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Commissione sanità: Fondiss e Piano strategico (preliminare al Prg)

da Redazione

Sono i due argomenti affrontati nella seduta di questa mattina. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – Fondiss e Piano strategico (preliminare al Prg) sono i due argomenti affrontati nella seduta di questa mattina in Commissione consiliare. I lavori riprendono dal dibatitto avviato nella precedente seduta del 24 luglio scorso sulla vicenda Titoli di Bcsm e sulla gestione del fondo Fondiss. La ricostruzione della vicenda presentata nella seduta di luglio dal Segretario di Stato per le Finanze Simone Celli viene contestata da Stefano Canti, Pdcs. Citando la risposta a una interpellanza del suo gruppo sul tema, sottolinea l’incongruenza offerta nelle tempistiche relative all’avvio dell’operazione Titoli da parte dei vertici di Banca centrale e dell’emissione del decreto n.79 da parte del governo, provvedimento che per l’opposizione avrebbe permesso l’acquisizione dei titoli contestati e che quindi sarebbe precedente all’iniziativa di Banca centrale. “Il perfezionamento legale dell’operazione e la piena disponibilità dei titoli in Bcsm è databile al 24 luglio 2017- precisa invece Celli- momento in cui il decreto non era più vigente”.

Lo stesso Segretario respinge poi la tesi che il decreto 79 in qualche modo abbia dato l’input ai dirigenti di Banca centrale per l’acquisto dei titoli. “L’operazione non rientra minimamente nel campo di applicazione dell’articolo 5 del decreto 79- sottolinea- non è il decreto 79 ad aver permesso la concretizzazione dell’operazione Titoli”. E ancora “C’è poi il ritorno dei 62 mln di euro al comitato gestore Fondiss- fa notare- mi pare il quadro generale faccia propendere per la tesi sostenuta dal governo che nulla c’azzecchi questo decreto con l’operazione Titoli”.

La seconda parte della seduta è stata dedicata invece al piano strategico di San Marino su cui ha relazionato il Segretario di Stato per il Territorio, Augusto Michelotti, chiarendo che lo stesso Piano è stato già presentato lo scorso 2 agosto a tutte le forze politiche, opposizione inclusa. Il piano strategico rappresenta la “Fase due” del lavoro che porterà alla definizione del Piano Regolatore Generale e “ha valore di indirizzo- spiega il Segretario- ha proprio l’obiettivo ossia di fissare alcuni elementi di sviluppo che possano orientare la definizione del piano operativo e delle relative norme”. Punti di partenza del piano sono le”invarianti”, ossia “gli elementi strutturanti delle scelte progettuali” e riguardano in sintesi:

1) il contenimento Consumo di suolo, 2) la messa in sicurezza del territorio 3) l’aumento della qualità urbana, infine 4) la valorizzazione del patrimonio storico.

Nel corso del dibattito, il consigliere Pdcs Stefano Canti presenta un Ordine del giorno per richiedere tra l’altro un ulteriore incontro con tutte le forze politiche entro settembre “in cui definire e completare gli indirizzi del piano strategico verso cui il nuovo Prg deve tendere, in particolare, rispetto a infrastrutture strategiche per il turismo e la valorizzazione del patrimonio Unesco, il recupero di parte del tracciato dell’ex ferrorovia Rimini-San Marino, la realizzazione del polo museale, la riqualificazione della Cava antica e della cava degli Umbri, il trasferimento della scuola superiore, l’implementazione del polo scolastico, la zona ricettiva di San Giovanni, il nuovo ospedale di Stato, l’invaso idrico, l’ammodernamento del sistema mobilità, la sicurezza della superstrada, l’accessibilità differente e l’aerodromo. (…)”. Il Segretario assicura massima disponibilità per convocare nuovi incontri ma chiede di respingere l’Odg: “Non vorrei che questo modo di affrontare il percorso sia un freno più che una sua evoluzione”. L’Odg sottoscritto infine da Pdcs e Ps viene respinto con 8 voti contrari e 2 favorevoli.

In chiusura della seduta viene invece approvato con 8 voti a favore e 2 astensioni l’Odg presentato in Comma Comunicazioni dal consigliere Mirko Tomassoni, Ssd, per impegnare il governo a sottoscrivere la Convenzione del Consiglio d’Europa contro le frodi sportive.

Nel pomeriggio la Commissione tornerà a riunirsi, da nuova convocazione, per affrontare l’esame della legge sulla dirigenza medica.

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Di seguito un estratto degli interventi della mattina

Comma 3 Riferimento del Segretario di Stato per le Finanze e Bilancio circa le problematiche del Fondiss. (Prosegue dibattito dalla precedente seduta(.

