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San Marino, il mondo delle imprese vissuto dai giovani

da Redazione

L’esperienza in IAM srl di Eugenio De Benedictis e Michele Salvi. Lavoro stagionale: a fine luglio hanno finito, ecco cosa hanno imparato.

IAM Gruppo

 

di Alessandro Carli

 

Estate, tempo anche di lavoro. Nel solco della buona tradizione italiana, anche a San Marino alcuni giovani ragazzi “rinunciano” al mare per fare esperienza (e guadagnare qualcosa) in un’azienda. Lavoro stagionale anche in IAM: l’azienda, sino a fine luglio, ha avuto in organigramma due giovani, Eugenio De Benedictis e Michele Salvi.

“A settembre – racconta Michele, 15 anni – mi iscriverò al terzo anno di Liceo Scientifico di San Marino. Mio babbo conosce Mirkare Manzi (uno dei soci fondatori, ndr) e gli ha chiesto se potevo andare in IAM a lavorare per un mese. Ho iniziato con il ‘porta a porta’, poi assieme ad altri ragazzi dell’azienda si siamo occupati dei rifiuti industriali delle fabbriche: abbiamo raccolto i cubi pieni e li abbiamo sostituiti con quelli vuoti. Il martedì e il giovedì sono i giorni dedicati alla raccolta della carta, il mercoledì alla plastica”.

I giorni non sono quasi mai uguali. “Esatto. Le richieste delle imprese o dei privati possono cambiare a seconda delle singole necessità. Il 23 luglio per esempio abbiamo dato una mano per un trasloco. In una casa ci sono cose da buttare e altre da conservare o da recuperare. In questo mese ho imparato un mestiere, perlomeno a livello sommario, che da fuori potrebbe sembrare di ‘basso livello’ ma che invece viene molto rispettato e tenuto in grande considerazione dalle imprese. La gestione dei rifiuti è un settore delicato”.

Eugenio, un ragazzo di 14 anni parla con un entusiasmo contagioso e solare, invece ha anticipato Michele di qualche giorno. “Sono arrivato in IAM i primi di luglio. Anche per me il primo passo è stato quello del ‘porta a porta’. Ogni lavoro è diverso da quello successivo. Ho imparato a riconoscere i tanti tipi di rifiuti. Una bottiglia di vetro per esempio va nel vetro ma se contiene un liquido, magari benzina o olio esausto, diventa un rifiuto speciale pericoloso e quindi va gestito in maniera diversa”.

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