guerrino Zanotti, replica: L’accordo dimostra i passi avanti fatti in materia. Sul reperimento degli insegnanti e la materia alternativa si sta già lavorando e saremo pronti per il prossimo anno.
Comma 13 – Presa d’atto delle dimissioni del Commissario della Legge Avv. Gilberto Felici
Segretario di Stato per gli Affari interni, Guerrino Zanotti: ricoprirà incarico con onore. E’ un compito prestigioso. Siamo felici di questa elezione. Tanti anni di servizio alla giustizia, gli va reso atto dell’autonomia e del senso dello Stato.
Giancarlo Venturini (Pdcs): Mi unisco alle parole di soddisfazione e di ringraziamento. Ne ho apprezzato qualità, disponibilità e doti. Esprimiamo soddisfazione per la sua nomina.
Federico Pedini Amati (Mdsi): Mi complimento per il lavoro svolto, ma mi dispiace che una figura così preparata e più posata di altri lasci l’incarico. Ci poteva essere una gratificazione interna. Gli auguriamo un buon lavoro a Strasburgo.
Francesco Mussoni (Pdcs): E’ d’obbligo per chi l’ha conosciuto a livello professionale congratularsi. Siamo certi che questo incarico sarà assunto con il massimo prestigio per il nostro paese e la massima preparazione istituzionale. Ci sarà un ulteriore riconoscimento per la nostra Repubblica. Un ringraziamento anche al giudice uscente. Rimane il dispiacere che si interrompa il percorso di un giudice di tale qualità.
Teodoro Lonfernini (Pdcs): E’ un professionista, un servitore dello Stato degno e onorevole. Per 20 anni di carriera. Il nostro Paese ha l’onore di una presenza alla Corte europea di altissimo livello. Dispiace perché il tribunale perde un professionista, protagonista di una fase molto complicata. Ha condotto il giudizio del famoso conto Mazzini, gli va dato il merito di una condotta professionale di grande rigore e rispetto delle istituzioni.
Enrico Carattoni (Ssd): Mi unisco al coro. Saprà ricoprire al meglio il nuovo incarico e darà lustro alla Repubblica. E’ stato il primo giudice sammarinese. Prima del 2004 non ci potevano essere. E’ sempre stato apprezzato in maniera bipartisan. Con ottime capacità da mediatore. Mi auguro che possa tornare con un bagaglio ancora maggiore a servire nostre istituzioni.
Giancarlo Capicchioni (Psd): Non possiamo fare altro che ringraziarlo ed esprimere grande soddisfazione per l’incarico.
Marica Montemaggi (C10): Porto le nostre più vive congratulazioni per un incarico importante. Un ringraziamento anche al giudice uscente.
Roberto Giorgetti (Rf): Anch’io mi unisco alle congratulazioni. La Corte europea è stata una grande conquista e la Repubblica di San Marino si è sempre distinta per una presenza incisiva. Nessun dubbio che Felici svolgerà il ruolo al meglio. L’incarico arriva dopo un periodo di stimatissima opera. Volendo dare una definizione alla sua opera è quella di servitore dello Stato. C’è molto dispiacere perché mancherà al tribunale.
Eva Guidi (Ssd): Il 1^ ottobre assumerà l’incarico. C’è grande soddisfazione, il suo agire sarà caratterizzato dalle doti che abbiamo apprezzato di umanità e grande equilibrio. Ma c’è dispiacere perché non sarà più presente a San Marino.
Comma 20 – Dimissioni dalla commissione per le Politiche giovanili
Luca Boschi (C10): C’è amarezza leggendo le lettere di dimissioni. L’obiettivo della commissione era avvicinare i giovani alla politica. Ci sono state 20 convocazioni che hanno prodotto oltre 30 progetti a costo zero o quasi. È stata ridata vitalità all’organismo, ma al suo interno ci risultano anche piccoli bisticci e rappresentazioni di piccolo interessi di bottega. Il segretario di Stato competente Michelotti aveva invitato a non venire a fare politica, ma a divertirsi. E rimane valido.
Gian Matteo Zeppa (Rete): Sono stupito delle parole di chi mi ha preceduto. Due delle tre lettere hanno elementi politici che vanno analizzati. L’ex afferente al Pdcs dice che la commissione è un perfetto specchio del Paese con continui dissidi, si seguono i diktat di partito. Certe affermazioni devono fare pensare. Ghiotti invece punta il dito contro il presidente per la mancanza di trasparenza. Hanno perso tutti. Ci sono le stesse ataviche abitudini. Qualcosa è accaduto e non si può fare finta di niente. Come per le dimissioni di un membro di C10 da Aasp.
Marianna Bucci (Rete): Dopo la fuga di liquidità e dei medici ora c’è quella dei commissari. Dalle lettere emerge uno spaccato preoccupante sulla sfiducia nel Paese. Possiamo decidere di proseguire come se niente fosse, oppure fare una riflessione più approfondita. Il problema non è normativo o di riconoscimento istituzionale, ma l’ingerenza dei partiti. Le problematiche ci sono state segnalate più volte.