Simone Celli, Segretario di Stato per le Finanze

Non intendo andare a recuperare l’ordinanza Morsiani. Credo il magistrato Morsiani stia facendo il suo lavoro in autonomia e va rispettato, non strumentalizzato. La sua attività di giudice inquirente arriverà a completamento e potremo poi stabilire da lì il perimetro della responsabilità, se riconducibile all’allora management di Bcsm o eventualmente sia estesa anche al governo. Invito il commissario Canti ad andare a recuperare il testo del decreto 79: al netto della data, 20 o 24 luglio, ribadisco il 24 fa riferimento al perfezionamento legale dell’operazione. Io rispetto la sua valutazione Commissario, dice che ‘il Segretario è un bugiardo’, è sua legittima opinione, avrei usato un altro termine. Io ribadisco che il perfezionamento legale dell’operazione e che la piena disponibilità dei titoli in Bcsm è databile al 24 luglio 2017, momento in cui il decreto non era più vigente. Quindi l’Art, 5 del Decreto n.79 2017, al comma 1: si spiega che ‘con queste disponibilità si potranno accendere depositi presso banche sammarinesi’. L’operazione- per lo meno dal punto di vista del governo, dopo di che la magistratura farà le sue valutazioni- non rientra minimamente nel campo di applicazione dell’articolo 5 del decreto 79. Non é stata esercitata alcuna garazia dello Stato rispetto questa operazione. L’operazione non ha usato il decreto in oggetto al netto della data del 20-24 luglio. E’ a monte il dato su cui riflettere. Per dimostrare poi che non sono stati usati i fondi Fondiss- perchè questa è la verità anche se un po’ di mitologia sui soldi ‘spariti’ era stata fatta- il 30 giugno i soldi, ovvero 62 milioni di euro, sono tornati nella piena disponibilità del Comitato gestore di Fondiss. A maggior ragione quei quattrinni non sono stati utilizzati per compiere un’eventuale infrazione di legge. Altro elemento che irrobustisce quindi la posizione del governo. Canti invece ha già dato la sua sentenza, ‘il Segretario è un bugiardo’, allora accumuliamo un ulteriore appellativo. Ritengo invece che il riferimento compiuto nella precedente commissione non è stato pretestuoso, ribadisco che la maturazione degli interessi dei titoli avviene dal 24 luglio 2017, non ci vedo niente di male ella risposta n.3 data all’interpellanza cui si fa riferimento. Non ce la vedrei una polemica su questa risposta. Spero di avere risposto anche se rimarremo di opioni diverse: lei dice che l’operazione è stata fatta il 20, io dico che è avvenuta in due tempi con il perfezionamento legale il 24 luglio. Ho poi chiarito che, dalla formulazione dell’articolo 5, non sia il decreto 79 ad aver permesso la concretizzazione dell’operazione Titoli, c’è poi il dato aggiuntivo del ritorno dei 62 mln di euro al comitato gestore Fondiss e mi pare ci sia un quadro generale che faccia propendere per la tesi sostenuta dal governo che nulla c’azzecchi questo decreto con l’operazione Titoli.

Repliche

Stefano Canti, Pdcs

Ho ascoltato un riferimento più sincero di quello datonella scorsa seduta della Commissione. Il Segretario ha confermato che l’acquisto del Titolo e la relativa operazione sono stati fatto il 20 luglio e che il perfezionamento legale avviene dal 24 luglio. H confermato quanto da noi è sempre stato detto, ma lei -se ricorda bene- ha accusato l’opposizione di ricostruzione mitologica. Ci sta tutto quello che ho detto, nel dettaglio la domaanda da porre è un’altra: se non è il decreto 79 che ha permesso Bcsm di fare l’operazione, quale è stato? Dall’ordinanza del giudice si evince che neanche il comitato direttivo dell’istituto era al corrente dell’operazione. Quale è il provvedimento di legge che l’ha autorizzate? E’ stato il Ccr? Al di là che sono tornati i soldi e maturate le cedole restano i dubbi. Avremmo voluto audire il Comitato gestore di Fondiss perché poteva darci informazioni in più. Non capisco i motivi per cui siamo qui in convocazione d’urgenza senza una risposta lineare e precisa.

Roger Zavoli, Rf

Ringrazio il Segretario Celli per avere di nuovo chiarito la vicenda Titoli, ma noto ci sono sempre speculazioni politiche per attaccarlo. Spiace moltissimo per questo atteggiamento poco rispettoso avuto prima dal consigliere Canti. Volevo dare il nostro pieno sostegno e fiducia al Segretario Celli da parte della maggioranza, avanti così.

Elena Tonnini, Rete

Ricorderei che la polemica è stata iniziata dal Segretario. C’è stata la pubblicazione dell’ordinanza Morsiani che fa partire la vicenda Titoli dal 20 luglio. Il nostro movimento presentato anche un esposto che sottolinea la coincidenza dei decreti e l’emissioni Titoli. Ad agosto il Segretario è venuto qui, non a spiegare, ma a giustificare quei decreti, non a dare spiegazioni ma ad attaccare le opposizioni, è venuto in Aula a definire opposizioni quelle che danno informazioni mitologiche. Oggi il Segretario cambia idea: dice che è una nostra opinione. Il fatto è che in questa Commissione è stata detta una cavolata e i dati lo dimostrano pienamente, il problema è che il govenro con i suoi decreti ha dato l’opportunità a Siotto, Savorelli- e aggiungo la responsabilità del Ccr- di consentire l’operazione titoli.

Alessandro Mancini, Ps

Non stiamo facendo il dibattito sulla fiducia o sfiducia al Segretario Celli. Si è messo in chiaro che il provvedimento è stato fatto e iniziato in piena efficacia del decreto. Più che parlare di ‘perfezionamento legale’ parlerei di valuta, come quando si fa un bonifico. L’ordine di quel ‘bonifico’ è avvenuto il 20 o il 24? Il 20, quando il decreto era in vigore. Su questo siamo tutti d’accordo. Non ho altro da dire. Oggi la situazione è più chiara rispetto a 20 giorni fa perché il riferimento del Segretario aveva lasciato qualche dubbio, oggi la risposta del Segretario e il riferimento all’interpellanza fanno chiarezza.

Gian Carlo Venturini, Pdcs

Le mie perplessità sul riferimento di Celli della volta scorsa le avevo espresse perché le date non coincidevano e trova così conferma la risposta alla nostra interrogazione. Ma il Segretario non dice di aver sbagliato.

Eva Guidi, Ssd

Oggi si parla della data 20 e 24 luglio, direi che il Segretario nel suo riferimento è stato molto chiaro. La questione non è la data 20 o 24: il governo non ha dato a Banca centrale nessuna possibilità di andare ad acquistare titoli, il decreto 79 non dava alcuna possibilità di farlo, era stato fatto per gestire direttamente le somme depositate dalla banca esclusivamente per accendere depositi. Vi sembra invece che l’acquisto dei titoli sia l’accensione di un deposito in banche sammarinesi? Successivamente all’emissione del decreto 79 e agli accordi fatti nell’ambito di una riunione con il sindacato, il sindacato voleva che la gestione fondi non fosse in Banca centrale che doveva limitarsi all’accensione dei depositi. Ecco perché è stato emesso un nuovo decreto. I titoli non avrebbero dovuto essere acquistati. Riassumendo: il decreto 79 era stato emesso a seguito di un accordo del comitato gestore e Bcsm e non d’imperio del governo. Che non c’entra.

