“Ddl Spazza Corrotti? Diciamo che la denominazione può essere suggestiva, ma ciò che è importante è assumere una disciplina con una legislazione più significativa e più adeguata al livello di corruzione che contrassegna il nostro Paese”. Così, il Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, a ‘Uno, nessuno, 100Milan’ su Radio 24, commenta il ddl Spazza Corrotti voluto dal ministro alla Giustizia Alfonso Bonafede che prevede, tra le altre misure, anche l’utilizzo di agenti sotto copertura. “Io penso che per contrastare efficacemente i reati sia necessario avere quanti più strumenti a disposizione. La corruzione rappresenta uno di quei delitti che vengono utilizzati non solo dall’imprenditore, ma dalle stesse organizzazioni criminali e quelle mafiose: ecco allora non capisco perché questo strumento non possa essere utilizzato nella corruzione che è uno dei mali dei nostri tempi”. Il procuratore De Raho commenta poi la possibilità del Daspo ad Aeternum per i corrotti. “Il fatto che sia l’interdizione e sia l’incapacità di contrattare nella pubblica amministrazione sia prevista in modo perpetuo, significa che si vuole impedire che chi è stato corrotto ed è stato condannato a distanza di anni rientri in quello stesso cerchio magico che aveva determinato il suo arricchimento. Io penso che bisogna intervenire per impedire che determinati fenomeni si perpetuino. E’ certo che noi abbiamo avuto esempio d’imprenditori condannati per corruzione che a distanza di 15 anni sono tornati sul mercato e hanno ripreso ad operare con le stesse modalità che avevano determinato una condanna. Quindi dobbiamo muoverci con delle misure drastiche per impedire che la corruzione continui a connotare i nostri sistemi: una sanzione di questo tipo è una sanzione talmente forte che scoraggia”. In conclusione il procuratore De Raho si dice ottimista sulla cattura del boss mafioso Matteo Messina Denaro: “Ne sono convinto, resto ottimista e ne sono convinto”, conclude a Radio 24.