La modifica dell’articolo 21 della Legge 27 giugno 2013 n.71 è stata approvata. Il report di San Marino News Agency.
SAN MARINO – Nella seduta odierna, la Commissione consiliare approva 2 progetti di legge: con 8 voti a favore e 2 astenuti viene licenziato il Pdl “Modifiche Statuto Aass” e con 7 voti a favore, nessun voto contrario e astenuto, il Pdl “Modifica dell’articolo 21 della Legge 27 giugno 2013 n.71 – Legge in materia di sostegno allo sviluppo economico – della residenza semplificata, della residenza per motivi economici e del permesso di soggiorno per motivi imprenditoria”.
I lavori ripartono dall’Esame in sede referente del progetto di legge “Modifiche Statuto Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici”, presentato da Marco Podeschi, Segretario di Stato con delega ai rapporti con l’Aass. L’esame si conclude con l’approvazione del provvedimento con 8 voti a favore e 2 astenuti. Viene indicato come Relatore di maggioranza il commissario Lorenzo Lonfernini di Rf, mentre per la minoranza è designato Roberto Ciavatta di Rete.
La Commissione passa quindi ad affrontare il progetto di legge “Modifica dell’articolo 21 della Legge 27 giugno 2013 n.71 – Legge in materia di sostegno allo sviluppo economico – della residenza semplificata, della residenza per motivi economici e del permesso di soggiorno per motivi imprenditoriali”, con cui “viene reintrodotta- spiega il Segretario di Stato Andrea Zafferani nella relazione al provvedimento- la possibilità di depositare una fideiussione, in luogo della garanzia reale su deposito o altro strumento finanziario, sia per la richiesta di residenza per motivi economici, sia per la residenza semplificata”. Il Segretario chiarisce poi che le norme contenute nel testo in prima lettura erano state recepite e approvate per Decreto “perché l’iter di questa legge stava andando per le lunghe- motiva- e si erano incancrenite situazioni di imprenditori che chiedevano residenza”. Una volta in vigore la norma, prosegue, il decreto legge ad ogni modo decadrà. Nel corso dell’esame dell’articolato, da parte della Segreteria di Stato per l’Industria sono inoltre presentati nuovi emendamenti che non riguardano in particolare le residenze, ma “rispondono a una serie di richieste dell’ufficio Industria- spiega Zafferani- per migliorare l’operatività su diversi temi”, dall’ecommerce, alla revoca di licenza. Nel corso del dibattito sul provvedimento, i commissari di opposizioni criticano la legge sullo Sviluppo per non aver raggiunto gli obiettivi prefissati e per l’eccessiva burocratizzazione. “E’ un meccanismo che non ha funzionato e non ridà slancio e fiducia all’economia- manda a dire Francesco Mussoni, Pdcs- bisogna cambiare impostazione, portare a ubna maggiore liberalizzazione, apertura e sburocratizzazione”. Zafferani replica quindi che proprio sulla sburocratizzazione “c’è già un team al lavoro che si sta confrontando con le categorie” e che porterà presto provvedimenti sul tavolo. Alla fine il Pdl viene approvato con 7 voti a favore, zero contrari e zero astenuti. Relatore unico del provvedimento è Luca Boschi, C10.
La seduta si conclude interrompendo l’esame da poco iniziato del progetto di legge “Riforma in materia di navigazione marittima”, presentato dal Segretario di Stato con delega ai Trasporti, Simone Celli, che conta 80 articoli. L’esame del testo riprenderà domani mattina. Nel dibattito emerge comunque orientamento favorevole bipartisan ad un provvedimento che ha l’obiettivo, spiega il Segretario di Stato, di “creare una ulteriore area di business per il paese”.
Di seguito estratti degli interventi odierni.
Comma 3. Esame in sede referente del progetto di legge “Modifica dell’articolo 21 della Legge 27 giugno 2013 n.71 – Legge in materia di sostegno allo sviluppo economico – della residenza semplificata, della residenza per motivi economici e del permesso di soggiorno per motivi imprenditoriali”/ Approvato 7 voti a favore, zero contrari zero astenuti.
