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Repubblica di San Marino, ANIS: “Servono interventi straordinari”

da Redazione

Il nuovo Consiglio Direttivo ha incontrato Governo, partiti politici, sindacati e associazioni di categoria richiamando tutti alla massima coesione e condivisione.

anis governo

 

di Daniele Bartolucci

 

Più coesione tra le parti sociali e politiche del Paese, più collaborazione con il Governo e più economia reale nel Piano di Stabilità, quella che sta mantenendo in piedi San Marino e che potrà dare sviluppo in futuro. È questa la sintesi degli incontri che il nuovo Consiglio Direttivo di ANIS ha organizzato questa settimana proprio in vista delle importanti decisioni – anzi, “straordinarie scelte” ha sottolineato la Presidente Neni Rossini – che San Marino dovrà compiere nei prossimi mesi. Scelte dettate dalla difficoltà del Bilancio dello Stato, il cui deficit è aumentato ancora, ma anche dall’urgenza con cui si deve intervenire per mettere in sicurezza il sistema bancario, perché a sua volta possa sostenere lo sviluppo delle imprese e soddisfare le esigenze delle famiglie sammarinesi. Senza dimenticare la riforma del sistema pensionistico, oggi insostenibile e in prospettiva anche molto “oneroso” per lo Stato stesso; la spending review in cui si inserisce anche il nuovo contratto del Settore Pubblico; la Sanità, probabilmente troppo costosa per restare del tutto gratuita. Ma soprattutto l’economia reale, fatta di grandi e piccole imprese che ogni giorno competono sui mercati e avrebbero bisogno di un maggior sostegno da parte dello Stato per farlo nel migliore dei modi, senza ostacoli burocratici (interni ma soprattutto esterni, imposti dall’Italia o dall’Europa, con cui va trovata una serie di accordi in tal senso) per essere almeno messe nelle stesse condizioni dei loro competitor europei.

 

COESIONE: L’APPELLO AI CAPITANI REGGENTI


Il ciclo di incontri, come detto, è iniziato la scorsa settimana con la visita degli Eccellentissimi Capitani Reggenti Stefano Palmieri e Matteo Ciacci nella sede ANIS. “Siamo gli attori economici del Paese”, ha spiegato la Presidente Neni Rossini, “e quindi viviamo in prima persona la situazione di crisi che attanaglia la Repubblica da diversi anni. Lavoriamo a stretto contatto con le Segreterie di Stato su tanti temi tecnici, cercando di portare il nostro contributo di idee, frutto di un’esperienza diretta, in un clima che vorremmo fosse contraddistinto da una maggiore condivisione e da un’altrettanta propensione al dialogo. Da parte nostra confermiamo la massima disponibilità a collaborare e a confrontarci in maniera fattiva con tutti gli attori: politica, sindacati e associazioni. Il momento contingente richiede unione di intenti nell’interesse del Paese e per questo abbiamo invitato la Reggenza, proprio per il ruolo super partes che ricopre, ad insistere nel rivolgere un accorato appello per riportare il dialogo in un alveo di serenità dove condividere gli interventi attraverso i quali uscire definitivamente dalla crisi. Dobbiamo ripartire da un confronto franco e leale per evitare i conflitti”. Nelle parole che gli Eccellentissimi Capitani Reggenti hanno dedicato ai rappresentanti di ANIS, si è quindi palesata una condivisione importante, a recepimento dell’appello degli Industriali: “La concretezza del dialogo è un aspetto indispensabile. Tutte le parti in campo devono impegnarsi per rilanciare il Paese”.

 

“DAL GOVERNO PIÙ COLLABORAZIONE”


“Piano di Stabilità e per lo Sviluppo: servono coesione e condivisione, ma anche un metodo di lavoro più efficace”. Questa la sintesi della richiesta indirizzata al Congresso di Stato, incontrato il giorno dopo della Reggenza, per condividere le proprie aspettative dal Piano di Stabilità Nazionale e per lo Sviluppo di San Marino, ma anche le proprie perplessità su quanto è stato presentato fino ad ora. Come già ribadito alle massime cariche dello Stato, “la situazione attuale impone scelte straordinarie, per cui serve la massima coesione tra tutti gli attori, siano essi politici o sociali, perché gli interventi che si andranno a costruire riguardano tutti e non solo una parte del sistema”. Fatta questa doverosa premessa, ANIS ha invitato il Governo a “rivedere l’impostazione del Piano stesso, che ad oggi non tiene conto di tutte le esigenze dell’impresa e in particolare di quella manifatturiera. Un settore fondamentale per la crescita economica, ha ricordato ANIS, perché capace di trainare l’occupazione, generare gettito per lo Stato e reddito per le famiglie. L’Industria, quindi, ma anche i Servizi, il Commercio, il Turismo, l’Edilizia e l’Artigianato: l’economia reale deve essere la base su cui costruire lo sviluppo del Paese. Senza dimenticare, ovviamente, il ruolo fondamentale delle banche e del sistema finanziario, che deve assolutamente essere messo subito in sicurezza e dotato di tutti gli strumenti per tornare ad essere quel necessario sostegno all’economia e alle famiglie di San Marino”. ANIS ha quindi ricordato al Governo la propria analisi economica sulle aziende associate, presentata prima del Piano di Stabilità Nazionale proprio come contributo alla discussione, per evidenziare come l’impresa possa contribuire allo sviluppo del Paese ma anche a sostenerlo oggi attraverso l’occupazione, il gettito fiscale e gli investimenti. Pur tenendo conto di tutte le problematiche oggi esistenti, ANIS ha quindi invitato il Governo a “condividere una scala di priorità, punto di partenza per un nuovo metodo di lavoro più efficace”. La proposta di ANIS è quella di “creare due livelli di lavoro: il primo di condivisione, che coinvolge tutte le parti sociali; il secondo, più tecnico, con gruppi specifici su temi specifici. Le soluzioni trovate in questi gruppi, andranno poi riportate nella riunione plenaria per essere condivise e quindi portate in Consiglio Grande e Generale per l’approvazione. Obiettivi e proposte per raggiungerli, dovranno quindi essere condivisi nel Piano, senza esclusioni di sorta, come invece sta avvenendo ad esempio con la Spending Review, dove la revisione del contratto dei dipendenti pubblici e altri interventi su orari di lavoro e riorganizzazione della “macchina pubblica” vengono tenuti separati dal tavolo plenario; oppure dalla trattativa con l’Unione Europea, di cui le parti sociali conoscono effettivamente molto poco sia delle proposte che vengono avanzate, sia delle risposte che vengono date”.

