I lavori Consiliari sono ripresi alle ore 08.30 di lunedì 24 settembre 2018 con l’esame del comma 25. Il report di San Marino News Agency.
SAN MARINO – I lavori Consiliari sono ripresi alle ore 08.30 di lunedì 24 settembre 2018 con l’esame del comma 25 – Progetto di legge “II Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato, Variazione al Bilancio di Previsione degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2018, modifiche alla Legge 21 dicembre 2017 n.147”.
La replica del Segretario di Stato Simone Celli
Ringrazio i consiglieri per gli spunti offerti. Cercherò di dare alcuni chiarimenti in merito ai quesiti sottoposti. In primis sulle ragioni che hanno portato il Governo ad una seconda variazione. La prima variazione aveva una finalità ben precisa ossia prevedere l’apposito stanziamento per coprire le perdite 2017 della Cassa di Risparmio. Ora invece con la seconda previsione si vanno ad assestare le previsioni sulla base dei dati forniti dal settore della P.A. Ecco perché è stata necessaria una duplice variazione. Altro quesito riguardava i 100.000 euro destinati a “San Marino bio”. Si tratta solo di un primo stanziamento per l’avvio del progetto. E’ lo stanziamento che dovrà essere utilizzato per gli ultimi 3 mesi del 2018. Nel 2019 invece verranno destinate ulteriori risorse per implementare quella che è un’importantissima iniziativa per San Marino. Le facili ironie su questo articolo dunque le respingo al mittente. Sul calo dei 500.000 euro di entrate derivanti dall’ufficio registro automezzi: non è un dato da collegare a un calo delle immatricolazioni. La modifica della previsione deriva dal fatto che a bilancio era prevista la possibilità di introdurre la tassa sulla proprietà dei veicoli. Una tassa che non è stata introdotta ed è dunque per questo che abbiamo ottenuto minori entrate. Non abbiamo introdotto la tassa sulla proprietà dei veicoli. Tassa che invece introdurremo dal primo gennaio 2019. Sull’azienda dei servizi due chiarimenti: da un lato sull’attività di trading energetico il Governo è già operativo con le Autorità italiane per la rinegoziazione dell’accordo. Una questione su cui, ripeto, il Governo è già operativo. Dall’altro sul fronte del bilancio in perdita dico che è falso. Utile trasferito allo Stato è compreso nella voce “uscite”. L’azienda di servizi segue principi differenti rispetto al bilancio dello Stato. Aass non ha bilancio in perdita: gli oltre 15 milioni di euro che Aass prevede di trasferire allo Stato sono calcolate nella voce generale uscite. Sulle verificazioni catastali mi limito a dire che le verificazioni sono già state effettuate. Con questo articolo viene prorogata, per l’ufficio catasto, la possibilità di effettuare le comunicazioni sulle verificazioni catastali. Sui centri sociali la norma va incontro alle esigenze dei centri sociali. Infatti con questo articolo saniamo diverse problematiche segnalate dagli uffici nell’erogazione dei contributi. Ad oggi i centri sociali vengono trattati come associazioni giuridicamente riconosciute. Cosa che invece non sono. Questa norma sana una serie di criticità nell’erogazione contributi segnalate dalla direzione degli istituti culturali. E’ una norma che vuole aiutare la loro attività. Sulla variazione di 10 milioni delle opere pubbliche: siamo consapevoli che non è un segnale positivo. Ci facciamo carico dei rilievi critici. Il Governo si deve assumere un impegno preciso per imprimere un’accelerazione sul versante delle infrastrutture pubbliche anche se non è solamente una questione di volontà politica è un problema anche di efficienza dell’amministrazione pubblica. Serve un combinato disposto: maggiore determinazione del Governo e maggiore efficienza dell’amministrazione pubblica. Ci dicono che non ci sono investimenti per mancanza di opere pubbliche: vorrei smarcarmi da questa visione. Io credo che nonostante difficoltà oggettive della finanza pubblica permangano investimenti significativi a livello di bilancio: su capitale umano e su assistenza socio-sanitaria. Dipartimento istruzione ha contributi per 50 milioni di euro. Per assistenza socio-sanitaria previsti oltre 71 milioni di euro. Gli investimenti sul capitale umano anche nel 2018 dimostrano la volontà di investire (formazione, istruzione, università). E poi non vorrei dimenticare l’investimento in tecnologia avviato, tramite l’azienda di servizi, nel campo delle telecomunicazioni. Il paese non è sull’orlo del baratro. Fondamentali economici buoni. Continua a esserci un lieve trend di crescita. Il quadro generale della finanza pubblica con gestione prudente e rigorosa messa in campo da questo Governo può supportare il livello di indebitamento.
Si è aperta poi la discussione sull’ordine del giorno presentato dalle minoranze Venerdì 21 Settembre con cui si chiede al Congresso di Stato “di avviare iniziative atte a interrompere i termini di prescrizione nei confronti dei vecchi amministratori di Cassa di Risparmio relativamente alle azioni legate alla gestione dei crediti”.
Roberto Giorgetti (Repubblica Futura): A nome della maggioranza esprimo voto favorevole su odg e vorrei rimarcare che il percorso delle azioni di responsabilità nell’ambito di Cassa di Risparmio è necessario per questioni di equità. E’ necessario stabilire eventuali responsabilità di chi ha contribuito a determinare il dissesto. Cassa di Risparmio ha già intrapreso questo tipo di percorso seppure con qualche resistenza interna. Prossimamente si arriveranno a concretizzare iniziative specifiche. Sono già partite determinate azioni.
Alessandro Mancini (Ps): Prendiamo atto con soddisfazione che questi due giorni di riflessione siano stati produttivi. L’ordine del giorno ha una rilevanza specifica su Cassa di Risparmio. Sarebbe opportuno introdurre un ragionamento più profondo su fatti specifici, su certi consigli d’amministrazione oggetto delle cosiddette manleve. Chiedo la sospensione della seduta per trovare maggiore condivisione e ampliare la riflessione
Gian Matteo Zeppa (Rete): Appoggio della maggioranza fa bene allo Stato. Odg prevede di interrompere i termini di prescrizione nei confronti degli amministratori precedenti di Cassa di Risparmio. Occorre valutare le responsabilità di tutte le gestioni di Cassa di tutti gli anni. Credo, in base a tutte le valutazioni, che sia il caso di andare incontro alle richieste del collega Mancini per avere un’idea chiara su quello che è successo all’interno di Cassa di Risparmio. E’ la banca che certifica un indebitamento dello Stato a causa di gestioni non oculate delle risorse finanziarie.
Alessandro Cardelli (Pdcs): Tema deve essere affrontato complessivamente. Per cui la maggioranza tramite Giorgetti ci dice che sono in piedi iniziative nei confronti dei vecchi cda. Ma poi c’è un cda presieduto da Romito che ha beneficiato di una serie di manleve grazie al Governo. Io credo che occorra andare ad analizzare tutti gli aspetti. Io chiederei di sospendere la seduta per trovare una condivisione maggiore e fare un’attività molto più utile nei confronti di Cassa di Risparmio
Luca Boschi (Civico 10): Sono sorpreso della sorpresa perché questa maggioranza si è sempre dichiarata molto determinata nell’attuare misure di responsabilità. Siamo costretti a varare misure pesanti per i cittadini e parallelamente vogliamo andare ad accertare i responsabili di certe situazioni. Odg? Se non lo ritenevate sufficiente dovevate farlo più ampio. Allargarlo mi sembra eccessivo. La manleva è stata data solo per un’operazione singola a quel cda: un’operazione di un anno fa.
Iro Belluzzi (Psd): Io sono per non mettere in votazione l’odg ma cercare un odg che dia una grande risposta a tutto quello che è avvenuto all’interno del sistema bancario e finanziario. Io direi di metterci in una posizione di confronto e collaborazione per definire un disposto che vada a fare chiarezza su quello che è avvenuto e che costringerà la cittadinanza a pagare. Ritengo opportuno ritirare odg delle minoranze per creare quel disposto che permetta di agire con chiarezza.
Marina Lazzarini (Sinistra socialista democratica): Siamo molto sorpresi di questa reazione stamattina. Adesso ci dite che odg non va più bene. Noi confermiamo decisione presa: votare odg così come è stato presentato
Roberto Giorgetti (Repubblica Futura): Basiti da questo comportamento dell’opposizione che ci sembra assolutamente incomprensibile
Alessandro Mancini (Ps): Maggioranza ha fatto copia/incolla di un odg presentato dalle opposizioni. Ora le opposizioni hanno presentato un odg integrato. Si voti quello
Enrico Carattoni (Sinistra socialista democratica): Qual è il problema se viene votato prima un ordine del giorno e poi un altro? Io credo che ordine del giorno presentato dalla maggioranza possa essere votato anche dall’opposizione.
Alessandro Cardelli (Pdcs): Questo è un documento integrativo. Credo che sia molto importante esaminare prima il nostro perché ha un aspetto in più. L’odg presentato originariamente è zoppo perché non si esprime sulla questione delle manleve.
Al termine della discussione la minoranza ha ritirato il proprio ordine del giorno che è stato fatto proprio dalla maggioranza. L’ordine del giorno della maggioranza è stato approvato con la maggioranza dei voti. Al contempo la minoranza ne ha presentato uno integrato in cui chiede interventi anche nei confronti degli amministratori oggetto di “manleve”.
Roberto Giorgetti (Repubblica Futura): Su odg presentato da opposizione io dico che l’unica manleva concessa a amministratori di Cassa Risparmio per operazione Asset è stata fatta perché si trattava di un’operazione di sistema e dunque non c’era una logica economica per Cassa di Risparmio. Operazione di sistema che ha permesso di salvare migliaia di risparmiatori sammarinesi. Sarebbe folle su questo tornare indietro. Su ogni altra manleva non avremmo nessun problema. Se modificate odg escludendo quella manleva rendendolo valido dunque per ogni altra manleva, che non c’è stata tra l’altro, siamo pronti a votarlo.
Gian Matteo Zeppa (Rete): Per questa operazione di sistema c’è anche una pendenza in Tribunale. Se si vuole vederla come operazione di sistema per salvare tanti conti correnti è un conto se invece si considera che la manleva è stata concessa per salvare la vostra operazione di sistema è diverso. Si tratta semplicemente del punto di vista da cui si vogliono vedere le cose. Quell’operazione di sistema ha visto un grandissimo deflusso di Cassa, tanti conti correnti portati fuori da San Marino. Dipende da che punto di vista viene vista la questione. La manleva a mio modo di vedere dovrebbe essere concessa in casi eccezionali mentre quella manleva è stata fatta in un contesto diverso.
Teodoro Lonfernini (Pdcs): Credo che sulla proposta della maggioranza si possa ragionare. La maggioranza parla di operazione di sistema su Asset ma noi sosteniamo sia stata tutt’altro che un’operazione di sistema. Su questo tema abbiamo opinioni diverse. Prendiamoci però un attimo e cerchiamo di definire un ordine del giorno che possa andare bene a tutti
Iro Belluzzi (Psd): Io sono favorevole a un odg compiuto che raccolga tutte le necessità di chiarezza che opposizione e maggioranza dicono di volere per andare a fare chiarezza sulle condizioni che hanno creato l’indebitamento del Paese e altre questioni. Respingo idea di un’operazione di sistema su Asset. E’ stata un’operazione politica svolta da questa maggioranza. Ci sono una serie di questioni su cui il Tribunale sta ancora indagando. L’operazione di sistema per salvare tanti conti correnti ha però determinato la chiusura di attività industriali, commerciali e artigianali che dalla sera alla mattina si sono trovati senza possibilità di svolgere la propria attività. Una delle pagine più brutte della storia recente di San Marino che ha determinato l’inizio di un periodo di crisi e di perdita di credibilità.
Jader Tosi (Civico 10): Noi cogliamo la richiesta del consigliere Lonfernini. Se vogliamo ragionare siamo disponibili a modifica proposta dal capogruppo di Repubblica Futura. L’operazione di sistema è stata salvare correntisti incappati nella disavventura di un’impresa, Asset Banca, che non poteva più garantire. Si è fatta carico di questa operazione Cassa di Risparmio. Operazione economicamente non vantaggiosa ma necessaria per garantire il sistema San Marino: ecco perché la maggioranza l’ha sostenuta. Senza questa garanzia si sarebbero avuti molti più problemi. Vorrei chiarire un aspetto: questa maggioranza è per un accertamento delle responsabilità degli amministratori infedeli. Non si può parlare solo sulle chiacchiere
Maggioranza e minoranza non trovano l’accordo su un ordine del giorno condiviso e così l’ordine del giorno integrato dei gruppi di minoranza viene presentato e successivamente respinto dall’Aula
Riferimento del Segretario di Stato alle Finanze Simone Celli sui fatti avvenuti in Banca Centrale
Segretario di Stato alle Finanze Simone Celli: Nella seduta del 21 settembre il consiglio direttivo di Banca Centrale ha deliberato la revoca con effetto immediato del direttore generale Roberto Moretti ai sensi dell’articolo 14 della legge 96 del 2005. Il Congresso di Stato nel prendere atto della decisione intende manifestare rispetto e attenzione in relazione alle assunzioni che sono state operate in autonomia e indipendenza dal consiglio direttivo della Banca Centrale nell’esercizio delle sue funzioni. Da alcune settimane il presidente del consiglio direttivo Catia Tomasetti ha reso edotto il Congresso di Stato di una crescente criticità nel rapporto tra l’ex d.g. ed il consiglio direttivo di Banca Centrale nello svolgimento dei compiti istituzionali assegnati agli organi dell’Autorità di vigilanza. In considerazione di ciò il 17 settembre si è riunito il Comitato per il credito e il risparmio, che ha preso atto del quadro della situazione di Banca Centrale delineato dalle interlocuzioni intercorse tra il Segretario di Stato alle Finanze e il presidente del consiglio direttivo di Banca Centrale e ha espresso l’auspicio che in primo luogo venisse tutelata l’immagine e garantita l’operatività degli organi di vigilanza di Banca Centrale soprattutto in considerazione della fase odierna in cui sono in corso complesse interazioni di carattere tecnico con gli esperti dell’Fmi in cui si sta ricercando un ampliamento del livello di integrazione con l’Ue e in cui si sta portando avanti l’impegnativo processo di consolidamento e di rilancio del settore finanziario locale. Questa posizione è stata comunicata dal Segretario di Stato per le Finanze al presidente del consiglio direttivo di Banca Centrale al termine della seduta del comitato. A nome del Congresso non posso nascondere una certa preoccupazione per la fase di incertezza e instabilità in cui si trova ulteriormente, anche in termini mediatici, Banca Centrale. Sono sicuro che il consiglio direttivo abbia svolto le proprie valutazioni con l’approfondimento dovuto alla delicatezza della scelta e sono altrettanto sicuro che il consiglio direttivo abbia ritenuto che la decisione di revocare Moretti fosse da assumere nell’interesse di Banca Centrale. Parimenti ritengo che il presidente, insieme al consiglio direttivo, espleterà massimo impegno per identificare in tempi brevi la figura del nuovo d.g. da sottoporre al gradimento del Cgg auspicabilmente già nella prossima sessione del mese di ottobre. Pur in assenza di un d.g. è assicurata la totale operatività di Banca Centrale.
Iro Belluzzi (Psd): Purtroppo i tatticismi spingono a tardare i tempi di intervento. Mi chiedo come la maggioranza viva il quarto d.g. in 20 mesi di legislatura? Una situazione anomala. Forse figlia del momento particolare che sta vivendo San Marino e il suo sistema bancario e finanziario. Probabilmente sarebbe stato opportuno che Segretario, che era a conoscenza delle criticità da un paio di settimane, avesse reso edotto la commissione Finanze. Sarebbe stata azione utile invece che fingere che cose procedevano nella normalità. Sarebbe importante che nell’individuazione del nuovo direttore il Segretario creasse, in tempi rapidi, le condizioni per far convocare una commissione Finanze. Anche per comprendere il livello di frizioni. Vorremmo avere qualche elemento di valutazione in più da Tomasetti.
Roberto Giorgetti (Repubblica Futura): In Banca Centrale c’è una problematica che va avanti da molti anni. Dal 2009 abbiamo cambiato 5 direttori e nessuno è arrivato a scadenza di mandato. Abbiamo avuto anche 5 presidenti. A parte questa girandola di persone che assumono incarichi e poi se ne vanno è evidente che nel tempo si stanno periodicamente segnalando dei problemi su cui i Governi non riescono a trovare la quadra. Ho apprezzato riferimento del Segretario Celli.
Alessandro Cardelli (Pdcs): Non possiamo che essere preoccupati tutti su quello che avviene in Banca Centrale. Com’è avvenuta la revoca di Moretti? A maggioranza o all’unanimità? Se fosse stata fatta all’unanimità sarebbe preoccupante perché è una revoca fatta da tutti i rappresentanti politici nominati all’interno del consiglio direttivo in piena autonomia. Credo che dovremmo analizzare le ragioni per cui siamo arrivati a revoca d.g.. Spero che prossima nomina sia condivisa con forze politiche perché forzature portano a queste conseguenze
Alessandro Mancini (Ps): Riferimento dovuto, apprezzabile ma tardivo. A norma di Statuto quando si decide di revocare mandato a d.g. ci deve essere l’unanimità. E questo ha un peso politico ancora più importante perché sia membri di maggioranza che di opposizione hanno ritenuto di dover interrompere rapporti con d.g. Ancora una volta i soldatini della maggioranza che difendevano la figura di Moretti come migliore persona in quella fase, prendendo tutto per fatto e senza alcuna analisi, si sbagliavano. Gli sbagli più grossi sono sempre avvenuti perché prendete tutto per oro colato. Non andate in profondità nei problemi e non analizzate le situazioni ma tutto quello che vi viene detto lo prendete per oro colato. Piena fiducia nel presidente di Banca Centrale.
Enrico Carattoni (Sinistra socialista democratica): Desta preoccupazione quanto successo e non possiamo nasconderci dietro falsi scuse. L’allontanamento del d.g. di Banca Centrale va approfondito e ne vanno comprese le ragioni. Io credo che le ragioni di questo gesto vadano ricercate nel momento non facile. Nomina avvenuta lo scorso dicembre in un momento assolutamente caotico. Forse più caotico di quello che viviamo adesso. Era chiaro che in quel momento in cui non c’era neanche un presidente della Banca Centrale serviva una scelta che potesse essere il più efficace possibile. Ritengo che la scelta fatta allora abbia messo in sicurezza quella istituzione. La scelta del nuovo direttore deve essere fatta in tempi celeri. Ci auguriamo possa essere in linea con prerogative di tutto il sistema che da anni vive un momento complicato. Ci auguriamo che la nuova figura possa continuare nel percorso di trasparenza e possa contribuire al rilancio del sistema bancario sammarinese
Gian Matteo Zeppa (Rete): Probabilmente su Banca Centrale c’è una maledizione. Noi abbiamo sollevato diverse questioni in passato: dalla necessità che ci fossero persone in grado di ristabilire definitivamente un rapporto con Banca d’Italia ed anche sul coordinamento di vigilanza abbiamo detto la nostra. Anche lì ci sono delle problematiche. Oggi noi abbiamo una presa di posizione del cda all’unanimità contro l’ex direttore generale. Molto preoccupante.
Marica Montemaggi (Civico 10): Condivido considerazioni su possibilità di procedere in tempi celeri a nuova nomina per portare avanti tutti i progetti legati al sistema bancario-finanziario e al confronto con il Fondo monetario internazionale.
Comma 5 Ratifica decreti delegati:
Approvato, con 27 voti favorevoli e 11 contrari anche il decreto delegato 86 in materia di vendita online di armi. Respinto, invece, l’emendamento di Rete che ne chiedeva l’abrogazione di tutte le modifiche rispetto al decreto precedente. Sono 28 i no, 14 i sì, oltre a un non votante. Via libera con votazione palese al decreto delegato 87, con un emendamento di Rete bocciato e al decreto legge 117, con Rete che ritira l’emendamento presentato. Al decreto legge 82 “Interventi urgenti in materia di ammortizzatori sociali e sostenibilità all’occupazione, e di trattamento previdenziale anticipato”, viene approvato l’emendamento presentato dal governo per recepire l’innalzamento dell’età pensionabile. E respinto quello di Rete. Il decreto viene approvato con votazione palese.