Andrea Zafferani, Sds Industria & Lavoro
Le norme contenute nel testo in prima lettura sulle residenze per motivi economici erano state poi recepite e approvate tramite il Decreto legge n.3 recentemente emesso, perché l’iter di questa legge stava andando per le lunghe e si erano incancrenite situazioni di imprenditori che chiedevano residenza. Con il decreto siamo andati ad anticipare il contenuto della norma, ovvero ri-mettere il requisito della fideiussone bancaria a garanzia dello Stato perché erano in essere richieste di residenza. Quando andrà in vigore la norma il decreto legge decadrà, fatti salvo gli effetti. Volevamo- ribadisco- farlo con legge ma i tempi sono andati lunghi.
Per quanto riguarda gli emendamenti, ho consegnato una piccola sintesi di quelli presentati, a parte il 3 septies, tutti gli altri sono piccole modifiche di operatività rispetto cui sono arrivate richieste dall’Ufficio Industria in vari ambiti. Li abbiamo inseriti in questa norma per evitare piccoli articoli nella Legge di bilancio. Questa legge diventa quindi sì una miscellanea di interventi, ma lo facciamo per non appesantire poi la legge di bilancio. Si va a affrontare temi diversi, dall’e-commerce, alla revoca delle licenza, alle sedi.. etc. Il documento di sintesi chiarisce e facilita la lettura.
Francesco Mussoni, Pdcs
Da un’attenta ma veloce analisi del provvedimento faccio una considerazione generale e politica. Chiaro che il governo sta cercando di adeguare una normativa che ha l’impostazione balocca e burocratica di un sistema che è ancora chiuso. Di fronte alla spending, all’austerity e ai tagli che il governo si appresta a fare, bisogna spingere ulteriormente sullo sviluppo economico e sulla nuova economia. Questa normativa, che pur ha rappresentato per certi aspetti un’apertura del sistema economico, si è rivelata, dati statistici alla mano, del tutto insufficiente e superata dalla realtà. Capisco il tentativo giusto del Segretario di apertura del sistema ma è un sistema che va aperto in modo ancora più leggibile e chiaro per generare economia e fiscalità utile al Paese. Va davvero cancellata questa impostazione e burocratizzazione, per passare a un meccanismo di libero insediamento in presenza di requisiti formali molto semplici e non basato su requisiti formali di certificati e partecipazioni e fideiussioni..non può funzionare la ripresa economica con questa impostazione. Mi spiace Segretario, perché è giovane, ha fatto una battaglia sulla burocrazia, ma di fatto sta generando burocrazia, il sistema va cambiato non così, con dei semplici correttivi. E’ un meccanismo che non ha funzionato e non ridà slancio e fiducia all’economia, bisogna cambiare impostazione, maggiore liberalizzazione, apertura e sburocratizzazione. Magari facciamo controlli severi dopo, non prima.
Iro Belluzzi, Psd
Quello che andiamo a ri-normare genera incertezza. I controlli possono essere fatti in modo cogente a posteriori, ci sono troppi freni all’avvio di attività di impresa. Non c’è poi in generale un ragionamento coerente sui fattori per cui si possa rilanciare un’economia in grado di dare occupazione e aumentare la base imponibile. Da anni si ripetono determinate cose perché è più facile colpire e tassare che prevedere come si muove l’economia e intercettare nuove risorse che possano aumentare il Pil.
Alessandro Mancini, Ps
Credo il problema principale sia il sistema finanziario che non è in grado di sostenere credito alle imprese già operanti, tanto meno a chi decide di investire territorio. E la soluzione non l’abbiamo da un giorno all’altro, ma nelle scelte che si stanno facendo in queste ore sul sistema finanziario che vanno condivise. E’ poi evidente a tutti che abbiamo una amministrazione pubblica che non è al servizio dei cittadini, né delle imprese. Non basta lo sportello unico e accorpare uffici.