Simone Celli, Sds Finanze

Ringrazio il commissario Guidi perché ha replicato esattamente a tutte le richieste effettuate in sede di replica dai commissari di opposizione e non devo aggiugnere altro. E’ stata chiara ed esaustiva, ha spiegato che quel decreto non ha permesso quel tipo di operazione e che Bcsm ha agito nell’ambito dele sue competenze nella gestione delle sue liquidità. Ha spiegato che i quattrini di Fondiss non sono stati utilizzati per fare queste operazioni, anche perché sono rientrati in dispoibilità del comitato gestore e addirittura i 62 mln di euro sono stati ridistribuiti su tre banche locali. Da un punto di vista tecnico si può discutere e sarà oggetto di valutazione dell’autorità giudiziaria. se rientra o meno nella sfera di attribuzioni di Bcsm l’acquisizione titoli. Se c’è violazione di codice deontologico o della regolamentazione interna a Bancam centrale, per cui non si doveva investire titoli liquidi o derivati, lo dovranno valutare gli organi interni. Mi pare il Consiglio direttivo abbia licenziato in tronco i diretti interessati. Nelle sfere di competenze del Ccr non c’è affatto questo tipo di competenza, non c’era alcun tipo di informazione a nostra disposizione e non avevamo dato alcuna indicazione tanto che abbiamo chiesto un riferimento al dott. Bernardi che non avvenne mai in Ccr. Nessuno ci ha mai dato mezza informazione sulla vicenda. Ricordo la massima collaborazione del governo all’autorità giudiziaria per evidenziare che il Ccr mai aveva trattato questa operazione: abbiamo messo a disposizione tutta attività del Ccr, chi cerca di coinvolgere ancora il comitato per il Credito e il Risparmio in questa operazione non agisce correttamente.

Comma 4. Riferimento del Segretario di Stato per il Territorio in merito al nuovo strumento di Pianificazione Generale del Territorio

Augusto Michelotti, Sds Territorio

Il piano strategico che chiude la seconda fase del Prg è stato presentato in serate dedicate, c’è stata una serata con l’opposizione il 2 agosto scorso a Palazzo Graziani e nei giorni successivi è stata consegnata la presentazione dello studio Boeri. Stiamo chiudendo questa pratica, avevo avvertito durante la serata che ci sarebbero state piccole modifiche e aggiunte dal 2 agosto. Proseguirei con la descrizione Piano strategico che è l’asset su cui stiamo lavorando.

“La redazione della componente operativa del nuovo PRG di San Marino richiede una verifica preliminare sugli obiettivi di carattere generale che sono emersi dalla vision al 2030 per lo sviluppo territoriale e urbano della Repubblica. Il piano strategico, che ha valore di indirizzo, ha proprio questo obiettivo ossia di fissare alcuni elementi di sviluppo che possano orientare la definizione del piano operativo e delle relative norme.

Il piano strategico dunque ha come obiettivo principale quello di potenziare e mettere in rete le ricchezze economiche, sociali, spaziali, ambientali e culturali della città con lo scopo di avviare uno sviluppo urbano e territoriale più sensibile verso i temi della sostenibilità e della qualità urbana avendo come riferimento metodologico la parte delle analisi, della vision e degli scenari di piano già sviluppati e approfonditi.

La costruzione del Piano Strategico è partita dalle invarianti che sono state definite di concerto con la Segreteria al Territorio e rappresentano un aspetto rilevante del Piano in quanto esplicitano gli obiettivi di riferimento che il nuovo piano deve perseguire.

Le invarianti rappresentano quindi gli elementi strutturanti delle scelte progettuali e illustrano i livelli prestazionali che le trasformazioni previste dovranno garantire, esse riguardano:

1) il contenimento Consumo di suolo ossia la messa a punto di politiche per limitare l’espansione della città su aree libere al fine di tutelare la risorsa suolo e la qualità eco sistemica delle aree greenfield. Contestuale incentivazione della riqualificazione del tessuto urbano esistente, all’interno della città consolidata.

2) la messa in sicurezza del territorio intesa come incremento della sicurezza urbana sia in termini economici che di carattere sociale e ambientale, e quindi riguardante il sistema del welfare, dei servizi e del quadro vincolistico geologico ed idraulico.

3) l’aumento della qualità urbana inteso come salvaguardia e valorizzazione delle aree non costruite al fine di rafforzare il sistema ambientale come elemento di mitigazione degli effetti della città costruita e rigenerazione della città pubblica attraverso un sistema di servizi e spazi pubblici in grado di riattivare processi urbani e rigenerazione del patrimonio edilizio a favore di un sistema più efficiente che riduca le emissioni nell’atmosfera e incrementi il potere attrattivo della città.

4) la valorizzazione del patrimonio storico come azione di salvaguardia e valorizzazione degli edifici e degli spazi identitari di San Marino ed al tempo stesso la progressiva rivitalizzazione sociale ed abitativa dei nuclei storici.

Il piano strategico legge la città di San Marino come un sistema di pieni e vuoti ed esplora, nella specificità degli stessi, le opportunità intrinseche, non sempre evidenti, di diventare occasioni progettuali, a tutte le scale, per produrre innovazione e modernità e, soprattutto, qualità urbana.

Occorre ricordare che la crescita della città per pura addizione non ha prodotto la necessaria qualità e funzionalità, questa è una condizione che ha connotato anche lo sviluppo della città di San Marino soprattutto in questi ultimi decenni.

Il piano strategico intende quindi riconquistare questi aspetti attraverso la proposizione del concetto di città pubblica e attraverso una metodologia progettuale basata sulla sottrazione, introducendo strumenti di rigenerazione e di sostituzione del patrimonio edilizio esistente, ponendo i cosiddetti vuoti urbani e le aree interstiziali in condizione di svolgere una funzione strutturante ed eco sistemica per valorizzare al meglio i “pieni” dell’urbanizzato anche mediante limiti edificatori che si confrontino con l’odierna identità urbana.

Del resto, nella storia della città europea, lo spazio aperto pubblico, che comprende verde, servizi e mobilità sia lenta/veloce, sia individuale/collettiva- ha da sempre rappresentato la struttura qualitativa portante ed invariante delle città.

Il piano strategico è stato suddiviso in quattro sistemi per i quali sono state date delle specifiche indicazioni utili a dare una visione complessiva dello sviluppo urbanistico e territoriale che il piano operativo sarà chiamato ad attuare.

INDICAZIONI SUL SISTEMA AMBIENTALE

Sistema ambientale di rilevanza urbana di nuova previsione

Rappresenta l’insieme delle aree pianificate dal PRG del 92 (AT,VP,PP,VE) che sono state messe in rete attraverso elementi di continuità ambientale ed ecosistemico al fine di garantire una migliore qualità ambientale ed urbana nel suo complesso. Tale sistema evidenzia una continuità verde sia interna che esterna al perimetro dell’area urbana.

Fasce ambientali di salvaguardia dei corsi d’acqua di nuova previsione Sono state individuate delle fasce di salvaguardia dei corsi d’acqua che costituiscono il reticolo idrografico principale della Repubblica rappresentato dal fiume Marano e dal torrente San Marino.

Per tale fascia di salvaguardia si ipotizza una larghezza di 10 m per lato al fine di garantire la continuità ambientale e l’accesso pel le manutenzioni e gli interventi di messa in sicurezza delle sponde.

Fasce filtro di mitigazione delle aree urbanizzate

Sono delle fasce di valenza ambientale introdotte prevalentemente per mitigare gli impatti visivi e ambientali che generano gli insediamenti urbani e produttivi. Tali fasce hanno larghezza variabile e rappresentano degli elementi intermedi tra sistema urbano e sistema agricolo.

Parchi agricoli periurbani

Sono delle aree agricole che si inseriscono all’interno delle aree edificate e seguono l’orografia del territorio; si tratta di una sequenza di aree agricole che si estendono da Domagnano fino a Dogana I parchi agricoli periurbani rappresentano degli ambiti di prossimità agricola contraddistinti dalla presenza di orti urbani e piccole produzioni locali.

Aree agricole di valore paesaggistico

Sono rappresentate dall’insieme delle Aree Naturalistiche Tutelate (ANT) introdotte con il Piano Particolareggiato A.N.T. che il nuovo piano va a recepire come elementi strategici di valore paesaggistico come ad esempio i calanchi, i crinali e le aree boscate.

Aree agricole di tipo estensivo

Sono aree agricole di valore produttivo di tipo estensivo, connotate da elementi orografici variegati e si estendono prevalentemente nella parte sud del territorio della Repubblica connotato dalla alternanza di prati stabili aree calanchive e aree agricole.

Aree agricole di tipo intensivo

Si tratta di ambiti agricoli principalmente localizzati nella parte nord del territorio della Repubblica, storicamente utilizzati ai fini agricoli e connotati dalla presenza di coltivazioni di grande rilevanza (vigneti, oliveti, piantagioni ecc…).

Aree calanchive da salvaguardare come matrici paesaggistiche

Sono gli elementi caratteristici del territorio sammarinese che lo connotano in larga parte. I calanchi vengono riconosciuti come elementi della matrice paesaggistica da preservare e tutelare nella loro integrità.

Strade parco (in via di definizione)

Il piano strategico riconosce come strada parco il tracciato che collega Montegiardino a Chiesanuova e la strada delle Cinque Vie come principali viste attive dinamiche della Repubblica. Da esse è ben visibile un insieme complesso di elementi costitutivi del paesaggio sammarinese quali la Rocca, i calanchi e l’andamento sinuoso/frastagliato del territorio.

Punti panoramici principali

In un territorio come quello di San Marino è cosa complessa definire punti specifici qualificabili come vista attiva, poiché, la morfologia, in progressiva risalita verso la base dei versanti, apre con frequenza visuali e punti panoramici di grande effetto percettivo. Per tale motivo il piano strategico ne individua alcuni ritenuti ragionevolmente significativi (o anche esemplari per la definizione di altri punti panoramici o la valutazione paesaggistica di contesti analoghi), principalmente al fine di salvaguardare il territorio da azioni di trasformazione o gestione che possono disturbare o inficiare le viste medesime ed i valori ad esse connessi. Di seguito alcuni esempi:

– punto panoramico di Piazza della Libertà, con vista del Montefeltro

– punto panoramico dell’area ex Tiro a Volo, con vista dei territori dell’Adriatico

– punto panoramico di Strada Prima Gualdaria, con vista dell’ambito paesaggistico di Canepa

– punto panoramico di Strada Maiano, con vista del Monte Titano

– punto panoramico di Strada Canelli, con vista delle aree calanchive della zona di Ventoso

INDICAZIONI SUL SISTEMA IDROGEOLOGICO

Le analisi e le verifiche effettuate sul territorio della Repubblica come approfondimento della carta della pericolosità elaborata dalla Protezione Civile, hanno permesso di individuare diverse componenti morfologico-dissestive che limitano di fatto la fruibilità ai fini urbanistici di ampie porzioni del territorio, esse principalmente riguardano:

Aree calanchive

I calanchi sono forme di erosione legati all’azione dilavante delle acque su suoli argillosi. La morfologia che ne deriva, di grande fascino paesaggistico, si presenta, naturalmente, priva di copertura vegetale con segni costanti di evoluzione e arretramento dei cigli di scarpata. Nel territorio di San Marino i numerosi interventi di bonifica messi in atto negli anni hanno limitato i fenomeni di evoluzione della forma senza però riuscire ad arrestarli completamente.

Frane attive

Sono stati cartografati sotto questa definizione i fenomeni che presentano evidenze di movimento in atto (presenza di indicatori cinematici di neoformazione) o nel caso in cui vi siano notizie di riattivazioni significative in tempi recenti permanendo le condizioni geomorfologiche che hanno dato origine al dissesto; non sono state fatte classificazioni in base all’entità, alla velocità e alla tipologia del fenomeno.

