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La “dama verde” Marina Michelotti Graziosi

da Redazione

Al Congresso verrà ricordata la studiosa sammarinese di esperanto. Gli Istituti Culturali hanno scoperto un altro linguista del Titano.

 

di Alessandro Carli

 

La Repubblica di San Marino ospiterà quest’anno il Congresso esperantista italiano: un evento – in programma dal 18 al 25 agosto – che ha già avuto vasta eco sulla rivista di settore. Il numero 3 de “L’esperanto Revuo de IEF” difatti ha dedicato una serie di servizi alla “settimana verde”. Tra gli articoli spicca quello sulla “meravigliosa figura di Marina Michelotti Graziosi, donna impegnata a tutto tondo nella vita sociale, nel senso più ampio ed elevato, della Repubblica” e “tratteggiata dal figlio Davide”. Prima di accogliere il ritratto di Marina Michelotti Graziosi – a cui gli Istituti Culturali hanno dedicato un piccolo percorso documentale nell’atrio del Palazzo Kursaal in occasione del Congresso – e in attesa della manifestazione, diamo risalto a una “scoperta” effettuata dagli stessi Istituti Culturali la Repubblica può vantare un altro esperantista. È quella di Nicolino Rossi, nato nel 1939 a Santarcangelo di Romagna da famiglia contadina originaria di San Marino, di cui ha sempre conservato la cittadinanza. Senza anticipare troppo, nel 1962, a Trieste, impara autodidatticamente la lingua internazionale Esperanto. Si iscrive subito dopo all’ UEA (Associazione Universale Esperantista) e amplia la conoscenza della lingua Esperanto con assidue letture delle numerose opere della letteratura originale esperanta e di quelle tradotte dalle lingue nazionali, e di trattati di interlinguistica. Acquisisce così un alto grado di conoscenza e competenza sulla lingua internazionale Esperanto e sulle problematiche a questa collegate.

Anche nei giorni del Congresso, nella Biblioteca di Stato di San Marino rimarrà allestita una vetrina dedicata ad Achille Tellini, pioniere esperantista che a San Marino donò una cospicua parte della sua biblioteca. Il dono non fu casuale: Tellini a San Marino aveva conosciuto il professor Marino Borbiconi e il parroco di Borgo Maggiore, l’esperantista Don Terzo Nicolini.

LA “DONNA VERDE”

Nata nella Repubblica il 28 novembre 1921, Marina Michelotti Graziosi ha fondato sul Titano il primo nucleo di esperanto. “Con il gruppo dei suoi piccoli allievi – scrive il figlio Davide sulla rivista – partecipa e organizza eventi per promuoverne la conoscenza e per accogliere i personaggi più significativi in visita a San Marino: il Direttore Generale dell’UNESCO, accolto al confine con le bandierine bianco-verdi e al Kursaal con canzoncine esperantiste, o Giovanni Paolo II, che, uscendo dalla Pieve, non poté fare a meno di rivolgere lo sguardo al balcone della casa di Marina addobbato di striscioni con scritte in esperanto e pieno di bambini che salutavano in esperanto il papa polacco. A San Marino si terranno convegni, corsi e seminari di esperanto che coinvolgeranno nella loro organizzazione anche le comunità più vicine di Rimini e Cesena. Iscritta all’Associazione degli insegnanti europei, interverrà con il suo gruppo in tutti i convegni e seminari tenuti a San Marino per la riforma della scuola, cui porterà il proprio contributo di pedagogista del linguaggio e di cibernetica anche il professor Helmar Frank, dell’università di Paderborn. Ad opera del prof. Frank e di una équipe di esperti in varie discipline e con l’instancabile supporto di Marina, sarà costituita a San Marino l’Accademia Internazionale delle Scienze (A.I.S.), che per diversi anni terrà una scuola estiva di aggiornamento nelle scienze informatiche, mediche, dell’educazione, dell’apprendimento delle lingue, tutt’ora operante in Europa. L’esperienza dell’esperanto ha consentito a San Marino di far ascoltare la propria autonoma voce a livello internazionale sui temi della pace, del rispetto delle diversità, delle culture della globalizzazione. Testimonianza di ciò si può trovare nei frammenti di un ricco archivio donato dai famigliari di Marina alla biblioteca di Stato, che ne sta ordinando il materiale”.

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