Enrico Carattoni, Ssd
L’ambizione di questa legge non è fare una legge omnibus che ridisciplini la materia di licenze e residenze, ma intervenire facendo piccoli accorgimenti per semplificare procedure difficili. Per esempio sulla regolamentazione della fideiussone sono d’accordo che si prevedono paletti alti anche economicamente, per gli stessi imprenditori. Dall’altro lato, bisogna chiedersi il motivo per cui sono state introdotte queste norme. In passato ci sono stati tanti call-center che sono venuti qua, godendo di benefici, e poi se ne sono andati senza pagare contributi e imposte. Se le aperture quindi sono vincolate a garanzie immobiliari e fideiussoni bancarie, è un retaggio di quel mondo. Anche per me è ora di superarlo, perché non corriamo più il rischio di ammanchi all’amministrazione e frodi, oggi abbiamo altre garanzie come le norme antiriciclaggio e lo scambio di informazioni che rendono in parte pleonastico avere tutto un insieme di garanzie, chieste però- lo ricordo- dalla maggioranza delle componenti politiche di quest’Aula. Quando si dice ‘serve un’altra mentalità ‘, ricordo che questo governo la sta mettendo in campo. Ben vengano questi interventi, mi auguro anche io siano fatti in modo più organico, ma ritengo siano tutti interventi sensati. Mi auguro più avanti ci sia davvero condivisione dell’Aula a far sì che quel retaggio culturale che ci portiamo dietro, ponendo paletti insostenibili, venga meno.
Roberto Ciavatta, Rete
Mi sento di dover alzare bandiera bianca sulle leggi che cercano di sviluppare il Paese. Da quando sono in Aula vedo leggi che mirano a portare sviluppo, poi dopo pochi mesi si interviene sopra. Se la strada è piena di buche possiamo riempirle, ma prima poi devi rifare completamente il manto stradale. Allora prima lo si dovrebbe fare su una tematica di questa natura, perché interessa tutti rilanciare l’economia del Paese, ma non si può continuare a tappare i buchi modificando, magari su richiesta, alcuni articolo. Lei Segretario non può ogni volta arrivare in Commissione dicendoci che i tecnici hanno chiesto queste modifiche, ma i tecnici vanno contattati prima di fare le leggi.
Andrea Zafferani, Sds Industria & Lavoro, replica
L’unica modifica che questa legge fa su norme approvate in questa legislatura è la reintroduzione della fideiussione per richiedere la residenza per motivi economici.
Sui requisiti per ottenere residenza: sono stati introdotti a seguito di una riflessione che ha convinto tutte le forze politiche negli anni, se si vuole cambiare approccio, se il Consiglio è disponibile, io sono aperto, ma le richieste sono a fronte di un beneficio che lo Stato dà, ovvero ottenere residenza, non aprire un’attività in territorio. Il resto che la legge contiene sono tutte cose nuove, mi riferisco ai due articoli più politici in termini di prospettiva- l’1 e il 3 septies che discuteremo, gli altri interventi sono piccolezze che non richiedono modifiche strutturali alle normative.
C’è già un team al lavoro sulla sburocratizzazione che si sta confrontando con le categorie. Dentro questo gruppo si sta parlando, per esempio, di silenzio/assenso, di certificazione di inizio attività, si certificano stati da professionisti che poi devono essere verificati successivamente. Si sta parlando di conferenza dei servizi… Nella Pa si dovrà lavorare certamente sull’approccio culturale: se una impresa deve fare una operatività particolare, che la legge non vieta, ma non norma, allora gli uffici dicono che non si può fare, è un approccio che non aiuta e cambia il rapporto tra amministrazione e impresa. Nell’articolo 3 septies si cerca di far partire una serie di normative che vanno in questa direzione, una volta partito lo Sportello per l’impresa.