 

RESPONSABILITÀ: PAROLA D’ORDINE PER LA POLITICA

 

Se al Governo è stata richiesta più collaborazione e condivisione con le parti sociali, negli incontri con le forze politiche la parola ricorrente è stata “responsabilità”. ANIS, mantenendo la sua posizione equidistante da tutti gli schieramenti, ha ribadito che l’emergenza attuale necessita di coesione e condivisione, anche della responsabilità di prendere decisioni quasi sicuramente impopolari. Ed è per questo che risulta oltremodo dannosa la continua litigiosità su temi che spesso non hanno a che fare con le grandi riforme che si devono costruire oggi e che vengono di fatto rallentate se non bloccate. Alla maggioranza, è stato chiesto di stimolare il Governo in tal senso, così come nei confronti delle parti sociali (tutte hanno lamentato una difficoltà di dialogo e la mancanza di un reale confronto, ndr), anche nei confronti delle forze di opposizione, che vanno messe nelle condizioni di svolgere il loro ruolo. Vanno condivisi i problemi e gli obiettivi, per trovare le soluzioni migliori. ANIS ha quindi invitato le forze di minoranza ad essere, come richiede il loro ruolo, più propositive. Soprattutto condividendo le reali necessità del Paese, senza ricercare un facile consenso. Questo, ovviamente, senza venire meno alla funzione di controllo e di verifica propria delle opposizioni.

 

LAVORO E IMPRESA: TEMI COMUNI CON I SINDACATI

 

Gli incontri con i sindacati hanno messo in luce diversi temi comuni, a partire dal lavoro (ANIS da sempre rappresenta le aziende che hanno dipendenti, piccole o grandi che esse siano) e dal ruolo delle imprese. Senza impresa non c’è lavoro: questo l’assunto che l’Associazione ha condiviso con i sindacati, per cui lo sviluppo dell’impresa che investe a San Marino, e in generale, dell’economia reale diventa fondamentale per la sostenibilità del Paese. Di questo ne sono convinte anche le due Confederazioni della CSU, con cui ANIS porta avanti da tempo un dialogo costruttivo, formalizzato anche nei vari contratti firmati e che verrà rinnovato anche nelle prossime contrattazioni. Un dialogo che ora, di fronte alla costruzione del Piano di Stabilità Nazionale e per lo Sviluppo, dovrà anche produrre posizioni comuni su come valorizzare al suo interno quell’economia reale fatta di imprese che investono e che assumono. Allo stesso modo, anche con l’USL si è parlato di economia reale, focalizzandosi sull’occupazione generata dalle imprese e la valorizzazione delle risorse umane attraverso la formazione e la meritocrazia.

 

CATEGORIE: FRONTE COMUNE SU SPENDING

 

A chiudere il giro di incontri non potevano che essere le altre categorie economiche di San Marino, con cui ANIS ha voluto condividere anche le risultanze di tutti gli altri. Ed è proprio dalle impressioni riportate dal Consiglio Direttivo di ANIS che si è partiti per costruire, strategicamente, un fronte comune sui temi di maggiore interesse per le imprese, a partire dal Piano di Stabilità in cui, a parere unanime, manca purtroppo di un piano per lo sviluppo del Paese e, in buona sostanza, prevede ben poco per quell’economia reale che invece lo sta sostenendo e potrebbe farlo ancora meglio domani se messa nelle condizioni ottimali per operare. Condizioni migliori su cui le categorie economiche si sono confrontate, senza dimenticare che il punto di partenza è comunque la stabilità del Paese. E in particolare del suo Bilancio. Su questo punto le associazioni di categoria hanno condiviso il fatto che finora siano state proprio le imprese, insieme ai cittadini, a venire chiamate in causa per ripianare il deficit del Bilancio, con l’aumento delle tasse e la patrimoniale, mentre poco o nulla si è fatto per ridurre la spesa corrente dello Stato. Non solo, quello che inizialmente era un Tavolo per la Spending Review, oggi è diventato un tavolo bilaterale tra Governo e sindacati, escludendo di fatto dalla partita tutti gli altri attori. Le categorie hanno quindi concordato di fare fronte comune su questo tema e, come proposto dal Segretario Generale di ANIS William Vagnini, di “richiedere formalmente la riapertura di quel tavolo, perché tutte le parti sociali vi possano partecipare e contribuire e perché, anche in tema di rinnovo di contratto del Settore Pubblico, siano definiti e condivisi da tutti gli obiettivi da raggiungere”. L’altro tema comune alle categorie economiche è ovviamente la Camera di Commercio, su cui pesa la decisione del Governo di modificarne lo statuto con un Decreto Delegato. Anche su questo tema, come su altri più specifici, le associazioni datoriali sono compatte.

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