Paleodepositi

Si tratta di terreni formatisi in condizioni climatiche e morfologiche talvolta molto differenti rispetto ad oggi che presentano quindi disequilibri rispetto alle condizioni morfoclimatiche attuali; si tratta principalmente di corpi detritici allungati che si aprono verso valle raggiungendo spessori considerevoli.

Aree soggette a crolli

Al piede dei versanti rocciosi più acclivi e delle frane di crollo sono stati evidenziati quei settori potenzialmente raggiungibili dalle porzioni lapidee mobilizzate e che, per la rapidità di movimento che contraddistingue questo tipo di dissesto, si trovano in condizione di estrema vulnerabilità.

Segnalati i fenomeni precedentemente descritti, che richiedono le maggiori attenzioni a causa della loro estrema pericolosità, sono state individuati e cartografati ulteriori elementi che si ritengono di particolare attenzione rispetto alla presenza del patrimonio edilizio che vi ricade e soprattutto per eventuali future edificazioni, essi principalmente riguardano:

Frane quiescenti

Si tratta di frane per le quali non risultano movimenti attuali evidenti e neppure riattivazioni in tempi recenti ma di cui si ha notizia storica o evidenza morfologica. La mancanza di segni di movimento o addirittura la mancanza di dati storici non esclude la possibilità di riattivazione di tali processi quando permangono le condizioni geomorfologiche che hanno dato origine al dissesto.

CAD (coperture argilloso detritiche)

Sono ben descritte sulla bozza della Relazione Stralcio Rischio Idrogeologico redatta dalla Protezione Civile come “complessi caotici costituiti da blocchi e/o clasti provenienti dalla formazione di San Marino inglobati in una matrice argillosa più o meno abbondante, lo spessore è molto variabile, raggiunge e supera i 30 metri nella zona di Cailungo e Domagnano”; in questo tipo di deposito si evidenziano frequentemente fenomeni di instabilità.

CDF (detrito di falda)

Si localizza in quei settori alla base delle pareti rocciose di maggiore ampiezza; il detrito di falda, anche se presenta talvolta fenomeni di cementazione, risulta potenzialmente soggetto a fenomeni di movimento gravitativo delle coltri e a fenomeni di crollo a causa delle condizioni di affioramento (estrema acclività) e della posizione (al piede di versanti).

Aree di potenziale dissesto

Si tratta di ampi settori del territorio dove le coltri di detrito, prevalentemente argillose, sono molto spesso interessate da movimenti lentissimi in grado di agire anche su pendii con inclinazione di pochi gradi. Il movimento, che interessa le porzioni più superficiali del terreno, agisce in modo omogeneo su superfici anche molto vaste. Sulla base del tipo di movimento, questi processi lenti e areali possono essere suddivisi in creep e soliflussi. Sono ricomprese in questa definizione anche le aree le cui caratteristiche litologiche, geologiche, idrogeologiche e morfologiche inducono ad un quadro di stabilità prossimo all’equilibrio limite.

INDICAZIONI SUL SISTEMA INSEDIATIVO

Nuclei storici comprendenti zone A1 e A2 da salvaguardare

La tutela e valorizzazione del sistema complessivo dei centri, nuclei ed insediamenti storici assume carattere prioritario nel quadro della strategia storico-paesaggistica del piano in base alle specifiche connotazioni paesaggistiche locali. L’individuazione di centri, nuclei e insediamenti storici è stata fatta sulla base delle carte catastali storiche ad opera di Pelacchi (1775-1777), Santucci (1825-1827) e Baronio (1898).

Ambiti urbanizzati esistenti

Gli ambiti urbanizzati esistenti rappresentano il 20% del territorio della Repubblica di San Marino. Se si considerano le aree non urbanizzabili del territorio come ad esempio le aree boscate, le aree calanchive, le aree a rischio idrogeologico, risulta che il 52% del territorio è consumato. Il nuovo Piano, con la delimitazione degli ambiti urbanizzati esistenti, intende contenere l’espansione urbana riqualificando il patrimonio edilizio esistente.

Principali ambiti di sviluppo strategico (in via di definizione)

Rappresentano gli ambiti in cui localizzare funzioni di carattere strategico per lo sviluppo economico e territoriale della Repubblica.

Principali ambiti di rigenerazione (in via di definizione)

Sono ambiti che si contraddistinguono per un alto livello di degrado e dismissione, nella fase di analisi è emersa la presenza di numerose aree di questo tipo sul territorio di San Marino; tali aree, nel nuovo Piano, saranno oggetto di specifiche azioni di rigenerazione e recupero urbano anche attraverso l’applicazione di incentivi urbanistici.

Principali ambiti di riqualificazione (in via di definizione)

Sono ambiti di carattere urbano, già prevalentemente edificati e urbanizzati che evidenziano una scarsa qualità urbana sia in termini di spazi pubblici che di mobilità. Il nuovo piano su queste aree prevede l’attivazione di specifici progetti di riqualificazione e miglioramento urbano.

Principali aree di trasformazione in corso (in via di definizione)

Si tratta delle principali aree di attuazione indiretta a piano particolareggiato in corso di trasformazione e per le quali esiste una convenzione attiva e che rappresentano i principali interventi di carattere edilizio e urbanistico di San Marino.

INDICAZIONI SUL SISTEMA INFRASTRUTTURALE

Riqualificazione della Superstrada (in via di definizione)

Le infrastrutture viarie che attraversano il territorio sammarinese sono suddivise in base alla Legge n.7 del 29/01/1992 Piano Regolatore Generale (P.R.G.) e relative norme di attuazione in quattro categorie. Il nuovo piano si pone l’obiettivo di riclassificarle secondo il reale valore che le diverse direttrici hanno assunto nel corso del tempo. Nello specifico, dal punto di vista funzionale, la singolarità della Superstrada consiste nell’acquisire aspetti e ruoli territoriali differenti lungo il suo percorso. Il piano indicherà come strategico il progetto di riqualificazione della Superstrada al fine di migliorarne la permeabilità pedonale, aumentarne la sicurezza stradale anche ripensando alcune delle intersezioni che oggi insistono sulla stessa.

