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Design, “Il Compasso d’Oro” incorona San Marino

da Redazione

Jari Lunghi si impone con un progetto per salvare i migranti in mare. Il Rettore: “Visto il tema, questo premio assume un magnifico significato”.

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di Daniele Bartolucci

 

Il Compasso d’Oro 2018 guarda da vicino il tema dell’immigrazione e parla anche un po’ sammarinese, grazie a Jari Lunghe, studente dell’Università di San Marino premiato per un’idea sul salvataggio dei naufraghi.

Uno strumento per aiutare i naufraghi, offrendo un appiglio sicuro per salire sulle zattere di salvataggio. È questo il progetto con cui il 24enne romagnolo Jari Lunghi, oltre a conseguire la laurea triennale in Design all’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, è stato premiato il 20 giugno scorso con la Targa Giovani durante la cerimonia di consegna dei riconoscimenti per la venticinquesima edizione del Compasso d’Oro, la kermesse con cui ogni anno l’Associazione per il Disegno Industriale celebra e valorizza il top del design italiano.

Il premio Compasso d’oro è il più antico e prestigioso premio di disegno industriale al mondo. Curiosità: il premio è realmente e non solo simbolicamente un compasso, ispirato a quello di Adalbert Goeringer e alla proporzione aurea, disegnato dal grafico Albe Steiner e opera degli architetti Marco Zanuso e Alberto Rosselli.

Anche quest’anno, il Premio si è trasformato in una grande festa di pubblico, designer, aziende e addetti ai lavori che ha suggellato il 25° del prestigioso concorso che, quest’anno, ha visto oltre 1.200 prodotti candidati alla preselezione del premio nel biennio 2016-2017, 283 prodotti sottoposti alla giuria internazionale formata da Francesco Trabucco, Nevio Di Giusto, Carlo Galimberti, Yongqi Lou e Motoki Yoshio.

Il tema dell’edizione 2018 del Compasso d’Oro ADI riflette sulla presenza del design nella vita quotidiana di tutti lanciando, con le parole del presidente ADI Luciano Galimberti, la domanda: “Quando il design è valore realmente percepito e quando invece è semplicemente usato in maniera inconsapevole?”. La risposta, o meglio, una delle risposte migliori è stata appunto il progetto di Lunghi dell’Università di San Marino, che ha abbinato design e attualità, proponendo una soluzione concreta a una problematica purtroppo quotidiana come lo è quella del salvare vite in mare.

 

IL PROGETTO “CARONTE” PER SALVARE VITE IN MARE


Il progetto, chiamato “Caronte” e premiato nel Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco di Milano, si traduce in una rete gonfiabile che, distendendosi sull’acqua, offre un appiglio ai naufraghi. Grazie alla trama reticolare che la caratterizza, rappresenta inoltre una via per arrampicarsi sulla zattera di salvataggio. Nel caso di un naufrago privo di conoscenza, posizionandolo supino sopra la rete è possibile per le persone già a bordo della zattera issarlo e farlo rotolare verso l’interno della rete.

“I nostri docenti e studenti ricevono un premio prestigioso grazie a un progetto sui migranti che rappresenta una soluzione a un problema delle popolazioni svantaggiate e oggi assume un grande, splendido significato”, commenta il Rettore dell’Ateneo sammarinese, Corrado Petrocelli. “In questo periodo buio e gravido di aspetti disumani, c’è un raggio di luce e viene da una università. Sono orgoglioso dei nostri ragazzi e dei loro maestri”.

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