Home FixingFixing BSM-Carisp: non sarà fusione ma “integrazione sinergica”

BSM-Carisp: non sarà fusione ma “integrazione sinergica”

da Redazione

Nuovi elementi sullo studio affidato a KPMG, intanto il Governo plaude all’iniziativa. L’istituto di Faetano precisa che la valutazione è su un nuovo “polo creditizio sistemico”.

 

di Daniele Bartolucci

 

Mentre il Governo ammette di conoscere l’iniziativa annunciata da Cassa di Risparmio e Banca di San Marino, quest’ultima interviene per precisare alcuni passaggi, dando ulteriori particolari sull’operazione che, se le valutazione finali saranno positive, potrebbe portare alla nascita di un nuovo “polo creditizio sistemico”.

 

BSM: “NON SI STA VALUTANDO UNA FUSIONE”


Dopo “alcune reazioni suscitate dalla notizia dell’incarico conferito ad una società internazionale (KPMG, ndr) da Banca di San Marino SpA (BSM) e Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino SpA al fine di esplorare la convenienza strategica di un’eventuale operazione di integrazione tra i due Istituti”, BSM intende fare alcune precisazioni. Innanzi tutto, ” la scelta di affidare ad una società di consulenza terza e di caratura internazionale uno studio di fattibilità dell’operazione – che si affiancherà naturalmente a valutazioni interne – rappresenta una novità di metodo assoluta e il punto di partenza di un percorso del tutto inedito per la Repubblica a cui sarà data la massima trasparenza”. Ovviamente, “i risultati di ciascuna fase del percorso saranno portati a conoscenza della Proprietà e dei diversi stakeholder della Banca (in primis clienti e dipendenti) che potranno così conoscere e analizzare obiettivi e strategia delle progettualità prospettate in un’ottica di massima condivisione e collaborazione”. Ma una cosa è certa: “Nessuna soluzione è già stata decisa, anzi: il lavoro di analisi strategica dovrà fornire ulteriori elementi di valutazione che saranno incrociati e validati con le analisi condotte internamente all’Istituto”. Inoltre, per spazzare via ogni dubbio, BSM chiarisce che “l’ipotesi allo studio non prevede alcuna fusione tra i due Istituti. Il mandato affidato a KPMG”, spiegano dall’istituto di Faetano, “contempla infatti lo studio di fattibilità per un’integrazione sinergica, selettiva e strategica con l’obiettivo di dar vita a un polo creditizio sistemico di considerevole maggior efficienza competitiva e capace di offrire condizioni alla clientela particolarmente vantaggiose anche in ragione della scala del nuovo soggetto”.

Inoltre, al contrario di come ha pensato qualcuno, “la disponibilità al dialogo con le rappresentanze sindacali rappresenta un punto qualificante dell’intero percorso e a dimostrazione di questo atteggiamento costruttivo la precedente comunicazione del 4 settembre u.s. è stata discussa con le medesime rappresentanze ben prima che venisse veicolata alla stampa”. A tal proposito, “è destituita di ogni fondamento qualsiasi voce relativa a processi di nazionalizzazione. L’operazione di integrazione – se mai saranno verificate le condizioni di convenienza per BSM – avrà infatti l’unico obiettivo di creare un nuovo soggetto con una capacità finanziaria tale da poter sostenere con maggiore intensità e a condizioni più vantaggiose per la Clientela lo sviluppo del territorio e del comparto economico del Paese”.

Nel frattempo, “in coerenza con il proposito di massima trasparenza assunto da BSM, si desidera informare che la dirigenza, i responsabili delle filiali e il personale tutto della Banca rimangono a piena e completa disposizione della Clientela per fornire ogni ragguaglio che si ritenga opportuno”.

 

CELLI CONFERMA: “DATO IL MANDATO A CARISP”


“Sul processo di consolidamento a cui il Governo, in sinergia con Bcsm, sta lavorando sul settore bancario locale”, ha spiegato il Segretario Simone Celli, chiamato in causa sulla vicenda durante la Commissione Finanze di martedì 11 settembre, “come già sostenuto a più riprese, il governo ha un orientamento favorevole affinché il sistema finanziario locale possa riorganizzarsi in un ottica di consolidamento, stimolando processi aggregativi”. Nello specifico caso, “in qualità di socio pro-tempore di Cassa di risparmio, abbiamo dato mandato generale ai fini esplorativi al management di Cassa per valutare ipotesi di aggregazioni con altre realtà locali. La governance ha individuato come possibile interlocutore Banca di San Marino, credo le prese di posizioni puntuali di Cassa e Bsm abbiano perimetrato lo stato dell’arte”. In definitiva, “c’è in atto una valutazione che si avvale di supporto tecnico di una massima società di advisor internazionale, al termine dell’approfondimento verranno messe a disposizione degli azionisti delle banche tutti gli elementi di natura tecnica per valutare se è un percorso con sua validità. A quel punto”, ha spiegato Celli, “non so se ci sarà confronto con la Commissione finanze, reputo necessario il confronto anche con le parti sociali, per intraprendere il percorso allo studio in queste settimane”. Riguardo alle reazioni, Celli ha poi commentato: “Mi ha fatto piacere si sia detto che non si voglia creare allarmismo, ma è distonico con le prese di posizione di alcuni membri delle opposizioni che in modo pretestuoso e infondato: in particolare esponenti di governo della scorsa legislatura hanno parlato di file agli sportelli, notizie del tutto infondate”.

 

CSU: DUBBI E PERPLESSITÀ


Sull’iniziativa BSM-Carisp è intervenuta anche la CSU, parlando apertamente di “trasparenza opaca e condivisione a senso unico”. Nella nota inviata ai giornali, il sindacato è di nuovo intervenuto palesando i dubbi e “le possibili criticità riguardo all’annunciato avvio dello studio strategico preliminare all’eventuale operazione di integrazione tra la Cassa di Risparmio e la Banca di San Marino: cioè tra una banca la cui proprietà è ora totalmente dello Stato ed una banca la cui maggioranza di azioni è in larga parte detenuta dall’Ente Cassa di Faetano, ma che ha fra i soci di minoranza centinaia di cittadini e Dipendenti”. “L’aspetto che più infastidisce del comunicato è il ripetersi di due dichiarazioni di principio di grande effetto mediatico, utilizzate molto spesso da parte del Governo e della maggioranza: “massima trasparenza” e “massima condivisione e collaborazione”. Peccato che, nella sostanza, queste positive dichiarazioni di principio non si traducano quasi mai in fatti concreti, restando solo parole scritte (e presto dimenticate) sui documenti e sui comunicati stampa”. Lo stesso dicasi della disponibilità al dialogo con le rappresentanze sindacali, che la CSU definisce “spassosa”. “Al riguardo”, scrivono, “sarebbe interessante conoscere il giudizio e l’orientamento dell’Ente Cassa di Faetano e delle centinaia di soci che ne fanno parte riguardo a questa possibile integrazione, le cui motivazioni sono tutte da comprendere”.

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