Home FixingFixing Il “PEN3” disegna le strategie energetiche del Monte Titano

Il “PEN3” disegna le strategie energetiche del Monte Titano

da Redazione

San Marino ha le potenzialità per diventare un Paese indipendente da fonti fossili. La relazione è stata scritta dal Presidente dall’Autorità di Regolazione, Paolo Tartarini.

 

di Alessandro Carli

 

L’Aula ha dato il placet al terzo Piano Energetico Nazionale di San Marino, lo strumento di riferimento con il quale il Titano individua gli obiettivi principali e le direttrici di sviluppo e potenziamento del sistema energetico statale per la produzione, il trasporto, il risparmio e la distribuzione di energia.

Il Piano delinea, attraverso i dati e i bilanci energetici, il quadro della situazione energetica del territorio, formula previsioni per il quadriennio che va, nel caso specifico del PEN3 dal 2018 al 2021, fissa gli obiettivi e individua i criteri generali relativi agli interventi energetici in funzione dei fattori ambientali e urbanistici.

La redazione del PEN3 risente, si legge nella relazione firmata dal Presidente dell’Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia Paolo Tartarini, “della situazione politica ed economica internazionale, la cui relativa instabilità può riflettersi sul potenziale andamento dei prezzi delle risorse energetiche rendendo di non facile previsione il futuro andamento dei relativi costi di approvvigionamento. Questo elemento si rivela particolarmente significativo per la Repubblica, Paese privo di risorse e riserve energetiche autonome, costituendo ulteriore componente di vincolo alla costruzione del PEN3”.

 

PEN3 E LE RICADUTE SULL’INDUSTRIA


Rimandando il lettore al documento integrale (scaricabile sul portale del Consiglio Grande e Generale), ci soffermiamo sul rapporto tra PEN3 e il settore industriale. La relazione rimarca come la situazione energetica in ambito industriale sia lievemente mutata nell’ultimo quadriennio: “L’analisi dei dati di consumo energetico evidenzia che riduzioni decisive del fabbisogno energetico nazionale possono essere conseguite in tempi relativamente rapidi solo intervenendo sui cicli produttivi delle imprese manifatturiere nazionali maggiormente energivore. Tali interventi richiedono peraltro l’adesione e l’impegno dei titolari delle Aziende medesime, ai quali deve risultare evidente la convenienza economica, oltre che energetica, degli interventi. A questo proposito si deve segnalare la ricaduta trascurabile delle pratiche di Audit energetico previste dal D.D. 129/2009 svolte nel corso del 2010-2011”.

Il PEN prospetta la sostituzione di queste procedure con un programma di analisi energetiche approfondite dei singoli cicli produttivi, da affidare ad enti terzi di provata esperienza in materia.

La partecipazione al Programma di Diagnostica Energetica non può che avvenire su base volontaria, tuttavia il PEN prevede che la fase di pre-analisi, che comporta costi contenuti e consente di evidenziare rapidamente le linee di intervento più efficaci, possa essere sostenuta con il contributo delle associazioni imprenditoriali, il cui ruolo è, in quest’ambito, decisivo. L’iniziativa deve peraltro vedere coinvolte l’AASS e le Segreterie di Stato”.

 

EDILIZIA RESIDENZIALE E PUBBLICA


Dopo dieci anni e due PEN, buoni risultati in campo energetico ed ambientale possono essere osservati nel settore dell’edilizia residenziale.

“Ciò si deve in primo luogo al progressivo diffondersi tra i cittadini, oltre che a livello politico e amministrativo, della consapevolezza che i temi dell’energia e delle relative ricadute ambientali ed economiche sono elementi centrali per il futuro del Paese. Hanno contribuito a questo risultato le Segreterie di Stato di competenza, principalmente la Segreteria di Stato Istruzione, Cultura e Università, Ricerca, Informazione, Sport, Innovazione tecnologica, Rapporti con l’AASS, e la Segreteria di Stato per il Territorio e l’Ambiente.

Oltre all’Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia, un ruolo determinante per la promozione della cultura energetica sul territorio hanno nel tempo assunto lo Sportello per l’Energia, il Servizio GPE, l’AASP, il Coordinamento per l’Agenda 21 San Marino. Sono poi da segnalare le iniziative intraprese dal CFP, dall’Azienda Autonoma di Stato Lavori Pubblici, dall’Ufficio Progettazione e dall’UOGA”.

In un quadro mediamente positivo, però, il PEN3 sottolinea alcuni aspetti fondamentali per lo sviluppo sammarinese dell’immediato futuro: rinnovare e, se possibile, incrementare le politiche di incentivazione agli interventi di efficientamento energetico degli edifici; trasformare il sistema di incentivi a fondo perduto in sistema di detrazioni fiscali; avviare un serio programma di efficientamento energetico degli edifici pubblici. Su questi punti la politica è indubbiamente chiamate a dare risposte efficaci in tempi brevi.