Altro aspetto che viene inserito nel piano strategico è riferito alla razionalizzando il sistema degli accessi alle proprietà private poste ai lati della Superstrada ed alla sosta su strada sulla stessa.

La generale riqualificazione dei bordi della Superstrada mira a porre le basi per una diversificazione dei modi di trasporto che potranno percorrerla:

• La Linea di Forza (LDF) trattata nei punti successivi con particolare attenzione alle nuove tecnologie legate ai veicoli autonomi.

• Il sistema pedonale.

Accessi principali alla Repubblica

Il Piano Strategico individua e classifica gli accessi alla Repubblica ponendo le basi per una definizione gerarchica degli stessi sia ad una loro diversificazione a livello di flussi veicolari e pesanti in ingresso ed in uscita da San Marino sia per porre le basi per una generale riqualificazione degli ambiti al contorno.

Sulla base dei flussi veicolari esistenti si è andati a classificare gli ingressi come principali e secondari e si vanno a prevedere percorsi consentiti per i veicoli pesanti in approccio alle zone industriali.

Accessibilità al Centro Storico di Città di San Marino

Il Piano andrà ad individuare una strategia utile al miglioramento dell’accessibilità al centro storico di Città di San Marino ponendo le basi per una generale riqualificazione di ambiti come il Parcheggio della funivia di Borgo Maggiore, il centro storico di Borgo Maggiore, l’area della Baldasserona, le gallerie esistenti tra Borgo Maggiore e Città di San Marino, l’area di Fonte dell’Ovo, Piazza della Stazione e alcune delle aree oggi utilizzate per accogliere i parcheggi di prossimità al Centro Storico.

L’obiettivo è quello di razionalizzare i flussi diversificando la strategia per i diversi utenti e ponendo grande attenzione alle esigenze dei residenti e dei lavoratori del Centro Storico. A tal fine verranno previste soluzioni migliorative per la gestione della sosta nel centro storico individuando aree specificatamente destinate ai residenti (parcheggi di prossimità) e per i visitatori (parcheggi remoti).

Si andrà inoltre a rivedere la strategia di accesso degli autobus turistici in Centro Storico andando a prevedere specifiche aree per la sosta lunga ed aree drop off più prossime ai sistemi di risalita.

Ipotesi tracciato People Mover e rete del trasporto pubblico

All’interno del piano è stato individuato un corridoio detto LDF (Linea di Forza) che insisterà lungo la Superstrada e per il quale si sta parallelamente sviluppando uno studio di fattibilità volto all’individuazione di possibili alternative di tracciato e valutando diverse tecnologie applicabili (People Mover, “Electric Bus” in sede riservata, “Smart Lanes” per veicoli autonomi o tecnologie alternative in fase di valutazione). La LDF di configurerà come la rete portante della rinnovata offerta di trasporto collettivo della Repubblica.

Oltre al tracciato verranno individuati gli ambiti strategici dove in futuro potrebbero essere localizzati funzioni compatibili come punti di interscambio tra diversi modi di trasporto, parcheggi Park&Ride e servizi alla mobilità.

Di particolare importanza sarà l’individuazione di un parcheggio di interscambio da situare, in via previsionale, in area Rovereta in territorio italiano nei pressi del Polo del lusso al fine di intercettare i grandi flussi di traffico veicolare di ingresso nella Repubblica e permettere di attuare un cambio modale verso il sistema di forza precedentemente descritto.

Tracciato escursionistico del Titano

Il Piano contiene una serie di tracciati escursionistici, di cui il principale sarà quello del Titano che avranno l’obiettivo di mettere a sistema l’importante patrimonio sentieristico della Repubblica oggi frammentato e privo di gerarchia. L’obiettivo sarà quello di creare una rete pedonale di collegamento tra tutti i Castelli interconnessa con il sistema ciclabile trattato nella voce successiva e con il sistema della mobilità alternativa precedentemente citata.

Percorsi ciclabili esistenti e di progetto

Nell’ottica di dotare la Repubblica di una rete integrata e sostenibile legata alla mobilità attiva, si propone l’inserimento di una rete ciclopedonale portante che possa sia essere utilizzata per spostarsi all’interno del territorio sammarinese attraverso l’utilizzo di veicoli anche elettrici e/o a pedalata assistita sia riconnettere porzioni del territorio oggi poco accessibili.

L’obiettivo di incentivare l’utilizzo della bicicletta risulta strategico anche in un’ottica di sostenibilità generale della mobilità sammarinese oltre che per contribuire a rendere San Marino il primo Paese europeo “Carbon Free”.

Il progetto porrà le basi allo sviluppo di uno specifico piano della Ciclabilità che permetterà di inserire lungo i tracciati elementi di arredo, HUB di interscambio con i sistemi di trasporto pubblico, servizi di bikesharing tradizionali, a pedalata assistita ed elettrici oltre che la possibilità di inserirsi nella rete degli itinerari cicloturistici internazionali renderebbero il progetto di valenza strategica per la realtà sammarinese”.

Stefano Canti, Pdcs

Prima di porre domande al Segretario, vorrei fare una carellata sul materiale consegnato. Lo ringrazio per la disponibilità data in un incontro con i tecnici dello staff Boeri che ci ha dato la possibilità di capire meglio le linee di indirizzo su cui si sta lavorando sul piano strategico che a mio avviso è ancora molto schematico. Occorre ancora effettuare osservazioni non contenute. Il materiale che ci è stato consegnato è un Piano strategico che va a toccare temi di grande portata a grandi linee, temi di percorsi ciclo-pedonali, tracciati escursionistici, implementazione delle strutture tecnologiche di servizio, parcheggi…etc. Vorrei soffermarmi sulle invarianti di piano che sono 4: contenimento del consumo del suolo, messa in sicurezza del territorio, aumento della mobilità urbana e valorizzazione del patrimonio storico ed ambientale.