DECRETO DELEGATO 17 luglio 2018 n.86 – Modifiche alla Legge 10 agosto 2012 n.122 – Testo unico in materia di armi ed esplosivi – e al Decreto Delegato 4 luglio 2017 n.75 – Modalità di vendita online di cui all’articolo 46 della Legge 10 agosto 2012 n.122 “Testo unico in materia di armi ed esplosivi” e successive modifiche
Elena Tonnini (Rete): Ora semplicemente ci si registra e si paga, ma non è detto che le identità corrispondano a dove viene inviata l’arma e al conto corrente. Si toglie un possibile controllo per impedire di vendere armi ai minori. Si dice che c’è una forma in più di pagamento su piattaforma digitale. Ma si tolgono elementi dal vecchio decreto. Ci sono altri strumenti più efficaci per evitare che le armi online vengano vendute ai minori? Presentiamo un emendamento che abroga tutte le modifiche. La priorità non può essere quella di diventare come Amazon, ma la sicurezza.
Alessandro Mancini (Ps): Mi associo alle richieste di Tonnini. Se c’erano imbuti burocratici, è giusto intervenire. Ma se c’è un beneficio economico, non possiamo non mettere in sicurezza l’aspetto della tutela dei minori. Ci sono stati anche servizi delle televisioni legate a questo settore.
Segretario di Stato per l’Industria, Andrea Zafferani: Le osservazioni degli operatori sulle procedure per vendere online le definivano esageratamente superiori rispetto alle richieste della normativa italiana, in termini di materiali da allegare. Abbiamo aperto un tavolo con le forze dell’ordine, per ridurre il numero degli adempimenti necessari, cercando di mantenere il più possibili gli elementi che potessero dare determinate sicurezze. Per esempio non è stato consentito l’acquisto in contrassegno per archi e balestre, richiesto dagli operatori. L’obbligo di allegare gli estremi del documento d’identità è stato ritenuto sufficiente. Ci sono tutti gli strumenti legali per effettuare se necessario le opportune verifiche. Abbiamo mantenuto comunque alcune cautele. L’intervento nasce per mettere più in linea il sistema con quello che succede in Italia. Il ragionamento rimane aperto e lavoriamo in stretto coordinamento con le forze di polizia.
DECRETO DELEGATO 24 luglio 2018 n.87 – Modifiche al Decreto 20 luglio 2004 n.100 – Aliquota agevolata dell’imposta sulle importazioni per la costruzione, ristrutturazione e completamento di immobili direttamente strumentali all’attività d’impresa
Gian Matteo Zeppa (Rete): il richiamo al decreto legge del 2004 non ha commi numerati ma lettere, per via del nuovo regolamento. Presentiamo emendamenti correttivi.
DECRETO LEGGE 4 settembre 2018 n.117 – Misure a sostegno della genitorialità e della cura della famiglia – Modifiche all’articolo 5 della Legge 29 ottobre 2003 n. 137 sostituito dall’articolo 13 del Decreto Delegato 1 febbraio 2018 n.14
Marianna Bucci (Rete): ritiriamo l’emendamento.
DECRETO LEGGE 5 luglio 2018 n.82 – Interventi urgenti in materia di ammortizzatori sociali e sostenibilità all’occupazione, e di trattamento previdenziale anticipato
Segretario di Stato per la Sanità, Franco Santi: una piccola modifica al testo perché nella stesura non ha preso in considerazione il previsto aumento età pensionabile da 65 anni a 65 anni e sei mesi.
Gian Matteo Zeppa (Rete): Le tempistiche per gli emendamenti sono molto stringenti e anche il governo ne deve tenero conto. Serve più attenzione da parte di tutti, magari aumentando il range per il deposito degli emendamenti, specie per le entità fuori dal Consiglio.
Iro Belluzzi (Psd): Emerge come i decreti vengono portati senza il dovuto confronto con le parti sociali.
Alessandro Mancini (Ps): è riduttivo parlare di piccola modifica. Se non fosse stata introdotta ci sarebbe stato un blocco totale.