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Banche e sindacati: inizia il confronto per il nuovo contratto

da Redazione

Grazie alla mediazione di ANIS, le parti si sono incontrate per la prima volta. La trattativa potrebbe aprirsi a breve, ma dopo le formalità della nuova legge sulla rappresentatività: questa sarà infatti la prima secondo la nuova normativa, ma in agenda ci sono anche tutti gli altri “scaduti”, come Pubblico e Servizi.

banche e sindacati

 

di Daniele Bartolucci

 

Banche e sindacati si sono finalmente seduti al tavolo del confronto per avviare l’attesa trattativa per il rinnovo contrattuale. La notizia (positiva) è arrivata la scorsa settimana quando, nella sede di ANIS, si sono incontrate le due parti, con tutte le sigle sindacali e i rappresentanti di tutte le banche sammarinesi.

L’invito dell’Associazione Bancaria Sammarinese è stato dunque accettato, cosa non scontata visti gli screzi delle scorse settimane con i sindacati. Posizioni che probabilmente non sono cambiate, ma che sono state responsabilmente – e soprattutto grazie al contributo di ANIS in qualità di mediatrice – messe da parte per arrivare a trovare delle soluzioni condivise per tutto il settore, che è fatto di banche, quindi imprese, ma anche di dipendenti.

 

UN “MATTONE” PER REGGERE IL SISTEMA

 

L’attuale situazione del sistema bancario e finanziario è nota ormai a tutti, tanto che la politica stessa, dopo anni di titubanze, ha finalmente messo la ricerca di soluzioni in cima all’agenda di governo.

Ovviamente molte delle soluzioni prospettate richiedono anche un po’ di tempo (oltre, salvo sorprese, anche qualche risorsa economica), mentre altre potrebbero avere effetti immediati, come appunto quegli interventi sul recupero di efficienza che da tempo le banche stanno chiedendo.

Uno di questi interventi riguarda sicuramente il personale occupato, ma questo non significa che l’unica soluzione sia quella dei tagli lineari e, anzi, insieme ai sindacati le banche vorrebbero costruire delle soluzioni tali che soddisfino i lavoratori, ma anche permettano alle loro strutture di recuperare efficienza e quindi tornare ad essere competitive.

E’ questo ciò che dovrà emergere dalla trattativa per il rinnovo del contratto: una trattativa non facile, ma necessaria e forse anche per questo non dovrebbe essere lunghissima. Una volta conclusa questa fase, però, si dovrà subito aprire quella del rilancio del sistema (dal Memorandum con l’Italia al rapporto con l’Unione Europea, fino alle altre azioni ormai indispensabili), che è l’obiettivo principale di tutti, anche delle altre imprese, che necessitano di un sistema finanziario solido in grado di sostenere il loro sviluppo.

 

IL PRIMO CONTRATTO CON LA NUOVA LEGGE

 

E’ questo il punto di partenza, dunque, per un percorso che però ufficialmente deve ancora iniziare. Infatti la nuova normativa, la cosiddetta Legge della Rappresentatività, prevede una serie di adempimenti formali perché il Comitato Garante dia ufficialmente il via ai “contatori” della tempistica necessaria per la formalizzazione del contratto di settore, che come noto, ce ne potrà essere solo uno per ogni settore. Nello specifico le banche dovranno formalizzare la loro richiesta al Comitato e delegare un’associazione riconosciuta per rappresentarle (ABS, che oggi rappresenta Cassa di Risparmio, Banca Agricola e Commerciale, Banca Sammarinese di Investimento e Banca di San Marino, non è in tal senso un sindacato di datori di lavoro, e ha già delegato ANIS) e così dovranno fare anche i sindacati che vorranno prendere parte alla trattativa, dimostrando la loro rappresentatività attraverso gli iscritti nel settore. Non solo, infatti la nuova normativa prevederebbe anche un tempo limite entro la scadenza del vecchio contratto (6 mesi prima) ma il contratto delle banche è scaduto ormai una decina di anni fa e questo significa che si dovrà per forza derogare da questa norma. Dove invece non si potrà derogare è sull’effetto erga omnes, come detto, che varrà comunque per tutto il settore nel momento in cui il Comitato Garante riconoscerà le due parti trattanti come quelle maggiormente rappresentative (singolarmente o insieme, come in questo caso).

 

LA “STAGIONE” DEI CONTRATTI È APERTA

 

Se quello delle banche sarà il primo contratto su cui interverrà la nuova Legge della Rappresentatività, quello su cui convergono i maggiori interessi è sicuramente quello del Settore Pubblico, anch’esso scaduto da tempo immemore e oggi punto centrale dell’operazione di spending review che il Governo deve attuare per ridurre la spesa corrente e dare più efficacia ed efficienza alla Pubblica Amministrazione sammarinese. Come per le banche, però, occorrerà tenere conto delle aspettative dei dipendenti come di quelle di bilancio e, trattandosi del settore pubblico, forse le dinamiche saranno ancora più lente. Ma in questo caso il tempo non c’è (la finanziaria per il 2019 è ormai alle porte, visto che dopo l’estate già inizieranno i lavori al Bilancio dello Stato e ci si aspetta di potervi inserire anche i risultati determinati da questo accordo) e una soluzione va trovata quanto prima. Diverso invece il caso degli altri contratti dei settori privati: scaduto proprio a inizio anno, quello dei Servizi non dovrebbe comportare tempi lunghissimi per il suo rinnovo, mentre per l’Industria ANIS e CUS hanno già formalizzato l’accordo l’anno scorso e la prossima verifica è prevista solo tra due anni, quindi anche se formalmente non c’è stato un rinnovo, le garanzie economiche e le tutele sono pienamente a regime. Poi ci sono gli altri grandi settori, a partire da Commercio e Artigianato, per i quali non dovrebbero esserci problemi per trovare accordi in poco tempo. Tutti rinnovi, comunque, che secondo la nuova normativa, diventeranno poi gli unici contratti del proprio settore.

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