Come fanno ad esistere più tipi di criptovalute? Molte di esse si basano su tecnologie sottostanti differenti.
di Claudio Micheloni
Il 31 ottobre 2008 Satoshi Nakamoto (pseudonimo dell’inventore di Bitcoin) pubblicò il documento intitolato “Bitcoin: A Peer-to-Peer Eletronic Cash System” nella mailing list del sito www.metzdowd.com.
Nel documento vennero resi noti, per la prima volta in assoluto, il protocollo e le informazioni riguardanti il funzionamento del bitcoin attraverso la tecnologia della Blockchain, il c.d. Bitcoin. Pertanto risulta necessario, per capirne il corretto funzionamento, chiarire quanto segue:
1) quando si parla di bitcoin (b minuscola) si intende specificatamente l’unità di moneta o il conto;
2) quando si parla di Bitcoin (B maiuscola) si intende il protocollo, software (che permette di creare, vendere, acquistare o trasferire la moneta virtuale) ovvero il network.
Chiarito quanto sopra, ora risulta di indubbia utilità introdurre il concetto di Blockchain che è la vera tecnologia, preesistente al 2008. Per farlo in maniera riassuntiva, possiamo affermare che la Blockchain (o catena di blocchi) non è altro che un registro, distribuito (al registro possono accedere più utenti per una più democratica logica di distribuzione del consenso e non esiste un controllo centrale), in continua crescita (vengono aggiunti nuovi blocchi ogni n minuti, nel caso di Bitcoin ogni 10 min.), che mantiene un record permanente (il blocco una volta inserito non è più modificabile) di tutte le transazioni che hanno avuto luogo, in modo sicuro (crittografia avanzata), cronologico (un blocco è, a livello informatico, collegato al precedente e verrà collegato al successivo) e immutabile (è sostanzialmente inviolabile da attacchi di pirati informatici in quanto andrebbe in conflitto con le informazioni già presenti nei vari server del network). Quale fu la vera rivoluzione introdotta da questo paper pubblicato nel 2008? L’introduzione di una forma di pagamento non controllata da alcun intermediario finanziario o autorità centrale (es. Banche Centrali), in quanto il sistema funziona in maniera decentralizzata.
Come fanno ad esistere più tipi di criptovalute? Molte di esse si basano su tecnologie sottostanti differenti. Ogni criptovaluta ha una sua blockchain ma alcune volte, nel caso in cui vi siano rilevanti modifiche nel codice della Blockchain e vi sia al contempo necessità di mantenere lo storico della stessa, si originano nuove versioni della medesima criptovaluta (c.d. Fork). Il più famoso avvenne a metà 2017 quando nacque Bitcoin Cash da Bitcoin. Le nuove versioni sono semplicemente degli altri “network” della stessa Blockchain. Ad oggi le principali criptovalute sono:
a) Bitcoin (capitalizzazione di mercato $114,85B*)
b) Ethereum (capitalizzazione di mercato $48,04B*)
c) Ripple (capitalizzazione di mercato $19,56B*)
d) Bitcoin cash (capitalizzazione di mercato $13,59B*)
Tra di loro si differenziano, oltre per quanto sopra riportato, anche per ulteriori meccanismi tecnici.
* fonte: coinmarketcap.com; i dati sono aggiornati al 04/07/2018 ore 17:14