Francesco Mussoni, Pdcs
Quando si portano provvedimenti, un giudizio politico va dato. Certo magari se dal ragionamento si passasse alla stesura di un Pdl delle cose di cui che state parlando, se diventa atto normativo, allora sarà un passaggio importate per agevolare lo sviluppo, le buone norme aiutano lo sviluppo. Questo è un intervento correttivo, non solo delle norme del passato. Il Segretario Zafferani è stato poi positivo, ‘stiamo lavorando su questi elementi’, bene lavoriamo per far lavorare più il Paese. Il mio è un invito a lavorare.
Enrico Carattoni, Ssd
Oggi dobbiamo cambiare paradigma e dire che può essere sanzionato chi non fa, chi ferma le bocce negli uffici pubblici, chi tiene compressa una decisione o un provvedimento perché magari non c’è personale, o il collega è in ferie. Basterebbe sensibilizzare i dirigenti e dire che in certi casi si possono applicare sanzioni.
Comma 5. Esame in sede referente del progetto di legge “Riforma in materia di navigazione marittima”
Simone Celli, Sds Finanze con delega ai Trasporti
E’ un Pdl complesso e articolato con cui si intende introdurre a San Marino una normativa conforme agli standard europei in materia di navigazione marittima. Si cerca di creare una disciplina generare e complessiva che possa permettere al futuro registro navale di essere immediatamente allineato alla materia del settore. E’ una normativa complessa anche dal punto di vista tecnico, ma va letta da un punto di vista soprattutto di politica economica: l’obiettivo della Segreteria con delega ai Trasporti, del governo e della maggioranza è di creare una ulteriore area di business per il paese. Ci sono spazi interessanti. C’è chi si chiede che senso ha un registro navale in un paese che non ha sbocco sul mare: ci sono paesi come la Svizzera con un registro navale di primissimo livello. Stiamo affrontando ipotesi di nuovi modelli di sviluppo che possono permetterci impulso alla crescita economica. L’Autorità di aviazione civile e navigazione marittima sta portando avanti approfondimenti per il partner. La Segreteria Affari esteri si attiverà per le adesioni alle convenzioni internazionali in materia, poi continuerà il percorso di individuazione del partner che insieme a noi porterà aventi il progetto. Sarà un partner privato con esperienze e capacità necessarie a portare avanti un progetto del genere. Non ci sono scelte già compiute, magari tramite la Commissione Finanze potremo informare sullo stato di avanzamento del progetto. Mi auguro su questo Pdl ci sia un confronto costruttivo.
Iro Belluzzi, Psd
Importante è che un ufficio di Stato porti guadagni e non sia solo oneri per la Pa. Il problema sorge alla luce di notizie apparse su un armatore, già noto in Repubblica per sventurate vicende. Mi sembra un partner ci sia già. Le posizioni poi vengono chiarite su determinati procedimenti che non esistono più e si riprendono contatti con chi può portare elementi di vantaggio alla Repubblica. Al di là delle scelte del partner, meglio togliere tante finzioni e omesse informazioni su con chi si vuole già costruire un determinato percorso. Non l’ho voluto nominare ma lo conosciamo tutti quanti, ci sono state visite e contatti, il problema è che si riesca a valutare appieno quali possano essere eventuali rischi nel caso in cui importanti armatori, dotati di petroliere, solcheranno i mari del globo con bandiera sammarinese. Bisogna prevedere come la Repubblica di San Marino possa essere tutelata da eventuali responsabilità, nel caso in cui possono accadere, purtroppo, incidenti, perché l’amministrazione del Paese deve rispondere, al di là dell’immediato guadagno, bisogna pensare a possibili futuri oneri e onori che ricadrebbero.
