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A Rimini la prima edizione di “Hybris. Discorsi sulla tracotanza e sul tramonto”

da Redazione

mughini

 

A Rimini la prima edizione di “Hybris. Discorsi sulla tracotanza e sul tramonto”. Dal 7 al 19 settembre, da Giampiero Mughini a Massimo Fini e Vittorio Emanuele Parsi: giornalisti, analisti e poeti per capire chi siamo e dove andiamo.

Che cos’è? Due anniversari e un concetto animano il ciclo di incontri Hybris, organizzato dal quotidiano culturale on line Pangea in concordia con il Comune di Rimini e l’Assessorato alle Arti. I 100 anni dalla pubblicazione del primo tomo del Tramonto dell’Occidente di Oswald Spengler, libro tragicamente determinante, e i 50 anni dal Sessantotto. Tra questi due episodi capitali accadono due guerre mondiali e diverse guerre locali, la nascita dell’Unione Sovietica, l’Italia che diventa Repubblica, la Guerra Fredda, il Vietnam, un mondo di speranze e di aspirazioni, di rivoluzioni, che si consolida e va in fumo. Il concetto, centrale per capire il nostro tempo, è hybris, che in greco significa “tracotanza”, “eccesso”, una prevaricazione che disintegra l’equilibrio sociale, umano. Hybris, oggi, è la prevalenza del “capitalismo della rendita, oligopolistico e finanziarizzato, che non ha alcun senso definire ancora ‘libero mercato'” (Vittorio Emanuele Parsi), la vittoria delle leggi della finanza e del profitto su quelle dell’umano.

Perché? A partire dall’urgenza di comprendere “chi siamo e dove andiamo”, Pangea ha invitato a Rimini giornalisti di genio (Massimo Fini, Marzio G. Mian), esperti di geopolitica e di relazioni internazionali (Vittorio Emanuele Parsi), protagonisti della storia culturale italiana (Giampiero Mughini), poeti (Alessandro Ceni). Gli incontri – aperti gratuitamente alla cittadinanza – pongono interrogativi, aprono sguardi avventati sui grandi problemi del nostro tempo, compiendo un volo dalla Parigi ‘sessantottina’ alle speculazioni economiche in Groenlandia, dal “Manifesto dell’Antimodernità” agli Stati Uniti di Donald Trump, alla poesia orfica, profetica, radiosa del più grande tra i nostri poeti.

Dove&quando: Gli incontri si svolgono il 7, 12, 15 e 19 settembre 2018 al Museo della Città di Rimini, nella Sala del Giudizio, alle ore 18. L’ingresso è gratuito.

Chi siamo. Pangea. Rivista avventuriera di cultura & idee, è un quotidiano culturale on line, che si legge qui: www.pangea.news. La rivista, nata nell’ottobre del 2017, edita dall’Associazione Culturale Pangea, con sede a Rimini, è diretta da Davide Brullo ed è resa possibile da Grabo Ballons (www.grabo-ballons.com), azienda leader nella realizzazione di palloncini. Pangea collabora con LInkiesta.it e con Radio Rai 3, è stata citata ripetutamente da la Repubblica, Avvenire, il Giornale. In un reportage sulle riviste culturali on line pubblicato su il Giornale il 3 agosto 2018, lo scrittore Massimiliano Parente ha giudicato Pangea la più importante rivista del genere in Italia.

 

Gli incontri

 

7 settembre. “Sono l’ultimo difensore del libro contro l’orda digitale”: dialogo con Giampiero Mughini (nella foto) su bibliomania, donne e Sessantotto. Giampiero Mughini è giornalista, provocatore, bibliomane. Già tra i fondatori de ‘il manifesto’ e direttore responsabile di ‘Lotta Continua’, è l’intellettuale in ‘Ecce bombo’ di Nanni Moretti. Smisurata la sua bibliografia che conta, tra gli ultimi volumi, “Una casa romana racconta” (Bompiani, 2012), “La stanza dei libri. Come vivere felici senza Facebook, Instagram e followers” (Bompiani, 2016) e l’ultimissimo, “Il profumo dei libri” (Bompiani, 2018).

 

12 settembre. “L’Occidente balla sul Titanic”: dialogo con Vittorio Emanuele Parsi. Vittorio Emanuele Parsi è professore ordinario (2004) di Relazioni Internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore; è direttore di ASERI, Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (ASERI). Terza linea degli ‘Old’ del Rugby Monza, Capitano di Fregata della Riserva Selezionata della Marina Militare, è esperto di relazioni transatlantiche, sicurezza in Medio Oriente, rapporti tra democrazia e mercato. Il suo ultimo libro è “Titanic. Il naufragio dell’ordine liberale” (Il Mulino).


15 settembre. “L’Artico è il Far West delle nuove superpotenze: la poesia può ancora salvarci? Un giornalista e un poeta a confronto”: dialogo con Marzio G. Mian e Alessandro Ceni. Marzio G. Mian ha fondato insieme con altri giornalisti internazionali la società non profit The Arctic Times Project con sede negli Usa. È stato per sette anni vicedirettore di Io donna, il femminile del Corriere della Sera. Ha realizzato inchieste e reportage in 56 paesi. Il suo ultimo libro è “Artico. La battaglia per il Grande Nord” (Neri Pozza). Alessandro Ceni è tra i grandi poeti italiani contemporanei. Tra i suoi libri ricordiamo “Mattoni per un altare del fuoco” (Jaca Book, 2012) e “Combattimento ininterrotto” (Effigie, 2015). Per Feltrinelli ha tradotto Herman Melville, Walt Whitman, Joseph Conrad.

 

19 settembre. “La vita dissipata di un perdente di successo”: dialogo con Massimo Fini. Massimo Fini, giornalista, saggista, esegeta dell’inattuale, è, tra le altre cose, l’ideatore del ‘Manifesto dell’Antimodernità’, che afferma un netto No “alla globalizzazione… al capitalismo e al marxismo… alla democrazia rappresentativa… alle oligarchie politiche ed economiche”. Marsilio sta raccogliendo in un unico corpus la sua opera: recentemente in “Confesso che ho vissuto. Esistenza inquieta di un perdente di successo” (2018), Fini ha raccolto i suoi libri più personali, autobiografici.

 

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