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CDLS: “Le calunnie sono partite dopo la nostra difesa dei fondi pensione”

da Redazione

SAN MARINO – Il Consiglio Confederale della CDLS ha innanzitutto espresso “massima solidarietà” nei confronti dei dirigenti sindacali finiti nel mirino di accuse e minacce anonime: “Un chiaro atto intimidatorio e dai contenuti diffamatori che si inserisce in un clima di scontro politico che negli ultimi mesi ha raggiunto livelli allarmanti. Massima solidarietà e pieno sostegno verso chi è stato bersaglio delle diffamazioni anonime, nelle certezza che questi attacchi ignobili sortiranno il solo effetto di rafforzare il loro quotidiano impegno sindacale”.

 

OSCURE MANOVRE PER SCREDITARE IL SINDACATO


Il vertice della Confederazione Democratica ha inoltre condiviso la tempestiva decisione dei segretari di CDLS e CSdL di depositare in Tribunale una denuncia-querela nei confronti dell’estensore del libello diffamatorio, mettendo tra l’altro a disposizione dell’autorità giudiziaria i conti correnti di tutti i dirigenti sindacali. Il massimo organo della CDLS ha inoltre condiviso la decisione dei segretari di inviare al Governo, destinatario della missiva anonima, una precisa richiesta riguardante tempi e modalità di recapito della stessa. Il Confederale si è quindi soffermato sui possibili perché di questa “oscura manovra che ha l’evidente obiettivo di denigrare e quindi zittire il sindacato unitario, che è ormai rimasta una delle poche voci capace di mobilitare la cittadinanza, oltre che i lavoratori ed i pensionati. Legando così la cronologia degli eventi relativi alla missiva anonima alle recenti battaglie della CSU a difesa dei fondi pensionistici, ed in particolare a quanto avvenuto riguardo a FONDISS, appare inquietante che l’attacco denigratorio siano avvenuto pochi giorni dopo la decisa presa di posizione pubblica dei Segretari generali della CSU, Tamagnini e Montanari, che denunciavano un minor attenzione rispetto ai criteri di assegnazione dei 60 Milioni di Euro relativi ai fondi del secondo pilastro”.

 

LA GOVERNANCE DEI FONDI PENSIONE VA CAMBIATA RADICALMENTE


Il vertice sindacale quindi sottolinea che nella lettera inviata al Governo il 12 giugno scorso, i segretari CSU incalzavano l’Esecutivo ad intervenire per evitare ulteriori criticità sui Fondi previdenziali di FONDISS con queste precise parole: “Riteniamo non condivisibile il fatto che a fronte della ‘garanzia dello Stato’ sui fondi previdenziali, si possa derogare, come è stato fatto con le deliberazioni a maggioranza assunte dal Comitato Amministratore, ai più elementari criteri di prudenza ed attenzione … privilegiando offerte che si collocano al di fuori di qualsiasi criterio di mercato e di sostenibilità”. “Altro argomento sensibile – continua il Consiglio Confederale – è la proposta della CSU di modificare radicalmente l’attuale composizione del Comitato Amministratore di FONDISS, garantendo una presenza paritetica – in numero e per valore del voto espresso – a chi mette i soldi nel secondo pilastro, ossia le organizzazioni che rappresentano i lavoratori e le organizzazioni imprenditoriali”.

 

MASSIMA TRASPARENZA SUI COSTI DEI CDA BANCARI


Al centro della discussione anche l’avvio della trattativa sul contratto banche. La CDLS, che rappresenta la stragrande maggioranza dei lavoratori del settore, ha puntualizzato che tra i punti fermi della trattativa c’è la richiesta di massima trasparenza riguardo alle spese per consulenze esterne, relative ai professionisti di ogni genere e per quanto attiene i costi dei Consigli di Amministrazione e dei dirigenti apicali: “Estremamente opportuno sarà un segnale di grande sobrietà da parte degli organi di amministrazione delle banche, con contestuale riduzione del numero dei membri dei Cda. Riguardo a questo auspicabile obiettivo, risulta preoccupante ed in assoluta controtendenza quanto dichiarato dal Governo di voler aumentare di due membri il già affollato Cda. della Cassa di Risparmio e, ciliegina sulla torta, nominare anche un amministratore delegato. Difficile chiedere sacrifici ai dipendenti quando il buon esempio non arriva dall’alto”.

 

AL PRIMO POSTO L’EQUITA’ FISCALE


Alto tema affrontato è stato quello del Piano Nazionale di Stabilità, le cui linee di indirizzo sono state presentate alle forze sociali martedì scorso.” Si tratta di un progetto onnicomprensivo fortemente condizionato da una politica di austerity– afferma il Coniglio Confederale –che da una parte rischia di farci perdere di vista le due emergenze del Paese, ossia crisi bancaria e deficit pubblico, mentre dall’altra l’importanza strategica delle tematiche socio-economiche contenute nel piano richiedono l’apertura di un ampio confronto, capace di coinvolgere le forze sociali e creare condivisione nella cittadinanza”. In conclusione, il Confederale CDLS invita quindi il Governo a “non procedere come negli ultimi tempi a colpi di maggioranza” e di inserire tra gli obiettivi fondamentali dell’agenda programmatica quello dell’equità fiscale: “Gli ultimi dati sui redditi dichiarati ci consegnano una realtà impietosa: gli unici ad aver aumentato in maniera significativa la contribuzione fiscale sono stati i lavoratori dipendenti con un +25% e i pensionati con + 100%, mentre la metà delle società dichiara redditi pari a zero e circa il 40% degli operatori economici dichiarano meno di 15mila euro all’anno. Numeri davvero insopportabili, che richiedono una tempestiva e costante azione di controllo in grado di scovare le ampie aree di elusione ed evasione fiscale. “.

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