Alessandro Mancini, Ps
Con l’apertura di un registro navale indubbiamente si può avere un ritorno economico, di immagine e statualità, per San Marino può avere tutta una serie di valori aggiunti, certo questa legge arriva dopo un dibattito pubblico che poteva essere gestito meglio, ancora una volta prima si cercano soluzioni, poi si introducono le norme. Più facile sarebbe stato aprire il dibattito sul registro e poi parlare di partner. Dal punto di visto economico ci sono tutte le condizioni per avere risultati importanti, ma questa norma deve essere contestualizzata nel diritto internazionale. Il fatto che ci sia rivolti a un consulente mi fa pensare che ne abbia tenuto conto, così come delle direttive europee, perché le preoccupazioni di cui ha parlato Belluzzi dobbiamo tenerle presenti. Auspico quindi questo Pdl sia fatto bene dal punto di visto tecnico e mi auguro le premesse fatte dal Segretario abbiano una sostanza e che quando sarà ora di individuare uno, o magari più partner, le scelte siano condivise con l’Aula e con l’intero Paese. E’ una opportunità ma cerchiamo di fare le cose bene.
Francesco Mussoni, Pdcs
E’ un progetto interessante perché esalta la sovranità del Paese e la caratteristica di poter essere una nicchia per ambiti specifici. Come già detto, il nostro Paese ha una esperienza positiva e importante nel registro aeronautico e ciò ci consente di fare proiezioni positive anche per il registro nautico che potrebbe conseguire gli stessi risultati, se non maggiori. Il progetto rappresenta la creazione di una ulteriore nicchia regolatoria, facendo leva sulla nostra sovranità e potendo contare su tecnicalità di uffici preposti che possano in futuro generare indotto per il Paese. E’ un progetto di sviluppo di nuova economia e di nuove specializzazioni, estremamente positivo. C’è un aspetto evidenziato già: la circolazione di natanti in tutto il mondo con bandiera sammarinese espongono il Paese, importante è quindi tutelare la sua reputazione. Rispetto al gestore e a chi affiancherà registro e Authority, il Segretario ha espresso che ora non ci sono indicazioni precise, ce lo auguramo rispetto riflessioni fatte da Belluzzi sulla cronaca che fanno pensare che una indicazione ci sia. Lasciamo la possibilità al Segretario di essere chiaro, se può approfondire questo aspetto. Vedo infine che l’entrata in vigore è sottoposta alla ratifica di una ventina di convenzioni. Chiedo se, grosso modo, sono già state sottoscritte o ratificate o se il percorso è ancora da iniziare, quanto tempo si è ipotizzato per farlo.
Sds Celli replica
Ringrazio i commissari intervenuti per il tono costruttivo e per il riconoscimento positivo di una iniziativa di legge che ha obiettivi ben precisi. Rispetto a quello che è il rapporto che attualmente esiste tra la Sds con Delega ai Trasporti, l’Autorità ai trasporti e l’imprenditore cui si è fatto riferimento: nessuno ha nascosto l’interessamento a poter cooperare con San Marino. Ma questa legge nasce a monte, l’obiettivo è istituire il registro, creiamo la disciplina per avere un registro a prescindere dal partner. Bene ha fatto Mussoni a citare l’articolo 80, indiscutibilmente non è un percorso che si esaurisce con l’approvazione del Pdl in seconda lettura. Oggi abbiamo lavorato con chi ha manifestato interesse per questa iniziativa e uno è l’imprenditore cui avete fatto riferimento, tutto è alla luce del sole e quando ci sarà un quadro più dettagliato sulla partnership avremo possibilità di confrontarci in modo più stringente. La dimensioni del nostro registro va comunque proporzionata alla realtà del nostro Paese, difficile poter renderlo appetibile a una molteplicità di partner che vorranno invece un rapporto preferenziale, difficile da attuare quindi l’ipotesi del commissario Mancini. In caso di incidente, i danni possono essere elevati, pur appellandoci alla scaramanzia del caso, e certo bisogna apprestarsi a far fronte a queste emergenze, ringrazio per le osservazioni fatte che sono condivise da me e dall’Autorità.