Home FixingFixing G. B. Shaw: “Nella vita esistono due tragedie”

G. B. Shaw: “Nella vita esistono due tragedie”

da Redazione

Sono la mancata realizzazione di un desiderio e la sua realizzazione. La notte di San Lorenzo: cosa racconti a una stella che passa tra te e il cielo?

Stelle cadenti ok

 

di Simona Bisacchi Pironi

 

Il cielo d’estate è in continuo movimento. Ci colpisce tingendo la luna di rosso, in un’eclissi totale così peculiare da potersi considerare unica in questo secolo.

Ci svela Marte, avvicinandolo come mai era accaduto negli ultimi quindici anni.

E si prepara a mostrarci lo spettacolo di quelle meteore che s’incendiano a contatto con l’atmosfera terrestre, creando scie luminose a cui affidare desideri.

Tutti a testa in su, a guardare le Perseidi, frammenti lasciati da una stella cometa all’interno della costellazione di Perseo.

Tutti a testa in su, a riaccendere speranze e a pronunciare un desiderio. Anche se si è scettici. Anche se “si sa che tanto non è vero”. Anche se non si muovono nemmeno le labbra e si esprime col pensiero.

Non costa nulla sdraiarsi in un campo, guardare in alto e aspettare che qualcosa avvenga. Per una notte, per una notte soltanto, si mettono da parte le lotte e le fatiche quotidiane, per parlare con il cielo.

Tu cosa gli diresti?

Cosa racconteresti a una stella che passa per caso tra te e il cielo?

Forse ti fermeresti a qualcosa di superficiale. Parleresti di un’auto che non ti puoi permettere. Un viaggio che non farai mai. Oppure andresti un po’ più sul personale. Qualche problema sul lavoro. Qualcuno con la moglie, qualcun altro con la suocera.

Se, però, la notte è una di quelle belle. Se il campo in cui ti sei steso è morbido e la compagnia è così perfetta da permetterti di stare anche in silenzio, allora oseresti anche qualcosa di più. Forse racconteresti che non ti piace granché esprimere desideri, perché in fondo sei d’accordo con George Bernard Shaw: “Nella vita esistono due tragedie. La prima è la mancata realizzazione di un intimo desiderio, l’altra è la sua realizzazione”.

E quando tua moglie ti ha regalato “L’Alchimista” di Paulo Coehlo, hai tremato leggendo “Quando desideri una cosa, tutto l’Universo trama affinché tu possa realizzarla”.

Eppure, dato che in questa notte di stelle cadenti si sta così comodi, puoi confessare che ogni desiderio – avverato, disilluso o scansato – ha portato a una resa dei conti, a mille interrogativi, a un cambiamento. Perché “Ogni desiderio mi ha arricchito più che il possesso sempre falso dell’oggetto del mio desiderio”, scriveva André Gide, ne “I nutrimenti terrestri”. E poi quella volta che hai letto “Le affinità elettive” di Goethe (anche questo regalo di tua moglie), hai apprezzato quando ha scritto che “La sorte appaga i nostri desideri, ma a modo suo, per poterci dare qualcosa al di là dei desideri stessi”.

E allora tutto questo esprimere desideri, queste stelle cadenti a cui affidarli, alla fine non sono altro che gradini di una scala da salire. Realizzati o irrealizzabili, quei desideri ti hanno indicato la strada per andare avanti, ogni giorno. E il desiderio che ti senti di esprimere a quella bella stella – che in realtà è una meteora – che sta crollando verticalmente proprio davanti a i tuoi occhi… Ecco, l’unico desiderio è di continuare a salire quella scala, non scenderla. Andare avanti, non tornare indietro.

Ma realizzare un desiderio ha un costo. Qual è il costo di un desiderio in una notte d’estate? Alzarti da quel bel campo morbido, lasciare che la notte finisca, e riprendere le lotte e le fatiche quotidiane. Sperando che in fondo Coehlo abbia ragione.

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