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Santacangelo Festival 2018: riflessioni sulla puntualità e sulla poetica delle proposte

da Redazione

Ad ogni performance, alla coprologia dei commenti dello sprovveduto e ‘incolto’ spettatore, la claque interverrà ancora e batterà le mani (invito all’azione scenica).

 

SANTARCANGELO – Preciso subito che quanto state per leggere, questo breve articolo, risulterà confusionario e apparentemente disarticolato ma non è per vizio di forma o fretta. E’ unicamente per coerenza ed adeguamento allo stile (forse il termine è esagerato) del Festival Santarcangelo dei Teatri 2018 Ennesima Edizione (come numero potete usare uno degli ultimi con un meno meno di completamento grafico).

Ho provato più assaggi: happening aperto, happening chiuso, Sferisterio, filmati e boschi. Una critica negativa subito e doverosa: gli orari stampati nel programma vanno rispettati. Nelle ‘proposte sceniche con umani’ può capitare un inconveniente tecnico ma non può essere una consuetudine. Nelle proposte proiettate si fa di peggio… Alle proiezioni cinematografiche programmate per le ore 21.30 ci si deve sorbire un venti minuti di un non-so-cosa: è un abuso. Un abuso sia il rumore sia la noia di questa non-so-cosa senza motivazioni se non l’autocompiacimento del dilettante a cui la politica ha lasciato uno spazio che il fruitore si deve sorbire. Anche la claque? Anche la claque che, vista la defezione e sentiti i commenti sulla prima invasione, interviene puntuale ad applaudire la seconda per poi sparire documentando l’intento.

Ad ogni performance, alla coprologia dei commenti dello sprovveduto e ‘incolto’ spettatore, la claque interverrà ancora e batterà le mani (invito all’azione scenica). L’importante è spogliarsi, mingere e fingere. Fingere di essere battone, selfie e rap, sferi-isterica educazione della massa carnale popolana. Si urli, si salti, si corra e si spacci e siccome le droghe ancora non son permesse, spacciamoci per arte e tu, artigiano mettiti da parte. Perché? Perché la creatività è il risultato di lungo lavoro, impegno, studio e sacrificio. Non che oggi caghi da destra verso sinistra e domani da sinistra verso il mezzo. Il mezzo è lo studio, l’impegno, eccetera, eccetera. Anche quando caghi… forse e dico forse per lasciarvi nel dubbio.

C’è scritto, anche, che la rivoluzione non può essere noiosa… Pensavo avessero maggiore considerazione del loro lavoro…

 

Teresio Troll

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