Marica Montemaggi (C10): Si voleva evitare la strumentalizzazione. Chiederemo a Ghiotti di capire la mancanza di trasparenza. Ci sono dei diktat dei rispettivi partiti politici per l’esponente Pdcs? Si deve guardare in alto e mirare a risultati della commissione. Dispiace che ogni volta si strumentalizzi una lettera di dimissioni o la si utilizzi a proprio vantaggio. Auguro alla commissione di procedere in maniera propositiva.
Comma 21
Dimissioni del Signor Massimo Albertini dalla Commissione di Controllo della Finanza Pubblica e sua sostituzione
Roberto Giorgetti (Repubblica Futura): Indichiamo l’avvocato Matteo Lonfernini
Per le prime tre votazioni il quorum è di due terzi
Nella prima votazione ottiene 30 voti favorevoli. Quorum non sufficiente
Nella seconda votazione ottiene 30 voti favorevoli. Quorum non sufficiente
Nella seconda votazione ottiene 30 voti favorevoli. Quorum non sufficiente
Nella quarta votazione il quorum è la maggioranza semplice
In quarta votazione ottiene 30 voti favorevoli. Quorum sufficiente
Comma 22
Dimissioni della Signora Karen Luisa Pruccoli dalla Commissione per le Pari Opportunità e sua sostituzione
Marica Montemaggi (Civico 10): Chiediamo di soprassedere alla nuova nomina
Comma 23
Progetto di legge “Disciplina della dirigenza medica dell’Istituto per la Sicurezza Sociale” (II lettura)
Relatore di maggioranza Mara Valentini (Repubblica Futura): Primo passaggio normativo finalizzato alla risoluzione di problemi presenti da anni nel nostro sistema sanitario. Legge rappresenta cambio importante. Il corpo normativo introdurrà regola di assunzione personale sanitario attraverso riconoscimento del ruolo unico dirigenziale per i medici che lavoreranno per Iss. Prevista l’introduzione di un sistema di trattamenti economici che supererà i criteri discrezionali. Verrà introdotta la retribuzione di risultato per stimolare dirigenti medici a raggiungere obiettivi di budget e obiettivi del piano sanitario. L’elevata sensibilità e l’interesse intorno al nevralgico tema che riguarda il benessere di tutti ha richiesto questo intervento. Non risolverà problemi sanità nella loro interezza ma rappresenta un buon punto di partenza per risolvere questioni non più rimandabili.
Relatore di minoranza Gian Carlo Venturini (Pdcs): Il presente progetto di legge rappresenta un tentativo per risolvere alcune problematiche. Le ragioni che hanno portato a questo trattamento di legge sono state indicate anche dal Segretario. In particolare reperimento personale specializzato. Tuttavia nonostante atteggiamento collaborativo dell’opposizione il Segretario Santi e la maggioranza hanno presentato un testo di legge che apre a una nuova disparità di trattamento e dunque a possibili disfunzioni. E’ mancato coraggio da parte del Segretario Santi di portare avanti un provvedimento unitario per tutto il comparto. Nel presente progetto di legge si demanda la disciplina della libera professione a un regolamento interno. Non viene affrontata la tematica dei controlli sull’attività dei professionisti. Questo provvedimento è carente e incompleto su diversi aspetti. Rinvia certe scelte che sono diventate improrogabili. Non introduce criteri di merito. Cerca solo di accontentare tutti senza distinzioni con aggravio di costi per la comunità.
Segretario di Stato alla Sanità Franco Santi: Esprimo la mia contentezza rispetto a un percorso difficile che oggi vede il suo ultimo atto e che oggi rappresenta un primo passaggio necessario alla realizzazione di alcuni obiettivi dell’Iss. Oggi affrontiamo un tema straordinario che nella sua straordinarietà ha avuto un percorso altrettanto straordinario di attenzione e formulazione di una proposta normativa che andrà collegata con un proseguimento di quella reale autonomia di gestione e responsabilità in capo agli organismi dirigenti dell’Iss. Sempre più siamo di fronte a una offerta di risorse umane che scarseggia e una domanda che sempre più aumenta. Due elementi che determinano necessità di regole di ingaggio tarate sulla base di questa realtà dei fatti. Per un Paese come il nostro sono ulteriormente problematiche perché possono inficiare la possibilità di erogare prestazioni sanitarie. Oggi vogliamo costruire un’interfaccia per i medici chiara che presenti elementi comparabili con l’Italia. Che possono rappresentare elementi comparabili e capaci di entrare in competizione con quel mercato del lavoro. Mi auguro che la normativa possa dare risultati sperati. Lo testeremo dal primo gennaio 2019. Tutto impianto è strutturato sul principio rivoluzionario della normativa che pone il professionista dirigente medico di fronte alla verifica costante del suo agire attraverso elementi determinati in un decreto che dovrà essere emanato. Rimangono alcune criticità ancora in piedi che sono rappresentate dai vincoli convenzionali con l’Italia in termini previdenziali. Vincoli che stiamo cercando di superare con accordi specifici. Ci auguriamo di poterlo fare nei tempi più rapidi possibili: sarà un ulteriore tassello di questo puzzle molto complesso che dobbiamo comporre per diventare attrattivi per permettere a Iss di continuare la sua operatività in una condizione di normalità e non in una situazione di insufficienti risorse umane che possono mettere in crisi prestazioni offerte.