Sul primo punto il Prg non dà ulteriori edificabilità, ma è stata considerata l’esigenza privata di poter costruire su terreni di proprietà? Era un Odg della passata legislatura accolto da tutta l’Aula. La cartografia: sono stati cambiati i colori, oggi le zone agricole sono bianche e le zone edificabili sono colorate, il nuovo Prg ribalta la questione, le aree agricole/ambientali sono colorate e manca la zonizzazione, le aree edificabili sono bianche. Cosa significa? Sono eliminate le zone R e C, a intervento diretto? Come sono regolamentate? La proposta non prende in esame le zonizzazione. E ancora, la monorotaria verrà presa o no in considerazione nel Prg?

Mi auguro ci sia disponibilità per migliorare il piano strategico, non vediamo per esempio grandi interventi che possano implementare la nostra offerta turistica e commerciale, vanno bene i percorsi ciclopedolali, i percorsi escursionistici, ma manca una scelta importante e forte per quanto riguarda la valorizzazione del nostro centro storico per implementare l’offerta turistica. C’è la valorizzazione dell’area di Murata come aspetto ricettivo, ha parlato anche di parcheggio 6 e 7, ma cosa vogliamo fare? Quali sono gli interventi per rilanciare l’offerta turistica in centro storico? Poi si parla di ambiti di rigenerazione a Gualdiciciolo, Valdragone, ex Simbol e altre aree. Qui cosa si intende? Si vuole effettivamente intervenire come da proposta dell’area ex Fasea? Bene la riqualificazione delle aree depresse, è un principio condivisibile, ma occorre entrare un po’ più nel dettaglio, ci possono essere altri ambiti di rigenerazione da prendere in considetazione. Quali sono poi le tempistiche di approvazione? La procedura di approvazione di questo Prg va definita e dobbiamo capirci su come procedere. Do lettura di un Odg che vorrei presentare, sottoscritto da Pdcs e Ps.

“La Commissione consiliare Territorio, considerata la presentazione del piano strategico di San Marino dai tecnici dello stsff Boeri lo scorso 2 agosto a forze politiche di maggioranza e opposizione, (…)valutato che in data odierna in Commissione consiliare competente si sta svolgendo un dibattito sul piano strategico di San Marino e che per ragioni di tempo non sono stati possibili i necessari approfondimenti per giungere ampia condivisione del predetto piano, (…)

impegna il congresso di Stato, per tramite del Segretario al Territorio,

1) a programmare entro settembre un ulteriore incontro in commissione IV^ in cui definire e completare gli indirizzi del piano strategico verso cui il nuovo Prg deve tendere, in particolare, rispetto a infrastrutture strategiche per il turismo e la valorizzazione del patrimonio Unesco, il recupero parte del tracciato dell’ex ferrorovia Rimini-san marino, la realizzazione del polo museale, la riqualificazione della Cava antica e della cava degli Umbri, il trasferimento della scuola superiore, l’implementazione del polo scolastico, la zona ricettiva di San Giovanni, il nuovo ospedale di Stato, l’invaso idrico, l’ammodernamento del sistema mobilità, la sicurezza della superstrada, l’accessibilità differente e l’aerodromo. (…)- 2) a relazionare al Consiglio grande e generale prima dell’accettazione dello schema preliminare del piano 2, 3) a promuovere entro ottobre un incontro pubblico al fine di illustrare alla cittadinanza le proposte scaturite dagli incontri dei punti precedenti

Alessandro Mancini, Ps

Anche io ringrazio il Segretario per l’incontro a Palazzo Graziani con l’opposizione. Vorrei sottolineare l’esigenza di un dibattito politico sul futuro della Repubblica di San Marino da un punto di vista economico e sociale e di conseguenza sullo sviluppo del nostro territorio. Nè in Commissione, nè in Consiglio è stata evidenziata l’idea del governo per i prossimi anni. Dare risposte all’esigenza dei familiari è un tema importante che si è trattato nella precedente legislatura e il Prg dovrà tenere conto della risposta. Così come per il settore produttivo, va fatta una ricognizione. Il Segretario all’Industria ha fatto una ricognizione con gli operatori e le associazioni sulle esigenze del settore? Non possiamo trovarci ogni sei mesi delle varianti di Prg. Serve un dibattito e preferirei farlo in Consiglio Grande e Generale piuttosto che in Commissione, ma se in via preliminare vogliamo affrontarlo non c’è problema, i tempi sono maturi per affrontare la questione con un dibatitto politico, economico e sociale in quest’Aula. Le decisioni da prendere sono tante, non si parla solo di trenino.

Elena Tonnini, Rete

C’è il tentativo di condividere le informazioni ma manca un indirizzo di tipo politico. Il Segretario si affida ‘troppo’ ai tecnici, ciò non significa non siano capaci, ma serve una visione politica e una visione del futuro del nostro territorio che non emerge ma è un elemento fondamentale. Se non ci diamo priorità si portano avanti solo una serie di cose, si può portare avanti lo sfruttamento del territorio. Diventa difficile andare nel merito, le cose sono tante e non supportate da dati che più volte abbiamo chiesto. Senza avere dati che diano una fotografia dell’esistente su ogni singolo argomento (autonomia energetica, recupero edificabile..) non si possono fare valutazioni approfondite su proposte condivisibili. Da una parte il progetto parla molto di verde e stop del consumo al territorio ma ciò si traduce in una maggiore densificazione di parti già abitate. Si dice semplicemente ‘andiamo consumare dove si è già consumato’, è un po’ diverso dal dire ‘stop al consumo del territorio’.

Eva Guidi, Ssd

Abbiamo iniziato a parlare delle linee generali del Prg in una seduta del Consiglio in cui era portato avanti un primo confronto su questo strumento che torna in discussione dopo 25-26 anni e che ci dà la possibilità di parlare del paese che vogliamo e della programmazione di interventi che ci immaginiamo dovrebbero essere qui per i prossimi 20 anni. Bisogna fare ogni sforzo per non fare del Prg un libro dei sogni ma per calarlo nella realtà e vedere le necessità su un potentissimo strumento di programmazione economica. Boeri nella sua prima versione aveva parlato di un ‘giardino d’europa” che andasse a tutelare tutte le biodiversità, è importante non si stravolgano quindi le linee fondamentali della prima analisi. Sono da individuare le connessioni tra verde urbano, boschivo, e collinare. Di qui la valenza anche dei percorsi ciclopedonali all’interno del Prg. Sulle questioni di autonomia e prospettiva energetica, bisogna cercare di fare di tutto nei limiti dei nostro territori per cercare un’autonomia da fonti esterne e si può fare moltissimo. Ringrazio il Segretario per tutto il percorso fatto e che verrà portato avanti, non si è lesinato il tempo necessario per compiere tutti gli approfondimenti necessari.

Repliche

Augusto Michelotti, Sds Territorio

I quesiti sono molti. Partiamo dall’intervento del commissario Canti che fa una serie di osservazioni. Si chiede se è stata valutata la possibilità di far costruire ai cittadini sui propri terreni nel Prg. Chiarisco a Canti che non c’è limitazione alla costruzione solo sul suolo pubblico, ma in generale. Si va verso una gestione del territorio dove l’asset è il contenimento del consumo di suolo, in perfetta armonia con le dimensioni del nostro Paese.

Dove deve andare il Paese lo decide la politica, i tecnici indicano il modo di arrivarci. Canti parlava di una scelta forte e ha portato l’esempio del trenino che è considerato nel piano non come elemento di trasporto, ma di attrattiva. La funivia è invece un mezzo di trasporto e se funzionasse a ciclo pieno avrebbe una capacità di trasporto impressionante. Un trasporto di tipo storico come il trenino ha fascino, ma quanto ci mette per venire in città? Quante persone trasporta? Ha poca efficienza come mezzo di trasporto. Quando si parla di risalita da fonte dell’Ovo non si pensa solo ai turisti, ma per i sammarinesi. Si fa in funzione di un campus e si vuole cambiare il concetto di trasporto che ad oggi funziona su un’asse stradale che sbocca in una strettoia, da 4 corsie a 2. Ci sono dei correttivi da apportare.

Nel Prg è infine previsto il progetto San Marino completamente biologico, che è un progetto già partito, volevamo metterlo in piedi comunque, trasformare San Marino in un luogo biologico. Nonostante l’inquinamento arrivi ovunque, i parametri per poter fare biologico ci sono e possiamo raggiungere l’obiettivo.

Stefano Canti, Pdcs

Ascoltando il riferimento del Segretario, a maggior ragione, questo Piano strategico non si può considerare concluso. Nell’ambito del piano strategico credo si debbano fare ulteriori sedute per approfondire nello specifico. Ecco perché noi del Pdcs ci siamo sentiti in dovere di presentare un Odg che mi auguro possa essere condiviso dai colleghi di maggioranza che non è chiuso. Se vogliamo fare l’approfondimento non in Commissione, ma in Consiglio, o in Segreteria al Territorio siamo aperti, non ci formalizziamo. I tempi ci sono.

Su Odg Pdcs/Ps: voti favorevoli 2, voti contrari 8 /Odg Respinto

Augusto Michelotti, Sds Territorio

Mi sembra che la volontà del governo di confrontarsi su questo progetto sia abbastanza chiara, il confronto è utile. Non ho una scansione dei tempi precisa e non vorrei che questo modo di affrontare la cosa sia un freno più che una sua evoluzione. Prometto personalmente di convocare nel momento utile tutte le riunioni possibili per portare avanti la terza fase del Prg, che è quella definitiva, fino ad arrivare nella fase conclusiva a un incontro pubblico che vedo poco opportunto farlo così presto, in ottobre, come indicato nell’Odg. Questa è una legge e può essere modificata in sede di approvazione. Per questo ritengo di respingere l’Odg.

Marica Montemaggi, C10

Intervengo a nome della maggioranza, condividiamo in questa fase le considerazioni che ha portato avanti il Segretario. Sul Prg ci siamo dati una definizione di cronologia e di interventi già quando avevamo discusso le linee generali in Aula consiliare. Ci sono tre fasi, si è compiuta la fase due, nel frattempo ci sono stati incontri sia con la cittadinanza nei vari Castelli, poi ci sono stati incontri, l’utimo il 2 agosto con l’opposizione, a dimostrare che il Segretario ha mantenuto una linea di confronto sempre aperta. E oggi ci ritroviamo a parlarne dopo l’incontro con i tecnici che non è stato negato. Ora ci si deve confrontare su qualcosa di concreto, come su un Pdl corposo che è da definirsi. Vincolarsi in un Odg che potrebbe non rientrare nelle tempistiche potrebbe rappresentare una falla, d’altra parte c’è volontà del Segretario al confronto che permetterà di fare un buon lavoro. Anche noi consideriamo l’Odg non accoglibile.

Stefano Canti, Pdcs

Chiuso il piano strategico non si cambia più niente. Quando verrà approvato dal Congresso di Stato?

Augusto Michelotti, Sds Territorio

La seconda fase, il piano strategico, non è stata approvato ufficialmente, ma non è una legge, o qualcosa di intangibile. Quando si va a fare la terza parte, le indicazioni del piano stratrgico sono prese in considerazione, ma non è un vincolo.

Odg presentato in Comma comunicazione nelle precedenti sedute da Mirko Tomassoni, Ssd/voti favorevoli 8, 2 astenuti, 0 contrari. Approvato.

Mirco Tomassoni, Ssd

Dopo l’esame in Commissione del progetto in prima lettura per contrastare il fenomento del calcio scommesse, su cui c’è stata condivisione totale, nella precedente seduta di questa sessione avevo proposto un Odg affinché il governo si impegnasse a ratificare la specifica convenzione del Consiglio d’europa.

Stefano Canti, Pdcs

Non dirò che non lo sosteniamo, ma credo non fosse neanche necessario presentare l’odg, c’è un governo, c’è una maggioranza che lo sostiene. Noi ci asteniamo.

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