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Repubblica di San Marino, i consumi idrici sono sotto controllo

da Redazione

Rispetto allo scorso anno l’AASS registra circa il 20% in meno. Le best practice per ridurre gli sprechi, le azioni da mettere “in campo”.

Consumi idrici

 

di Alessandro Carli

 

Complice una ricca piovosità rispetto alla scorsa estate e le nevicate dell’inverno appena trascorso, le riserve idriche della Repubblica di San Marino – anche per la temperatura, non aggressiva come 12 mesi fa – non sono in crisi. Non si contrae invece la curva dei consumi interni anche se, rispetto allo scorso anno, i grafici dell’AASS riferiti ai mesi di giugno e ai primi giorni di luglio rimarcano un “consumo” inferiore (vedi grafico).

Preso come “point break” i 10 mila metri cubi al giorno, dal 21 giugno al 3 luglio il limen è stato superato cinque volte quando solamente lo scorso anno lo sforamento dei “10 mila metri cubi” sono stati costanti.

 

ACQUA: PROVENIENZA E QUALITÀ


L’acqua che alimenta i serbatoi e gli acquedotti della Repubblica di San Marino proviene per la quasi totalità dal fiume Marecchia. Attraverso un complesso sistema di pompaggio, dal fiume Marecchia viene rilanciata verso la Centrale di Potabilizzazione di Galavotto. Qui viene trattata e pompata verso l’Acquedotto di Ca’ Moraccino, da dove prenderà la strada per i serbatoi ubicati sul territorio della Repubblica. Due ulteriori forniture, che incidono in maniera meno rilevante sulla distribuzione, sono i punti di consegna di Ridracoli e dell’HERA di Rimini.

L’AASS inoltre rimarca che la capacità di depurazione, ovvero l’efficienza impianti di depurazione, è del 100%.

 

LE BEST PRACTICE PER RIDURRE I CONSUMI


I consumi procapite di acqua potabile per uso domestico sono pari a oltre 130 litri per abitante al giorno.

Basta seguire semplici regole che singoli cittadini e famiglie possono realizzare ogni giorno. Ad esempio montare un semplice limitatore frangigetto ai rubinetti può far risparmiare fino al 50% di acqua, così come dotare lo scarico del water di una cassetta con regolatore di flusso doppio permette di non sprecare decine di migliaia di litri d’acqua in un anno. Installando un semplice riduttore di flusso si taglia il consumo del -20%, le cassette di scarico alimentate da recupero acque reflue abbinate ai riduttori di flusso elevano il risparmio al -45%.

 

LE AZIONI DA METTERE IN CAMPO


San Marino è a rischio “crisi idrica”. World Resources Institute ha inserito il Monte Titano, in una prospettiva 2040, in cima alla classifica tra i Paesi del mondo che potrebbero vivere una “siccità” sistemica. L’argomento, fortunatamente, è passato anche in Consiglio Grande e Generale: l’AASS ha avviato un confronto su interventi nel breve periodo per iniziare a riflettere su scenari più a lungo termine relativi a questi aspetti. Bisogna che l’azienda di Stato sia in grado di portare sul tavolo della Segreteria competente più attività progettuale che riguarda la gestione di una risorsa fondamentale come l’acqua.

 

IL 2017, UN ANNO MOLTO DIFFICILE


Un anno fa, più o meno di questi tempi, l’annuncio: “Dal 26 giugno 2017 sarà vietato utilizzare l’acqua dell’acquedotto pubblico per innaffiare prati, orti e giardini; lavare piazzali, scale e strade private; riempire piscine; riversare acqua in cisterne e pozzi; lavare privatamente veicoli. Lo stabilisce una apposita ordinanza emessa in giornata. Sarà elevata una serie di sanzioni ai trasgressori: 150 euro alla prima infrazione riscontata nell’anno, sanzione che sale a 500 euro alla seconda infrazione, rilevata sempre nell’anno. I corpi di polizia vigileranno sul rispetto dell’ordinanza. L’emissione del provvedimento cade a pochi giorni dalla dichiarazione dello stato di emergenza idrica da parte dell’Azienda di Stato per i Servizi Pubblici, a norma del decreto-legge 82/2007”.

 

EMILIA ROMAGNA: QUASI 4 MILIONI PER I CANALI


È ai blocchi di partenza il plafond di circa 3 milioni e 800 mila euro messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna e andranno a finanziare, nel triennio 2018-2020 20 opere urgenti nei canali, impianti di bonifica, irrigazione e su strade di servizio. Gli interventi, segnalati dai Consorzi di bonifica, interessano le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Ferrara, Modena, Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena.

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