 

FER E MOBILITA’ SOSTENIBILE


Il PEN3 prevede la continuazione del piano di sviluppo dell’impiego delle Fonti Energetiche Rinnovabili già avviato con successo con il PEN1 e proseguito con il PEN2, confermando i principali obiettivi ma introducendo clausole di cautela atte a mantenere sostenibili i relativi piani di incentivazione. Il Piano poi pone particolare accento sul settore della mobilità sostenibile, affrontato solo in maniera preliminare e superficiale nei precedenti Piani.

Il terzo Piano Energetico Nazionale della Repubblica ritiene di poter individuare due indirizzi strategici fondamentali da perseguire, uno “tradizionale” (mobilità elettrica) e uno “innovativo” (mobilità a idrogeno mediante Fuel Cells).

 

FONTI RINNOVABILI

 

Dalle analisi effettuate sulle tecnologie e sul territorio, è emersa una classificazione delle possibili installazioni di impianti a fonti rinnovabili all’interno della Repubblica di San Marino. È stata quindi operata una suddivisione tra fonti rinnovabili applicabili e non applicabili nel territorio della Repubblica di San Marino, sintetizzabile nel modo seguente.

Energia eolica – Non applicabile se non localmente a seguito di approfondite, lunghe e costose analisi anemometriche del sito di prevista installazione; in linea di massima non perseguibile e non incentivabile. Il PEN3 sconsiglia incentivi specifici per queste tipologie impiantistiche, pur sottolineando come iniziative autonome, soprattutto in termini di installazione di micro- e mini- generatori eolici, permettano comunque di ricadere nei piani di incentivazione previsti dalla Legge 48/2014 e dai successivi Decreti Delegati collegati.

Energia geotermica – Attualmente non praticabile nel territorio della Repubblica a causa della sua configurazione e dell’assenza di adeguate analisi geologiche locali. Il PEN3 sconsiglia incentivi specifici per queste tipologie impiantistiche. Anche in questo caso, come detto per gli impianti eolici, eventuali iniziative autonome permettono comunque di ricadere nei piani di incentivazione previsti dalla Legge 48/2014 e dai successivi Decreti Delegati collegati.

Solare termico – È già compreso negli obblighi legati alle riqualificazioni energetiche degli edifici esistenti e ai requisiti energetici degli edifici di nuova costruzione. Il PEN3 evidenzia come la produzione di acqua calda sanitaria mediante pannelli solari debba essere costantemente incentivata e si debba monitorare la corretta applicazione degli obblighi previsti in tal senso. Si sottolinea tuttavia come l’utilizzo di pompe di calore ad alta efficienza in luogo dei pannelli solari possa essere parimenti incentivato e costituisca una validissima soluzione alternativa quando il solare termico possa risultare di installazione non conveniente dal punto di vista tecnico o economico.

Solare fotovoltaico – In grande crescita a San Marino con l’introduzione del Conto Energia; non ancora auto-sostenibile. Il PEN3 considera mediamente incentivabile questa tecnologia. È sicuramente da mantenere la forma di incentivazione attualmente contenuta nei vigenti Decreti Delegati, ma si suggerisce di avviare anche un meccanismo di premialità per le tecnologie finalizzate all’autoproduzione di energia elettrica sul territorio sammarinese, soprattutto se orientate verso produzione ad alta efficienza (es.: pannelli fotovoltaici + pompe di calore).

Energia dalle biomasse – A differenza di quanto valutato nei due precedenti Piani Energetici, si considera di grande potenzialità per la Repubblica la tecnologia della produzione di energia elettrica mediante gassificazione di biomasse, soprattutto nel lettore degli impianti di piccola taglia (20-100 kWe).

 

LE CONCLUSIONI: PASSI IN AVANTI


Fotografando la situazione energetica di San Marino si può affermare che enormi passi avanti sono stati compiuti in un solo decennio (prima del 2008 la Repubblica era fuori da tutte le iniziative, direttive e leggi europee sul risparmio e l’efficienza energetica).

Dopo dieci anni e due Piani Energetici, San Marino è diventato un interlocutore valido e affidabile in qualsiasi tavolo tecnico a livello europeo sull’energia.

Contemporaneamente, però, si riscontrano oggi forti rallentamenti nelle attività di aggiornamento e sviluppo di leggi e iniziative in campo energetico, e la Repubblica sta perdendo gravemente terreno rispetto all’Europa e all’Italia.

Indispensabile è un lavoro urgentissimo di revisione e aggiornamento normativo, anche in virtù del percorso di Accordo di Associazione con l’UE che prevede, per i Paesi che vi aderiscono, un allineamento alle normative comunitarie.

La Repubblica di San Marino ha le potenzialità, grazie anche alle sue limitate dimensioni, di diventare il primo Paese del mondo totalmente indipendente energeticamente da fonti fossili.

Questo sarebbe possibile, ribadisce il PEN 3, grazie a un impianto solare termico su un’area di circa 280 ettari.

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