Home categorieCultura Visto per voi: il concerto di Anna Calvi a “Percuotere la mente”

Visto per voi: il concerto di Anna Calvi a “Percuotere la mente”

da Redazione

Live “bonsai” – un’ora in tutto – a crescere, sia come emotività che come ritmo, con la cantautrice che dopo il bis – assolo “tirato” di chitarra – si mette davanti al microfono e, ansimando, saluta.

Anna Calvi

 

di Alessandro Carli

 

Nel 2010 Nick Cave e Brian Eno l’hanno salutata come “la cosa migliore dopo Patti Smith” e detta da due che qualcosa di musica ne capiscono. Quest’ultimo, giusto per rimarcare la stima, ha dato la propria voce nei cori in due dei brani che l’artista – parliamo di Anna Calvi, che si è fermata una notte a Rimini per chiudere “Percuotere la mente” edizione 2018 – ha registrato qualche anno fa. E la Calvi, ricordando il contatto con quel genio di Eno, ha detto: “Mi ha mandato una lettera dicendo che la musica era piena di intelligenza, romanticismo e passione, e che cosa possiamo desiderare di più dall’arte?”.

Attese alte quindi per la cantautrice britannica dalle chiare origini italiane (da parte di papà), in Italia per una mini tournée creata per promuovere il suo terzo album, “Hunter”, in uscita il 31 agosto. Una sorta di vernissage, di antipasto, preparato mescolando i nuovi pezzi a qualche classico.

“Sto dando la caccia a qualcosa – ha spiegato l’artista parlando del suo nuovo album -. Desidero di più, desidero esperienze, azione, libertà sessuale, intimità, il desiderio di sentirsi forti, protetti, ed infine il desiderio di trovare qualcosa di bello in questo caos. Voglio andare oltre il gender. Non voglio scegliere fra il maschile e il femminile che è in me. Sto combattendo contro il sentimento di estraniazione e cercando un posto che mi faccia sentire a casa. Lo scopo di quest’album è quello di essere primordiale e bellissimo, femminile e mascolino, vulnerabile e forte, essere il cacciatore, ma anche la preda”.

Una dichiarazione così non può scivolare via come pioggia in estate. E la scaletta del concerto non ha deluso i tanti spettatori degli Agostiniani: giacca e pantalone nero, top rosso, stivali bianchi con tacco, Anna e la sua band, alle 21.40 in punto, ha “salutato” Rimini con un assolo alla Jimi Hendrix. Via poi alla scaletta dei pezzi, “Rider to the sea”, “No more words”, “Wish”, “Indies or paradise”, ovviamente “Hunter”, poi “Desire” e “Ghost rider”, tutti d’un fiato (a parte qualche “Thank you), tutti piccoli gradini che portano in alto. Un concerto “bonsai” – un’ora in tutto – a crescere, sia come emotività che come ritmo, con la cantautrice che dopo il bis – assolo “tirato” di chitarra – si mette davanti al microfono e, ansimando, saluta.

Se in qualche brano emerge un po’ di leziosità vocale – che, va detto, non è un difetto ma una cifra stilista e poetica – e forse un eccesso di tastiere (che fa un po’ anni Ottanta, e anche questa è una scelta artistica), certa è l’influenza che esercita su di lei Nick Cave, “contagio” che emerge con chiarezza in almeno un paio di pezzi che hanno scandito a seconda metà del concerto.

Peccato che anche martedì 31 luglio, data del concerto di Anna Calvi a Rimini (mancava a Rimini da tre anni, buona parte del pubblico ha preferito scattare le foto e “girare” video con gli smartphone (ma è difficile capire che il flash illumina giusto a un paio di metri e che da lontano le foto vengono buie?). Anna però non ha fatto una piega: ha suonato e cantato con energia, lasciando che il pubblico si radunasse sotto al palco per vederla eseguire il pezzo di chiusura. In ginocchio, con la chitarra in mano, ha “pestato” sulle corde per poi sciogliersi in un sorriso.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento